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Autore: michiyo1age    16/01/2009    2 recensioni
Un portale…sempre quel portale, quella porta che tutti difende che tutti racchiude. Quante volte aveva ormai fatto quel pensiero? Beh era da tre anni che Temari veniva a Konoha un mese prima di ogni singolo esame dei Chunin e gli esami si svolgevano due volte all’anno…
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Un portale…sempre quel portale, quella porta che tutti difende che tutti racchiude.
Quante volte aveva ormai fatto quel pensiero?
Beh era da tre anni che Temari veniva a Konoha un mese prima di ogni singolo esame dei Chunin e gli esami si svolgevano due volte all’anno…
Non sembravano molte. Se poi si conta anche le volte che veniva inviata come messaggero straordinario e quella volte che appariva non si sa bene per che cosa…
Tutto sommato li cominciavano a diventare molteplici le volte che lui si trovava sul tavolo della colazione un messaggio dell’Hokage che l’obbligava ad attendere su quella soglia entro tot giorni.
Insomma una routine e Shikamaru piacevano le routine.
Però si era stancato di quella situazione, si era insostenibile. Tutte le volte sempre la stessa storia.
Ok ora stava davvero diventando matto: cominciava a fare paradossi. Era appena arrivato ad una brillante conclusione e ora…la distruggeva. Il suo cervello aveva un non so che di masochista.
Cerchiamo di mettere in chiaro le cose: gli piaceva stare davanti a quel grande portale verde ad aspettare l’ambasciatrice della Sabbia, gli piaceva scortarla per tutto il villaggio, doverla accompagnare sempre in un albergo differente (infatti a Konoha le distruzioni di edifici erano così frequenti in quegli ultimi anni che la gran parte delle locande che si trovavano sui confini, venivano distrutte) e andarla a prendere tutte le mattine e di conseguenza passare le giornate con Temari.
Non c’era nulla di male, si diceva, infatti erano in buoni rapporti, quasi, aggiunse massaggiandosi la cicatrice che lei gli aveva fatto con quei maledetti canini, la vita trascorreva tranquilla tra il lavoro e le molte passeggiate.
E allora che c’era che non andava?
Sposto il peso da un piede all’altro. Il vento d’autunno gli entrò nelle fibre della maglia e lo fece rabbrividire.
Giusto come al solito non gli veniva mai in mente la soluzione più semplice. Erano amici, solamente questo. Erano immersi in una danza di parole, sguardi, movimenti tutti fatti per raggiungere per sfiorarsi tutti per riuscire a trovare quel contatto che sfuggiva, come il vento trai capelli, come lei quando se ne andava.
Aveva raggiunto la soluzione: se ne andava sempre, alla fine.
E lui, Shikamaru, tornava a fare quella vita, monotona, che gli piaceva tanto, ma ora era resa così povera dalla mancanza di nuove ferite procurate da unghie,  denti e una volta da quel ventaglio maledetto che gli aveva procurato 4 punti di sutura sulla fronte.
Quei punti gli avevano procurato un tale prurito.
Lei si era contenta di “oh scusa , mi dispiace” aveva sbattuto le palpebre con la sua aria maliziosa e lui idiota di un otoko ci era passato sopra.
Onna…mendekouze naa
Stava fissando da lungo tempo il cielo, la seccatura non era mai in orario quando doveva venire, quando andava invece alcune volte  partiva  prima. Gli dava fastidio questo??? No, certo che no.
-Hey Shikamaru sei sicuro che doveva venire a quest’ora?- gli chiese Kotetsu dalla sua postazione dietro il bancone.
-Si…nella lettera c’era scritto così- mugugnò
Ah si dimenticava, ora si scambiavano pure lettere, naturalmente perché a ognuno dei due interessava solidificare il legame trai i due villaggi e sempre secondo natura stavano svolgendo un lavoro per i loro superiori.
Come se a uno fregasse.
Come se l’altra non potesse rifiutare.
Il vento si stava facendo più intenso e lui speranzoso, invano, non si era portato qualcosa di più caldo.
-Vuoi bere qualcosa di caldo?- gli chiese Izumo che era andato a prendere qualcosa da sgranocchiare mentre lui e il suo degno compare osservavano la porta deserta.
Il moro annuì.

***

Il tempo nel paese del Fuoco stava cambiando. Una folata di vento spazzo le foglie sulla via.
Si decisamente.
“Prossima volta meno reti più vestiti di sostanza” pensò la bionda cercando di coprire con i lembi del  kimono le gambe.
Si era alzata presto quella mattina per arrivare a Konoha prima così da poter lavorare meglio il giorno dopo.
Il suo stomaco brontolò rumorosamente.
E sempre da quella mattina non toccava cibo a parte due onigiri disfatti.
Aveva fame e avevo freddo. Bellissimo! Mancava solo un bastone e sarebbe stata una mendicante.
Ed era sola.
Quattro giorni in completa solitudine, a parte quand’era andata alla terme, che belle le terme…
Le sue gambe procedevano autonomamente, meno male sarebbe stato faticoso dare l’impulso.
Shika avrebbe fatto meglio a non farla attendere, muovere il passo e portarla in albergo, così avrebbe potuto riposare.
Faticoso? Shika ? Riposare?
Non è possibile! Stava diventando come quello scansafatiche, invertebrato,  carino, sexy….ok Shikamaru.
Tutto il nome intero sisi, nessun diminutivo di sorta, semplicemente Nara.
No Nara no. Non l’aveva mai chiamato così, era sempre stato Shikamaru da quando l’aveva sorpresa agli esami.
Shikamaru. Shikamaru Nara. Nara, Nara Temari.
Ecco cosa succedeva a fidarsi di onigiri presi lungo la via, forse avrebbe fatto meglio a prendere gli spiedini.
Mentre questi strani pensieri passavano tra un codino e l’altro si cominciò a intravedere la “shi” e la “o” in rosso delle porte di Konoha. Aguzzò bene la vista. Strano Shikamaru non era lì,eppure era in sufficiente ritardo.
Era ormai sulla soglia, aveva messo un piede sulla linea lignea che separa il lastricato dalla terra battuta.
-….e poi le si è gonfiata la faccia, dovevate sentire come si lamentava per un botta al suo “visino”-
Diceva una voce e altre due scoppiarono a ridere.
Sh…Shik…Shikamaruuuu
-Come osi startene qui comodo a raccontare storielle!? Mentre io soffro il freddo di questo paese!!!- urlò più che infastidita.
I tre sobbalzarono come un sol uomo.
-B-buongiorno Temari-san- disse Izumo che fu il primo a riprendersi.
La ragazza si inchinò educatamente. Dopo allungò un braccio e prese l’orecchio di Shikamaru. Glielo tirò.
-Ahia…ahia…ahia.ahia..ahia, ahiha..fa maleee!- gridò quello quando il suo povero padiglione auricolare arrivò quasi al petto di Temari.
-Che guida saresti eh? Trasgredire i tuoi doveri…-
-Di stare al freddo e al gelo, solo mentre aspetto una seccatura sempre in ritardo?- la interruppe.
-SI- rispose la bionda come se la risposta fosse ovvia.
-Che significa si?-
Si avviarono così per la strada mancina.
I due shinobi rimasti allibiti sulle sedie si scambiarono un’occhiata e poi guardarono compassionevoli il povero Shikamaru.

***

Era ormai una settimana che Shikamaru era tornato nella sua adorata routine.
Era ormai una settimana che Temari era tornata nella fredda Konoha.
Ok era una passata ormai una settimana dal ritorno dell’ambasciatrice di Suna nel villaggio della Foglia.
Penso che fosse trascorsa più o meno una settimana quando…
Beh la vita stava scorrendo lentamente come sempre. Le riunioni al mattino e andavano a pranzare sul tetto preferito da Shikamaru.
Erano appunto lì che i due si trovavano al tempo di questo incipit difficoltoso.
Shikamaru stava raccogliendo tutte le informazioni che erano stata sparse sui vari fogli delle sue ricerche sull’Akatsuki. Stava lavorando.
Mentre Temari distesa sulla panca si mangiava un okonomiyaki guardando su.
I ruoli s’erano decisamente capovolti.
-Ma non ti stufi di sentire la stessa cosa ogni esame dei Chunin?- le chiese Shikamaru mentre agguantava un foglio.
-La stessa- deglutì- domanda potrei farla a te-
-Io non ascolto- rispose semplicemente.
La  ragazza rise.
-Si nota- aggiunse protendendo la mano verso la bottiglia accanto al ragazzo.
-E con questo cosa vorresti dire?- le chiese lui alzando un sopraciglio.
- Che si vede che sei perso nel tuo mondo- sorrise lei.
-E quale sarebbe il mio mondo?-
-Nuvole, shogi, nuvole, shogi- rispose quella alzando e abbassando il dito.
Inaspettatamente lui si incupì. Torno con lo sguardo sul suo lavoro.
La bionda diede l’ultima sorsata, lasciando acqua per far dissetare una formica, e lo cominciò a fissare. Che aveva detto di male?
Lui sentendosi osservato tolse le gambe dalla panca e fece per girarsi.
-Che hai cry-baby?-
Silenzio.
-Mi vuoi rispondere?- domandò alzando il tono.
-No-
Temari l’agguantò da dietro gli prese un braccio e lo storse dietro alla schiena.
-Ora me lo dici?-
-Ahia ahia seccatura mi fai male-
Con tono intimidatorio Temari gli sussurrò all’orecchio –Parla-
Il ragazzo si arrese. –Non mi sono piaciute le tue parole. Persino tu pensi così di me? Che io sia questo stereotipo di pigro che pensa solo alle nuvole e allo shogi?-
La kunoichi lo liberò dalla sua presa si pose davanti a lui e disse: -Cry-baby se l’è presa? Non sapevo che fossi così permaloso Shika!-
-Non sono permaloso!-
-O si-
L’altro scosse il capo e l’agguantò i pollici, torcendoglieli. Lei per evitare di farsi male seguì la direzione delle dita così da perdere l’equilibrio e finire su di lui. Di rimando la ragazza gli tirò una tallonata sugli stinchi e allora il ragazzo si arrese.
Ora erano vicini, come al solito troppo per non lasciarsi andare. La bionda gli accarezzò una guancia.
-Shikamaru, davvero sei così permaloso? Era solo uno scherzo-
Lui in risposta fece scorrere avanti e indietro le dita delicatamente sulla pelle del suo braccio teso.
-E’ solo che non sapevo che anche tu la pensassi così-
-Perché io dovrei fare un’eccezione?- chiese quasi certa di sapere già la risposta
-Perché tu…perché tu…- fermò la mano -…sei mia amica e…parliamo tanto e speravo che…tu mi avessi conosciuto per quello che sono e non quello che sembro- mugugnò fissando le mani di lei.
La ragazza sorrise.- E io cosa dovrei sapere più degli altri? C’è Chouji che ti conosce meglio!-
Lo shinobi alzò la testa e ghignò. Sapeva dove voleva andare a parare quel discorso. Furba la seccatura.  Abbandonò il braccio sul suo fianco. Sentì il suo nervosismo a quel tocco.
-E sai... tu mi conosci bene Temari, sei la mia collega di sempre-
-Solo collega?- mugugnò avvicinando il viso.
-Se vuoi qualcosa di più seccatura- sospirò lui ormai fra le labbra rosse.
Il tocco delle sue labbra su come l’inizio di un incantesimo di un paradiso senza fine…
Lui si staccò…
Quasi senza fine…
Temari gli prese la testa e riconquisto quelle labbra.
Un paradiso senza fine.
Si staccarono questa volta con il pieno consenso delle due parti.
-E questo?- chiese una
-Quello che significa per te- fece l’altro. E scoppiarono a ridere.
-Sai Shika tu per me sei il solito pigro a cui interessano solo le nuove e lo shogi- spiegò la giovane baciandogli il collo.
Prima che lui potesse replicare lei continuò -..ma anche tieni all’amicizia, sei responsabile ti sai impegnare quando vuoi, sei maledettamente bello quando fai sul serio, non ti importa della gente e preferisci passare ore davanti un portone aspettando me al posto di dormire-
Lui sorrise: -Una volta avevi detto il Kagemane no Jutsu non ha più segreti-
L’agguantò passionalmente il viso e vi impresse un lungo bacio.
-Io ti dico che io ho ancora dei segreti e….kagemane no jutsu seeko-

***

Erano tornati  nella stanza dove di solito si raggruppava il comitato organizzatore, erano stati attenti anche meno del solito. Se uno guardava l’altro poi non riuscivano a distogliere lo sguardo. Doveva fare forza su loro stessi richiedendo una grande forza di volontà, che Shikamaru non aveva, per finire quel gioco malizioso.
-Bene penso che per oggi abbiamo concluso, domani il consiglio si riunirà alle 15 e affronteremo le liste di genin dei vari villaggi, buona giornata-
Si udì un forte grattar di sedie e tutti si alzarono. Temari e Shikamaru come al solito si ricongiunsero davanti alla porta. Uscirono lentamente dal palazzo evitando di guardarsi.
Camminando si sfioravano le dita, le braccia. Le strade erano gremite, ma appena svoltato un angolo si trovarono in un vicolo buio e si baciarono come se senza di esso l’ossigeno fosse troppo poco per sopravvivere. La mani correvano frenetiche lungo il corpo. Accarezzavano ogni singola parte: erano almeno due anni che desideravano fare quei movimenti.
-Hey Shikamaru!- la voce energica di Kiba provenì dalla strada principale.
Si staccarono velocemente e distolsero lo sguardo uno dall’altro.
-Oi!- salutò Shikamaru ansante
-Senti potresti portare un messaggio da parte mia per Kurenai-sensei?-
Lui annuì.
-Beh dille che se vuole noi domani siamo al campo di allenamento 3 per provare la nuova formazione-e così se ne andò.
I due saltarono sopra i tetti e corsero velocemente fino ad arrivare alla camera di Temari.
-Che faremo con gli amici?-
Si guardarono, ghignarono.
-Io direi di tenerla nascosta- rispose la ragazza.
-Si è più divertente- Shikamaru si lasciò cadere sul divano. Le fece un cenno
-Esiste un’altra così divertente-



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Bene nuova fic...inizio non molto originale, vero?
ho cercato di non concentrarmi su quell'aspetto, ma più sulla forma che ho provato a  rendere più scherzosa. In più è pronta da secoli, ma mi sono decisa solo quando ho visto il dilagare della shikaxshiho e volevo rendere eque le parti.
non so quanti capitoli ci vorrano perchè sono divisi a seconda di quelllo che c'è scritto e non voglio fare capitoli troppo lunghi siamo comunque sui 5 più o meno di questa grandezza..o anche meno
alla prossima settimana.CIAO
   
 
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