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Autore: Lady Nadia    16/01/2009    9 recensioni
Cosa succederebbe se un Hermione Granger e un Draco Malfoy ventenni si incontrassero entrambi ubriachi in una discoteca?
Una piccola Dramione in cui per sorte Draco ed Hermione si ritrovano ad amarsi e a stare insieme con un piccolo 'dono'.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolce fatalità

'Unico Capitulo'

 

 

 

Questa è la mia prima fan fiction, spero che sia di vostro gradimento… Fatemi sapere!!
Un grazie speciale va alle persone che, man mano che scrivevo la mia storia, mi hanno aiutata, consigliata e incitata ad arrivare alla conclusione, vi voglio bene!

Bacioni Adry

 

 

 

 

 



Una ragazza come tante altre, bella, magra, con i capelli castani e ricci e gli occhi dorati, con la sola differenza di essere una strega, una strega nata da due genitori babbani, una mezzosangue. Per anni quando era a scuola era stata presa in giro per questo e per la sua pignoleria: so-tutto-io, così la chiamavano.
Il tempi della scuola erano ormai finiti e dopo la guerra con Lord Voldemort, avvenuta tre anni prima, la pace e la serenità erano tornati a prendere il loro posto originario nella dimensione  magica.
Adesso Hermione Jane Granger lavorava al ministero della magia: aveva cominciato con un semplice incarico e nel corso di quei tre anni si era fatta strada ed era stata premiata per il suo coraggio e le sue capacità fino ad arrivare a dirigere la sezione che si occupava del controllo della magia minorile nel mondo babbano.

Il suo lavoro le piacesse davvero nonostante le procurava anche una quantità indefinibile di stress dovuto alle grandi responsabilità e del dover gestire una sezione così importante del ministero. Dato che era single, non ci sarebbe stato nessuno che per qualche ora le avrebbe sgombrato la mente, l'avrebbe fatta rilassare e le avrebbe dato piacere. Aveva avuto così tanti ragazzi in precedenza, mentre adesso che né aveva bisogno era rimasta sola.
Il primo ragazzo fu al quarto anno, Victor Krum, con cui, però, per quanto lui ci avesse ripetutamente provato, non era andata oltre al bacio.
L'anno successivo aveva avuto una breve, ma intensa e passionale storia con Harry Potter: per tutti e due era stata la prima volta ed era stata bellissima; poi a causa di problemi di forza maggiore, avevano preferito chiudere quella storia e restare amici. Al settimo anno aveva anche avuto una storia con Ronald Weasley, ma poi si erano lasciati alla fine della guerra dato che si erano resi conto che non facevano l'uno per l'altro.
Qualche anno dopo, durante un viaggio di lavoro, aveva rincontrato Krum e tra loro era iniziata una storia, quasi completamente fisica,che poi si era conclusa quando il giocatore di Quiddich si era trasferito all'estero con la propria squadra.
Negli ultimi tempi per smaltire lo stress aveva deciso di andare in discoteca, divertirsi come non mai e, se poi le si fosse presentata l'occasione di proseguire la serata con qualcuno, non uno qualunque, l'avrebbe accolta con piacere.
Le uscite serali ultimamente erano diventate molto frequenti, quasi giornaliere e, proprio adesso Hermione si trovava al bancone del bar di una discoteca e stava sorseggiando il suo quinto drink altamente alcolico. Parlava da un pò con un ragazzo, alto e castano, nel complesso abbastanza carino, ma il gioco si concluse quando la sua ragazza con uno sguardo omicida giunse a recuperarlo.
Buttò giù altri due drink per arrivare alla modica cifra di sette super bombe alcoliche,  si alzò dallo sgabello in cui si era accomodata quando era arrivata e si diresse nella mischia della pista abbastanza brilla da non focalizzare chi le era accanto, ma non tanto da non capire le intenzioni di coloro che in poco tempo la circondarono con fare ammaliante.
Ballò con molti ragazzi diversi, poi il suo 'cavaliere' divenne fisso e anche lui, come lei, sembrava abbastanza brillo. Quando la canzone che stavano ballando appiccicati baciandosi, terminò si spostarono di nuovo al bar per qualche altro drink.








Hermione era molto confusa e aveva un mal di testa assurdo sintomo di una sbronza senza precedenti.
Si mosse un pò nel letto desiderando restare lì a dormire per tutto il giorno senza essere disturbata da nessuno per alcun motivo.
Ma qualcosa e qualcuno attirarono la sua attenzione: era nuda, coperta solo dal piumone e accanto a lei c'era qualcuno che si muoveva piano come se fosse ancora addormentato. Rimase, però, ferma nella sua posizione aspettando che il  mal di testa si calmasse, incurante del fatto che accanto a lei  giacesse nudo uno sconosciuto, cosa che ultimamente capitava spesso, anche se, di solito, ricordava almeno il nome e il volto del ragazzo che le si trovava accanto.
Invece, adesso non riusciva a ricordare proprio niente, neanche della notte appena trascorsa, a causa del troppo alcol.
Decise di girarsi per vedere il volto dello sconosciuto e si ritrovò davanti due occhi color ghiaccio, freddi e confusi allo stesso tempo.
No,no,no, non poteva essere vero, era solo un sogno, un brutto incubo. Chiuse gli occhi, sicura che riaprendoli non ci sarebbe stato nessuno, o almeno non lui!
E invece no, era tutto vero e quella era la realtà, seppur oscura e incredibile.
Anche lui sembrava confusa come lei, forse anche di più.
Hermione si alzò di scatto dal letto,coprendosi con una vestaglia e uscì dalla stanza come un razzo.
Si diresse in cucina appoggiandosi al muro, incapace di capire.
Quando si fu un pò ripresa dallo shock, andò a cercare la biancheria intima pulita senza entrare nella camera da letto e dopo averla trovata e indossata, ritornò in cucina a preparare la colazione. Prese il caffè, lo mise in una tazza aggiungendo un pò di latte e un cucchiaino di zucchero e si sedette sul bancone della cucina per bere il caffè-latte contenuto nella tazza.
Sulla porta spuntò poi colui che era stato accanto a lei fino a poco prima con un'aria confusa, indecisa e forse anche un pò imbarazzata.
"Ciao Malfoy" sussurrò lei ancora nel dubbio su come comportarsi.
"Buongiorno a te!" la salutò lui.
"Se vuoi lì c'è del caffè pronto" disse indicando la macchinetta del caffè e poi indicando uno scaffale,"lì ci sono le tazze, e in quel contenitore suo tavolo c'è anche una torta".
"Grazie" fece lui ringraziandola per la prima volta nella sua vita prendendo una tazza e versandovi dentro il caffè, per  sedersi al tavolo a fare colazione.
"Ricordi qualcosa di questa notte?" le chiese poi di punto in bianco rompendo il silenzio snervante che era piombato nella stanza a incombere su di loro.
"Le ultime cose che ricordo con certezza, sono di essere entrata in una discoteca ed aver bevuto qualche drink", gli rispose, "Tu?"
"Ricordo di essere uscito con i miei colleghi e poi di essermi ritrovato già mezzo ubriaco nella pista di una discoteca. Tutto il resto è avvolto nella nebbia"affermò finendo di sorseggiare il suo caffè.
"Sai non avrei mai pensato di rivederti dopo la guerra", fece lei ancora confusa per il forte mal di testa.
"Io non avrei mai pensato di rivederti così!"esclamò lui col suo solito ghigno.
Hermione rimase lì sul bancone con la tazza vuota in mano e arrossì lievemente pensando a cosa potesse essere successo quella notte tra loro.
"Beh, adesso è meglio che vada, altrimenti farò tardi a lavoro"disse interrompendo i pensieri della donna.
"Si, certo!" asserì lei scendendo dal bancone e accompagnandolo alla porta.
"Ciao" la salutò lui alla porta.
"Buona giornata!" gli augurò lei.
Richiuse la porta di malavoglia appoggiandovisi ancora sconvolta per quello che era successo.
Fece mentalmente un rapido riassunto: sapeva di essere andata in una discoteca, di aver bevuto molto e poi ricordava di essere scesa nella pista e di aver ballato prima con molti ragazzi, poi con uno solo, al 90% lui, e con questo di aver continuato a bere. Si era ritrovata la mattina dopo nuda nel suo letto con lui accanto: erano stati insieme per una notte intera e al risveglio avevano sostenuto una breve ma civile conversazione: caso senza precedenti tra loro.
Decise di non pensarci più e di sistemare la stanza e rifare il letto. Dopo aver finito di sistemare, considerato che era già tardi, entrò nella doccia calda per togliere le tracce della notte appena trascorsa. Uscita dalla doccia, andò con indosso un' asciugamano nella cabina-armadio per vestirsi e andò a lavoro.
Arrivò tardi smaterializzandosi  nel suo ufficio, aspettandosi di essere assalita dai  dipendenti nel panico poiché non riuscivano a risolvere i loro casi.
Ma non fu così, nessuno era lì ad aspettarla, la porta era chiusa e c'era uno strano silenzio rispetto al solito.
Si meravigliò, da quanto non aveva una giornata così calma?!
Aprì la porta del suo ufficio per ispezionare la situazione negli altri del  reparto. Tutti i dipendenti erano nelle loro postazioni a girarsi i pollici, alcuni leggevano La Gazzetta del Profeta, altri ne approfittavano per mettere un pò di ordine e archiviare i fascicoli.
Tornò nel suo ufficio, accomodandosi nella comoda poltrona perfetta per rilassarsi; la giornata trascorse tranquilla come poche da un bel pò di tempo e venne anche  Harry a farle visita e con lui si diresse essendo ora di pranzo in un piccolo e delizioso locale lì vicino.
"Allora, come va?", le chiese facendola accomodare nella sedia da vero gentiluomo,
 "Oggi sprizzi gioia da tutti i pori, i tuoi occhi non brillavano così da tanto, troppo tempo. A cosa è dovuto questo bell'evento?"
Oh mio dio, Harry aveva ragione, era una giornata come un'altra tranne per il fatto che era stato con Malfoy e questo, per quanto non ricordasse niente, la rendeva inspiegabilmente libera, leggera e gioiosa. Doveva decidere: dirgli la verità o mentire,ma come avrebbe reagito se gli avesse detto:
'Sai Harry, ieri sono andata in discoteca, mi sono ubriacata e questa mattina mi sono ritrovata nuda in casa mia con Malfoy accanto: questo, per qualche losco motivo, mi rende felice'. No, non era decisamente la cosa giusta da fare, quindi, decise, per quanto odiasse farlo, soprattutto con lui, di mentire, o meglio di sorvolare su alcune 'cosine'.
"Niente di particolare, sono andata in discoteca e mi sono divertita molto, e quest'oggi a lavoro è una giornata così tranquilla!"lo informò abbozzando un timido sorriso, "Tu, invece, come te la passi? Come sta Ginny? Ci vediamo così di rado che dall'ultima volta mi sembra sia già passato un millennio!"
"Si, è vero, siamo tutti così carichi di lavoro!"confermò lui, "Tutto bene, come al solito!" le sorrise.
Eh si, Harry Potter l'anno dopo essere stato con lei si era innamorato di Ginevra Weasley, mettendosi  insieme quasi subito, e con quel 'come al solito' intendeva dire: 'litighiamo e facciamo pace di continuo'.
"Dobbiamo fare una bella uscita tutti insieme, come ai vecchi tempi" propose lei nostalgica.
"Sono d'accordo con te! Appena lo dirò a Ginny, comincerà a organizzare tutto".
"Ginny e le sue manie di grandezza! Ti prego, cerca di frenarla, per quanto, con lei, sia impossibile riuscirci!" disse esasperata memore delle precedenti uscite e feste organizzate da lei.
La loro conversazione fu interrotta da un cameriere venuto a prendere le loro ordinazioni. Furono serviti velocemente e continuarono a chiacchierare durante il pranzo e quando terminarono fecero una lunga passeggiata per un viale innevano; in seguito tornarono ognuno a rispettivi lavori .
La giornata lavorativa si concluse tranquilla come era cominciata ed Hermione si smaterializzò in casa sua pronta sdraiarsi e dormire un sonno profondo.

I giorni passarono veloci e caotici come sempre, gli impegni lavorativi le impedirono persino di andare la sera a trastullarsi in discoteca,come aveva fatto fino ad allora; era sempre in missione a cercare quei maledetti minorenni ogni giorno meno rispettosi delle leggi, che compievano  nel mondo babbano magie a cui doveva porne rimediare.
Finalmente un mese dopo erano riusciti a fare l'uscita organizzata in modo eccellente e sublime da Ginny.
Si stava divertendo tantissimo ed era felice che fossero di nuovo dopo tanto tempo di nuovo tutti insieme.
"Sai il mese scorso io e Alan abbiamo rischiato grosso!", raccontò una ragazza alla sua amica.
Era in bagno ad aspettare Ginny e sentendo la discussione tra quelle due ragazze ad Hermione venne da ridere: quella non era una delle cose che per il momento le sarebbe potuta accadere essendo single.
Ma un lampo le passò alla mente incombendo pericolosamente su di lei: quel mese aveva saltato il ciclo!!
Era strano per lei che era sempre puntuale come un orologio; si tranquillizzò credendo che il ritardo era dovuto solo allo stress lavorativo e pensando bene di rimandare la preoccupazione per non rovinarsi la serata, che si concluse molto tardi.
Quella rimpatriata ci voleva proprio, non si divertiva così da tanto tempo e i timori per il ritardo scemarono presto.
Una settimana dopo, però, del ciclo non c'era neanche l'ombra e il suo pensiero era subito volato alla notte trascorsa con Malfoy: avevano usato qualche genere di contraccettivo?
Domanda destinata a non avere una risposta, o almeno per il momento.
Prima di andare a lavoro passò in una farmacia per comprare un test di gravidanza che avrebbe fatto non appena fosse arrivata in ufficio, qualora questo sarebbe risultato positivo, avrebbe subito prenotato una visita dal ginecologo per la conferma.
Il test risultò positivo e la visita dal ginecologo fu fissata per due giorni dopo.
Furono due giorni bruttissimi e molto agitati, non riuscì a dormire incapace di pensare a cosa avrebbe fatto se il test non avesse sbagliato.


Il giorno arrivò. La visita fu breve e il verdetto del ginecologo fu: 'Auguri signorina, lei è incinta di cinque settimane!'.
Oltre a quella rivelazione che fece disperare ancora di più  Hermione, il ginecologo le diede anche l'ecografia del feto che aveva fatto.
 Era ora sdraiata nel letto  a guardare l'ecografia. Cosa avrebbe dovuto fare? Tenere il bambino e crescerlo da sola oppure abortire senza dire niente a nessuno?
Doveva parlare con qualcuno e doveva farlo subito, non avrebbe mai avuto la forza di scegliere da sola.
Andò a casa di sua madre,sapendo che lei, donna saggia e giusta, le avrebbe consigliato la scelta adeguata.
Si sedettero nel divano del salotto e cominciarono a chiacchierare sorseggiando un tè e sgranocchiando biscotti al cioccolato.
"Sono incinta", disse a bruciapelo facendo andare di traverso a sua madre il biscotto che stava mangiando.
"Stai scherzando?", le chiese con tono neutro, anche se sapeva già che sua figlia non avrebbe mai giocato su un argomento del genere.
"Non sono mai stata più seria in vita mia!",affermò Hermione con disarmante serietà.
La signora Granger non proferì più parola, non sapeva cosa dire, immaginava che  prima o poi sua figlia le avrebbe detto quelle parole e lei non aspettava altro,dopotutto, dopo diventare madri, per ogni donna, essere nonna è un sogno, ma pensava che quel momento sarebbe arrivato dopo che si fosse sposata e,invece, sua figlia era single!!
"Non so cosa fare mamma, ho bisogno di aiuto!",interruppe i pensieri della madre scoppiando a piangere subito consolata dall'altra.
"Sai almeno chi è il padre?",le chiese ed Hermione tra i singhiozzi annuì.
"Lo conosco da dieci anni, eravamo a scuola insieme, ma non si può dire che siamo esattamente amici", chiarì la ragazza stretta in un abbraccio dalla madre.
"Hermione, io non posso dirti cosa fare, non posso decidere per te,certo non posso negare che per me non sia stato uno shock", fece una breve pausa per selezionare i pensieri, "I figli sono una benedizione del cielo, se ciò che accaduto, un motivo ci sarà. Devi essere tu a decidere cosa fare: scegliere se abortire, tenere il bambino o darlo in adozione. Decidi bene perché dopo non potrai più cambiare idea, io, qualunque sia la tua scelta,sarò sempre con te, bambina mia", parlò amorevolmente la madre stringendola più forte tra le sue braccia.
"Grazie mamma, ti voglio bene!", la ringraziò Hermione.
Rimasero sul divano  per ancora un'ora a parlare e a guardare foto, poi Hermione tornò a casa sua sdraiandosi nuovamente sul letto  a vedere l'ecografia, alternandola a foto di quando era piccola che la madre le aveva consegnato prima di andare via.

Era quasi mezzanotte e la decisione fu presa , adesso nessuno avrebbe mai potuto fargliela mutare: avrebbe tenuto quel bambino anche se significava crescerlo da sola considerando che il padre, Draco Malfoy, non sarebbe mai stato d'accordo e poi non poteva privarlo della sua libertà solo perché aspettava un figlio da lui!
Era però suo dovere avvisarlo e decise di chiamarlo il mattino dopo dall'ufficio.
Si mise sotto le coperte addormentandosi con una mano in grembo, come a voler proteggere il suo bambino.
Il giorno successivo, dopo essersi svegliata, aver fatto colazione, una doccia rinfrescante e essersi vestita, andò in ufficio, dove ad attenderla c'era già un bel pò di gente.
Risolse i loro problemi e,non appena ebbe un pò di tempo libero, ne approfittò per chiamare  Malfoy e prendere un appuntamento.
Le rispose la sua segretaria alla quale lasciò il numero del suo ufficio e quello del telefonino  per farsi richiamare da lui non appena fosse stato libero per mettersi direttamente d'accordo. Riattaccò e tornò al suo lavoro.

Era ora di pranzo ed Hermione stava quasi per andare a mangiare,quando il telefono squillò  e la segretaria le annunciò la chiamata di Malfoy, che,curioso come era di capire il perché di quella chiamata, l’aveva chiamata immediatamente.
Si organizzarono in modo tale da potersi incontrare il pomeriggio stesso in un caffè di Londra.
Hermione ansiosa e preoccupata come era, uscì dal Ministero all'orario per dirigersi al luogo dell'appuntamento e, come prevedeva, Malfoy non era ancora arrivato, quindi si sedette ad un tavolo e ordinò una cioccolata calda che le fu servita in un battibaleno.
"Buon pomeriggio!",la salutò un uomo biondo e attraente sedendosi di fronte a lei,"Scusa per il ritardo, ma non mi sono proprio potuto liberare prima".
"Ciao, non ti preoccupare, sono appena arrivata pure io!" riferì guardandolo negli occhi per vedere se avesse intuito il motivo di quell'incontro.
"Malfoy, ciò che devo dirti è una cosa seria, quindi cercherò di essere il più chiara, breve e concisa possibile", cominciò lei.
"Ottimo, và avanti!" la incitò il biondo.

 Hermione respirò a fondo prendendo coraggio poi cominciò pronunciando quelle parole tutte d'un fiato,
"Sono incinta e tu sei il padre. Non sono venuta qui, però, per chiederti qualcosa, ma solo per dirti che diventerai padre considerando che non ho intenzione di abortire. Se non vorrai riconoscere il bambino, porterà il mio cognome e, se non vorrai nemmeno far parte della sua vita, non ti costringerò, sono pronta a crescerlo da sola!", terminò riprendendo fiato.
Fissò il proprio sguardo in quello di Malfoy, che la guardava a sua volta sbalordito e incredulo, incapace di proferir parola.
Hermione rimase là ferma per un poco, tuttavia vedendo che la situazione non cambiava e Malfoy non accennava a dar segni di vita, si alzò prendendo le sue cose, e si diresse verso l'uscita, lasciandolo solo al tavolo con solo la tazza di cioccolata che  lei aveva ordinato poco prima.
Era rimasto di stucco di fronte alla realtà, esattamente come aveva previsto, ma Hermione si sentì lo stesso libera e serena.
Andò in una libreria lì vicino alla ricerca di libri sulla gravidanza e, dopo aver preso quelli più interessanti, si diresse a casa della madre per informarla della decisione presa.

Il giorno dopo Hermione andò a far visita all'ufficio di Harry con un solo scopo: rendergli nota la propria gravidanza.
"Salvo capo!" lo salutò lei scherzosa entrando nella stanza attraverso la porta aperta.
Harry appena la vide fu felicissimo, abbozzò un sorriso a trentaquattro denti, la abbracciò, la fece accomodare e nel frattempo chiuse la porta.
"A che devo questa visita?", le chiese sorridendo.
"Devo dirti una cosa Harry",fece lei,sicura che quel sorriso sarebbe presto scomparso dalla sua bocca.
"Dimmi pure, io per te sono sempre libero!", soggiunse il bambino sopravvissuto.
"Sono incinta, di cinque settimane", raccontò abbozzando un sorriso.
Harry era rimasto basito e l'unica cosa che voleva sapere era chi fosse il padre di quel bambino. Glielo stava per chiedere, ma Hermione, come se avesse previsto quella domanda, parlò,
"Ti prego Harry, non chiedermi né ora, né in futuro chi è il padre del bambino, voglio tenerlo per me, ti dico solo che lo conosci".
Harry non capì il perché di quella scelta, ma la accettò comunque: Hermione non faceva mai nulla per caso, ci doveva essere un valido motivo.
"Va bene, Hermione. L'importante è che tu sia felice.", replicò il ragazzo, "Perché tu sei felice, vero?" le che chiese con aria un pò confusa.
"Ma certo! Non potevo chiedere di meglio nella mia vita!", riferì gioiosa e abbracciandolo. Per festeggiare il lieto annuncio, Ginny provvedé ad organizzare anche una festa e invitò praticamente tutte le persone che Hermione conosceva, e da loro ricevette una montagna di regali che le sarebbero stati utili dopo la nascita del bambino.

Sua madre le stava sempre vicino, come a voler supplire all'assenza di un uomo e insieme stavano sistemando la cameretta del bimbo a grandi linee, dato che non sapevano ancora il sesso; era stata sempre la madre a farle compagnia dal ginecologo per la seconda visita di routine.
Non appena giunse al terzo mese di gravidanza cominciarono le nausee mattutine e le voglie, tanto che faceva la spesa, sopratutto di dolci, per dieci persone.


Era alla tredicesima settimana, quando, mentre si dirigeva nel suo ufficio, un mancamento la colse e tutti, preoccupatisi per lei e per le sue condizioni di salute, l'avevano costretta a filare dritta a casa, dove lei si sarebbe sdraiata sul letto a guardare la tv con una barretta di cioccolata in mano.
La settimana dopo ebbe un altro svenimento ed Harry non volle più sentire scuse rimandandola a casa con un permesso di ferie per maternità.
Riceveva frequenti visite, soprattutto dei suoi amici, mentre la madre andava da lei la mattina per poi lasciarla solo la sera.
Due settimane dopo, però, era sola quando un inaspettato visitatore bussò alla porta, giunto a trovarla con un discorso ben preparato in testa.
Era Draco Malfoy, il padre di suo figlio.
"E tu, che diavolo ci fai qui?" domandò lei sbalordita per la sorpresa.
"Sono stato al Ministero, ma lì mi hanno riferito che sei in aspettativa, quindi, sono venuta qui dove tutto è cominciato, per quel che mi ricordi, certo, col solo scopo di parlarti"la informò lui.
"Accomodati", lo invitò, "comunque mi hanno costretta ad andare in maternità, non è stata una mia scelta!"
Si accomodarono sul divano del soggiorno-cucina ed Hermione continuò a gustarsi un pacco di biscotti attendendo che Malfoy si decidesse a parlare.
"Quando mi hai annunciato di essere incinta, mi hai sbalordito, e anche molto!Non sapevo cosa fare, ma poi ho capito e ho deciso", fece una breve pausa prima di informarsi sulle sue volontà,"Voglio far parte della vita di nostro figlio, voglio conoscerlo ed essere presente il più possibile nella sua vita; non voglio essere come mio padre".
"Malfoy, davvero, non sei costretto, se davvero non vuoi, non te la senti, a star qui,con me, per un bambino che non hai voluto!", cercò di convincerlo lei.
"Granger, io sono il padre di questo bambino, ho il diritto e il dovere di essere presente nella sua vita, non puoi impedirmelo; so cosa vuol dire crescere senza l'affetto di un padre e, credimi, non è stato per nulla gradevole. Non posso e non voglio ripetere, per alcun motivo, l'errore di mio padre. E' meglio avere l'affetto di due genitori che amano il proprio figlio seppur non stiano insieme, anziché quello di uno solo genitore", insistette lui.
"Sei proprio sicuro di quello che stai dicendo, non ti tirerai indietro?", chiese, cedendo quasi del tutto davanti alla fermezza delle parole del biondo.
"Non sono mai stato più sicuro in vita mia: non c'e proprio niente da scherzare su un bambino!".
"Quindi è questa la tua decisione: far parte della vita di nostra figlio?", gli domandò per essere definitivamente certa.
"Si, cercherò di essere un padre responsabile, amorevole e presente!", confermò lui.
"Se è questo che vuoi, non posso che esserne felice, anche perché non avrei mai ritenuto possibile che dalla tua bocca potessero uscire queste parole!", asserì lei.
"E invece eccomi qui, davanti a te, dopo averle appena pronunciate!", esclamò lui.
Si guardarono meglio occhi sorridendo: quello era davvero un bel giorno!!
"Allora, che ne dici di cominciare a rendermi partecipe da ora?", chiese lui.
Hermione si alzò dirigendosi nella sua stanza per prendere la cartella contenente tutto ciò che riguardava il bambino, la prese  e tornò nella stanza dove si trovava Malfoy.
"Qui ci sono tutti gli esami, le ecografia e tutto il resto", disse porgendogli la documentazione.
"Grazie", disse impadronendosene e cominciando a sfogliare il contenuto, mentre Hermione tornò a occuparsi dei biscotti.
Si ritrovò a fissare l'uomo che le stava accanto e notò in lui molti cambiamenti non solo fisici, ma soprattutto comportamentali, soffermandosi su questi: non era più il ragazzo bastardo, arrogante e presuntuoso che ricordava, altrimenti non avrebbe mai fatto quella scelta; 'non voglio essere come mio padre', aveva detto, e quella affermazione fu ciò che le rese maggiormente noto il suo cambiamento.
Quei pensieri furono interrotti dal bambino che le piazzò un bel calcio e lei mise la mano in grembo come per istaurare un contatto.
Draco se ne accorse immediatamente e la guardò come con aria preoccupata
"Cosa hai?", le chiese.
"Ultimamente continua a palesare la sua presenza sempre più spesso!", raccontò lei riferendosi al bambino.
"Posso?" chiese, volendo anche lui avere un legame con quella creatura che era anche parte di lui.
Hermione gli afferrò la mano posandogliela sul pancione nel punto in cui il piccino continuava a muoversi.
La signora Granger, giunta a casa della figlia, li trovò ancora lì, su quel divano, che ridevano e scherzavano con la mano del ragazzo continuamente mossa da quella di sua figlia sul pancione. Capì subito che quel ragazzo era il padre del bambino che Hermione aspettava.
Fu proprio la madre di Hermione la prima ad essere informata su quasi  tutta la verità e questa scherzando disse loro"con due genitori così verrà proprio un bel bambino!".
In seguito toccò a tutti gli altri e, alcuni non ne furono molto contenti, ma accettarono con rassegnazione.
Nel giro di un mese tutti vennero a sapere che Draco Malfoy e Hermione Granger aspettavano un bambino e i giornalisti ci andarono a nozze sbattendo il resoconto in prima pagina; aveva fatto scandalo la notizia di Hermione Granger, fedele amica di Harry Potter, al cui fianco aveva combattuto Voldemort, incinta del figlio di un nemico giurato, figlio di un Mangiamorte e forse anch'egli seguace del Lord Oscuro.
Harry veniva spesso a farle visita come a voler controllare che Malfoy si comportasse bene e fu lui il primo, quando un giorno, smaterializzandosi a casa dell'amica di sera tardi, li trovò addormentati sul letto davanti alla tv, a capire che quei due si amavano:Hermione aveva la testa appoggiata sulla spalla del biondo che la cingeva a se con fare protettivo.
Alla visita del quinto mese dal ginecologo, a cui Draco ed Hermione si presentarono insieme, mano nella mano, seppero il sesso del loro bimbo: era una femmina sana e vitale, ma anche molto energetica, come dimostravano i continui calci che Hermione riceveva da lei.

 









Circa quattro mesi dopo, quei due ragazzi si ritrovarono nella sala parto del S. Mungo: erano le tre del pomeriggio del giorno 8 Novembre, quando Hermione Granger diede alla luce una bella bimba di 3,500 Kg.

Draco Malfoy era seduto in una poltrona con sua figlia in braccio accanto al letto della donna che amava nonché madre di sua figlia.

 
Dopo aver visto la bambina e un minuto dopo aver sentito il 'ti amo ' che Draco le aveva sussurrato all'orecchio con la bambina tra le braccia, Hermione si era addormentata , felice come mai prima di allora.
Si Hermione e Draco si amavano, lo avevano sempre fatto e quei cinque mesi passati insieme avevano contribuito a far uscire a galla quel sentimento che giaceva sommerso tra tanti altri.


La ragazza adesso era sveglia sdraiata su un letto d'ospedale con la bimba stretta in un calorosa abbraccio con Malfoy che la guardava sorridente.
"Sai, la maternità ti fa bene, sei ancora più bella e splendente del solito. Dovresti diventare madre più spesso!", esclamò il neo-papà.
"E' per caso un invito, Malfoy?", ribatté lei.
"Potrebbe anche essere, ma non subito, magari dopo un bel matrimonio", pronunciò lui.
Hermione era confusa,le stava davvero chiedendo di sposarlo?
Draco prese dalla tasca del suo cappotto appoggiato sulla poltrona, una piccola scatola rigida blu, la aprì mettendola  a vista della donna e rivelandone il contenuto: c'era un anello in oro bianco, un solitario.
"Hermione Jane Granger, mi vuoi sposare?",chiese lui.
La ragazza era emozionatissima, non aveva mai pensato, nonostante l'amore che li aveva uniti per quegli ultimi cinque mesi, che Draco le avrebbe mai fatto quella proposta, e presto gli occhi dorati divennero lucidi.
"Si, lo voglio!", accettò lei.
Draco le prese la mano mettendolo l'anello al dito e poi si avvicinò al volto della sua futura sposa per baciarla dolcemente. Era davvero un giorno memorabile e sicuramente uno dei più felici della loro vita.

Il giorno dopo le visite divennero continue: tutti volevano ammirare il frutto di quella stramba, seppur vincente, unione. Alla bimba in questione, bella con gli occhi dello stesso color oro della madre e qualche capello nella piccola testolina dello stesso biondo del padre, abbastanza tranquilla da sveglia, ma movimentata durante il sonno, i genitori, di comune accordo diedero il nome Kristen.
Quando Hermione e la bambina furono dimesse Draco le portò nella villetta con giardino che non molto tempo prima avevano scelto insieme per viverci e crescere i loro figli.

I mesi passarono e ad Aprile fu celebrato il loro matrimonio così che  Hermione Granger  divenne quindi Mrs. Malfoy.La cerimonia fu piuttosto intima e sobria: furono invitati solo i parenti stretti e gli amici intimi per evitare che i giornalisti paparazzassero anche il giorno delle loro nozze. Questo fu il secondo giorno, dopo 8 Novembre, più felice della loro vita.
Avevano sprecato dieci anni della loro vita a bisticciare e a litigare ed ora, dopo alti e bassi, si erano finalmente trovati e si amavano alla follia.








Fine.

  
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