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Autore: Lady Moon    05/07/2015    2 recensioni
Hermione e Ron in biblioteca dicono entrambi di voler raggiungere la capanna di Hagrid, dove Harry era già andato. Una volta giunti, ognuno per conto proprio, per un pasticcio di Neville che richiede l'attenzione di Hagrid, i due si ritrovano da soli e dopo aver parlato decidono di uscire fuori dalla casa. Succederà qualcosa tra loro che ciascuno dei due, però, non aveva previsto. Hermione se dapprima ne è "dispiaciuta" dopo ne rimarrà contenta, come Ron. Alla fine entrambi si lasceranno guidare dal bene che provano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A dream to smile.

 

Nei pressi di Hogwarts si esalava un'aria fresca e flebile, il Sole riscaldava tutto il verde. Ron Weasley si era da poco svegliato, decise subito di scendere giù per la colazione.

:"Hei!" - disse una volta giunto nella sala comune, rivolto a Neville.

:"Ehilà. Sei sveglio!" - salutò Neville.

Poco dopo scese anche Harry, che salutò a sua volta. 
Hermione era giá sveglia da tempo e aveva già fatto colazione, si trovava quindi in biblioteca e padroneggiava un libro piuttosto ampio di creature magiche. Ginny le venne incontro dopo un po'.

:"Come va, Hermione? Finalmente si avvicinano le vacanze estive, ci voleva proprio! Anche se oggi non ho praticamente nulla da fare." - le esordì.

:"Mmh... sì, certo! Comunque bene, ti ringrazio. E tu?" - le rispose Hermione, esitando.

:"Non mi lamento. Beh, immagino che tu venga a trovarci quest'estate, vero?" - le chiese Ginny con circospezione.

:"Ma ovvio che verrò!" - rispose Hermione d'un fiato. Ginny aveva capito che per lei lasciare Hogwarts non era uno dei più grandi desideri, per vari motivi... oramai palesi per ciascuna delle due. Di certo però ad Hermione, d'altro canto, faceva piacere ritornare a casa per le vacanze estive.
Passò una mezzora, Ginny e Hermione parlarono di varie cose.

:"Ciao" - salutò una voce alle loro spalle d'improvviso, era una voce piuttosto familiare, a dirla tutta. Hermione sobbalzò.

:"Ciao, Ron!" - rispose Hermione, contenta.

:"Ma ciao" - disse Ginny con un ghigno.

:"Comunque avrei dei grossi impegni oggi. Per cui... vi lascio, a dopo" - continuò. Hermione ricordò subito che Ginny poco prima aveva detto di non averne affatto di impegni, realizzò le sue intenzioni... voleva lasciarla da sola con lui.

:"Ehm... cosa intendeva dire secondo te con 'grossi impegni'? Boh" - disse Ron, curioso, contemplando la sorella svoltare l'angolo.

:"Non saprei, in realtá. Immagino che debba vedersi con qualche amica o studiare qualcosa" - fantasticò Hermione.

:"Sì. Ehm... cosa... cosa racconti?" - chiese Ron, guardando il suo librone poggiato sul tavolo.

:"Finisco di leggere questo... oh, beh, potrei finirlo pure dopo, il libro." - rispose Hermione, non volendo condizionare Ron ad andarsene e lasciarla in pace per terminare la sua lettura.

:"Capito. Ti dá qualche suggerimento per il C.R.E.P.A.?" - soggiunse Ronald.

:"No, non direi. Ma ci sono parecchie notizie interessanti e ben articolate" - 

:"Non ci hai rinunciato ancora, vero?" - chiese Ron, quasi sorridendo.

:"No no. Non ti sei ancora abituato all'idea?" - domandò Hermione, guardandolo negli occhi appena.

:"Non del tutto" - rispose Ron, ridendo malignamente.

:"Oh, benissimo!" - gli disse sarcastica.

:"Comunque... tu invece cosa racconti?" - 

:"Mah, nulla di straordinario. Harry è andato a far visita ad Hagrid. Tra pochissimo credo di andare anch'io, mi ero intrattenuto con Neville" - spiegò Ron.

:"Anch'io vorrei andarci... è da un po' che non lo vedo" - disse Hermione.

:"Ci vediamo lì, allora" - disse Ron.

:"Sì... sì, va bene" - rispose Hermione con un sorrisone che non riuscì a trattenere.

Quando se ne fu andato Ron, Hermione pensò quasi di avviarsi senza perdere tempo da Hagrid ciò nonostante decise di rimanere calma e di aspettare il momento giusto. Se fosse andata prima di Ron avrebbe potuto sospettare qualcosa, ad esempio che non vedesse l'ora di vederlo quindi tanto valeva raggiungere la capanna il prima possibile. 

Raggiunse la sala comune, di Ron non c'era traccia, che fosse andato giá lì? Per giunta nè Harry nè Ginny davano segno d'esistenza.

:"Cerchi qualcuno, Hermione?" - domandò Parvati Patil, entrata dopo poco di lei.

:"In veritá... mhhh... no, cioè, sai per caso dov'è Ron?" - chiese Hermione con riluttanza.

:"Non so dirti. So solo che dopo che Harry disse di andare da Hagrid, lui decise di fare altrettanto in seguito. Ero qui con loro e altri. Forse ora sarà lì, vengo dalla Sala Grande e neanche là c'era" - 

:"Oh, non avevo dubbi!" -

:"Oh... bene" - rispose Parvati.

:"Scusami, ci vediamo dopo e grazie!" - salutò Hermione e abbandonò la sala.

Il tragitto verso la capanna fu più breve del solito, la sorte volle che si trovasse in un attimo dinanzi alla porta. Era divertente, si disse, come proprio in quell'occasione il tempo fosse stato così veloce, magari era solo impressione, o magari no. 
Sospirò. Le batteva il cuore per qualche ragione... bussò.

:"Chi è là?" - chiese l'omone, con fare minaccioso.

:"Hermione, Hagrid, sono solo io." - rispose Hermione.

:"Oh, che sorpresa, entra, entra pure!" - rispose Hagrid aprendo subito la porta. 

Appena entrata fu difficile non notare che non era solo e che sul tavolo c'erano ben due tazzone piene di thè. Ronald era lì seduto e la guardò subito, Hermione ricambió lo sguardo, un po' imbarazzata. 

:"Metto su un altro po' di thè, ti va?" - 

:"Ti ringrazio, Hagrid." -

:"Prima il vostro amico è stato qui... cosa credete che farete dopo? Oggi è domenica, mi aspetto abbiate qualcosina da fare." -  disse Hagrid, squadrandoli uno per uno.

:"A dire il vero non saprei... e tu?" - disse Hermione, Ron la stava guardando di sottecchi.

:"Io niente." - disse Ron.

:"Oh... io credo che..." - 
*toc toc*  

:"Chi sará ora? Aspettate" - 

:"Oh... Parvati... Ginny... Harry... cosa cercate?" - 

:"Ciao di nuovo, Hagrid. Volevamo chiederti se potevamo, ecco... farti vedere una cosa che ha combinato Neville..." - enunciò Harry e poi salutò Hermione.

:"Come? Dove? Cos'ha combinato?" - domandò Hagrid preoccupato. 

:"Ecco... nell'aula di Astronomia, dove di nascosto si stava esercitando con alcuni incantesimi, sbadatamente ne ha lanciato uno che ha fatto crescere rapidamente, buffe ed ingombranti lumache carnivore." - cercò di spiegare Ginny.

:"Ma... e perché dovrei... io? Sono sicuro che...- 

:"No, Hagrid, per piacere tu sei sempre il più buono di tutti! Qualsiasi altro professore gli darebbe una punizione o peggio... toglierebbe punti alla casa di Grifondoro." - soggiunse Parvati, lusinghevole.

:"Cosa... cosa... mmh..." - balbettò Hagrid, pensoso.

:"Siamo sicuri che hai del repellente! Ti prego, aiutaci! Anzi, aiuta Neville!" - disse ancora Ginny. Harry fece "sì" col capo più volte, per concordare.

:"Ebbene sia. Ron, Hermione... se volete scusarmi... sarò qui tra un po'. Potete venire se volete dopo che finite il thè, però, con comodo" - disse Hagrid fiero, e lasciò la capanna insieme ai tre e al suo repellente per lumache carnivore.

:"Oh beh... punizione? Di certo se la meriterebbe" - disse Ron, mentre li vedeva avviarsi.

:"Ma cosa dici!" - si lasciò scappare Hermione.

:"Senti, va bene allenarsi di tanto in tanto per migliorarsi ma... lanciare incantesimi che solo lui conosce - e chissà da quale libro selvatico l'ha tirato fuori - per poi non riuscire nemmeno a controllarlo..." -

:"Ron, probabilmente non voleva scagliare quell'incantesimo. Ed è per questo che ora si trova in difficoltá, si sará distratto un attimo. Succede a tutti. Non ci hai pensato a questo?" - replicò Hermione, turbata.

:"Va bene, va bene! Cercavo di dire qualcosa..." - proferì Ron.

:"Oh... ehm... io..." -

:"Andiamo a vedere Hagrid come se la cava?" - suggerì Ron.

:"Sì... va bene." - disse Hermione che a stento riusciva a reggere il suo sguardo con quello di Ron.

Ron aprì la porta, aspettò Hermione prima di uscire. Ma lei quando si ritrovò davanti alla porta a sua volta, attese che Ron uscisse per primo. 

:"Andiamo?" - chiese Ron una volta fuori.

:"Sì" - rispose Hermione, decisa.

Non c'era apparentemente anima viva intorno a loro e sarà stata una soggezione, un'impressione casuale che Hermione sentì nel raggio di pochi metri un verso acido e violento. Di scatto, senza pensarci su, afferrò la mano di Ron per bene, Ron si guardò attorno, l'aveva sentito anche lui.

:"Hermione, sará qualche creatura nella foresta o magari un incantesimo mal riuscito - come quello di Neville - di qualcuno che gironzola furtivo da queste parti." - rassicurò Ron, che in veritá non sembrava affatto preoccupato.

:"Oh... sì, forse." - farfuglió Hermione, intimidita. La sua mano era ancora in quella di Ron. E adesso?
Voleva mollarla a tutti i costi, tuttavia sapeva che non sarebbe stato facile. Era come se fosse incollata alla sua mano, e Ron guardava, guardava le loro mani unite, insieme, che si tenevano delicatamente e quasi con affetto. Hermione - in maniera del tutto cauta - lasciò la presa, si allontanò da Ron e rimase immobile come una statuina davanti a lui.

:"Va tutto bene, Hermione?" - domandò Ron, tenue.

:"Mi dispiace" - rispose Hermione, fissando l'erba.

:"E per cosa?" - 

:"Come? Per averti preso la mano, scusa. Mi ero stupidamente spaventata" - si costrinse a dire Hermione.

:"Io non... credo sia un problema. Non hai fatto nulla di male" - dichiarò Ron, guardandola guardingo.

:"Va bene. Comunque credo sia meglio andare, adesso" - disse Hermione.

Giunsero al ponte di legno, Hermione non seppe come ci era riuscita senza che Ron udisse il suo cuore battere a mille. Qualcuno che sarebbe passato di lì occasionalmente, e l'avrebbe notata, pensò lei, sarebbe stato in grado di capire ogni cosa dal suo volto, dal suo strano modo di guardare avanti, e di guardare in terra, come se poi fosse alquanto interessante - più di guardare Ron, categoricamente -.
Esattamente non riusciva neanche lei a capire cosa provasse. Era qualcosa di forse inspiegabile. 
Quante volte Ron l'aveva fatta arrabbiare, quante volte Ron l'aveva portata all'esasperazione. Eppure lui era un sogno... per lei. Un sogno per cui probabilmente valeva la pena adirarsi; un sogno per cui sorrideva, le donava pace, euforia, era capace di sconvolgere i suoi pensieri e le sue aspettative. Un sogno per cui piangeva, ma un attimo dopo la rendeva felice come non mai, come nessuno poteva. Lo sentiva nascere dentro di lei, era semplice, puro, seppure enormemente grande.

Ron si fermò. 

:"Oh, vai Ron" - gli disse, ma lui non si mosse.

:"Hermione... io vorrei dirti una cosa" - le disse Ron, cupo, gli occhi  puntati al suolo e poi in alto.

:"Cosa, Ron? Dimmi" - rispose Hermione, confusa.

:"Non è che ti dispiace andare da sola da Harry, Neville, Ginny e gli altri? Mi sono ricordato solo adesso che dovrei andare da Dean... me l'aveva chiesto, ed io gli ho detto che non appena uscivo da casa di Hagrid l'avrei raggiunto" - disse Ron, sempre con aria mesta.

:"Ah... va bene. No, affatto, non mi dispiace" - disse Hermione, sorridendo.

:"No, Hermione, seriamente dico. Se a te dispiace... ti accompagno" - insistè Ron.

:"Ma no, vai pure dove vuoi andare, io andrò dagli altri e ti farò sapere" - rispose Hermione, stavolta con un sorriso più ampio.

:"Sicura?" - azzardó nuovamente Ron.

:"Assolutamente" - disse Hermione, commossa dalla premurosità di Ron nei suoi confronti. 

Sará stata per quella, forse, che una volta che Ron ebbe accennato un sorriso e abbassato il capo a malincuore, si ritrovò Hermione tra le sue braccia; lei non lo guardava, aveva la testa china sul suo petto, non riusciva a farlo senza mostrare il calore delle sue gote. Le sue braccia non lo avvolgevano forte, ma quanto bastava per immobilizzarlo. Ron, che fu pervaso a sua volta da una simpatia e una dolcezza incredibile, chiuse gli occhi e sorridendo abbracciò Hermione anche lui.
Sentiva l'odore dei suoi capelli, come aveva fatto a non notare quel profumo prima d'ora?
Sentiva il suo cuore, sì, stavolta lo sentiva, o almeno così gli sembrava. Immaginava che battesse forte come il suo, voleva che fosse così. Ne era quasi certo. 
Non si sbagliava; il cuore di Hermione batteva veramente forte, e adorava quello di Ron, non riusciva a capacitarsi di come fosse riuscita a compiere quel gesto, ora erano lì... si ascoltavano a vicenda senza dire una parola, il cielo solo sapeva cosa passasse per la testa a quei due... che, visti da così, facevano tanto credere di volersi un tale bene.

:"Ron, vorrai andare... vero?" - disse Hermione, facendosi coraggio. Lasciò Ron, che l'avvolgeva ancora e lo guardò, i suoi occhi da vicino era tremendamente ancor più belli. Li guardó come se fosse stata la prima volta che poteva vederli, dopo un secolo o un paio, e lo stesse fece Ron, sembrava che non riuscissero a smettere.

:"Sì... vado... e tu... vai, anche tu" - le disse, sorridendo. Hermione anche lo fece, per poi scoppiare entrambi in una risata.
Anche se le loro vie si separarono, loro non s'erano sciolti per davvero, uno pensava all'altra e nei loro desideri, nella loro concezione di realtá, erano ancora insieme.


Ben presto giunse la sera, Neville fu salvo grazie ad Hagrid.
Si poteva intravedere una Luna solitaria, d'un bianco sporco. Le sue amiche stelle erano fioche, bensì con attenzione, attraverso il blu pervinca si potevano scorgere, delicate, anch'esse.
   
 
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