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Autore: Blondie Mood    06/07/2015    1 recensioni
La storia parla di una ragazza che vuole essere accettata dalla comunità non per il suo brutto aspetto ma per la sua bontà ed il suo dolce carattere.Quando queste qualità come spesso accade non bastano contro la crudeltà della gente, la disperazione prenderà il sopravvento, qualcuno si presenterà in suo aiuto ...
Ma questo qualcuno, risolverà il problema o lo complicherà ancora di più?
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta tanto tempo fa, una ragazza che abitava in un villaggio caloroso, immensamente ricco di benefici, dove però sfortunatamente, scorrevano molte voci, fra cui una riguardante l'aspetto ripugnante della giovane, la quale faceva finta di non aver udito nessuna voce sul suo conto. La fanciulla, anche se era consapevole che la bellezza le mancava, sperava che coprendo la propria bruttezza, con le buone maniere e la gentilezza, le sarebbe giovato quanto essere bella come la luna in una notte molto cupa. Ma nonostante tutti i suoi sacrifici per apparire al meglio in tutto e per tutto, facendo doni ai  bambini che scappavano alla sua vista, aiutando gli anziani che spettegolavano, le ragazze che la prendevano in giro, i ragazzi che la giudicavano. Si rese conto che la situazione spiacevole in cui si trovava fin dalla nascita non cambiava e mai sarebbe cambiata.
Gli abitanti del villaggio erano meschini, lei voleva ormai da tempo un’ anima buona che condividesse il suo dolore, che la accettasse, che l'amasse; perché lei doveva restare da sola? 
Le altre fanciulle avevano qualcuno con cui parlare per condividere pensieri ,qualcuno da vedere per non sentirsi sole nei momenti di difficoltà, qualcuno che tenesse loro la mano, un compagno di vita e di avventure, insomma qualcuno da amare...
 Perché il destino l'aveva abbandonata?
Una sera, in preda alle lacrime e allo sconforto, correndo oltre il piccolo villaggio, ritrovandosi nella foresta verdeggiante, stringendo l'erba del suolo, gridò alla luna che le illuminava quel suo disgraziato volto, motivo delle sue sventure : 
- Perché Dio ! Perché mi hai plasmato così orrenda con questa faccia, con questo corpo, con queste mani, perché ?!
Disse ciò ripetutamente gridando alla luna, mettendosi le mani fra i capelli, toccandosi lentamente e con ribrezzo gli occhi, le labbra, le orecchie, il naso, le guance.
Nel silenzio dell'oscurità, nel bel mezzo della sua rovinosa disperazione, nella sua solitudine, una figura misteriosa dal sottosuolo,  la  sentì disperarsi,  la sentì affliggersi per un difetto che non poteva capire e che non avrebbe mai capito.La figura strana e scura che non si mostrò, decise di accontentare la richiesta della ragazza e di esaudire il suo desiderio, avendo già sofferto a sufficienza.L'indomani, la fanciulla che aveva sofferto tanto, quella notte, si svegliò nella foresta, con l'abito umido di tutte quelle lacrime che aveva versato,  ricordò del dolore che aveva provato.Nel cielo, al posto della luna brillava splendido il sole che ora invidiava, perché lui poteva brillare.
Si alzò, e scontenta, ritornò al paese,  ma sia nella via del ritorno sia nell'arrivo, la gente la guardava,  come non l'aveva mai osservata prima d'ora, anzi l'ammirava, come se fosse un animale esotico estremamente raro, come una divinità scesa sulla terra. Le persone si giravano con sguardi meravigliati e con sorrisi sfuggenti, i bambini che giocavano,  la invitavano a giocare, chiamandola sorella, i vecchi la rispettavano, rammentandogli la dolce,  smarrita giovinezza, le ragazze le chiedevano consiglio,  sulla sua ineguagliabile bellezza, i ragazzi le stavano ai suoi piedi come gli schiavi si inginocchiavano di fronte al padrone.
La felicità era riuscita a raggiungerla.
I giorni erano diventati magnifici per lei, tutti la trattavano con una delicatezza inconsueta, come quando si coglie una rosa spinosa e si sta attenti a non pungerci, lei era tutt'altro che spinosa però, era sempre stata buona e generosa, con  qualsiasi persona quindi ora esisteva solo lei, le ragazze più belle del villaggio erano ignorate, rese invisibili perché capricciose e gelose di lei.
Era così famosa che nobili e principi le vennero a fare visita per chiedere la sua mano, anche se non era una principessa ma una comune borghese. I capelli biondi e mossi,si illuminavano ai raggi del sole che venerava, ora, avendogli illuminato anche la via, la pelle morbida e liscia, gli occhi color lavanda azzurri violacei, il sorriso splendente, il corpo paragonabile a quello di una ninfa d'acqua e buona come il pane.
Fra le varie richieste di matrimonio, n'è accettò una di un giovane nobile del reame di Giamily, pianse dalla contentezza,  ed il suo amato,  asciugandogli le lacrime,  le disse:
- Io ti amo, quando piangi, sei ancora più bella!
All'altare esterno arricchito di rose bianche, la giovane coppia, si stava per sposare, gli ospiti erano sistemati, ci fu qualche lacrima e altrettanti sorrisi, il prete cito:
- E voi vostra magnificenza, amerete questa ragazza in salute in malattia, finché morte non vi separi?
Quando il giovane pronunciò determinata frase...
-Si lo voglio.
Cadde, aggrappandosi,  al vestito nuziale della sposa,  con un volto dolorante, come se gli fosse mancata l'aria, si toccò la gola e morì.
PARTE SECONDA.
La sposa era sconvolta; gli ospiti accerchiarono il corpo del ragazzo defunto,  cercando di rianimarlo e controllando la sua morte improvvisa, avvenuta in un momento così speciale della sua breve vita.La sposa lo abbracciava, piangendo ancora una volta le sue disgrazie .Smise di abbracciarlo, si avvicino e gli diede un bacio d'addio.
Era talmente triste ma anche molto giovane per rimanere sola e lei sapeva già come ci si sentiva a essere isolata, aveva troppa paura, non voleva che ricominciasse l'agonia, così incontrò un altro ragazzo, intento a sposarla, lei accettò di sposarlo in poco tempo dalla morte del primo ragazzo.
Rimettendosi il vestito roseo da sposa di sua madre, avendo ricevuto molti auguri e portafortuna, andò avviandosi con la camminata lenta, il buchè in mano e il lungo velo che strascicava sull'erba.
Alla frase “Si lo voglio” della festosa cerimonia, il ragazzo,  figlio di un ricco mercante di  Damis cadde, aggrappandosi all'abito nuziale dell'amata, con un volto dolorante e come se gli fosse mancata l'aria, si toccò la gola e morì.
Il fatto suscitò davvero un grande sconforto, la tensione si fece più pesante, la vedova era distrutta, si era chiusa in se stessa, la gente la compativa .
Un ragazzo le fece visita, era dolce non ricco, n'è bellissimo ma la fece sorridere e accendere gli occhi violacei di gioia, passato un po' di tempo insieme, finalmente aveva compreso che lui era veramente il suo unico amore e pensò che il fato fosse stato ingiusto, allo scopo di farle scegliere la giusta strada e non quella sbagliata.
Lui le propose di sposarlo, ma lei gli raccontò quello che era successo ai precedenti pretendenti, con un tono serio e triste, lui le sorrise, gli disse che non poteva credere che una ragazza potesse essere maledetta, così la procedura continuò.
Alla frase “Si lo voglio” lo sposo, cadde, si aggrappò al tessuto nuziale e fece la linguaccia, a mo'di scherno, guardando gli ospiti e la sposa già in lacrime dalla paura che morisse poi quando cercò di rialzarsi non ci riuscì, si toccò la gola come se gli fosse mancata l'aria e morì.
Gli invitati e anche chi non lo era, accusarono la sposa maledetta, con la scusa che avesse firmato un patto col demonio, al posto della inspiegabile morte dei ragazzi che avrebbe quasi sposato, il demone gli avrebbe concesso di restare bella e immutabile.
Lei era impaurita, e mentre gli abitanti la stavano diffamando,  vide una via di fuga e incominciò a fuggire lontano, lontano per ritornare di nuovo in quella foresta, nello stesso punto, dove aveva chiesto di essere più bella per essere accettata .
Con voce tremante non esitò a chiedere aiuto alla stessa creatura che acconsentì al suo precedente volere.
- Ti chiedo nuovamente aiuto! Se ci sei, fai in fretta ! La bellezza non mi è servita a niente quando mi è capitato tutte queste  sventure!
In quel preciso istante,  comparve un giovane talmente bello che fece bloccare le persone agguerrite di rabbia e dolore per la perdita di quei giovani.
Trasmise una tale sensazione di armonia che abbassarono le armi acuminate, lui  li guardava con gli occhi lucenti color del cielo in sintonia con la chioma corvina come le piume di un corvo.Il ragazzo strinse la sposa maledetta a sé,  il contrasto fra gli aspetti diversi,  entrambi spettacolari, era di una meraviglia impressionante.
Poi parlò:
-Prete,  vai avanti con la cerimonia.
La sposa trasandata, inorridita, sgranò gli occhi come se avesse visto un dio in persona,  impugnò il buchè di fiori sciupati con una mano, si tirò su l'abito stracciato e fece segno di “Si” allo domanda diretta,  striminzita “Volete sposare questo ragazzo sconosciuto?”.
Gli spettatori erano già pronti per la morte soffocante del bellissimo ragazzo quando pronunciò la frase “Si lo voglio”lui non morì.
E disse :
-Mia  amata, dì che starai sempre con me,  in salute e in malattia finché morte non ci separi dì che mi vuoi sposare.
Lei lo fissò dritto negli occhi, quei suoi occhi straordinari e disse :
- Si lo voglio.
La sposa cadde,  il buchè le cascò dalle mani, si aggrappò all'abito nuziale dello sposo e come se le fosse mancata l'aria, morì .
Come in un sogno,  la fanciulla si risvegliò e vide molta gente che si accalcava, ma per vedere cosa?
Come se nessuno la osservasse,  si fece strada fra le persone,  sconvolte almeno quanto lei e vide con i suoi stessi occhi,  giacere se stessa che teneva la mano allo sposo morto anch'esso.Le scappò un grido di terrore, corse via, da quelle persone, da quel luogo,  da quell'incubo, inciampò, una mano con la fede al dito, le afferrò la caviglia e la trascinò dentro il sottosuolo.
  
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