Wendy aveva portato Stiles a casa,aveva preso una bella botta in testa da Lydia e si stava riprendendo piano piano. Solo non si sapeva se era Stiles o il Nogitsune. La ragazza era comunque rimasta sul letto accanto a lui,aspettando il momento in cui si sarebbe svegliato. Gli carezzava i capelli e le guance calde,che stavano riprendendo colore. Dopo un po',riaprì gli occhi. "Ciao." Mormorò quello che sembrava Stiles. Notò la sua maglietta strappata e del sangue. In pochi secondi di fece mille pensieri. Era stato lui a farle del male? Lo aveva fatto volontariamente? Scoppiò a piangere stringendola. "È tutto okay. Sto bene. Risolveremo questa cosa,lo prometto." Sussurrò Wendy per rassicurarlo. Stiles si asciugò il viso,pronto ad alzarsi. "No,so io dove dobbiamo andare." Disse convinto.
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 Con la Jeep,Stiles portò Wendy,dopo aver avvisato Derek, davanti un grande cancello di ferro. O era Stiles che ci si stava portando da solo? Wendy scese dalla macchina e notó l'entrata di un manicomio. "Dimmi che scherzi."
Gli disse,sull'orlo di piangere,quando arrivò anche Derek. "Perché non me lo avete detto?" Chiese lui,scendendo dall'auto. "Era proprio quello che volevo evitare. Almeno per 72 ore." Rispose Stiles. "Non posso proteggerti se sei qui dentro." Commentò Derek. "E io non posso farvi del male." Rispose Stiles,suonando e poi proseguendo dentro con Derek. Stiles iniziò a guardarsi attorno,notando delle celle blindate su un lungo corridoio. Derek doveva firmare alcuni documenti che lo sceriffo non avrebbe mai firmato. "Per 72 ore niente telefonate o altro." Disse la dottoressa,mettendogli una busta dentro cui mettere il telefono. Poi gli porse delle pantofole. "I lacci non sono consentiti,perciò indossa queste." Spiegò infine. Allora Stiles si tolse le scarpe da ginnastica,mentre Derek stava iniziando ad avere le paranoie. "Non posso lasciarti qui,ti prego." Insistette sottovoce,col fiato corto. Stiles gli prese il mento con una mano. "Ehi,guardami. Qui starò bene." Gli disse guardandolo negli occhi,prima di dargli un bacio a stampo. Lo convinse a tornare a casa,ma Stiles aveva comunque un angelo custode lì dentro.
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 C'era appena stato un suicidio per le scale e la folla si era accalcata esattamente li,mentre la dottoressa portava Stiles nella sua cella/camera da letto. Notò subito in ragazzo legato con delle cinghie al letto,ma che aveva comunque un sorriso carino. Come se non si scoraggiasse. "Ciao,sono Oliver." Si presentò il ragazzo. "Stiles." Si sedette sul letto,una volta chiuso a chiave. Il ragazzo iniziò a tossire. "Tutto bene?" Chiese Stiles. "Ieri credo di aver inghiottito una mosca. Forse ce l'ho ancora in gola." Rispose. Stiles fece una smorfia. "Che schifo,Oliver." Oliver lo guardò per domandargli. "C'è stato un suicidio vero? Il lunedì ce ne sono sempre." Stiles annuì. "Per le scale vero?" "Come fai a saperlo?" Chiese. "Ho sentito l'eco. Qui si sente tutto per colpa dell'eco. Per questo la chiamano La casa dell'eco." Spiegó Oliver.
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 La mattina dopo,i due si avviarono alla riunione di gruppo. Dove i malati si sedevano formando un cerchio e si raccontavano i loro problemi,insieme a una dottoressa. Stiles fu sorpreso quando nella stanza,vide la Morrell. Eppure l'aveva uccisa con le sue stesse mani. "La scorsa settimana parlavamo del senso di colpa. Stiles,cosa ne pensi del senso di colpa?" Domandò la dottoressa. "Mi rende nervoso." Sospirò Stiles,battendo il piede per terra più volte. La Morrell lo guardò bene e poco dopo dichiarò chiusa la riunione per parlare giusto con Stiles. Gli controllò il livido che aveva sulla testa. "Una bella botta da una ragazza." Spiegò Stiles,passandosi una mano nei capelli. Ci fu un attimo di silenzio in cui i due si fissarono. "Dovresti essere morta." Commentò Stiles. "Posso anche essere una donna,ma un druido non si uccide così facilmente." Rispose la donna,con un sorriso furbo. Stiles non poteva che chiederle aiuto allora. "Allora sa come aiutarmi?" Chiese appunto. La donna prese una boccetta di pillole da un cassetto. "Sono per riposare?" "No,dormire ti rende vulnerabile. È l'unica cosa che non devi fare." Spiegò. Stiles annuì e prese la boccetta,dandole le spalle. "Lei non può salvarti Stiles. Solo il tuo Beta può." Gli disse. "Qualcuno come..Derek Hale."