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Autore: lucy_tennant    03/07/2015    0 recensioni
"Ginevra guardò la Moby Dick dal basso della banchina e storse il naso, aggrottando le sopracciglia.
-Io non ci salgo- disse fermamente, puntando i piedi a terra.
-Ne abbiamo già parlato!- sbottò Marco, girandosi verso di lei e lanciandole uno dei suoi soliti sguardi glaciali -Tu sali, rimani calma, ringrazi Papà e poi andiamo a salvare Scarlett! E se provi a fare una qualunque mossa azzardata ti taglio la gola-.
Lei sbuffò, ignorandolo totalmente e voltandosi verso Ace, che le stava provvidenzialmente tenendo una mano sulla spalla, in modo da fermarla immediatamente se fosse partita alla volta della Fenice per assassinarla violentemente.
Il moro sorrise -Tranquilla Ginny, andrà tutto bene-.
-No! Un corno andrà bene!- e prese ad imprecare contro il biondo e tutta la sua stirpe di ananas, facendo scoppiare a ridere il pirata che le stava accanto."
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Un viaggio ai limiti dell'idiozia con due protagoniste d'eccezione, un Ace sin troppo addormentato ed un povero Ananas esasperato; scritto a quattro mani con EustassMilla ;)
Speriamo vivamente che vi piaccia!
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E ricordate: noi siamo brave autrici, infatti nessun fiammifero narcolettico è stato maltrattato durante la stesura di questa storia! *applauso*
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EDITING E NUOVA STESURA IN CORSO!
Genere: Avventura, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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XI. I'll always be there for you







-Se non lo facciamo fuori entro venti secondi credo mi verrà un esaurimento nervoso- borbottò Scarlett, trascinandosi dietro Ginevra nella propria corsa verso Jordan, lanciò attacchi violacei a casaccio, colpendo decine di nemici, forse più grazie ad un colpo di fortuna che alla bravura, in quanto, per la stanchezza, la sua precisione continuava a calare minuto dopo minuto.
Tuttavia, nonostante questi "incidenti di percorso", continuava a combattere, troppo piena d'odio e d'orgoglio per ammettere di volersi fermare a riprendere fiato.
Dal canto proprio, la bionda, la quale aveva un diavolo per capello in quanto continuava a vedere tutti quei mostri senza un briciolo di senso con corpo animale spuntare da chissà dove, imperterrita non dava segno di voler smettere di lanciare getti d'acqua a destra e manca.
Nel complesso, entrambe stavano girando per il campo di battaglia senza una vera e propria meta precisa, con il solo intento di raggiungere la chimera, la quale, chiaramente, si muoveva in senso opposto alle due, facendole dannare non poco.
Inoltre, quell'orda di semi zombie gli bloccava ogni genere di via d'uscita.
-Quelle due dementi si faranno ammazzare!- constatò Zoro, brandendo una spada e roteandola di fronte a sé con destrezza.
-Sono sicuro che se la caveranno- rispose con voce infantile il suo Capitano, dandogli una dimostrazione della propria fiducia nei confronti delle due ragazze, non calmando però per niente lo spadaccino e, senza dare il tempo all'altro di ribattere, allungò il braccio ed afferrò il mostro davanti a sé per la criniera, sbalzandosi in avanti, liberandosi quindi la strada, senza però riuscire a salire in testa al mostro, ma quasi prendendo Ace in pieno.
Il moro, in risposta, gli abbaiò un insulto.
Scarlett diede una pensierosa occhiata a Rufy, osservando che lei e l'altra ragazza sarebbero potute arrivare con molta facilità sulla testa della chimera, se il ragazzo di gomma avesse sfruttato le sue possibilità di allungamento e ce le avesse lanciate.
Si fermò per un secondo, buttandosi sul Capitano dei Mugiwara ed iniziando a complottare con lui a bassa voce mentre combattevano schiena contro schiena.
Nel frattempo Ginevra, ignara delle idee dell'altra, si era gettata fra un gruppetto di nemici, stendendone alcuni.
Malgrado questo, venne però subito afferrata da Marco, che, senza un'apparente motivo, la portò via da lì in volo e la posò dall'altra parte del campo, dove c'era anche l'amica.
La ragazza valutò l'idea di creare una bolla d'acqua e di soffocarcelo dentro.
-Fatti i cazzi tuoi- gli ringhiò, convinta che l'avesse portata via da lì perché non la ritenesse in grado di occuparsi di un paio di mostriciattoli.
La rossa le tirò una ciocca di capelli, avvicinandola a sé, con un'aria furbetta stampata sul volto candido -Ginny, vieni qui-.
Lei la guardò scettica, sollevando un sopracciglio.
Non capiva cosa potesse volere fare in un momento simile.
-Io non mi fiderei di qualsiasi sua idea...- borbottò Ace, affianco a loro, lanciando una fiammata di una decina di metri.
-Chiudi il becco- grugnì la ragazza -Ora Rufy!- gridò poi, dando il segnale a Cappello di Paglia, il quale si buttò a capofitto su di loro, a mo' di fionda, facendole sbalzare via.
-SCARLETT- tuonò la bionda, a gambe all'aria, mentre cadeva pericolosamente sulla testa di un semi orso bruno, che aveva già preparato gli artigli per colpirla -SE NE USCIAMO VIVE TI AMMAZZO-.
L'altra, invece, più fortunata, fu agguantata dal capitano dei Mugiwara, finendo poco più in là, ma riuscendo a superare il marasma di mostri in totale comodità.
Cercò di liberarsi e di scendere a terra, ma Rufy se la posizionò sulla schiena a mo' di scimmia, dandole un colpetto sul suo cappello di paglia, che ancora indossava.
Ginevra, in una situazione un poco meno gradevole dell'altra, guardò a terra, liberandosi dell'essere con un gesto della mano e puntandovi il braccio sinistro contro, per prepararsi a creare una bolla d'acqua su cui compiere un atterraggio quantomeno morbido, quando, ancora una volta, la Fenice la agguantò al volo, portandola sopra la propria schiena.
Quindi le beccò una caviglia rivolgendole uno sguardo apprensivo pieno zeppo di rimproveri.
La prossima volta che ti viene un'idea così imbecille ti lascio schiantare al suolo.
Pensò lui, facendosi sfuggire un verso gutturale molto vicino ad un ringhio.
-Non sono io quella a cui vengono le idee furbe, ma Scarlett. Per una volta prenditela con lei- sbuffò la giovane, picchiettando l'animale sulla testa con una mano chiusa a pugno -E comunque sarei riuscita a salvarmi anche senza il tuo aiuto- volle ricordargli.
Ti saresti schiantata.
Lei ridacchiò fra sé e sé -Ma fammi il piacere, non sono mica te-.
Almeno ringraziami! Ti ho salvato la vita!
-Il tuo intervento non era gradito-.
Senti, sottospecie di....aspetta un secondo.... Tu mi stai rispondendo?
-No: sto parlando con tua nonna-.
Questo non è possibile.
La Fenice ripiegò la testa verso di lei, guardandola da dietro gli occhi scuri, mentre lei lo squadrava con aria impassibile, facendogli trapelare un messaggio ben chiaro, che, poco dopo, esplicitò a parole.
-Ma ti sei drogato?-.
Quello che stiamo facendo va' contro ogni regola della fisica e...e insomma! Di qualunque altra scienza che tratti di questo genere di cose!
-Ma ti pare che noi, coi nostri poteri, rispettiamo le regole della fisica? Ah si, tutti i giorni.... E poi la fagianologia, scienza che studia la stupidità dei fagiani, ancora non esiste; quindi non vedo quale sia il problema-.
L'altro trattenne un ringhio.
Ti ripeto che non è possibile: solo due persone sono in grado di leggermi nella mente e loro sono quelle a cui....
Ma immediatamente tacque, lasciando in sospeso la frase.
-Quelle a cui?- domandò curiosa Ginevra, sfregandogli le nocche della mano sul capo -Come mai ti sei zittito? Continua, Ananas, continua-.
Taci, mi irrita il fatto che tu sappia quello che penso.
-Oh, a me piace eccome: la cosa prima o poi giocherà a mio vantaggio- e ghignò.
Lui le beccò per l'ennesima volta sulla caviglia, seppur con una smorfia di gentilezza nel proprio gesto.
Poi la guardò per pochi secondi, facendole intuire le proprie intenzioni, che la ragazza interpretò quasi alla perfezione, lanciandosi a terra non appena la Fenice prese a volar basso, atterrando poco distante da Jordan.
Il pirata, con un battito d'ali, si lasciò alle spalle la giovane, col solo scopo di intrattenere l'orda di mostri in arrivo, cosicché lei potesse avere sgombra la strada per arrivare fino alla chimera.
Ascolta Pera, non farti ammazzare. Non voglio vederti morire. Perché altrimenti....dovrei spiegare a Scarlett perché di te sono rimasti solo alcuni pezzi! Ecco, sì, insomma, hai capito.
Balbettò la Fenice, scuotendo il capo con decisione, facendo arrivare quelle parole alla ragazza, che le percepì come se gliele avesse sussurrate direttamente all'orecchio.
Tanto ci sarai tu a salvarmi.
Ridacchiò la bionda dentro di sé, sperando che il pirata la sentisse.
Lui però non le rispose, troppo occupato a rimuginare sul perché riuscisse, oltre che a farsi capire, a sentire i pensieri della ragazza, forse fin troppo ottimista per i suoi gusti.
Jordan invece, dall'alto della propria mostruosità, si limitò a guardare Ginevra, come se fosse un moscerino o, meglio, una pulce fastidiosa in procinto di essere schiacciata.
Come si era permessa quell'esserino, insieme al resto della sua banda di fenomeni da circo, di rovinare i suoi divertenti e meravigliosi giochetti? Come si erano permessi di liberare la sua preda? Scarlett, scesa dalla schiena di Rufy, notò lo sguardo sempre più furioso del mostro e si avvicinò all'amica, che aveva uno strano sorrisetto sul viso -Perché hai lanciato a Marco uno sguardo complice?!- le chiese, provando a smorzare la tensione, senza però abbandonare la concentrazione.
-Dovresti pensare ad altro anziché domandarmi queste fandonie- la rimproverò la bionda, sbuffando -Le scuse sono ben accette-.
-Non ho fatto nulla di male-.
-Giuro che se usciamo vive da qui ti annego- si piegò quindi sulle ginocchia, rimuginando sul miglior piano utile per far fuori la chimera.
-Ed io ti farò vittima di un'illusione in cui sarai costretta a baciare i piedi a Marco e a dirgli che i fagiani sono belli. Fai te-
-Sempre che non ti uccida io prima-.
Il dottore, stanco di aspettare un qualsiasi colpo di scena, sospirò, poggiando lo sguardo sulle due -Guarda guarda...- quasi ammiccò e alle due parve di vedere un bagliore nel suo sguardo assetato di sangue -I miei due bocconcini succulenti si stanno avvicinando sempre di più- continuò a cinguettare, mentre la più alta delle due chiudeva le mani a pugno, colma di rabbia -Sarei ben felice di poter mettere le mani su entrambe.... Quindi.... A voi la scelta: chi si fa catturare per prima?- sussurrò, leccandosi le labbra.
Scarlett fu accecata dall'odio al punto che si lanciò contro il Marine, provando a tirargli un pugno in pieno muso, che però lui schivò con molta facilità.
L'essere contrattaccò non appena vide la spalla della rossa, sulle quali incise i propri artigli affilati. Dai graffi freschi e profondi iniziò a sgorgare una cospicua quantità di sangue, che scivolò fino alla mano.
-Stupida- ringhiò Ginevra, scoprendo i canini.
Tirò indietro l'amica per il braccio buono e chiuse la bestia in una bolla d'acqua, per cercare di soffocarcela dentro.
Quest'ultima però si liberò con una zampata da ciò che lo costringeva all'apnea, aumentando così la rabbia della giovane, che oramai aveva i nervi a fior di pelle.
Rufy fece per lanciarsi contro di lui, pronto a sfoderare il proprio Gatling, con l'idea di aiutare la bionda, che però gli si impose di fronte, con l'amica sulle spalle, scuotendo il capo.
-Questa non è la tua battaglia, Capitano- intimò e lui si limitò a sorridere, capendo in pieno, forse per la prima volta, le sue intenzioni ed indietreggiando, gettandosi sull'orda di mostri che lo aveva raggiunto.
-Scarly, ce la fai?- domandò poi alla rossa, poggiandola a terra con delicatezza, mentre quella annuiva, stringendo i denti e rialzandosi.
La chimera si lanciò su di loro e, di conseguenza, la bionda fece sbalzare l'amica di fianco, togliendola dal raggio d'azione del nemico, venendo però ferita al posto suo.
Si tenne il braccio sinistro, sanguinante, con la mano opposta, saltando indietro, accanto alla compagna.
-Ginevra!- gridò quella, balzando in piedi e sentendo uno strappo alle spalle.
-Sto bene- la tranquillizzò, dandole una pacca sulla testa e sporcandole la fronte di polvere mista a sangue -Vuoi essere solo l'unica a fare cazzate?-sorrise -Puoi farmi un favore?- aggiunse poi. -Dipende-.
-Vattene da qui-.
-Col cazzo-.
La chimera le puntò nuovamente, trasformandosi del tutto ed iniziando una corsa furiosa verso di loro, ruggendo animalescamente.
-E basta, hai rotto le palle- sbuffò la rossa, schivando l'attacco, abbassandosi.
-Scar, dietro di te!-.
Scarlett, senza neanche girarsi a guardare, fece appena in tempo a lanciarsi di lato per evitare un fendente che quasi spaccò a metà il terreno, di sicuro non proveniente da Jordan.
Davanti a loro si parò un altro essere, più piccolo della chimera, ma altrettanto imponente e ripugnante.
Entrambe riconobbero la sfinge che avevano annientato poco prima.
-Com'è possibile?- sibilò Ginevra -Perché i nemici qui sembrano non morire mai?!-.
Jordan ghignò e quasi si accomodò su uno dei tanti blocchi di cemento distrutti -Jesse ha due cuori e, per vostra sfortuna, ve ne resta un altro, per farlo fuori del tutto-.
Rise ancora, questa volta più forte -Beh, che dire, Jesse, divertiti!-.
La sfinge, producendo un suono strano che forse doveva essere una risata, si avventò su Ginevra e Scarlett con uno scatto talmente rapido che le due faticarono ad evitarlo.
Il colpo che tirò a terra con la zampa frantumò quel poco di pavimento che era ancora integro. L'essere continuò ad attaccare a caso, costringendo entrambe a non fermarsi un secondo.
La bionda saltò via, lasciando sola Scarlett, ma agguantando un filo d'acqua che le si era materializzato davanti, poco prima di lanciarsi con odio verso la sfinge, usandolo per tagliargli un braccio.
La rossa rimase stupita nel vedere l'amica stringere nel pugno un sottile pezzo di ghiaccio, in un testa a testa con il nemico.
Si fermò per un secondo, riflettendo sul fatto che la sfinge non aveva intenzione di colpirle, ma, quando arrivò ad una conclusione plausibile, era troppo tardi.
Qualcosa non andava, ed aveva ragione: tutto quel caos procurato dalla bestia con testa di uomo era solo un diversivo per Jordan, che infatti strinse le proprie unghie attorno alla vita della ragazza, graffiandola per l'ennesima volta, tirando un fendente alla bionda, che la fece sbalzare per una decina di metri, ancor prima che l'amica riuscisse ad avvisarla del pericolo imminente.
Tentò quindi di liberarsi dalla presa dello psicopatico, ma le sue forze sembravano essere improvvisamente sparite.
Non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, visto e considerato che fino a poco prima, nonostante non fosse proprio in piena forma, aveva combattuto senza problemi.
Tossì, sputando sangue e sentendosi in contemporanea bruciare la gola, come se vi ci avessero infilato a forza un tizzone ardente.
-Lo senti?- Jordan si lasciò sfuggire una risata -Non ti ho avvisata di un piccolo particolare riguardante me e i miei poteri: sono velenoso- sogghignò -Ed ora ho rilasciato un piccolo regalino per te in quantità sufficiente da farti soffrire per un bel po'.... Chiaramente non ho la minima intenzione di farti uccidere dal mio veleno, come invece succederà alla bella biondina-.
Scarlett lanciò un'occhiata a Ginevra, distesa a terra, a malapena in grado di respirare.
-È un peccato sprecare così delle dolci creaturine utili, ma non mi resta altro da fare: se la lasciassi viva probabilmente sarebbe in grado di uccidermi: lei non ha sopportato tutte le cosine che ho fatto a te-.
-Dovresti reputarmi un pericolo invece-.
-Oh, io ne dubito fortemente-.
L'altra ragazza si alzò in piedi, barcollando, tastandosi il fianco sanguinante, prima di far uscire una bolla d'acqua contenente uno strano liquido violaceo dalla ferita.
-A quanto pare, Dottore, ti sei dimenticato anche un'altra cosa- sussurrò, guardandolo dritto negli occhi, in segno di sfida.
L'uomo la guardò stupefatto, non appena quella fece scoppiare la bolla, riversando il veleno a terra, il quale corrose il suolo, lasciandovi uno squarcio ben profondo.
La giovane agguantò un altro filo d'acqua, tramutandolo in ghiaccio e sbarazzandosi della sfinge, così avvicinandosi con poche falcate a Jordan.
-Ho pieno controllo del mio corpo- concluse quindi, gettandosi sul nemico con quell'arma rudimentale stretta in pugno.
La rossa si divincolò dalla presa, senza riuscire a concludere nulla, vedendo però Ginevra e la sua spada avvicinarsi sempre di più.
Era stata sopraffatta dall'istinto omicida e, probabilmente, non aveva la minima idea di quello che stava facendo, dal momento che aveva soppresso del tutto la ragione, gettandosi a capofitto sul nemico.
Poteva leggere la follia nei suoi occhi e, per la prima volta, ne ebbe paura.
Jordan, con scatto fulmineo, portò Scarlett esattamente nella traiettoria della lama della bionda, con il solo scopo di fermarla: dopotutto era certo che la ragazza non avrebbe mai e poi mai rischiato di uccidere l'amica.
Quella però non si fermò, avvicinando sempre di più il ghiaccio alla gola della rossa, dove lei era tenuta dal braccio animalesco della chimera.
Il dottore spostò immediatamente l'arto dalla propria preda, pregustando il sangue che sarebbe scorso dalla sua gola quando la bionda l'avrebbe colpita.
La spada però si tramutò immediatamente in acqua, passando tranquillamente sul collo di Scarlett, senza minimamente scalfirla, andandosi a ricomporsi subito dopo, colpendo in pieno il Marine e mozzandogli una mano.
La rossa cadde a terra, senza forze, sentendo la testa bruciare.
-Fa' male!- urlò, stringendosela fra le mani con forza.
-Dalle l'antidoto!- ringhiò di conseguenza Ginevra al Marine, che stava cercando di bloccare l'emorragia.
-Solo se tu diventerai la mia personale cavia-.
-Dalle l'antidoto!- e si lanciò su di lui, tagliandogli completamente il braccio.
Per un momento sembrò che tutti i nemici e gli alleati avessero smesso di combattere solo per guardare quella scena che stava prendendo vita a pochi passi da loro.
-Se mi ammazzi non avrai quello che cerchi-.
-Troverò il modo di salvarla, non temere-.
-Sei così impulsiva.... Proprio come il tuo fratellino-.
La ragazza lasciò cadere la spada, lanciandosi addosso all'essere per un corpo a corpo senza armi, mollandogli un cazzotto in pieno viso.
I suoi occhi trapelavano una furia omicida che non aveva la benché minima intenzione di placarsi. Il mostro le morse una caviglia, provando a staccarle un piede, ma lei gli infilò repentinamente due dita nella cavità orbitaria, strappandogli via un occhio, prima di lasciarsi cadere di lato e rialzarsi come se non l'avesse nemmeno colpita.
A nulla, o quasi, era servita l'ambizione del dottore contro l'adrenalina che scorreva nelle vene della giovane e che non le faceva provare dolore.
Strinse l'occhio nel pugno, facendolo scoppiare e sporcandosi la mano di sangue.
Ecco che la spada compariva di nuovo nel suo pugno, ma la sfinge si lanciò su di lei, portandola via da sopra il proprio padrone.
-LASCIAMI!- urlò a piani polmoni la giovane ed il nemico svenne, cadendo a terra come fosse senza vita.
Scarlett, con le poche forze che le rimanevano e la testa pronta ad esplodere, si trascinò verso il braccio mozzato della bestia, bevendone avidamente quel poco di sangue che ancora vi era contenuto, alzandosi in piedi e ghignando.
-Shi no gensho- sussurrò, aprendo il palmo della mano verso il dottore, che si piegò a terra, tenendosi la testa fra le mani.
Respirò profondamente, mentre il bruciore ed il dolore sparivano lentamente dal suo corpo, lasciandola però svuotata, come se non fosse nemmeno più in grado di provare qualunque emozione.
Tirò indietro Ginevra dall'infierire ancora sulla chimera, sapendo perfettamente che non sarebbe riuscita a mantenere ancora a lungo l'illusione.
-Scar! Stai bene....?- esclamò lei.
-Si imbecille, guai a te sei fai prendere di nuovo un colpo del genere! Eri una bestia, non una persona! E poi che razza di capelli ti sono venuti?!-.
-E il veleno?- la ignorò.
-L'antidoto, come pensavo, è il suo sangue.... Sto bene-.
Jordan si alzò in piedi, non appena l'illusione si dissolse, puntando verso le due, ruggendo.
La bionda lo placò, frenando la sua corsa contrastandolo con la spada.
-Scarlett, fa' qualcosa, ora!-.
La rossa strizzò gli occhi, chiudendo le mani a pugno mentre attorno a lei si creava un'aura violacea.
-CAZZO, ADESSO!- la incitò Ginevra, cavando anche l'altro occhio alla bestia, che ruggì di dolore, ma che le morse la gamba già precedentemente ferita, riducendogliela a brandelli.
-Insutanto kurushimi!- gridò Scarlett e l'animale iniziò a contorcersi su se stesso, tornando umano, mentre si piegava su se stesso, urlando di dolore.
-Fottuto utilizzatore di ambizione- ringhiò la bionda, appoggiandosi all'amica, che la tenne su volentieri.
-Non riuscirò a mantenere l'illusione a lungo- la avvertì la rossa, stringendo i denti.
Quella battaglia era decisamente stata troppo per il suo corpo, già di per sé messo male.
-Ho un piano-.
-Cosa devo fare?-.
-Tienilo fermo.... Speriamo che funzioni-.
-Poi dovrai spiegarmi un paio di cose-.
Ginevra, stai bene?
Le parole di Marco la raggiunsero, nonostante questi fosse a parecchi metri di distanza da lei.
-Sì- bofonchiò la ragazza -Mi fa male la gamba- e guardò l'arto sanguinante oramai a pezzi.
-Con chi stai parlando?- chiese Scarlett.
-Con Mister Ananas-.
-Ma che....?-.
-Te lo spiego dopo- bofonchiò poi, prima che un velo di ghiaccio le ricoprisse parte del volto ed i suoi capelli si schiarissero, diventando color avorio -Koori Ketsu- disse quindi e, dalle sue mani rivolte verso l'uomo, scaturì un getto d'acqua che ricoprì il nemico, penetrandogli nella pelle.
Il Marine smise immediatamente di contorcersi e da lui uscirono dei grossi e spessi candelotti di ghiaccio, che gli perforarono la pelle, facendo scorrere attraverso i fori fiotti di sangue.
-Grazie a Dio ha funzionato- sussurrò, lasciandosi cadere a terra.
Immediatamente tutte le creature smisero di muoversi, come morte, spariti i comandi mentali impartiti dal loro padrone.
-GINEVRA!- urlò Scarlett, gettandosi sull'amica e scuotendola con decisione, vedendo sempre i contorni meno nitidi.
Marco la bloccò, posandosi dietro le sue spalle e frenandola dal fare più danni di quanti già non ce ne fossero stati.
-Scarlett, alzati, ci penso io a lei... Tu sei messa male quanto lei fra un po', perciò ora vedi di rilassarti e fatti portare alla nave, ok?-.
La rossa fece per ribattere, ma poi si alzò e con fatica camminò in una direzione non precisa. Marco si chinò, passando la mano avvolta da fiamme azzurre sulle ferite della ragazza stesa a terra.
Non credeva che ciò sarebbe servito a qualcosa, ma il sangue scendeva a fiotti e lui di certo non poteva rimanersene con le mani in mano, nemmeno se il corpo maciullato era quello della propria nemesi.
-Idiota, che stai facendo?- chiese Ginevra, trattenendo le lacrime per il dolore.
Le fiamme del pirata avvolsero i tagli e gli squarci, curandoli in modo superficiale, giusto frenando le varie emorragie.
-Ci riesci?- domandò Ace, strabuzzando gli occhi.
-Non lo so!- rispose il biondo, più sconvolto di chiunque altro -Non pensavo funzionasse!-.
-Vuoi unirti alla mia ciurma?- domando Rufy, venendo ignorato da tutti, come se non avesse aperto bocca.
-Aspetta che questa la veda Chopper.... Come minimo diventeresti la sua nuova cavia da laboratorio- borbottò Zoro, avvicinandosi e togliendosi delle bende dalle tasche degli hakama, porgendole alla Fenice -Usa queste-.
-Non servono: ci penserà il medico di bordo: per ora li situazione va benissimo così com'è non voglio fare dell'ulteriore casino....- e prese in braccio la propria nemesi, forse preso da qualche strana forma di pietà che ancora non aveva provato nei confronti di nessuno, stupendosi da solo delle proprie azioni -Dobbiamo andarcene da qui- ordinò poi -Non so quanto ancora quell'affare rimarrà in quelle condizioni-.
Diede un'occhiata al Marine, ancora a terra con gli occhi spalancati, prima di passare lo sguardo sul resto del campo di battaglia, pieno di corpi apparentemente senza vita.
-Non lo farà- tossicchiò la bionda, socchiudendo le palpebre -Mettimi giù, pennuto.... E comunque, grazie-.
-Sei ferita, non fare storie- e la strinse più forte a sé, cosicché non potesse muoversi -Prego, mostro-.
Lei gli posò una mano sulla guancia, con aria crucciata, un attimo prima di lasciarsi andare fra le sue braccia, troppo stanca per fare una qualunque cosa.
-Che c'è Pera?- ghignò sadicamente il biondo -Non riesci a soffocarmi con l'acqua come vorresti? Ti mancano forze le forze? Quanto mi dispiace!-.
-Fottiti Ananas.... Era un effetto collaterale non calcolato-.
-Credo che approfitterò del momento.... Sai che con tutti quei capelli bianchi sembri una vecchia decrepita?-.
-Non sono io quella che ha cent'anni per gamba-.
Thatch li interruppe, o meglio, interruppe sul nascere lo scambio di insulti che stava per partire dalla bocca di Marco -Quando avete finito di amoreggiare....- borbottò sarcastico, facendogli notare che stavano perdendo tempo.
Il biondo ringhiò, lasciando cadere la giovane, che gli imprecò in faccia.
-Ananas inutile- concluse Ginevra, alzandosi in piedi e prendendo a camminare, zoppicando. -Aspetta ti aiuto- cercò di rimediare il ragazzo.
-Hai già fatto abbastanza. Aiutami andando al diavolo-.
Lui la ignorò, prendendola nuovamente in braccio, ma stranamente questa sottostò al supplizio, senza ribattere nulla, forse resasi conto del fatto che per lei sarebbe stato difficile arrivare alla nave in quelle condizioni.
I pirati presero a camminare in direzione della Sunny, chi sbuffando, chi sistemando le spade nel fodero e chi, ancora, controllando che altri nemici non si facessero vivi.
-Dov'è Scarlett?- chiese Ginevra di colpo, tossendo debolmente.
Tutti si bloccarono di colpo.
Rufy si voltò indietro e vide il lontananza il proprio cappello poggiato sopra una testa rossa -È là! Ehiiii, Scarlett!-
La ragazza non si girò.
-Cavolo fa quell'idiota?! Ora ci penso io!- si scaldò Ace, iniziando a camminare nella sua direzione. L'uomo di gomma fece per seguirlo, ma Thatch lo trattenne per la spalla -Lascia fare a lui- guardò Pugno di Fuoco serio -Con calma Ace-.
Fire Fist continuò imperterrito e, quando fu dietro Scarlett, fece per afferrarla, ma si bloccò quando vide che ella era chinata proprio di fronte al cadavere di Jordan e gli passava la mano sulla ferita infertagli da Ginevra.
-Scarlett, cosa diamine stai combinando?!-.
La rossa si voltò, lo sguardo vuoto e il viso bianco sporco di sangue, rosso come i capelli.
Ace gelò di fronte alla sua espressione apatica, abituato sempre ad una reazione brusca.
La prese per le spalle, attento a non stringere troppo per via delle ferite -Si può sapere cosa cazzo stai facendo?-.
La ragazza scosse la testa -Non sono affari tuoi- gracchiò, cercando di alzarsi.
Il moro la tirò su di peso, caricandosela sulla schiena come fosse un sacco di patate.
-Non importa, raggiungiamo gli altri, non vorrei proprio che tu mi morissi qui, soprattutto perché non sono stato io a farlo-.
-Grazie Fiammifero, sei sempre gentile, come al solito-.
-Tranquilla Scar, Jordan non tornerà- bofonchiò la donna d'acqua, saltellando a fatica su un piede solo verso l'amica, provando a tranquillizzarla, seguita a ruota da Marco, che le teneva le braccia attorno alla vita, come un padre apprensivo che insegna camminare alla propria figlia.
-Fatti prendere in braccio!- la riprese -Ti stai solo peggiorando le ferite-
-Zitto, non ti voglio-.
Ma lui la ignorò, agguantandola da sotto le gambe e tenendola stretta a sé.
-Stronzo-.
La rossa sbuffò, ignorandoli -Come fai ad esserne sicura?- chiese poi all'amica, non del tutto certa che ciò che avesse detto la bionda fosse vero.
-Non ne sono sicura-.
-E allora che cazzo dici?!-.
Le rispose alzando le spalle, con aria indifferente.
Scarlett grugnì, mentre Rufy continuava a saltellarle accanto tirandole dei colpetti sul proprio cappello, sorridendo.
-Non è giusto: sono io quella che è stata salvata, dovrei essere io tra le braccia di un bel ragazzo, mentre questo mi porta sulla nave-.
-Grazie idiota- bofonchiò Fire Fist.
-Non che io abbia come trasporto il principe azzurro eh.... Faccio volentieri a cambio se vuoi-. -Guarda che ti faccio venire a piedi!- sbraitò Marco.
-Mi faresti solo che un favore-.
-Perfetto- e le fece cambiare posizione, mettendosela in spalle a mo' di sacco di patate -Adesso rimani così, vecchietta-.
-Hai due opzioni: o togli quella mano dal mio culo, o ti ce la stacco a morsi- rispose lei, sfoderando un ghignò sadico.
La Fenice decise di portarla nuovamente come aveva fatto fino a quel momento, per evitare spiacevoli inconvenienti quali la perdita di un arto.
Sapeva benissimo che lei sarebbe stata capace di mantener fede alla propria promessa. -Comunque, la prossima volta che hai la brillante idea di venirmi a salvare vedi di fartela passare, disgraziata. Guarda come ti sei ridotta- bofonchiò l'amica, mettendo il broncio, nonostante fosse felice come una Pasqua, mentre l'altra ragazza ridacchiava -E per di più non mi hai neanche informata sul fatto che sei in grado di tramutare l'acqua in ghiaccio.... Ti odio per questo, lo sai?-.
-Fondamentalmente non lo sapevo nemmeno io.... Questo è stato un tentativo, fortunatamente andato a buon fine-.
-Perché.... Se non fossi riuscita nel tuo intento che sarebbe successo, scusa?-.
-Non ne ho la più pallida idea- ghignò -Ma di sicuro sarei stata fuori uso per un po'- e le mostrò i capelli bianchi e la propria temporanea incapacità di utilizzare il potere dell'Umi Umi.
La rossa la incenerì con lo sguardo, cosa che bastò a far sparire dal volto di Ginevra il sorrisetto che si era venuto a creare dopo l'ultima affermazione, e che la fece tornare subito seria, o quasi. -Tutto sommato stiamo tutti bene, chi più, chi meno. A proposito, l'uomo baguette che fine ha fatto?- domandò la bionda.
-Sono qui dietro!- il cuoco della Moby Dick gesticolò, muovendo le mani in aria per farsi nuotare -E comunque non mi chiamo "uomo baguette"-.
-Lascia perdere, quest'idiota ha la fissa per i soprannomi- sbuffò Marco, fissando truce la ragazza. -Zitto Ananas-.
Il pirata mostrò un'aria eloquente, che lasciava intuire un "te l'avevo detto", mentre il moro si lasciava sfuggire un sorriso, felice di essere finalmente libero.
Gli era mancata la vita al di fuori di quella galera, ma soprattutto, gli erano mancato i compagni di ciurma e la spensierata vita da pirata.
-Dì un po'.... Ma voi quattro come vi siete conosciuti?- chiese poi, avendo letto solo perte della storia nei pensieri di Ace.
-È una lunga storia....- rispose Scarlett.
Thatch la fisso per un attimo, spaventandosi. Perché in quel momento non riusciva più a leggerle nella mente?
La rossa alzò le sopracciglia -Che c'è Thatch? Ho capito che sono ridotta male, ma addirittura da fare quella faccia...-
-A proposito, mi devi una birra, Miss "Prima uccido e poi avviso"- ricordò puntualmente la Fenice alla bionda, interrompendo i due, facendo tornare in mentealla ragazza dagli occhi smeraldo quando lui gliene aveva offerta una a Nanohana.
La rossa si lasciò andare in una sonora risata, trascinando con sé anche gli altri.
-Immaginati che faccia farà Smoker quando ti vedrà con questi capelli-.
-Il cacciatore bianco?- si intromise Thatch, con aria preoccupata -Ma non è famoso per essere un ottimo Marine?!-.
Ginevra sorrise.
-Anche questa è una lunga storia....-.
Tutti sembravano rasserenati mentre correvano verso la Sunny.
Ma Scarlett sentiva che c'era qualcosa che ancora non andava.
Girò testa indietro e gelò.
Forse era una vittima di una sua stessa illusione, ma poteva giurare di aver visto Jordan sorridere.

*


Marco tirò un sospiro di sollievo, bevendo un goccio di birra dalla propria bottiglia semi piena, appoggiandosi alla balaustra a prua della nave, sfiorando l'orizzonte con lo sguardo, perso nei propri pensieri.
-Finalmente ti sei calmato- asserì Thatch, raggiungendolo e dandogli una pacca sulla spalla, seguito a ruota da Ace -Guarda caso proprio quando Ginevra è stata presa in custodia dal medico di bordo e fasciata dalla testa ai piedi per evitare che si muovesse e le ferite le si riaprissero.... Peccato per i capelli, spero tornino del loro colore naturale, erano così belli-.
-Cosa vorresti insinuare?- la Fenice sollevò un sopracciglio, guardando straniato il cuoco.
-Non c'è bisogno di continuare questa farsa del finto tonto: mi sono accorto di come la guardi-. -Senti Thatch, non è serata! Sono già scosso di mio per varie motivazioni....-.
Ace addentò un pezzo di pane che si era portato fino lì dalla mensa, prima di spostare gli occhi sui due compagni di ciurma e rivolgersi a Marco -Tipo quali?- bofonchiò, a bocca piena.
-Almeno finisci di mangiare!- lo riprese il biondo, sbuffando.
Decise di sfogarsi coi propri compagni di ciurma, stanco di tenersi tutte le proprie preoccupazioni dentro -Tipo che quella sottospecie di donna sente quello che dico mentre sono una Fenice! Vi rendete conto?! Sa tutto quello che penso in tempo reale, parola per parola!- sbraitò quindi, in preda ad una crisi isterica -Per non parlare del fatto che io riesca in chissà quale modo a curarla!-. Aveva raggiunto il proprio limite, presto sarebbe scoppiato : quell'essere maledetto era riuscito nel proprio intento, facendolo impazzire del tutto.
Sul campo di battaglia non aveva dato troppo peso alle azioni di lei, accorgendosi solo dopo della gravità della situazione.
Ancora non era riuscito a capire come funzionasse quella storia del riuscire a leggere nel pensiero, ipotizzando che, solo quelli a cui era più legato in assoluto riuscissero a farcela, anche se questo non sempre era valido.
-E non è un bene questo....?- gli chiese il moro, con un pizzico di ironia nelle proprie parole -Così potreste approfondire la vostra "amicizia"- mimò con le dita le virgolette sull'ultima parola -E comunque dovresti calmarti, magari l'usare le tue fiamme per alleviare i problemi altrui è una capacità che hai innata alla quale non hai mai pensato-.
-NO! NON È UN BENE!-. praticamente gli urlò in faccia -E poi non ho quella capacità, ci ho già provato altre volte-.
-L'hai sviluppata solo ora?-.
-Ne dubito, forse è stato un colpo di fortuna perché lei ha ingerito un Rogia-.
Pugno di Fuoco prese il coltello che aveva in tasca, lasciandosi un sottile quanto lungo taglio sul braccio.
-Che cazzo fai?!-.
-Curami-.
Marco si avvicinò a lui, con la mano ricoperta da fiamme, passandogliela sulla ferita che si era inferto, la quale rimase perfettamente intatta, con il sangue che vi scorreva attraverso.
-Io ritorno sulla mia teoria iniziale: tu la ami, lei ama te e tutto vi va alla perfezione- constatò Thatch, ridacchiando -Non mi sembra una cosa cattiva-.
Il biondo scosse il capo -Solo tu ed Ace riuscite a leggermi nel pensiero, lei non dovrebbe essere in grado di farlo!-.
-Forse perché stai affezionando più del dovuto?-.
-Ma con Papà il trucchetto non funziona-.
-E qui si torna alla mia ipotesi iniziale- il cuoco abbozzò un sorriso -Devo ammettere che hai delle fantasie ben costruite, mi sono divertito a leggerle, poco fa-.
-Thatch!- esclamò il biondo, squadrandolo in modo malevolo.
-Che c'è? Tu le pensavi e, contemporaneamente, mi si materializzavano davanti agli occhi. Non puoi nascondermi quello che ti salta in testa, che tu sia fenice o no-.
-Ti strozzo, seriamente-.
-Oh, non oserai-.
Ace guardò entrambi, dimenticando per un momento l'ultimo pezzo di pagnotta rimastogli, per concentrare tutta la propria attenzione sul biondo.
-Quindi ti piace Ginevra-.
L'altro moro rispose prima del diretto interessato, battendolo in velocità -Sì, esatto-.
-No!- si ribellò il terzo -Smettetela di dire idiozie!-.
-E si fa parecchi filmini mentali su una loro possibile futura vita insieme- proseguì il cuoco, sghignazzando.
-Essere fisicamente attratti da qualcuno non significa esserne per forza innamorati.... È solo bella, tutto qui-.
-Almeno questo lo ammetti. Comunque te la sei scelta bene, fratellino-.
-Non mi sono scelto proprio nulla, io odio quella ragazza e, se Dio vuole, quando torneremo sulla Moby lei se ne andrà con il Rosso ed io sarò felice e contento-.
-Su questo ne dubito: ti mancherà eccome-.
-Non ho bisogno di un passatempo per svagarmi, di quelli ce n'è pieno il mondo-.
-Ma di qualcuno che stia con te sempre sì.... Dubito che tu la reputeresti solamente un passatempo, se dovesse succedere qualcosa-.
-Va' al diavolo Thatch- sbuffò -Quella ragazza ha un carattere di merda, non riesco nemmeno ad andarci d'accordo! Vi giuro che non la sopporto, è odiosa, con una mania assurda di affibbiare soprannomi idioti a chiunque ed un comportamento assurdo! La odio!-.
-Ah, sicuramente.... Ginevra di qui, Ginevra di là.... Non ti vergogni a mentire così spudoratamente?-.
-Ecco, ora odio anche te-.
-Oi- li interruppe una voce, appartenente all'ultima persona che Marco avrebbe voluto vedere in quel momento.
La Fenice strabuzzò gli occhi nel vedere la ragazza bionda sorridente, a pochi metri da dove si trovavano, che camminava verso di loro.
Gli prese un mezzo infarto, pensando che avesse potuto sentire anche solo una piccola parte della conversazione, paura in realtà infondata.
-Non riesce a starti lontana- sussurrò Thatch, all'orecchio del Comandante della Prima Flotta. -Ace, scusami, puoi venire un momento?- domandò la ragazza, prima di tornare sulla poppa, seguita dal moro.
Zoppicava.
Fire Fist si fece passare il suo braccio attorno alle spalle, mettendole il proprio attorno alla vita ed aiutandola a camminare, cosa che un po' infastidì il biondo, che avrebbe preferito trovarsi al posto di Portgas.
-Dicevi?- Marco sfoderò un finto ghigno sadico e diede nelle costole del compagno, mascherando al meglio le proprie emozioni.
Thatch incespicò -Va' al diavolo-.














~Note~


Koori ketsu: sangue di ghiaccio.
Insutanto kurushimi: dolore istantaneo
Shin no genso: illusione di morte








~Angolo Autrici~



Scarlett: *sdraiata a terra con un cuscino con la faccia di Chopper stampata tra le braccia* Buonasera amici! 
Ginevra: *si rotola per terra* Buonasera! 
Scarlett: Finalmente questi screanzati sono riusciti a salvarmi! E a pubblicare il capitolo! *guarda male le due autrici*
Ace: *spunta con un cosciotto di carne in mano* Screanzati a chi, rossa idiota?
Scarlett: Soprattutto a te, Fiammifero cretino
Ace: Mangio che è meglio.... *sbuffa e morsica il proprio cibo*
Ginevra: Se vuoi ti riporto dal dottore psicopatico *ghigna*
Voce fuori campo: SÌ TI PREGO!!!!
*tutti rimangono interdetti*
Marco: Ed ecco la stronza di turno.... *squadra male Ginevra*
Ginevra: Fottiti.
Marco: *comincia a camminare avanti e indietro, pensieroso* Chi l'avrebbe detto che un essere insulso come te sarebbe stato in grado di leggere nel pensiero una creatura affascinante ed intelligente come me?
Ginevra: *quasi si piscia addosso nel tentativo di trattenere le risate* MA TI PREGO!
Scarlett: Dove sono Chopper e Rufy? Ho bisogno di tenerezza
*Chopper e Rufy appaiono dal nulla*
Rufy: *a bocca piena* Scarly! *la abbraccia avvolgendo i tre chilometri di braccia attorno a lei*
Chopper: *guarda Ginevra e Scarlett, entrambe con le braccia protese verso di lui e indeciso si butta su tutte e due* YAI! Così mi fate arrossire!
Ginevra: È troppo morbido!
Scarlett: Quasi meglio degli unicorni! 
Milla & Lucy *arrivano in accappatoio e due fette di cetriolo sugli occhi* Buonasera!
Tutti: WTF?
Milla: Che c'è? Le autrici non si possono prendere un attimo di riposo?
Lucy: *prende l'oboe e inizia a suonare saltellando*
Ginevra: Avete preso anche troppo tempo per riposarvi
Scarlett: Decisamente.... *le squadrano male*
Milla: *si dilegua in silenzio*
Lucy: *continua imperterrita a suonare roba strana*
*parte improvvisamente la Cavalcata delle Valchirie*
Ace: *arriva a cavallo di Chopper, anteceduto da Rufy a quattro zampe, indossando un cappello con le corna, agitando in aria dei bastoni da kung fu* MIA! *agguanta una teglia di budino e scappa*
Lucy: Ma perché questo angolo è qualcosa di così stupido....?
Ginevra: Come se la storia fosse meglio....
Marco: Cari lettori, dato che io sono il più sano in questo branco di idioti *Ginevra scappa a ridere, rotolandosi a terra, mentre si tiene la pancia per via dei crampi* mi prendo la libertà di dirvi che vi vogliamo tanto bene e che ci scusiamo per questo ritardo assurdo nella pubblicazione
Ace: *annuisce, con la bocca sporca di budino al cioccolato*
Marco: Le autrici sono state un po' macabre
Ginevra: Femminuccia
Marco: Sei un mostro, una vera bestia
Ginevra: Oh, non mi hai ancora vista a *Lucy le tappa la bocca con la mano*
Lucy: Ti pare il caso?!
Ginevra: mhpf *si libera*
Scarlett: Sono scioccata.... Una volta non era così....esplicita....
Ginevra: Zitta tu.
Milla: Prima che la cosa degeneri più di quanto già non l'abbia fatto, direi di chiudere questo capitolo
Lucy: Già.... Mandiamo un bacione a tutti i lettori pazienti che ogni volta aspettano tempi interminabili per leggere le porcate che scriviamo!
Milla: Promettiamo che ora, con le vacanze, riusciremo a scrivere con un po' più di costanza e velocità (o almeno spero) 
Lucy: Niente esami, niente libri e niente belinate del genere che ci impediranno di scrivere
Milla: Tranne i fidanzati
Lucy: Sì, perché noi due, nerd sociopatiche con strane ossessioni per le coppie yaoi, siamo fidanzate. Strano ma vero
Milla: E non con un personaggio dei manga!
Lucy: *annuisce*
Milla; Va bene ragazzi, speriamo di leggere vostre recensioni
Lucy: Positive o negative; anche le critiche sono ben accette (si spera non ce ne siano hahaha)
Milla: Ciauuuu *saluta con la manina*
  
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