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Autore: pineapplemoustached    05/07/2015    1 recensioni
È la prima volta che scrivo. È una fanfiction in cui Tony e Pepper si sono lasciati e il lettore (la protagonista) inizia a lavorare per lui. All'inizio avrà qualche difficoltà, ma come si fa a non amare Tony?
Se la storia vi piace (lo spero vivamente) lasciatemi qualche commento.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jarvis, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dormire in quella piccola stanza era impossibile. Provai di tutto, ma i miei occhi rimanevano imperterriti spalancati. A volte sentivo delle voci fuori dalla porta, aguzzavo le orecchie e cercavo speranzosa di ascoltare quanto più fosse possibile. Magari è Tony, magari è finalmente tornato… ma tutte le volte quelle voci si allontanavano. Potrei fare un giro fuori.  Sembrava un’ottima idea, così aprii la porta, ma mi trovai davanti due agenti dello SHIELD che mi guardavano in maniera molto poco amichevole. Feci un passo indietro richiudendo la porta. Tanto vale mettersi a lavorare… ho così tanto lavoro in arretrato… Aprii lo zaino contenente le mie cose e iniziai a lanciare alla rinfusa dietro di me tutti i vestiti. Dannazione! Ho dimenticato il mio portatile… Non mi era rimasta molta scelta, potevo stare a guardare il soffitto o provare a dormire. Scelsi la seconda, anche se in realtà passai tutta la notte a guardare il soffitto.
L’orologio segnava le sei meno qualche minuto, avevo perso ogni speranza, il sonno non sarebbe più arrivato; decisi di alzarmi. Andai in bagno, la mia faccia era più pallida del solito e due profonde occhiaie segnavano il mio viso. Cercai di fare del mio meglio per coprirle con del fondotinta. Come ho fatto a dimenticare il portatile, ma a ricordarmi il fondotinta!? Dopo essermi lavata e sistemata il più possibile uscii dalla stanza e chiesi ai due agenti armati dove si trovava il capitano Steve Rogers. Uno dei due fece un piccolo cenno indicandomi di seguirlo. Non appena iniziai a camminare, l’altro agente fece lo stesso dietro di me. Inizio a chiedermi se sono davvero qui come ospite…
Una volta raggiunto il capitano in palestra, dove si stava allenando, Steve congedò i due agenti e si rivolse a me.
“Steve mi dispiace disturbarti durante il tuo allenamento, ma qui dentro non sono tutti esattamente…socievoli… e in più non sapevo a chi chiedere”
“Non preoccuparti” disse dolcemente il capitano appoggiandomi una mano sulla spalla “Dimmi tutto”
“Sono abbastanza sicura che non mi lasceranno mai uscire di qui da sola, ho dimenticato a casa un paio di cose davvero importanti…” guardai profondamente negli occhi di Steve in cerca di una risposta positiva “Ho davvero bisogno di quelle cose”
Il capitano fece un respiro profondo “Posso prendertele io”
“Preferisci che ti spieghi a voce dove si trovano quelle cose in un palazzo di più di cento piani, o preferisci una cartina con delle belle X per segnalarti dove si trovano?” chiesi sarcasticamente
“Va bene, va bene” sbuffò il capitano “Fammi solo cambiare e andiamo”
“Grazie Steve” dissi sorridendo
 
Ancora una volta mi trovai a sfrecciare per la città con il capitano sulla sua Harley. I miei pensieri erano sempre diretti a Tony. In un attimo fummo davanti alla Stark Tower. Scesi in fretta dalla moto “Faccio il più veloce possibile” dissi correndo verso l’ingresso senza aspettare una risposta da Steve.
A tutti i dipendenti erano stati dati un paio di giorni di ferie, la torre era deserta, il silenzio la governava. Faceva quasi paura. L’unico rumore udibile era quello dell’ascensore sul quale ero appena salita per raggiungere l’attico. Non appena arrivai al piano, le porte si aprirono, lo spettacolo che mi si mostrò davanti fu tutt’altro che bello. Dalle vetrate di fronte e me vidi Tony. Non era solo. Era in piedi a torso nudo di schiena alle vetrate; dietro di lui vedevo una chioma bionda spuntare e due braccia magre avvinghiate a lui. Istantaneamente persi il controllo. Le lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi. Schiacciai furiosamente i pulsanti dell’ascensore dal quale non ero mai scesa e corsi verso la Steve. Infilai il casco urlando “Parti”
“Che succede?” chiese allarmato Steve
“Parti!” urlai nuovamente.
Senza fare ulteriori domande il capitano ripartì. La testa mi stava scoppiando, non sapevo a cosa pensare, quelle immagini impresse nella mia testa erano come pugnali. In un attimo fummo nuovamente davanti allo SHIELD. Non volevo stare lì, non avrei più voluto rivedere Stark. Scesi dalla moto e iniziai a camminare senza avere una meta precisa, volevo solo andare il più possibile lontano da lì. Con uno scatto il capitano mi raggiunse e mi fermò tenendomi stretto un braccio. “Cosa è successo?” chiese curioso e preoccupato il capitano
“Non sapevo che lo SHIELD fornisse anche missioni di copertura per le scappatelle!” urlai contro Steve
“Cosa?” chiese stupito “Lo SHIELD non fa quello”.
Dai miei occhi continuavano ad uscire lacrime senza controllo, il mio respiro era affannato e le gambe mi tremavano. Steve mi aiutò a sedermi e cercò di farmi calmare. Poi chiese nuovamente in tono dolce “Cos’hai visto?”
Feci un respiro profondo “Nel… Nell’attico c’erano…” non riuscivo nemmeno a dire il suo nome, non riuscivo a dire quel che avevo visto, sapevo che finché non avesse detto niente sarebbe solo stato nella mia testa, ma nel momento in cui l’avessi detto ad alta voce sarebbe diventato reale. Non volevo che diventasse reale. “Non era solo” le uniche tre parole che riuscii a pronunciare. Quella scena era l’unica cosa a cui riuscivo a pensare, non sentivo nemmeno Steve che continuava a chiamare il mio nome. “Ascoltami!” urlò scuotendomi. Fui trascinata alla realtà, fissavo Steve con gli occhi sgranati pieni di lacrime. Ero in silenzio, aspettando le sue parole.
“Non è possibile” continuò riprendendo il suo tono dolce “Stark è in missione con Thor e Barton, è impossibile che tu lo abbia visto alla Stark Tower”
Non potevo credere alle parole di Steve “Cosa? Magari è tornato”
“Fury mi avrebbe chiamato” rispose sicuro il capitano.
Cosa avevo visto allora? Non sapevo cosa dire o cosa pensare, com’era possibile tutto questo? Improvvisamente vidi qualcosa negli occhi di Steve, come se avesse appena scoperto i misteri dell’universo “Dannazione” mormorò, poi mi disse di seguirlo e corremmo dentro la sede dello SHIELD.
Arrivammo all’ultimo piano, dove trovammo Natasha e Fury.
“Lei non ha il permesso di stare qui” disse a gran voce l’uomo con la benda sull’occhio
“Dobbiamo far tornare subito tutti qui, bisogna annullare la missione” Ribatté Steve
“Che cosa sta dicendo Capitano Rogers?”
“Digli cos’hai visto alla Stark Tower” si rivolse a me, ma ero troppo scossa per parlare; tante cose così assurde stavano succedendo in così poco tempo. Steve parlò per me “Ha visto Stark con un’altra donna”. Le sue parole mi colpirono come frecce al cuore. Avrei voluto urlare, avrei voluto spiegazioni.
Il direttore chiamò un paio di agenti che mi scortarono fuori, fino ad una stanza decisamente più accogliente rispetto a quella in cui avevo speso la notte. Fui lasciata sola con i miei pensieri. Come faceva a non essere Tony quello nella Stark Tower? Sono sicura di quel che ho visto
Non so bene quanto tempo dopo, la porta di quella stanza si spalancò sbattendo contro il muro. Ironman corse dentro, ancora con indosso l’armatura. Arrivò vicino alla mia sedia e si piegò. Lo sportellino della sua maschera si alzò mostrando la sua faccia preoccupata. I suoi occhi erano rossi “Mi dispiace per quello che è successo, non avrei mai voluto metterti in pericolo, se solo lo avessi saputo ti avrei mandata più lontana” mentre parlava, l’armatura iniziò a ripiegarsi prendendo la forma di una valigetta. Le sue parole per me non avevano senso, in che modo mi avrebbe messo in pericolo? La mia faccia era perplessa, non aveva idea di cose stesse parlando, ero così confusa che non sapevo più nemmeno io se ero arrabbiata o contenta di vederlo. Mi strinse in un abbraccio che io non ricambiai, continuai a fissarlo con gli occhi pieni di lacrime e rabbia. “Aspetta, nessuno ti ha detto niente?”
Scossi la testa
“Ci hanno chiamati in missione per catturare Loki, Thor è venuto da Asgard dicendo che lo avevano avvistato qui. Non è difficile capire dove abito visto che sul palazzo c’è il mio nome, ho pensato che qui saresti stata più al sicuro. Quello che hai visto alla Stark Tower non ero io, era Loki”
Le lacrime ripresero a scendere dai miei occhi, lacrime di sollievo e di gioia. Mi lanciai tra le braccia di Tony “Scusami…” mormorai
“Non devi” disse dolcemente nel mio orecchio “Ma ricorda che non ti tradirei mai” prese il mio viso tra le sue mani “Ti amo”
“Anche io” le nostre labbra finalmente si incontrarono in un bacio tanto atteso. “Che fine ha fatto Loki?” chiesi curiosa
“Non preoccuparti, l’ho sistemato, ormai era diventata una cosa personale. Credo che in questo momento Thor lo stia riportando ad Asgard” disse fiero di sé “Vieni” disse prendendomi per mano “Torniamo a casa”.
 
Arrivammo davanti alla Stark Tower, o meglio, quel che ne era rimasto: ormai era diventata una casa a due piani. Erano rimasti interi solo l’ingresso e un paio di piani e, probabilmente, i piani interrati.
“Bisognerà fare un paio di lavori per ristrutturarla” disse il miliardario
“Credo che faremo prima a ricostruirne una nuova…” dissi guardando il cielo
“Magari questa volta potremmo metterci su anche il tuo nome”
Da quando condivide?  “Tony ti amo”
“Ti amo anche io” disse il genio baciandomi.
Insieme, mano nella mano, entrammo nella nostra nuova casa.
   
 
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