Istruzioni per l’uso, per te che ti appresti a leggere! In questa shot ho
immaginato che Petra e Hange
siano in confidenza e buone amiche.
E niente, è una scemata galattica, ma spero che vi strappi almeno un sorriso!
Buona
(spero) lettura!
Unpredictable
Hange si sedette accanto
alla giovane amica, che se ne stava appartata con aria svagata. «Scusa Petra ma
oggi sei veramente strana!».
«Uhm?!» fece quella come se fosse stata riportata alla realtà chissà da quale recondito
universo alternativo.
«Oh! Mi vedi?» ribatté la scienziata agitando le mani davanti al viso inebetito
della giovane soldatessa.
«Sì certo che ti vedo» rispose l'altra trasognata, con le guance arrossate e lo
sguardo lucido, perso nel nulla. Cioè, praticamente fisso sul muro di fronte a
loro.
«Ma dico sei matta? Prima, durante l’addestramento, con l’attrezzatura
tridimensionale hai centrato due volte, in pieno, un albero. Non è da te, che ti
succede?».
Petra sospirò.
«Oh? Hai capito che ti ho detto?».
«Oggi neppure il titano corazzato che venisse a rincorrermi potrebbe riuscire a
rovinarmi la giornata…» rispose all’amica. E sospirò svagata.
Ad Hange, per un attimo, parve per davvero che gli occhi dell’amica fossero
davvero diventati a cuore.
«Nooooooo!!!» fece d’un tratto portandosi le mani al viso e spalancando la
bocca con estremo stupore.
«Non mi dire che tu… che lui… che voi?!?» e unì i due indici assieme,
ritmicamente, come a voler sottolineare ciò che diceva.
Petra diventò bordeaux, arrossendo fino alla radice dei capelli.
«AHHHHHHHH!!!» saltò su Hange saltellando e girando su stessa agitando le
braccia come faceva di solito davanti ad un gigante da poter sezionare.
«Lo sapevo! Lo sapevo!!! Prima o poi doveva accadere!».
«La smetti di fare tutto questo baccano? Presto tutta la squadra sarà qui se
non la finisci! Compreso LUI!» si risentì Petra imbarazzatissima.
«Voglio sapere TUTTO, nei minimi dettagli!».
«Ma niente di che…» cominciò sorniona l’amica «Dopo tanti sogni e dopo averlo
immaginato miliardi di volte, mi sono lanciata e l’ho invitato a cena. Mi son
detta: potrei morire ogni giorno, è ora di agire! Con una scusa ho fatto in
modo che fossimo nella saletta ufficiali da soli…».
Hange l’ascoltava pendendo dalle sue labbra: «E allora? Dimmi, parla!».
«Stranamente è venuto, non ci avrei giurato».
«Si va bene saltiamo i preamboli, voglio i particolari zozzi!!! Voglio sapere
COM’È l’umano più forte a
lettooooo!!! Sai per me si dovrebbe riprodurre in cattività per generare una
razza di sterminatori di giganti che…»
«Hange, la fai finita? Se non la smetti subito non ti dico nient’altro chiaro?
E comunque è stato molto diverso da come immaginassi».
La scienziata si chetò all’istante e si mise buona buona ad ascoltare, anche se
aveva colto una certa delusione nell’ultima affermazione di Petra.
«E niente, è arrivato, in divisa, con la solita faccia di sempre: sguardo
annoiato, broncio infastidito…» sospirò e aggiunse con aria sognate «ma bello
come non mai».
«Ghghgh!!!» s’immedesimò Hange, a cui Levi schifo non faceva proprio per
niente!
Petra continuò il suo racconto: «Si è seduto e si guardava intorno. Siccome
vedevo che non si decideva a mangiare, ho pensato che forse c’era qualcosa che
non andava e ho cercato di tranquillizzarlo, lo sai quanto è fanatico della
pulizia e dell’igiene, no?».
La scienziata annuì.
«Quindi ho cominciato con il dirgli che avevo pulito di fondo la stanza, con
varechina e acido muriatico. E lì già ha cominciato a cambiare espressione».
«Ah si?».
«Eh già! Poi gli ho detto che ho passato anche la vaporella e allora sì che ha
cominciato a guardarmi in modo strano. Io, però ho continuato, facendo l’indifferente.
Specificandogli che ho usato il panno antistatico swiffer ovunque, per
eliminare ogni granello di polvere. E questa volta mi ha guardato davvero con
le orbite di fuori».
“Uhhh!!!» fece Hange
che cercò di immaginare Levi con gli occhi sgranati ma non ci riuscì!
«Ma quando gli ho detto che avevo pulito i vetri, uno per uno, con vetril antibatterico,
non ci ha visto più, mi ha afferrata e mi schienata a direttamente sulla
tavola!».
«Ohhh!!! ».
«Era veramente su di giri! Mi ha travolta in un tripudio di labbra e di mani
ovunque! E mentre mi rivoltava come un pedalino, continuava a chiedermi di
parlargli dei detersivi che avevo usato».
«E quindi???? »
«Quindi alla fine è successo! Solo che ho detto troppe volte varechina e vetril,
ed stato… come dire… » arrossì violentemente e abbassò lo sguardo «…insomma molto
veloce… tipo come quando ammazza i titani! Zac, zac, e… finito… tutto!».
Hange sospirò «Inesperienza ragazza mia, inesperienza: tra una varechina e un
acido muriatico, per smorzargli i bollori, la prossima volta prova dire due o
tre volte polvere, e sudicio incrostato, e vedrai che andrà
meglio!!! Gli farà, come dire… da
ritardante, sarà meno… rapido!!!».
Si dice che gli uomini vadano presi per la gola... già, gli uomini normali. Ma lui non è un uomo normale, lui è Levi Ackerman!
FINE…(!?!)
Ciao Rieccomi qua tra voi a romperere! :P Questa fic mi è uscita così, di getto, per fangirlare ridendo sulla mania di Levi e le pulizie. Con la mia mente bacata ho immaginato che lo potesse attizzare di più parlare di detersivi che una cenetta romantica xD Sotto troverete una fanart di Petra e Levi, che ho reperito in giro, che secondo me si sposa bene con la mia ficcia!
Detto ciò, come sempre,
ogni commento è apprezzato, anche le critiche, perché se sono costruttive
aiutano l’autore, io almeno, la penso così :P
Grazie a chiunque sia passato di qua! ♥
Disclaimer: Hange, Petra e Levi (purtroppo) non mi appartengono, ma sono proprietà di Hajime Isayama