Giorno 1 - Wander
"Ti amo" nel pineto
“Starò male” diceva.
Povera lei che si era fatta
impietosire.
“Andiamo a piedi”
pregava.
Povera lei che lo aveva
accontentato.
“Non è lontano” cercava
di persuaderla.
Povera lei che si era fatta
convincere.
Così eccola lì, insieme a
Natsu, a girovagare in una pineta senza una meta precisa. O meglio, una meta ce
l’avrebbero anche avuta (ovvero la missione che avrebbero già
concluso se qualcuno non avesse insistito per non prendere il treno) ma si
erano persi.
Lucy si maledì mentalmente
per aver mostrato così tanta comprensione nei confronti di Natsu: era appena
stata dalla parrucchiera per farsi fare un nuovo taglio e una bella messa in
piega quando lui l’aveva trascinata in quella nuova folle avventura.
E così era in una pineta fangosa, col terreno dissestato e piena di zanzare.
A girovagare, con Natsu che prendeva direzioni a caso, giustificandosi
assicurandole che “fiutava” la fine dell’odore della pineta.
Sì, certo. Come no.
Lucy era esausta. Voleva
solamente chiamare Erza o Mira e farsi venire a riprendere. Le facevano anche
male i piedi. Da quanto stavano camminando?
In tutto ciò, ovviamente,
Natsu sembrava non rendersi minimamente conto della situazione e proseguiva
tranquillo e a passi decisi. Come diavolo faceva?
Lucy lo fissava con tutto
l’astio che riusciva a concentrare in un solo sguardo. Possibile che il suo
ragazzo non si rendesse conto di cose così elementari? Avrebbe solamente dovuto
dirle quanto la trovava bella col suo nuovo taglio e portarla fuori a cena. Ma
le sarebbe stata bene anche solo la prima delle due cose. Invece l’aveva
portata in una pineta che sembrava una giungla, non la stava minimamente
aiutando a cavarsela sul terreno reso irregolare dalle grosse radici degli
alberi e rideva e scherzava con Happy come se lei non esistesse. E si erano persi,
maledizione! Possibile che non riuscisse a capirlo?
Così lo guardava male. E,
troppo concentrata in questa attività, non si era accorta di una radice più
piccola delle altre ma sufficientemente grande da farla inciampare. Fu così che
Lucy perse l’equilibrio.
Cadde in una pozza di fango
abbastanza profonda da farla sporcare tutta. Fu così che Lucy perse la sua
bella messa in piega.
E, soprattutto, fu così che
Lucy perse la pazienza.
- NATSUUUUUUU!!! – urlò,
esasperata.
Il suo ragazzo si voltò e,
contrariamente a quanto avrebbe dovuto fare, scoppiò in una risata fragorosa
alla vista di Lucy ricoperta di fango che annaspava per uscire da quella
pozzanghera.
-
Lu, dovresti vederti. -.
- DOVRESTI VEDERTI TU, DOPO
CHE AVRÒ FINITO CON TE! – sbottò la maga degli spiriti stellari. – TIRAMI
FUORI, NATSU! -.
Ancora ridendo, Natsu si
affrettò verso di lei, si chinò alla sua altezza e l’afferrò per le
braccia, iniziando a tirarla fuori.
- Nnngh. – si sforzò. –
Lucy, io ti amo lo stesso, ma dovresti davvero prendere in considerazione
l’idea di metterti a dieta. -.
E fu così che Natsu perse
ogni speranza di passare le notti con la sua fidanzata per almeno un mese.
L'angolo dell'autrice
Ciao a tutti!!
Eccomi a cimentarmi con la
Nalu week. Non so di preciso cosa ne verrà fuori, perché è la prima volta che
scrivo qualcosa su questa coppia (anzi, è la prima volta che penso seriamente a
loro due come ad una coppia), ma credo che mi divertirò scrivendola.
Sono sette momenti tra Natsu e Lucy, in cui l'unica cosa comune sono i "ti
amo" di Natsu, non collegati tra loro e più o meno improbabili. L'idea è
quella di narrare momenti spensierati, evitando qualunque sorta di
drammaticità, ma, come ho detto prima, non so cosa ne verrà fuori.
Buona lettura!! :))
@matrix@