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Autore: _neith    06/07/2015    0 recensioni
[Stiles/Cora]
Ogni respiro la prosciuga della poca energia che il tempo che le rimane può concederle. Sa che, da lì a poco, esalerà l'ultimo.
Se solo Stiles la smettesse di blaterare, morire sarebbe un po' più facile.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cora sa più o meno cosa sta succedendo.
È una situazione così assurda. Si trova in ospedale, nel suo letto, poi fuori dal letto, tra le braccia tremanti, terrorizzate, che smentiscono l'impermeabilità alla paura di suo zio, poi da un'altra parte, poi da un'altra ancora, e alla fine non sa più nemmeno in che dimensione si trovi.
Non sa se è sulla Terra o se la sua anima ha abbandonato per sempre il suo corpo e, se così è, non sa dove accidente sia andata a finire. Forse è a metà strada, più da una parte che dall'altra, troppo viva per la morte, ma non abbastanza per la vita.
È così che, d'altra parte, ha vissuto prima che Scott e Derek la trovassero. Ma non ci vuole pensare, ora. Non vuole che la sua mente abbatta le pareti di cemento che ha costruito attorno al ricordo degli ultimi anni.
Sgombra la mente, Cora, non pensare e basta.
Apre gli occhi ad intermittenza, così come perde e riacquista conoscenza.
Ovunque si trovi, spera solo che tutto finisca al più presto. I contorni della realtà appaiono come un'accozzaglia di roba messa lì a caso, sbiaditi nell'indissolubile nebbia che le avvolge la mente, i pensieri e la ragione.
Sta morendo, lo sa e quasi non gliene importa. È una consapevolezza che quasi la sfiora gentilmente, come le carezze che non ha mai ricevuto.
Ogni respiro la prosciuga della poca energia che il tempo che le rimane può concederle. Sa che, da lì a poco, esalerà l'ultimo.
Se solo Stiles la smettesse di blaterare morire sarebbe un po' più facile, constata irritata.
-Scott ci salverà tutti- ripete, più a se stesso che a lei. Non ci crede davvero, si accorge, ma ha bisogno di aggrapparsi a quella certezza.
Perché hai paura della morte, Stiles? Io mi sento benissimo, giuro. Anzi, se chiudi quella bocca sto anche meglio.
Non fa altro che blaterare. Dice cose insensate, riversa fiumi di parole che le inondano la testa già dolorante.
Per Giove, vuoi chiudere il becco?
-Cora, perché non respiri?-. È l'ultima cosa che sente. E, stranamente, le piace.
La voce di Stiles inizia a somigliare ad un eco, e Cora pensa che, in effetti, non è più così irritante, il modo in cui articola il suo nome è addirittura piacevole. Se ne avesse la forza, sorriderebbe.

 

Non vede alcuna fatidica luce bianca, non sente niente. Non riesce in alcun modo a respirare e per un po' il petto le fa male, ma nulla di insopportabile.
Il dolore l'ha colpita in punti peggiori, le ha procurato cicatrici molto più profonde.
Sto morendo, pensa. E non vede l'ora, in realtà. Il dolore si intensifica, piano piano.
Il petto inizia a farle sempre più male e spera che tutto finisca presto.
La sua bocca è colpita da un fremito mentre cerca di esalare un respiro che le faccia passare quel dolore.
Non c'è aria, pensa. Nulla che possa respirare, nulla che possa salvarla.
Urlerebbe, ma non ha voce.

 

Le fa male tutto. Se pensava che la morte fosse una liberazione, si sbagliava di grosso.
È tutto buio e silenzioso. Quasi le manca, la voce di Stiles.
Ma poi accade qualcosa. Non sa bene di cosa si tratti, ma qualcosa accade di sicuro.
Il dolore le esplode nel petto e con lentezza si allevia.
Uno strano calore le inonda le labbra. È più di un respiro che la riporta in vita. È una supplica, una preghiera di non lasciarsi andare alla morte.
Cora apre gli occhi.
Non sa come sia possibile, non vuole nemmeno saperlo.
Intorno a lei, regna il silenzio, ma dura solo per un attimo. Un attimo che non riesce a sopportare, che la fa sentire più sola che mai.
Ma poi, lo sente. Un sospiro di sollievo che non appartiene a lei, una voce da cui pensa che, tutto sommato, non le dispiacerebbe essere salvata.
-Se mai dovessi riposare le labbra sulle tue, vorrei che fossi cosciente.
Se ne avesse la forza, sorriderebbe.
Anch'io, pensa, prima di piombare tra le braccia del sonno.
Anch'io, Stiles.

  
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