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Autore: OcchidiNiall    04/07/2015    9 recensioni
"Vorrei aiutarti a smetterla, tutto questo non ti porterà a nulla di buono" disse lui, avvicinandosi a lei con fare protettivo.
Lexy vide nei suoi occhi paura e pura preoccupazione, non ne era ancora convinta ma forse, per la prima volta, qualcuno si stava interessando a lei.
"Nessuno mi ha mai aiutata..." constatò, "e per la cronaca, non voglio essere aiutata da te, poi..." disse puntigliosa, facendo ricredere il ragazzo sul suo conto.
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Coppia: Het
Entrate, non ve ne pentirete! :)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Problem


'Chapter twenty-five'


“Mike…” sussurrò quasi Lexy che, vedendolo così mal andato le venne un noto al cuore, incapace di sciogliersi così facilmente. Aveva la barba incolta, i capelli scompigliati piu’ del solito e, come se non bastasse, aveva gli occhi colmi di tristezza e solitudine. Lexy non voleva che suo fratello dovesse stare così male, doveva riprendersi.
“Che cosa ti è successo? Perché non mi hai piu’ chiamata?” chiese ancora, cercando di sfiorare il braccio che Michael prontamente ritrasse.
Lui ridacchiò nervoso, guardandola prima nelle iridi e poi distogliendo lo sguardo per posizionarlo dietro le spalle di sua sorella, “io… non voglio vederti” continuò, “almeno non ora… ho bisogno di pensare, tu mi piaci Lexy! Come pretendi che tutto ciò possa passare nel giro di pochi giorni?”
La ragazza sembrò pensarci, Mikey aveva ragione e, dal canto suo, non poteva fare nient’altro. Lei voleva aiutarlo, solo che non sapeva come. I suoi amici erano tanto preoccupati per lui che lei si sentiva così impotente da non poter far niente che quasi le venne da piangere. Lexy voleva solamente farlo sentire meglio e non farlo soffrire perché infondo lei gli voleva bene, era suo fratello.
“Mike… i tuoi amici sono preoccupati per te… e d’altronde lo sono anche io” aggiunse, “perché non proviamo a risolvere insieme questa cosa?”
“Come facciamo, Lexy? Devo solo imparare a controllarmi davanti a te, devo solo realizzare che tu in realtà sei mia sorella, ho bisogno di tempo…” continuò, porgendole un foglio con delle scritte, “dalla a Luke, questa è la canzone nuova che mi ha chiesto”
Lexy scosse il capo, “perché non gliela dai tu?”
Ridacchiò nervoso, prendendo il bicchiere e versando un po’ di succo, “perché non voglio vederli”
Sospirò e annuì, cercando di comprenderlo. Infondo aveva ragione, “Michael… io continuerò a cercarti, non ti lascerò andare” aggiunse, “sei la mia unica famiglia ora… e io… ti voglio troppo bene”
Il ragazzo annuì e avanzò verso di lei, fermandosi ad un certo punto, “anche… io”
Cosa stava cercando di fare, Michael? Voleva soltanto darle un abbraccio e farle capire che lui, nonostante tutto ci sarebbe stato lo stesso per Lexy.
“Lexy… ho bisogno solo di tempo, ti prometto che mi rifarò vivo, ma per ora… non cercarmi, ti prego” la pregò, avvicinandosi ancora alla ragazza e abbracciandola. Mike cominciò a piangere, erano lacrime sincere le sue perché infondo faceva davvero male tutta questa storia. Si ripeté che non doveva piangere, che lì la persona forte doveva essere lui e non Lexy, anche se purtroppo, per quanto volesse, non ci riuscì. La tristezza si impossessò di lui, rendendolo sempre meno felice.
“Ci sarò per sempre Lexy, sappilo” disse in ultimo, “dai la canzone a Luke”
Annuì e lasciò il ragazzo da solo in cucina, che raccattò qualche cibo nella dispensa e tornò di sopra.
 
 
 






 
Il giorno dopo, Lexy e Ashton decisero di uscire e di svagarsi. Lexy aveva un magone gigantesco, voleva davvero riuscire a sfogarsi con qualcuno, solo che non sapeva fino a che punto Ashton avrebbe sostenuto tutta questa storia. Non voleva che sapesse che lei e Michael si erano baciati, non voleva fargli sapere del suo corpo accanto a quello di suo fratello. Pensato così poi, sembrava davvero una cosa disgustosa. Ashton avrebbe capito? Forse sì, forse no. Stava di fatto che Lexy non voleva rischiare, se ci sarebbe stato il momento allora, avrebbe svuotato il sacco.
“Allora, oggi che abbiamo il giorno libero dove vorresti andare?” chiese il riccio, passandole un braccio attorno alla spalla.
Lexy si godé quel momento poiché d’altronde, era tutto ciò che desiderava da tempo. Non sapeva perché aveva baciato Michael e fosse finita così, a letto con lui. Forse lo aveva fatto per sfogo, perché lui era stato l’unico a sapere del suo autolesionismo ed era stato intanto, anche forte nel saperla gestire. Solo che lei… non contraccambiava ciò che invece, sentiva Michael. Lei si stava accorgendo di Ashton – che d’altronde, aveva sempre avuto un debole per lei – e di quanto fosse stato gentile nei suoi confronti durante tutto questo lasso di tempo. Era una persona bellissima sia dentro che fuori e in quel momento, si sentì davvero onorata ad essere lì al suo fianco.
“Dove vuoi tu” disse, stringendosi nel corpo del riccio che, non appena notò questo suo gesto, si fermò, e la guardò negli occhi, sorridendole e mostrando quelle fossette in cui Lexy – sin dal primo momento – avrebbe voluto affondare le dita.
“Hai freddo?” chiese, stringendola di piu’ a lui. Se qualcuno in quel momento fosse stato lì, avrebbe potuto benissimamente fotografarli e fare un quadretto perché i loro corpi riempivano quello dell’altro. Erano così perfetti che sembravano essere scolpiti apposta. Ashton le tolse un ciuffo di capelli dagli occhi, passandoglielo dietro l’orecchio e baciandole la guancia. Quello per Lexy, era stato il primo contatto che aveva avuto con il riccio, oltre ovviamente agli abbracci che ogni tanto, le regalava.
“Sto bene, ora” e si accoccolò accanto a lui, poggiando la testa sul petto del ragazzo e stringendosi tra le sue braccia. In un secondo momento però, le tornò in mente Michael e la sua sofferenza, tant’è che si scostò velocemente e guardò negli occhi Ashton che era rimasto visibilmente spaventato.
“Ho fatto qualcosa di male, Lexy?” chiese, aggiungendo “che è successo?”
La sua coscienza era sporca. Lexy sapeva che Michael era a casa a soffrire per lei e cosa faceva invece nel frattempo? Si stringeva tra le braccia di Ashton, concedendosi anche un’uscita e dei bacetti innocui sulle guance. Stava facendo la parte della sgualdrina, non le piaceva tutto ciò.
“Io…” ma le parole le morirono tra la labbra, poiché non sapeva neanche lei cosa raccontargli.
Non voleva far sentire Michael una merda e non voleva che Ashton le si avvicinasse per paura di far soffrire suo fratello.
“Devo andare, perdonami” concluse.





Lexy tornò a casa, prese una foto di Elizabeth e la guardò, ripensò a lei e ai suoi consigli che ogni volta, riuscivano a farla sentire meglio. Cosa avrebbe fatto ora? Ashton le cominciava a piacere, mentre Michael era a casa a soffrire per lei. Perchè doveva essere tutto così difficile? Perchè quella donna ha deciso di complicare così tanto la vita dei suoi figli, che d'altronde, non sono altro che sangue del suo sangue? Sospirò e le venne da piangere, tant'è che si addormentò in un battibaleno.


"Ed eccoti di nuovo qui" disse Iris, che finalmente aveva un nome e un volto da associare a sua madre.
"Perchè ci fai questo?" chiese d'impatto la ragazza che, diversamente dalle altre volte, aveva cacciato il coraggio ed era pronta per affrontarla.
"Perchè voglio vedere fin a quando voi riusciate a sopportare questa situazione, mocciosetti"
Lexy scosse il capo, "DEVI USCIRE DALLA NOSTRA VITA! LO VUOI CAPIRE?" aggiunse nervosa, "tu... non hai fatto altro che rovinarcela"
Iris non rispose, si alzò da quella che era una poltrona e la fissò incessantemente, aspettando un'altra sua mossa.
"Pensi che rovinandoci i sogni potremo diventare piu' forti, ma... non è affatto così! Tu sei pazza" continuò con le lacrime agli occhi, "io ho capito cosa vuoi fare... vuoi che io e Michael diventiamo pazzi come te, in modo da fare la tua stessa fine, non è vero?!"
Rise, prendendosi gioco di sua figlia e continuando a fissarla, "ma che brava"
"Smettila, ti prego..." aggiunse, "ci hai messo al mondo... credo che infondo al tuo cuore ci sia un po' di bontà..."
"Cosa ne sai tu, eh?" continuò con un tono pacato, "non sai cosa ho sofferto. Io... ho avuto parecchi problemi, voi siete stati la mia unica ricchezza nella vita"
A Lexy venne da piangere, "e perchè allora ci tratti così? Perchè ci odi?"
"Io non vi odio..." confessò, "non ho mai cercato di trattarvi male... io... avevo dei problemi mentali, vedevo fantasmi... ho provato a raccontarlo a tuo padre, non mi credeva. Pensava che io stessi male e così mi rinchiuse in quell'ospedale psichiatrico. Mi privò di vedervi, capisci cosa significa? E' orribile..."
Lexy tentò di avvicinarsi cauta, avanzò verso di lei e si fermò d'innanzi al suo magnifico volto che, vide piangere per la prima volta.
"Sei davvero bella..." le sussurrò, "ora che sei piu' vicina a me..." e prese ad accarezzarle la guancia intimidita.
"Mamma..." disse.
Iris scomparse due minuti prima che Lexy si svegliò.
  
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