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Autore: lilyhachi    05/07/2015    4 recensioni
[One shot; Victor Frankenstein; spoiler seconda stagione]
Aveva sempre superato tutto, Victor Frankenstein.
Era il suo inesorabile schema di comportamento. Nessun mistero era troppo profondo, nessun enigma era troppo complicato. Aveva sempre risolto ogni cosa. Nulla era impossibile per un uomo di scienza come lui. Nessun mistero era troppo intricato, nessun corpo che si ritrovava ad esaminare lo ostacolava nel raggiungimento della sua diagnosi.
Lui non rifuggiva la morte, non scappava nel primo vicolo buio come un topo di fogna messo all’angolo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Victor Frankenstein
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Death is not serene ~ Victor Frankenstein'
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Death awaits you
 


“There's a light. There's the sun.
Taking all the shattered ones to the place we belong”.
 

Aveva sempre superato tutto, Victor Frankenstein.
Era il suo inesorabile schema di comportamento.
Nessun mistero era troppo profondo, nessun enigma era troppo complicato. Aveva sempre risolto ogni cosa.
Nulla era impossibile per un uomo di scienza come lui.
Nessun mistero era troppo intricato, nessun corpo che si ritrovava ad esaminare lo ostacolava nel raggiungimento della sua diagnosi. Lui non rifuggiva la morte, non scappava nel primo vicolo buio come un topo di fogna messo all’angolo.
Victor vedeva la morte ogni singolo giorno, negli occhi vitrei e spenti di quei corpi putrefatti che abitavano il suo laboratorio, nelle sua mani pallide, screpolate e macchiate di sangue, nel volto che ogni giorno gli restituiva lo sguardo nello specchio consumato.
La morte l’aveva vista sul volto di Brona, nell’esatto momento in cui aveva premuto il cuscino contro il suo viso, riuscendo chiaramente a sentire la vita che l’abbandonava.
Eppure, aveva deciso di non vederla in Lily, nonostante fosse lì di fronte a lui in bella mostra, mentre si presentava con mani gelide e movenze delicate. Come aveva fatto ad essere così cieco? Come aveva potuto anche solo lasciare che quella bellezza da lui stesso creata offuscasse a tal punto la sua vista e il suo intelletto?
Lily non era altro che un fantasma, ma lui aveva creduto fosse una persona vera, qualcuno in grado di amarlo, qualcuno in grado di metterlo al di sopra di tutto, qualcuno in grado di circondargli il viso con le mani e perdersi nei suoi occhi, sorridendogli come se nient’altro avesse importanza. Era il fantasma di Brona, a cui lui stesso aveva permesso di tornare dal regno dei morti, lasciandole la strada spianata per trovare la sua vendetta.
Premette più forte la siringa, sentendo la pressione dell’ago sul suo braccio, come per farsi male, come per cercare nel dolore una mera consolazione all’errore da lui commesso.
Il liquido biancastro iniziava a mettersi in circolo, mentre Victor contava i secondi che mancavano al raggiungimento di quello stato di pace che tanto agognava. Sarebbe durato poco, questo lo sapeva, ma non aveva alcuna importanza.
Pochi minuti di spensieratezza potevano soppiantare un’intera vita di sofferenze.
Aveva creduto che valesse anche per Lily, ma quei pochi momenti di felicità trascorsi con lei non avevano fatto altro che portare ulteriori afflizioni. Cosa aveva creduto di fare, dando una nuova vita e una nuova identità ad una persona ormai morta? Non poteva addomesticare coloro che lo avevano chiamato padre.
Non erano bestie da tenere in gabbia. Erano persone, smaniose di vivere una vita che gli era stata negata, mentre Victor si ostinava a cercare di insegnar loro come vivere nella civiltà di oggi al pari di un uomo da circo che tenta di ammansire un leone, quando il suo destino dovrebbe comprendere solo un senso di libertà.
Victor lasciò cadere la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi e inspirando a fondo, mentre le sue membra cominciavano pian piano a rilassarsi.
D’altronde, scientificamente parlando, la vita non era altro che una serie di reazioni chimiche. Pertanto, accelerare o rallentare quel processo non aveva per lui grande rilevanza. Gli dava l'illusione di avere potere in una vita dove, in realtà, non ne aveva. (1)
Era soltanto uno sciocco novellino che aveva sperimentato un amore troppo grande da sopportare. Ci voleva un uomo con maggiore tempra e forza, un uomo in grado di lasciarsi trascinare dalle onde senza uscirne devastato, un uomo capace di mantenere sé stesso senza lasciare che fosse una donna a determinare ogni aspetto della sua vita.
Qualcuno come Ethan Chandler…ma forse neanche l’uomo più impavido era immune all’amore, e Victor lo vedeva...lo vedeva nel modo in cui Ethan fissava la signorina Ives.
Assisteva all’incrocio silenzioso dei loro sguardi, notando come si incastrassero alla perfezione e a come si scambiassero tante parole non dette. Quel giorno, aveva riscontrato quanto la signorina Ives fosse più bella del solito, quasi radiosa, nonostante le circostanze oscure e grondanti di sangue non lo permettessero.
Qualcosa era cambiato, ormai…lo leggeva nei corpi di entrambi. Forse una lieve consapevolezza si era instaurata tacitamente dentro i loro cuori, senza produrre il rumore assordante che aveva invece invaso il suo cuore alla vista della creatura da lui stesso creata…forse presto o tardi avrebbero capito e si sarebbero amati.
Erano davvero tutti neofiti in amore, come aveva dichiarato Sir Malcom? (2)
Erano davvero dei principianti messi a confronto con qualcosa di troppo impetuoso?
Eppure, Victor aveva sempre equiparato l’amore ad una scoperta scientifica…cos’era l’amore se non una nuova dottrina da comprendere ed esplorare? Una scoperta, come quella della circolazione sanguigna, con le arterie che si dilatano e si contraggono con armonia, prendendo il sangue pompato direttamente dal cuore. Una rivelazione, come quella relativa al funzionamento dei polmoni. Tutte innovazioni portate alla luce dai suoi antenati.
Tuttavia, Victor Frankenstein era solo uno sciocco se credeva di poter mettere a confronto eventi che di similitudini forse non ne avevano e mai ne avrebbero avute.
La signorina Ives aveva detto che la vita lo stava aspettando, ma come poteva essere la vita ad aspettarlo e non la morte, quando dalle sue mani stillavano continuamente gocce di sangue? Come poteva essere la vita ad aspettarlo, quando lui stesso aveva voltato le spalle a Madre Natura, giocando con le vite degli altri, come se fosse quel Dio in cui non credeva?
Victor Frankenstein appiccava incendi, e si sedeva tra le rovine, piangendo sommessamente il suo peccato: illuso, ipocrita che deplorava per la sua stessa malvagità. (3)
Victor non era un mostro bellissimo, ma un vero abominio da calpestare e mettere al rogo.
Fissò il soffito, senza neanche sforzarsi di tenere gli occhi aperti ma confidando nell'oscurità che avanzava in punta di piedi verso di lui, prima di saltargli alla gola per avvolgerlo completamente.
Era la morte l’unica fonte di gioia che non poteva rifuggire, l’unica liberazione che poteva conferire la pace eterna al suo animo completamente distrutto e dilaniato dal dolore, causato da lui stesso.
Era la morte che poteva alleviare Victor, facendo sì che non vedesse più né sole né stelle e che mai più sentisse il vento carezzargli le gote o il calore riscaldargli le membra; solo allora ogni sentimento e sensazione provata sarebbero tramontati, donandogli quella felicità che tanto ricercava. (4)
Era la morte ad aspettarlo, scura e famelica dietro l’angolo, con le fauci spalancate in attesa che lui fosse alla giusta distanza per divorarlo e punirlo per tutti i peccati commessi.
 
 

Note dell’autrice
 
  • Il verso iniziale viene dalla canzone “Shattered” di Trading Yesterday, mentre il titolo è una modifica della frase che Vanessa dice a Victor (“Life awaits you”), ho sostituito Life con “Death” perché, appunto, Victor si ritrova sempre in situazioni poco carine;
  • (1) citazione tratta dalla puntata 2x09 e pronunciata proprio da Victor;
  • (2) pezzo della citazione tratta dalla puntata 2x08 e pronunciata da Sir Malcom;
  • (3) rimaneggiamento di una citazione tratta dal libro “Frankenstein”;
  • (4) altro rimaneggiamento di una citazione del libro “Frankenstein”.
 
Ok...è domenica, il caldo mi ha dato alla testa, domani c’è la nuova puntata di Penny Dreadful, il finale di stagione si avvicina sempre di più, la situazione di Victor non è tutta rosa e fiori, l'ansia ormai è alle stelle, e a quanto pare ricordo ancora come si pubblica su efp...quindi riemergo dal torpore con questa nuova shot che di senso non ne ha molto. Credo di aver fatto tutte le precisazioni nelle note, quindi mi limito a chiedervi di farmi sapere cosa ve ne pare di questa shot, se vi va…e ad augurarvi poca sofferenza per la nuova puntata che uscirà stanotte (aiuto).
Se ci sono errori (probabile perché l’ho scritta di getto), vi invito a farmelo notare. Un grazie a tutte le persone che leggeranno, commenteranno e che riusciranno ad arrivare fino alla fine.
Alla prossima,
Lily.
   
 
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