Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: LittleWillow_    02/07/2015    8 recensioni
"C'era una volta un cigno che, a causa di una potentissima maledizione lanciata da una strega cattivissima, era convinto di essere un anatroccolo. Il cigno sentiva quella frustrazione silenziosa stringergli lo stomaco mentre li spiava suonare, ed indurlo a pensare che sarebbe stato meglio sparire che continuare a non essere abbastanza bravo, abbastanza carino, abbastanza intelligente, abbastanza John e Paul."
[670 parole giusto perché non riesco a non scrivere di George nemmeno quando sono in vacanza.]
[Seconda classificata al contest "C'era una volta" di Samidare]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic 
"You only live once, but if you do it right, once is enough."

– Mae West

 
 
C'era una volta un cigno che, a causa di una potentissima maledizione lanciata da una strega cattivissima, era convinto di essere un anatroccolo. Il cigno sentiva quella frustrazione silenziosa stringergli lo stomaco mentre li spiava suonare, ed indurlo a pensare che sarebbe stato meglio sparire che continuare a non essere abbastanza bravo, abbastanza carino, abbastanza intelligente, abbastanza John e Paul.

C'era una volta un cigno che era stato un pulcino con gli occhi castani e luminosi come piccole stelle, e che a causa di una potentissima maledizione  lanciata da una strega cattivissima, era convinto di essere un anatroccolo. Il cigno  un giorno aveva incontrato una fanciulla con gli occhi blu come il mare e i capelli biondi come il grano che gli sorrideva sempre, e le aveva promesso di amarla, nascondendosi dietro alla melliflua e precaria sicurezza di un "per sempre". Aveva sospirato di sollievo, sperando che quella frustrazione che non lo lasciava andare si fosse persa per strada.

C'era una volta un cigno che, a causa di una potentissima maledizione, era convinto di essere un anatroccolo e c'era una volta una dama a cui aveva promesso di mostrare il mondo. Si era sposato un giorno, con una principessa dagli occhi e i capelli così scuri. Le aveva baciato le labbra con delicatezza, ma con decisione, e poi le aveva guardato la pancia e aveva pensato di non essere poi così sfortunato.

C'era una volta un cigno che, a causa di una potentissima maledizione, era convinto di essere un anatroccolo, e che forse grazie alla principessa dai capelli scuri e a un nanetto che assomigliava a lui cominciava a non sentirsi più tale. Quindi aveva cominciato a dimenticare - dimenticare John e Paul, dimenticare come i loro nomi lo facessero sentire sempre al di sotto delle aspettative e ricordare come ormai fossero solo due nomi fra tanti, dimenticare perché ormai era felice e neanche per un secondo si sarebbe pentito delle scelte che aveva compiuto e che lo avevano portato dove lui si trovava, dove loro non si trovavano- .

C'era una volta un cigno che ormai non era più convinto di essere un anatroccolo e che aveva spezzato la maledizione che lo convinceva a pensarsi così. C'era voluto poco, in fondo. Era bastato il sorriso di un nanetto che gli diceva, annuendo con convinzione: "Non importa se l'assolo di Taxman non l'hai fatto tu, ne hai fatti tanti altri anche più belli, papà". 

C'era una volta un cigno che ormai non era più convinto di essere un anatroccolo e che un giorno aveva di nuovo incontrato uno degli altri due cigni - quello che più l'aveva fatto sentire incapace -. 
Aveva visto Paul e gli aveva sorriso da un capo all'altro della stanza, mentre continuava a stringere il braccio della sua principessa così scura e così dolce, e lui aveva sollevato un calice in gesto di saluto, in risposta. C'era una smorfia a piegargli le labbra, forse una punta di rammarico o forse solo sorpresa. A prescindere dalla verità, il cigno aveva visto la dama bionda al suo fianco e si era trovato a sorridere, felice che anche lui avesse qualcuno a riempirgli le giornate e realizzando di aver perso troppo tempo a sentirsi inferiore, quando la vita lo aveva accarezzato e gli aveva donato molto più di quanto da bambino potesse anche solo immaginare.

C'era una volta un cigno che era convinto di essere un anatroccolo, a causa di una potentissima maledizione, che aveva spezzato con l'aiuto di una principessa dai capelli scuri e di un piccolo nanetto.
 "Sembrano passati secoli, ormai" pensa la principessa, camminando con un nanetto cresciuto - ma non troppo -  lungo la riva del Gange. Riflette sulla vita che ha avuto, sul fatto che non vi sia nessuna lapide per ricordare suo marito - e va bene così, nessuno ha bisogno di un'incisione per ricordarsi di non dimenticare George -. Il nanetto continua a camminare, ad andare avanti come lui gli ha sempre chiesto di fare, a fingere che tutto non si sia fermato con il suo ultimo respiro e di non desiderare un suo abbraccio a riempirgli il cuore. Insieme a Dhani, così si chiama il nanetto, la principessa nota il fantasma del cigno librarsi nell'aria ed osservare dall'alto lei insieme al suo bambino, come aveva fatto tanti anni prima, quando li aveva portati sul suo dorso e aveva mostrato loro il mondo e avevano riso tutti e tre insieme, illudendosi di poter fermare il tempo in quell'istante e  rimanere così, per sempre.



Note dell'autrice.
Dovrei essere in vacanza, riposarmi e boh, stare nell'acqua dalla mattina alla sera. Sono tutte cose che sto facendo, ma il 29 giugno è una data triste, perché nel 1998 proprio quel giorno, George aveva annunciato al mondo di essere malato di cancro. Aveva promesso che non se ne stava andando così, così presto, e io avrei voluto che mantenesse quella promessa e che non fosse l'inizio della fine (o l'inizio di un nuovo inizio, sono abbastanza convinta che George avrebbe detto così). Anyway, oggi non è il 29 giugno, ma questa storia è stata scritta quel giorno e per tanti versi, ricorda "Storia di una principessa che diventò un angelo e imparò a volare".
Ovviamente per certi versi in questa FF si può dire "W le metafore", perché LOL, ne è senz'altro ricca.
Non so se c'è qualcosa da spiegare, è ovviamente ispirata a "Il Brutto anatroccolo", Dhani nella FF è un nanetto perché cercatevi una sua foto, è alto quanto Ringo, un adorabile bimbo  nano <3.
Ad un certo punto Olivia viene chiamata "principessa scura e dolce". Un riferimento diretto a "Dark sweet lady", dolce signora scura.
Per quanto riguarda la mia long, "Make it home" (se siete interessati alle mie avventure su EFP, fateci un salto, se non siete interessati, non vi biasimo, non sono poi così interessanti) ci si vede quando torno (torno il 21, contate che però non ho scritto il capitolo) perché scrivo sulle note dell'Ipad rarissimamente.
Mi è venuta anche in mente una OS fluffuosissima su Dhani e George, anche se non so quando la scriverò - a occhio e croce,  mi piacerebbe scriverla per il compleanno di quel nanerottolo dolcissimo di Dhani -.
Grazie mille per eventuali recensioni.


D.

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: LittleWillow_