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Autore: Ranko_    06/07/2015    6 recensioni
Il preside ha organizzato un ballo scolastico in stile americano per la scuola.
Ranma non ha nessuna intenzione di andarci.
Ma quando scopre che Akane vuole andarci con Ryoga, cambia idea.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prom: ballo all'Istituto superiore Furinkan

 

-Mi chiedo perché quel pazzo furioso del preside ci abbia fatti venire qui.-

Ranma osservò con dubbiosa curiosità tutti gli studenti che prendevano posto di fronte a lui, per poi mettere su un'espressione irritata, voltando la testa dall'altra parte. Poi appoggiò un braccio sulla sedia accanto alla sua, accavallando le gambe, e sbuffò annoiato. La sala dei discorsi dell'Istituto superiore Furinkan era piena, come ci si era immaginati.

Il chiacchiericcio che si levava dagli studenti poteva suonare fastidioso a chi non ci era abituato. Sul palco adibito ai discorsi c'era il solito microfono e il preside era in ritardo di ben mezz'ora. Hiro, seduto accanto a Ranma, si rivolse a lui con uno sguardo preoccupato, per poi guardarsi intorno con aria circospetta. -Dici che ci sarà qualche nuovo tipo di tagli di capelli?-

-Mh, non penso proprio, non dopo la bella lezione che gli ho dato.- Il giovane Saotome sorrise sornione e si passò una mano tra i capelli. -Ci deve essere sotto qualcos'altro.-

Quella mattina, appena entrati in classe, avevano trovato un avviso sulla lavagna: il preside aveva convocato tutti gli students della scuola nella palestra per un annuncio importante. Ranma non se n'era preoccupato più di tanto e inizialmente aveva pensato di non andarci nemmeno; magari poteva svignarsela e passare da Shan-Pu a prendersi un bel piatto fumante di Ramen che la ragazza non gli avrebbe nemmeno fatto pagare, ma la cartellata che aveva ricevuto sulla faccia da quel maschiaccio di Akane, oltre a procurargli un bel bernoccolo, gli aveva anche fatto cambiare idea.

E ora si ritrovava seduto in mezzo a tutti i suoi compagni, ad annoiarsi a morte. Sospirò per la trecentesima volta per la noia e quando sollevò gli occhi, incontrò quelli di Akane, seduta poche file davanti a lui: lo stava guardando furibonda e quando si accorse dello sguardo ricambiato dal suo fidanzato, si voltò, sprezzante come al solito.

-Uhm.- Ranma incassò la testa nelle spalle con fare colpevole. Non faceva altro che farla arrabbiare. Ma che ci poteva fare se lei era gelosa persino dell'aria che respirava?

-Ranma, se tra te e Akane non c'è davvero niente, allora perché non la lasci a me? Mi piacerebbe molto uscire con lei! Voi due non fate altro che litigare dalla mattina alla sera!- Hiro, che aveva abilmente intercettato il rapido scambio di occhiate tra i due, prese a dare delle scherzose gomitate al costato dell'altro ragazzo che, di tutta risposta, stava iniziando a tremare per la rabbia.

A quel punto Ranma si voltò verso di lui di scatto e lo minacciò con un pugno alzato, parlando a voce un po' troppo alta. -Puoi pure uscirci con quel maschiaccio, per quello che mi importa, non ti devo mica dare la mia benedizione, capito!?-

Prese un grosso respiro e calmò i suoi bollenti spiriti, sedendosi sulla sedia a gambe incrociate, per poi sospirare di frustrazione. Che ne sapeva lui del loro modo di dimostrarsi affetto? Certo, prendersi a pugni o insultarsi per tutto il tempo non era forse il modo migliore, ma per ora a loro bastava così. Insomma, non... Non aveva mai negato di voler bene ad Akane. -Ascolta, Hiro, vorrei che tu lascia....-

-LEDIES AND GENTLEMAN!- la voce del preside, spuntato da chissà dove, riecheggiò in tutta la palestra in quel preciso momento, amplificata grazie al microfono. -Ho un annuncio very important da farvi!-

Improvvisamente quel fastidioso chiacchiericcio si acquietò e tutti i ragazzi rivolsero gli occhi al piccolo palchetto montato per l'occasione. -Tutti conoscete la mia passione per gli States, no? Bene, quindi è giunto il momento di modernizzarsi! Questa scuola sarà la più americaneggiante di tutto il Giappone!-

Ranma lo fissava perplesso. Innanzitutto, non era nemmeno tanto sicuro che la parola “americaneggiante” esistesse sul serio e, in secondo luogo, non era nemmeno certo che una persona dalla stupidità tale potesse essere reale. -Che ha in mente quel pazzo?-

-Alla fine di questa settimana, qui, nella palestra dell'Istituto superiore Furinkan, si svolgerà il primo Prom della storia di questa scuola!- seguì un attimo di silenzio imbarazzante, poi iniziò a levarsi anche qualche grido di protesta. Tutte le ragazze assunsero un'espressione felice e sognante, decorata di occhi a cuoricino e vocine smielate, i maschi sembravano invece essere in preda chi alla disperazione chi alla sofferenza. Chissà che bella esperienza vestirsi con giacca e cravatta.

Ranma batté le palpebre, completamente disarmato, lasciando andare le braccia lungo il corpo. -Ci ha fatti venire tutti qui solo per darci l'avviso di uno stupido ballo scolastico?-

-AKANE TENDO, LUCE DELLA MIA VITA! IO, TATEWAKI ARISTOCRAT KUNO, TUONO BLU DEL FURINKAN, ACCONTENTERO' LA TUA RICHIESTA E VERRO' AL BALLO ASSIEME A TE!- Kuno apparve sulla soglia della palestra, i folti capelli castani scossi da un vento di dubbia provenienza, e subito prese a correre verso Akane, con le braccia spalancate e allontanando qualsiasi cosa si frapponesse fra lui e la sua amata con la sua fidata spada di legno.

Ranma spiccò un salto improvvisamente e atterrò direttamente sulla faccia del malcapitato, con le mani in tasca e la sua solita espressione non curante. Nello stesso tempo, Akane gli aveva anche sferrato una ginocchiata nell'addome.

-Ma chi te l'ha chiesto!?- sbottarono insieme i due fidanzati, con lo stesso tono di voce. Kuno cadde atterra esanime, scosso da qualche spasmo di dolore e borbottando qualcosa come “Maledetto Saotome”.

Ranma sollevò la testa con fare orgoglioso, come era sempre solito fare dopo aver vinto anche la più piccola delle sfide, ma poi posò gli occhi sulla sua fidanzata che lo stava guardando con il suo solito cipiglio irritato. -Potevo farcela benissimo da sola, non c'era bisogno che ti impicciassi!-

Ranma si accigliò e prese a sbraitare. -Stupida, io stavo solamente cercando di difenderti!-

La sua fidanzata si sistemò la divisa e poi gli lanciò uno sguardo omicida. -Non ho bisogno della tua protezione, idiota, sono perfettamente in grado di vedermela da sola.-

Rimasero l'uno di fronte all'altra a fissarsi in cagnesco -sembrava quasi che si ringhiassero contro-, come se scintille d'odio scorressero tra i loro occhi, davanti alle espressioni attonite dei loro compagni di scuola e del preside che, invano, cercava di riattirare l'attenzione dei suoi studenti.

-

Akane sospirò per l'ennesima volta da quando erano usciti da scuola, sovrappensiero.

Ranma, che stava camminando sulla rete disinvolto come al solito, osservò la propria fidanzata e si chiese a che cosa stesse pensando: l'aveva studiata per quasi tutta la mattinata -anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce- e anche in quel momento aveva uno sguardo assorto, quasi sognante. Ogni tanto si fissava le scarpe, si mordeva le labbra sottili o stringeva nervosamente le dita attorno al manico della cartella.

Ranma si fermò di colpo e si acquattò sulla rete, osservandola con fare sempre più interrogativo: non era da lei avere quell'atteggiamento da sognatrice, soprattutto non dopo un loro litigio. Di solito passava il tempo ad urlargli dietro qualche insulto. O a picchiarlo, a seconda di come le girava.

Lei si voltò verso di lui e lo osservò confusamente. -Perché ti sei fermato?-

-C'è qualcosa che non va?- le domandò il fidanzato, fingendo di non essere preoccupato, piegando la testa di lato per osservarla meglio. -Sembri pensierosa.-

Akane arrossì improvvisamente, senza un motivo apparente: le sue guance erano rosse come non lo erano mai state e il giovane Saotome si chiese che cosa la facesse sentire così in imbarazzo. Dopotutto le aveva solamente fatto una semplice domanda. -Ma no, sono solo... Stanca.-

-Non starai pensando a quella assurda idea del ballo?- borbottò impacciato lui, voltando per un attimo la testa di lato e gonfiando le guance. Tuttavia scrutò la sua fidanzata con la coda dell'occhio e poté notare che la sua presa sulla cartella si era fatta più salda, talmente tanto che le nocche erano impallidite. Tra di loro scorse un lungo ed inesorabile minuto di silenzio. Poi Akane scosse energicamente la testa. -Affatto.-

Ranma si portò le braccia dietro alla nuca, prima di scoppiare a ridere sguainatamente. -Meglio così, anche perché sono sicuro che nessuno ti inviterebbe. Figuriamoci, chi porterebbe mai un maschiaccio come te ad un ballo scolastico?-

Non ebbe nemmeno il tempo di aggiungere altro: si ritrovò la cartella di Akane spiaccicata sulla faccia e il sangue che gli usciva dal naso. Con un gemito di dolore, perse l'equilibrio e finì direttamente nel canale oltre la rete, assumendo le sembianze di ragazza.

Akane si voltò di scatto, il caschetto ondeggiò con il movimento della sua testa, e riprese a camminare verso casa Tendo. -Non mi pare di aver chiesto la tua opinione, razza di idiota.-

Ranma sbuffò e si passò una mano tra i capelli ormai diventati rossi, per poi massaggiarsi il naso ferito. -Che brutto carattere.-

Il ragazzo -ragazza in quel momento- si rialzò, gocciolante di acqua gelata dalla dubbia purezza, leggermente tremante. Con un po' di fatica scalò la rete e atterrò all'asciutto sulla strada con un salto. Si strizzò velocemente i vestiti, giusto per evitare di beccarsi un tremendo raffreddore, prima di riprendere a camminare verso casa: Akane ormai non la vedeva più, tuttavia non riusciva a togliersi dalla testa quella sua espressione arresa e determinata allo stesso tempo, il modo in cui si era rabbuiata quando lui aveva fatto parola del ballo. Forse ci teneva davvero tanto ad andarci? Ma con chi? Insomma, loro... Loro erano fidanzati, dopotutto, forse sarebbe stato normale andarci insieme -e tutti se lo sarebbero aspettato.-

Ranma avvampò improvvisamente, a tal punto che la sua faccia sembrò un tutt'uno con i suoi capelli: non ci sarebbe mai andato con lei! Non sarebbe mai andato con nessuno!

-

Nabiki si sedette sul letto della sorella, accavallando le gambe subito dopo: rimase a scrutarla per un attimo interminabile, niente era più facile per lei che capire le emozioni della sua sorellina minore. -Hai già un cavaliere per il ballo?-

Akane sollevò la testa dai suoi libri e il suo sguardo vagò fuori dalla finestra per un millisecondo, nel panico più totale. Poi si rivolse all'altra ragazza con un sorriso noncurante mal riuscito. -Non ho intenzione di andarci, Nabiki. Tu piuttosto?-

La sorella si sistemò il caschetto cascano, cucendosi sulle labbra uno dei suoi sorrisi furbi migliori, quello che non prometteva nulla di buono. -Mi sono fatta invitare da Kuno, per la sporadica cifra di 5000 Yen, più qualche foto della ragazza con il codino.-

Ci mancò poco che la piccola Tendo ruzzolasse giù dalla sedia: sua sorella era incorreggibile, sfruttava qualsiasi tipo di situazione per trarne guadagno. Sicuramente, da grande avrebbe sfondato nel mondo degli affari.

Gli occhi di Nabiki scintillarono. -Perché non inviti Ranma?-

Akane avvampò. In realtà era tutta la giornata che si immaginava, avvolta in un bel vestito elegante, fare il suo ingresso al ballo assieme al suo fidanzato, ma questo non lo avrebbe mai confessato nemmeno sotto tortura. -Cosa!? Io, invitare un buzzurro come quello!? Non se ne parla nemmeno! Piuttosto ci vado da sola, per quello che mi importa.-

Nabiki sgranocchiò qualche patatina dal sacchetto abbandonato accanto a lei con fare disinteressato. -Oh, quando la smetterai di mentire? Almeno a me! Ti conviene farti avanti, prima che qualche ochetta te lo soffi, sai?-

-Per quello che mi riguarda, se lo possono pure prendere tutte quante o ammazzarsi tra di loro per averlo. La cosa non mi tocca minimamente!- Akane era diventata blu di rabbia e mentre parlava aveva spezzato qualcuna delle matite che stava usando per fare i compiti. -Vedo.- La sorella le lanciò un'occhiata inequivocabile. Poi si avvicinò a lei e le poggiò le mani sulle spalle, guardandola con degli occhi che non promettevano nulla di buono. -Ho un'idea fantastica per far si che sia lui stesso ad invitarti al ballo.-

-

-Andiamo, papà, questo è tutto quello che sai fare?- Ranma si passò una mano sulla fronte, asciugandosi il sudore per l'ennesima volta. Era rimasto ad allenarsi nel cortile sul retro assieme a suo padre per tutto il pomeriggio e in quel momento stava iniziando ad accusare i primi sintomi della stanchezza.

Genma abbozzò una risata e poi si sistemò gli occhiali sul naso, facendo per rientrare in casa. -Adesso basta, figliolo, è quasi ora di cena, è meglio che tu vada a farti un bagno caldo.-

Ranma gonfiò le guance, irritato: se c'era una cosa che odiava con tutto se stesso, era lasciare in sospeso un combattimento. Tuttavia, non potendo fare altro, afferrò un asciugamano dai panni stesi lì accanto e se lo passò sulla testa, iniziando a camminare verso il bagno. Stava borbottando qualcosa riguardo la stupidità di suo padre nel corridoio, quando si dovette fermare per forza.

Davanti a lui, proprio di fronte alla porta del bagno, c'era Akane. Ma non era la solita Akane, anzi: era talmente bella da sembrare un'altra. Indossava un vestito lunghissimo di un colore chiaro, che si intonava perfettamente con la sua carnagione; era scalza e in mano stringeva una borsetta colma di quelli che sembravano trucchi.

Tu-tump. Ranma non poté evitare di sentire il proprio cuore che accelerava furiosamente nel suo petto. Che reazione idiota.

-Oh, Ranma!- Akane si illuminò in un sorriso, cogliendo l'altro alla sprovvista: aveva uno sguardo felice e radioso, così diverso dall'espressione rabbuiata che aveva avuto per tutto il giorno. -Devi usare il bagno? Fa' pure, volevo solo truccarmi un attimo.-

Ranma rimase imbambolato a sbattere le palpebre per un tempo che non riuscì esattamente a misurare, poi scosse energicamente le mani di fronte al viso che iniziava a diventargli rosso. Tu-tump. -Ma no, tranquillla, io... Volevo solo farmi un bagno caldo.- Rise nervosamente e si grattò la testa, come faceva sempre quando era agitato. -Tu, piuttosto, perché ti sei vestita in quel modo?-

Akane sorrise ancora una volta -troppi sorrisi per i suoi gusti, non poteva farcela- e si allontanò lentamente dalla porta. -Stavo solo facendo le prove per il ballo, Nabiki mi sta aiutando a scegliere che cosa mettermi e come truccarmi.-

Lei sembrava felice, ma il giovane Saotome rimase interdetto: che significava, andava al ballo da sola? Ma che senso aveva? Insomma, lui non l'aveva invitata, che figura ci avrebbe fatto ad essere l'unica ragazza senza accompagnatore, se si escludeva il vecchiaccio che ci avrebbe provato per tutta la sera, ovviamente? -Vai da sola?-

-No, veramente voglio andarci con Ryoga, gli ho scritto una lettera questo pomeriggio.-

Ranma rimase sbigottito mentre quelle parole gli risuonavano nella testa fin troppo chiaramente e ci mancò poco che si tramutasse in una statua di pietra: non aveva nemmeno lontanamente considerato l'idea che lei potesse invitare un altro ragazzo al ballo. Ma poi perché proprio Ryoga, dannazione!? Quel maiale senza un briciolo di senso dell'orientamento, che cavolo ci trovava di speciale in lui!?

-Oh, è... E' fantastico.- abbassò lo sguardo e strinse con forza i lembi dell'asciugamano. Poi scoppiò a ridere, fingendosi disinvolto, ma la sua risata nascondeva malamente una forte irritazione. -Sempre se riuscirà ad arrivare qui per il giorno del ballo!-

Ranma si aspettava che lei lo colpisse o lo insultasse -e dannazione, era quello che voleva-, ma Akane non sembrò essere toccata da quel suo commento sarcastico: semplicemente sorrise ancora, per poi saltellare canticchiando fino alla sua camera e lasciargli via libera per il bagno. Sembrava davvero felice di andare al ballo con lui. Ranma gonfiò le guance e mise su un'espressione irritata: non gli importava assolutamente niente, poteva andare a quel dannato ballo con chi le pareva.
Tzé, come se lui avesse tempo per quelle cavolate! Sospirò e cercò di rilassarsi, mentre si immergeva nell'acqua calda, ma non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine della sua fidanzata così radiosa e felice. Non sorrideva mai così tanto per lui. Non che ci fosse da stupirsi, la prendeva costantemente in giro per ogni cosa. Ma lei non faceva mai nulla per essere carina con lui!

Ranma prese fiato e si nascose sott'acqua, nel vano tentativo di cancellare dalla mente qualsiasi pensiero, mentre continuava a ripetersi che non gli importava e che non sarebbe mai andato a quel dannato ballo scolastico.

-

La serata del ballo era arrivata più in fretta di quanto tutti immaginassero.

La palestra della scuola era addobbata talmente bene da far invidia al più popolare film americano. Ranma stava in piedi vicino all'ingresso con un'espressione afflitta: non aveva deciso di sua spontanea volontà di andarci visto che nemmeno gli importava, ma doveva assolutamente controllare i movimenti di Ryoga. Chissà che avrebbe potuto fare, quel maiale.

Alla fine, chissà come, l'eterno disperso era riuscito ad arrivare a Nerima con un giorno di anticipo ed era passato a prendere Akane vestito di tutto punto. Ranma storse la bocca e strinse i pugni nelle tasche dei pantaloni: non gliene fregava assolutamente niente di quei due, voleva giusto evitare che lui si comportasse come il solito porco quale era.

Anche lui si era vestito meglio del solito, aveva scelto una delle sue casacche migliori visto che non voleva fare brutta figura, ma si sentiva comunque a disagio in quell'ambiente pieno di coppiette felice e danzanti. Non sapeva nemmeno ballare.

Sospirò e la bocca del suo stomaco si chiuse in una dolorosa morsa, quando scorse tra la folla la sua fidanzata che si stringeva al braccio del suo rivale: storse le labbra e fece per avvicinarsi a loro e separarli perché certe smancerie non andavano fatte in pubblico -solo per quello, per lui si potevano anche sposare-, ma qualcuno lo afferrò per il codino, impedendogli qualsiasi movimento. -LANMA!-

Quella voce fu come uno schiaffo in pieno viso per il giovane Saotome, che mise su un'espressione scocciata e stupita. -Shan... Shan-Pu, ora non ho tempo, devo...-

-Pelché non mi hai detto subito che volevi venile al ballo della tua scuola con me, timidone!?- La giovane cinese gli si aggrappò al collo per poi sfregare il viso contro il suo come farebbe una gatta alla ricerca di coccole. E quel pensiero scatenò in lui ancora più ansia e paura.

Ranma arrossì fino alla punta dei capelli e cercò di levarsela di dosso afferrandola per le spalle, anche perché tutti li stavano fissando e bisbigliavano cose tipo “Saotome è un treditore” o “Prende solo in giro la povera Akane”, ma lei sembrava avere dei dannati tentacoli al posto delle braccia, per quanto stringeva. -Shan-Pu, non ti ho mai voluta invitare da nessuna parte, staccati!-

-RANMA CARO! LA TUA PRINCIPESSA E' VENUTA A DANZARE CON TE AL CHIARO DI LUNA!- Ranma si passò una mano sulla faccia, perplesso: ci mancava solo quella pazza di Kodachi. Petali di rosa nera si diffusero per tutta la palestra e una musica soave proveniente da chissà dove coprì il lento che era stato messo dal DJ.

Shan-Pu lo lasciò finalmente andare e si mise subito in posizione di difesa, osservando l'altra ragazza con gli occhi fiammeggianti. -Eh no, tu non lovinelai la mia selata con il mio Lanma!-

-Come osate interferire nell'evento della mia scuola!- Ukyo sfoderò la sua micidiale arma d'acciaio, lanciandosi immediatamente nella mischia. Le tre ragazze presero a combattere, determinate come non mai, e sparirono nel cortile della scuola, insultandosi e declamando il loro amore per il giovane Saotome, che intanto era rimasto impalato a sbattere le palpebre in modo interdetto, con tutti i suoi compagni che lo fissavano allibiti.

E addio al proposito di non fare figuracce.

Si sistemò velocemente i capelli e poi afferrò un bicchiere di punch, sorseggiandolo lentamente, dopo aver intimato tutti di piantarla di fissarlo. Si era sistemato in un angolo della palestra e con un sospiro di sollievo poté notare che Kuno stava litigando con Ryoga, così non c'era bisogno che si curasse di lui: il primo urlava dicendo di essere l'unico degno del cuore della giovane Tendo, l'altro rispondeva a suon di calci ribadendo che era stata lei stessa ad invitarlo.

Ranma si massaggiò la fronte, perplesso: non era possibile comportarsi in un modo così assurdo solo per una ragazza. Lui non l'avrebbe mai fatto. Si avvicinò al casino che quei due pazzoidi stavano combinando, sollevando polvere e solo i Kami sapevano cos'altro, e piegò la testa di lato quando vide Akane che aveva un'espressione allibita e triste allo stesso tempo. Se ne stava lì, ferma nel suo bel vestito, ad osservare quella scena con i suoi occhi marroni spalancati: non sembrava arrabbiata ma nemmeno completamente serena, come se tutti avessero rovinato quella serata a cui sembrava tenere tanto.

Ranma gonfiò le guance: ci doveva sempre pensare lui a tirarla su di morale, tzè. Strappò una rosa dal mazzo che Kuno aveva abbandonato accanto al tavolo del cibo e la lanciò alla sua fidanzata, guardando in alto per nascondere il rossore delle sue guance. -Tieni, è l'unica rimasta intatta. Sarebbe un peccato sprecarla.-

Akane afferrò la rosa al volo e la fissò confusamente, la strinse piano contro il suo petto come se fosse la cosa più preziosa la mondo, poi le sue labbra si schiusero lentamente in un sorriso dolcissimo, pieno di gratitudine, che lo fecero arrossire sempre di più. Dannata, perché gli faceva sempre quell'effetto? -E' davvero bella, grazie Ranma.-

Lui avrebbe voluto risponderle “Come te” ma si morse la lingua: non era una cosa che pensava veramente, sarà stata solamente la foga del momento o la situazione imbarazzante. Non rispose, si limitò a stringersi nelle spalle e poi si grattò una guancia. -Che... Che ne dici di.. Uhm. Se... Potremmo... Insieme?- quello che disse non aveva senso, ma era talmente rosso e carino, in quel momento, che Akane non poté fare a meno di avvicinarsi a lui e prendergli la mano, mentre gli sorrideva. In quel momento era come se ci fossero solamente loro due, mentre i loro occhi rimasero incatenati per momenti interminabili.

Dalle orecchie del suo fidanzato fuoriuscì del fumo quando tutti gli altri studenti attorno a loro presero a fischiare, gli spasimanti dell'uno e dell'altro li fissavano arrabbiati borbottando cose incomprensibili come “Lanma, come osi?” o “Dolce Akane, pensavo che volessi venire con me al ballo!” -e con qualche cerotto sparso per i loro corpi- e i loro genitori, spuntati da chissà dove, piangevano emozionati e si davano pacche sulle spalle, declamando felicità e sventolando bandierine.

-Fatevi gli affari vostri, stupidi!- urlò Ranma indignato, senza lasciare andare la mano di lei, ancora rosso di imbarazzo. La sollevò immediatamente e la prese tra le braccia, spiccando un salto e fuggendo dalla finestra: non era mai possibile avere un attimo di intimità, doveva sempre finire così. Tzè, non che ne volesse, eh.

Non se ne accorse subito, ma mentre tutti li inseguivano urlando, Akane stava ancora sorridendo, stringendo al petto quella piccola rosa rossa. La ragazza appoggiò la testa sulla spalla di lui e si concesse un sospiro felice. Ranma avvampò nuovamente, preso alla sprovvista, ed iniziò a balbettare, continuando però a correre e a saltare da un tetto all'altro -A... Akane che... Che stai...?- non poté finire la frase, perché, distratto dal gesto fin troppo intimo di lei, inciampò in una tegola del tetto e prese a precipitare direttamente in uno dei canali che defluivano nel fiume. Tipico.

Ranma aveva un'espressione impanicata. Akane continuava a sorridere.


FINE

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Eccomi qui!
Come promesso, ho pubblicato un'altra piccola OS su Ranma!
Scusatemi tanto, ma mi sono lasciata trascinare! L'idea di farli andare ad un ballo l'avevo da un po' ma, ovviamente, non essendo una coppia normale, non potevo semplicemente far si chi si invitassero, no?
Così ho dovuto metterci un po' di pepe.
Ho cercato di seguire lo stele del Manga/Anime, nel senso che spesso quando Akane e Ranma si trovano da soli, c'è sempre la loro combriccola pronta a "punirli"!
Mi sono ispirata anche all'episodio "Akane va all'ospedale", quando Ranma la prende in braccio e scappano perché cercano un po' di intimità *-* E' uno dei miei episodi preferiti e visto che li sto rivedendo tutti, non vedo l'ora di arrivarci!
Beh, ditemi che ne pensate, okay?
Grazie a tutti per aver letto, lasciate un commentino!

Baci,


One_Dream

Ps: Mi sono ispirata a questa immagine, che ho tratto dall'OAV "Il tunnel del perduto amore" (è il momento in cui Akane fa la "civetta" con Ryoga), perché trovo che la faccia di Ranma quando è geloso sia dolcissima. Lo rende ancora più carino. Aw, la tenerezza.

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