Titolo: ~ King of
the Past
Personaggi: Susan
Pevensie, Peter Pevensie
Paring: Susan/Peter,
anche se molto
moderatamente <3
Note: Provate ad
immaginare cosa devo
aver provato i fratelli Pevensie a dormire tra le rovine del grandioso
castello
di Cair Paravel. Immaginate che uno di loro, nel mio caso Susan,
esternasse i
propri pensieri a Peter, il fratello che più ha sofferto per
la separazione da
Narnia.
Ed ecco a
voi questa fiction fresca fresca di giornata!
I
personaggi non sono miei ma
appartengono di diritto a C.S.Lewis ©
-
Ehi Peter…
Silenzio.
Tra le rovine di Cair Paravel c’era solo questo.
-
Peter svegliati…
Nulla.
Solo il regolare respiro di Lucy ed Edmund riempiva l’aria.
-
Maledizione, Peter! Svegliati!
Un
lieve grugnito, uno sbadiglio sonoro ed ecco che Peter Pevensie
si mette a sedere, stropicciandosi il viso con le mani.
-
Cosa c’è Susan?- le chiese, trattenendo a stento
un altro
sbadiglio – Spero per te che sia importante per che sto
letteralmente morendo di sonno.
Ma
lo sguardo triste di Susan lo face immediatamente pentire di
ciò che aveva detto.
-
Scusa Peter…hai ragione: non dovevo svegliarti…
Peter
la guardò con affetto: com’era bella
Susan quando si scusava. Si faceva piccola piccola e
cominciava ad arrotolarsi una ciocca di capelli scuri attorno
all’indice,
visibilmente imbarazzata.
Ed
anche quel lieve rossore che le imporporava le gote contribuiva
a renderla involontariamente, come se già non lo fosse,
più bella.
-
Invece sono io a scusarmi con te. Non dovevo risponderti in quel
modo.
Susan
lo guardò e sorrise timidamente.
Infondo,
lei non era veramente capace di portare rancore.
Un
po’ come Lucy, la piccola della famiglia.
-
Allora, ricominciamo d’accapo: perché mi hai
svegliato nel cuore
della notte?
Il
viso di Susan si incupì nuovamente, e Peter,
d’istinto,
l’abbracciò, lasciando che il suo capo trovasse
posto nell’incavo tra il collo
e la spalla e che il corpo di lei aderisse con il suo.
Restarono
in quella posizione, abbracciati e in silenzio, per
alcuni minuti, poi Susan si districò
dall’abbraccio e si rimise a sedere, poco
distante da Peter, fissando un punto indefinito oltre la foresta buia.
A
Peter, Susan non era mai sembrata così distante.
-
Non ti fa uno strano effetto dormire tra le rovine di quella che
una volta era la nostra casa?
Chiese
d’un tratto Susan, cogliendolo alla sprovvista e scatenando
un brivido freddo lungo tutta la spina dorsale del fratello.
-
In che senso?
-
Beh…noi che siamo i Re e le Regine di un tempo dovremmo
dormire
in letti lussuosi anziché tra le rovine del nostro
castello…e invece guardaci:
se qualche abitante di Narnia passasse per caso da queste parti ci
scambierebbe
per quattro ragazzini di qualche villaggio sperduto intenti a fare un
allegro
falò tra le rovine di un antico castello, del quale nemmeno
conoscono la storia
perché troppo giovani e disinteressati per apprenderla.
La
voce di Susan aveva qualcosa di strano.
Alle
orecchie di Peter pareva molto triste…e arrabbiata.
Poi
Susan parlò di nuovo – Il fatto è che
mi manca terribilmente essere
Poi
Ed grugnì nel sonno, e colti dalla paura che si svegliasse
restarono in silenzio, attenti a non fare nemmeno il minimo rumore.
-
Vedi Cair Paravel…- continuò poi Susan, a voce
bassa – Di quel
meraviglioso castello di un tempo sono rimaste solamente le rovine.
Peter
la guardò negli occhi – E qual è la tua
paura?
-
La mia paura? Di essere considerata una rovina,
di appartenere al passato glorioso di una Narnia che non
c’è più. Infondo, cose ne sappiamo noi
di quanti anni sono passati dalla nostra
partenza? Dieci, cento o forse mille anni ci separano dalla nostra
Narnia, e
Cair Paravel ne è la prova: della Narnia passata non restano
altro che ricordi
e libri impolverati scritti da chissà chi.
Ora
Susan stava piangendo.
E
Peter si schiaffeggiò mentalmente per non sapere come consolarla.
-
Non pensavi che tenessi così tanto a Narnia, vero?
Gli
domandò, asciugandosi le lacrime con la manica del vestito
trovato tra le rovine.
Peter
aggiunse un po’ di legna sul fuoco – In effetti no.
Tu mi
sembravi la più razionale di tutti per quanto riguarda la
nostra vita passata a
Narnia. Non una parola, non un sussurro: pensavo che Narnia fosse
sparita dal
tuo cuore per sempre.
Susan
rise amaramente – Avrebbero dovuto strapparmi il cuore per
far si che io mi dimenticassi di Narnia…- e poi, dopo un
breve silenzio – e
tutto quello che ho provato.
Peter
sgranò gli occhi.
-
Credi che potremmo essere ancora
Susan
tremava come una foglia e Peter l’abbracciò
nuovamente,
stavolta baciandole la fronte.
-
Questo è il nostro mondo, dopotutto. Qui non siamo fratello
e
sorella, ma un Re e una Regina senza corona.
-
E con qualche anno di meno…-
Il
fuoco scoppiettò e entrambi si ritrassero per paura di
ritrovarsi i vestiti in fiamme.
-
Come farai a essere considerato nuovamente Il
Magnifico se sei solo un ragazzino di fronte a gente che
nemmeno
conosci?
Buttò
là Susan, la voce incredibilmente
seria.
Peter
la guardò e poi rise come non mai.
-
Oh no! Non dirmi che dovrò combattere un’altra
battaglia come
quella contro
Poi
attaccarono a ridere entrambi, incuranti di Lucy ed Edmund che
dormivano poco lontano, fino a farsi venire le lacrime agli occhi.
E
mentre Peter rideva, Susan notò che i suoi denti parevano
d’oro mentre
riflettevano il fuoco, così come gli occhi e i capelli, e
l’idea che dovesse
nuovamente combattere un’epica battaglia per conquistarsi il
rispetto dei nuovi
abitanti di Narnia le parve ridicola.
Bastava
che dicesse – Io
sono Peter, il Magnifico – e che la gente lo
guardasse negli occhi per
capire che non stava mentendo.
Che
in quei occhi e in quel fisico da ragazzo si nascondeva il
Grande Sovrano del passato.
Il
Sovrano che aveva regalato tempi d’oro a Narnia e che ora era
tornato.
Il
Re che Regina Susan,
Il
ragazzo che ora si trovava al suo fianco, a ridere con lei
accanto al fuoco.
~
Peter Pevensie, il Re
Magnifico della Narnia che fu ~
Note
Autrice:
Allora,
dato che voi lettrici mi avete dato il via libera per
intasare la sezione delle Cronache di Narnia, in particolare quella
sulle
Peter/Susan, eccomi qua con un’altra follia.
Perché la chiamo follia?
Perché da un momento Peter/Susan super romantico e venuto
fuori una specie riassunto
delle paure di Susan e un’ode spassionata a Peter.
Non che sia del tutto scontenta del risultato, lo ammetto,
altrimenti non ve lo avrei mai proposto, ma i personaggi a cui mi
dedico si
muovono talmente in libertà che ecco cosa viene fuori se li
lascio fare.
Sigh.
Devo
essere meno permissiva con questi ragazzi!
Comunque, passiamo a ringraziare chi ha avuto il coraggio di recensire
Seduto Qui, ossia SkAnNeRiZzAtA,
MonicaLaBuona,
EllaYaYa,
Stephenye,
Junna
e clacly.
Grazie ragazze, dire che vi adoro sarebbe riduttivo!
E un ringraziamento ultra-mega-speciale va anche a drakina94
e a EllaYaYa per
avermi inserito
tra i loro autori preferiti. Mi sto semplicemente rotolando sul
parquet! <3