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Autore: kanejvibes    04/07/2015    4 recensioni
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
[...]
Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Epilogo
 
Risi, dopo la battuta di un mio lontano cugino e mi allontanai da un piccolo gruppetto di parenti che si era appena formato.
Era il mio compleanno e casa mia era completamente piena di gente.
Il sole splendeva stranamente nel cielo ed era una splendida giornata.
Mi avvicinai al tavolo del buffet per afferrare un pasticcino.
"Oh, quelli al cioccolato sono più buoni", commentò una voce, dopo che ne avevo afferrato uno alla frutta.
Mi voltai verso Penelope, che mi sorrise appena.
"Oh, mamma", mormorai, non aspettandomi di vederla lì.
"Cioè...Penelope, scusa", mi corressi, scuotendo la testa.
"Ti scusi per avermi chiamata mamma?", sussurrò, sorridendo dolcemente.
"Beh...".
"Puoi chiamarmi così quando vuoi...", aggiunse, interrompendomi.
Annuii con la testa e la guardai, un po' in imbarazzo.
"Ok. Senti...ehm...io volevo scusarmi per come ti ho trattata da quando ci siamo conosciute...non ti ho mai dato veramente una possibilità e chiunque ne merita una", dissi, dispiaciuta, abbassando lo sguardo.
"Oh, tesoro...ti capisco non sono certo stata la madre migliore del mondo, ma comunque...sappi che puoi chiedermi qualsiasi cosa. Qualsiasi domanda tu abbia...io risponderò sinceramente. Voglio davvero rimediare, voglio che noi due abbiamo un buon rapporto...lo voglio davvero".
Annuii e sorrisi appena.
"Davvero posso chiederti di tutto?".
Sorrise.
"C'è solo una cosa che voglio sapere...chi...chi è mio padre?".
Penelope si avvicinò e alzò le spalle.
"Tuo padre è un brav'uomo. Beh, almeno lo era. Non lo sento più da anni ormai, da molto tempo prima che tu nascessi. Non gli ho neanche detto di essere incinta. Non è che non gli sarebbe importato, ma aveva così tanti progetti, non era pronto per una famiglia...e non lo sarà mai, Greer. Se lo vuoi ti dirò il suo nome, potrai cercarlo, ma se fossi in te mi risparmierei la fatica. Era un brav'uomo, ma non penso che potrebbe mai essere un buon padre", disse, sincera, per poi guardarmi.
Annuii con la testa e afferrai un altro pasticcino.
"Hai già un padre meraviglioso, Greer, e anche una madre...io non sarò mai come loro e nemmeno lui. Ma sappi che ti voglio molto bene", ammise, sfiorandomi la guancia.
Le sorrisi.
"Lo so...mamma", mormorai, mentre le scendeva una lacrima sulla guancia.
"Beh, buon compleanno, tesoro", concluse, andandosene.
La guardai andarsene e sorrisi ancora per poi tornare verso il tavolo pieno di cibo.
"Qui qualcuno si sta abbuffando, mmh?", commentò una voce, facendomi ridere.
"Che c'è, Styles, pensi che non possa permettermelo?", ribattei, alzando un sopracciglio, mentre afferravo una tartina.
Harry ridacchiò.
"Allora, buon compleanno, Greer".
"Grazie, Har", risposi, sorridendogli.
"Ti ho preso un regalo, è di là in salotto insieme agli altri. Non so se ti piacerà, non è certo una fornitura a vita di droga, comunque...".
Lo guardai male, schiudendo le labbra.
"Che stronzo, questo è un colpo basso!", esclamai, tirandogli un colpo sulla spalla, per poi ridere insieme a lui.
Quando tornammo seri, lui sospirò.
"Ne hai passate tante, Greer, io voglio solo che tu sia felice".
"Io sono felice. Tu?".
Annuì con la testa.
"Sono felice, sì", rispose, alzando le spalle.
"Bene", mormorai, sorridendogli.
"Ehi, senti...c'è un'altra cosa che devo dirti...riguarda Zayn", continuò, abbassando lo sguardo.
"Cosa? E' in ritardo? Me ne sono accorta", borbottai, scuotendo la testa.
"No, in realtà lui...non...non verrà", rispose Harry, mettendo le mani in tasca, mentre io assumevo un'espressione confusa.
"Che vuol dire che non verrà?", esclamai.
"Beh, mi ha chiamato stamani e mi ha detto di aver ottenuto un lavoro non ho ben capito dove e che stava partendo. Starà...starà via tutta l'estate", mormorò lui, mordicchiandosi il labbro, nervosamente.
"Cosa? E lo dice a te e non a me? Non mi chiama neanche? Ma che...?".
"Beh, ti ha...ti ha fatto un regalo, comunque", mi interruppe Harry, tirando fuori di tasca una chiave.
"Una chiave?", sbottai, facendo una smorfia.
"No, no è la chiave di casa sua. E' lì che ha lasciato il regalo. Ci sarei andato io stesso a prenderlo, ma...non è che abbia particolarmente voglia di andare a casa sua...", ammise, porgendomela.
Roteai gli occhi e la afferrai.
"Grandioso".
 
*
 
Subito dopo la festa, raggiunsi l'appartamento di Zayn, abbastanza nervosa.
Aprii la porta, borbottando tra me e me.
Ero davvero incavolata! Insomma quale ragazzo se ne va per tutta l'estate senza dire niente alla sua ragazza e pure nel giorno del suo compleanno?
"Un idiota!", esclamai, rispondendo da sola alla mia domanda, mentre sbattevo la porta dietro di me e accendevo la luce.
Il salotto di Zayn era in ordine e accogliente come lo ricordavo, ma non c'era traccia di alcun regalo.
Sbuffai.
"Andiamo, Zayn, devo anche fare la caccia al tesoro?", sbottai, pur sapendo che non avrei ricevuto alcuna risposta.
Sbuffai di nuovo, mentre passavo di stanza in stanza.
"Che divertente, Zayn, davvero divertente. Non solo non mi chiami per avvisarmi che parti, ma mi fai venire fino a casa tua per nulla! Che poi che ti costava chiamare per dire: Oh, sai, Greer, sono un completo idiota, ma ho trovato un lavoro per l'estate e me ne vado. Quindi ciao. Ah, e buon compleanno!", sibilai, imitandolo.
"Oh, ma dai, la mia voce non è così", si lamentò qualcuno alle mie spalle.
Sussultai, voltandomi per trovarmi davanti Zayn, che tremendamente divertito, se ne stava appoggiato alla porta della cucina con le braccia incrociate.
"Zayn?", chiesi, confusa.
"No, sono il suo fantasma", mormorò lui, sarcastico.
"Non è divertente!", esclamai, avvicinandomi per tirargli uno schiaffo.
"Ehi! Ma che fai?", sbottò, bloccandomi per i polsi dato che stavo per tirargliene un altro.
"Sei un deficiente! Pensavo che fossi partito!", ribattei, per poi divincolarmi dalla sua presa.
"Beh, no. Era uno scherzo, anzi era per farti una sorpresa, che a quanto pare non hai gradito molto. Me lo ricorderò", mormorò, sorridendo appena.
Roteai gli occhi.
"Beh, dov'è questo regalo?", sibilai, ancora acida.
Lui alzò le braccia e si indicò.
"Sono io, ovvio. Non c'è niente di meglio che potresti ricevere", disse.
Annuii con la testa.
"Devo dire che la modestia non ti manca", mormorai, senza però riuscire a trattenere una risatina.
Poi mi avvicinai e lo baciai, mentre lui mi attirava a sé.
"In realtà c'è anche un altro regalo, non bello quanto il primo, certo, però...c'è", sussurrò, mentre ci baciavamo.
Lo guardai, sorridendo.
"Vuoi vederlo?".
Annuii e mi prese per mano, conducendomi in camera sua, dove una grande scatola colorata spiccava sopra il letto.
"Avanti, aprila!", esclamò Zayn, vedendo che non mi muovevo.
Così, mi avvicinai al pacchetto e lo aprii.
"Ma...non c'è niente!", borbottai, osservando l'interno pieno di cartacce e nient'altro.
"Guarda meglio", sussurrò lui.
Sbuffai e scavai a fondo per poi trovare una piccola scatolina ricoperta di velluto.
La strinsi dolcemente tra le mani, mentre la tiravo fuori, poi guardai Zayn, confusa.
C'era un anello lì dentro?
Andai nel panico, mentre lui mi sorrideva.
"Non...non vuoi chiedermi di sposarti, vero?", esclamai, spaventata da quel pensiero.
"Aprila", disse, solamente.
"Zayn, io ti amo, davvero. Ma siamo ancora giovani, io non sono pronta...certo mi immagino un giorno in cui noi ci sposeremo e avremo una famiglia...ma non adesso...non sono pronta e...".
"Greer, aprila e basta, ok?", mi interruppe lui.
Deglutii a fatica e obbedii.
"O-orecchini...", commentai, osservando due piccole gemme all'interno della scatola.
"Già, sul serio pensavi che volessi chiederti di sposarmi?", esclamò, ridendo.
"Va bene che ti amo, ma abbiamo ancora molte cose da fare prima di quel passo", aggiunse.
Scossi la testa e risi.
"Sei insopportabile", commentai, avvicinandomi.
"Adesso però so che non ti farò la proposta facendoti trovare l'anello in una scatolina, altrimenti lo capiresti subito".
"Oh e chi ti dice che non sarò io a fartela?", ribattei, sorridendogli.
"Beh, vedremo".
"Oh, sì, Malik. E' guerra", sibilai, assottigliando gli occhi.
Lui sorrise e si fiondò sulle mie labbra.
"Buon compleanno, Greer Smith", sussurrò poi, tra i baci.



 
Ehilà! Questa era la fine. Spero vi sia piaciuta, come il resto della ff.
Ringrazio tantissimo chi ha recensito e chi mi segue, io vi adoro, lo sapete!
Ho iniziato una nuova ff, se vi interessa. Non so quando aggiornerò perché sono molto impegnata ma spero presto.   (vi lascio il link----  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3150913&i=1
)
Grazie ancora a tutti!
Baci,
Vale.





 
  
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