[Don't fear] The reaper
Il
ragazzo sembra amare le sue braccia, ne stringe i lembi tra le dita e
sfiora la pelle liscia e fredda. Ha gli occhi chiusi, la fronte
imperlata di sudore e la bocca spalancata che non pronuncia niente, se
non mute esclamazioni di dolore e fastidio trasmesse da quelle labbra
rivolte in giù. Mormora un nome, Mikaela riconosce il suo
tra quei sussuri appena accennati con una voce che non ha suono.
È steso su un letto dalle lenzuola stropicciate, le tende al
capezzale lo separano dal resto della stanza e lo estranea da un mondo
che l'ha solo usato e schernito – un mondo dal quale deve
essere salvato e portato via.
Mika
gli è vicino, siede al suo fianco e si lascia toccare da
quelle mani sporche di terra e sangue, vittime di una battaglia forse
lontana ma che bussa ancora alle loro porte. Sente alcuni suoi lamenti
inconsistenti, le sue gambe ancora avvolte dall'uniforme color notte
che si incastrano intorno alle lenzuola rosse e fanno contrasto.
«Yuu.»
Mika lo chiama, piano. Avvicina il volto al suo accaldato, sente il
respiro affannato infrangersi contro le sue labbra. «Yuu, va
tutto bene, va
tutto bene.» mormora anche lui, non osa alzare la
voce. Ha paura di svegliarsi, di rendersi conto che Yuu in
realtà non è lì al suo fianco. Ha
paura di aprire di più la bocca e rendersi conto di quanta
sete ha, e di quanto sia così difficile resistere a quel
collo bianco sporco che si tende, a quelle vene violacee che guizzano
sotto la pelle e lo attraggono come una falena al fuoco.
Sposta i capelli neri e appiccicaticci dalla sua fronte, asciuga le
perline di sudore e sembra che la sua pelle brilli, nonostante il
sangue incrostato che ancora non si toglie. Ne sente il profumo, Mika.
Ha sempre saputo che Yuu avesse un buon profumo – ma ora quel
sangue fluisce leggero tra i graffi, lo sente scorrere sotto i polsi
che ha afferrato per tenere ancora quelle dita su di sé, e
la gola arde, brucia e si stringe, quasi non lo fa respirare.
Poggia
la fronte sulla sua spalla scoperta, la sete lo acceca e il sangue lo
tenta.
Spalanca le labbra, i canini strusciano
sulla pelle e la martoriano, la sfregiano e la perforano. Liquido caldo
cade a fiotti nella gola, placano il bruciore e annebbiano i sensi
– non vede più Yuu fare smorfie doloranti, non
sente più Yuu che grida senza voce e allunga le mani verso
il vuoto, cercandolo e invocando il suo nome. Mikaela beve, beve per la
prima volta del sangue umano ed è più buono e
più dolce di quanto abbia mai immaginato.
Ma piange,
Mikaela. Piange perché non riesce a fermarsi, sa che non
riuscirà a fermarsi prima che non abbia succhiato via da
quel corpo anche l'ultima stilla di sangue che ancora c'è.
sclero time; okay, sono gia tornata e molto prima di quanto mi aspettassi. Prevedevo il mio ritorno in questi lidi almeno tra qualche mese, nonostante le MikaYuu e le GureShin che stanno prendendo la polvere nel mio computer - ma oggi ho scritto questa roba e mi è piaciucchiata ??? quindi ho preferito pubblicarla subito prima di farla marcire e farmi le pare mentali sopra, cambiandola e ricambiandola e peggiorandola. Questa probabilmente sarà davvero l'ultima storiella che pubblicherò in questo periodo perché poi tornerò con troppa roba da fare e addio. Quindi mbeh, spero che vi piaccia anche solo un pochinino nonostante la tristess, e un commentin non farebbe mai male riceverlo! Bye bye, Niv.