Stava accadendo tutto quello perché lei aveva avuto la lingua lunga e insinuato cose che non avrebbe dovuto mai dire. Era colpa sua se non riusciva a concentrarsi e a combinare qualcosa, tanto che Michael l’aveva già richiamato un paio di volte, come se fosse uno scolaretto indisciplinato e non un uomo fatto. Alex digrignò i denti, mentre combatteva contro l’impulso impellente di aprire gli occhi e guardare, perché improvvisamente gli sembrava tremendamente interessante il modo in cui la luce delle candele scivolava sulla pelle del torace nudo di Michael, accendendola di riflessi dorati prima di spegnersi nelle ombre scure che contornavano i muscoli del torso e delle braccia; o quella sfumatura più ombrosa che faceva sembrava i capelli dell’angelo più morbidi e le sue labbra di un colore più scuro e invitante.