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Autore: Hika_chan    07/07/2015    1 recensioni
In questa raccolta di 15 one-shot intendo associare un libro ad ogni personaggio su cui ho scelto di scrivere.
Cap 1: Edward Low - Elogio della follia [Low/Eleanor] Introspettivo. Ambientato nella notte della S02e01
Cap 2: Abigail Ashe - Alice nel paese delle Meraviglie [Billy/Abigail] Missing Moments. Ambientato durante la S02e08, il viaggio di ritorno a Charles Town di Abigail nella Warlus.
Cap 3: Mrs Mapleton - La signora delle camelie Pre s02e08 Missing Moments.
Cap 4: Jack Rackham - Il Principe [Jack/Anne] 1/3 parte. La citazione scelta è ripresa dalla S02e02. Jack ha fatto arrabbiare qualcuno che tenta di ucciderlo. Insieme ad Anne cercherà di scoprire chi lo vuole morto.
Cap 5: Anne Bonny - Diario di un killer sentimentale. [Jack/Anne - Max] 2/3 parte. La citazione scelta è stata ripresa dalla S02e10.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tempo fa, nemmeno troppo in realtà, su facebook girava un articolo che consigliava di capire la personalità delle donne che si stavano frequentando tramite le loro librerie. Girando lo sguardo sulla mia ho riso, ed ho cominciato a pensare quanto/i di quei volumi raccontassero di me. Un pensiero dopo l'altro, vi risparmio tutto l'iter, sono arrivata a pensare a questa raccolta in cui accosterò un libro ad un personaggio.
Naturalmente, con tutta la letteratura esistente, ci saranno libri più adatti di quelli che sceglierò io; spero comunque che questa raccolta piaccia e che le mie decisioni saranno condivise. Accetterò ovviamente suggerimenti, critiche ed opinioni differenti dalle mie; ritengo sia un bel modo per vedere le cose da altri punti di vista.


Ho deciso “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam per Edward Low per varie ragioni.
È innegabile che un tratto caratteristico di questo personaggio sia la sua “truce onestà”(?), ma ho voluto concentrarmi sulla sua ferocia nei confronti di Eleanor – e diciamo che ho voluto dargli una sfumatura rosa.
Credo che il capitano Low sia effettivamente un po' folle, ma non per il massacro della Good Fortune o per la sua ferocia – anzi, il tutto è ragionevolmente giustificato come mezzi per i suoi fini (il non lasciare testimoni, l'ingraziarsi Charles...) - ma per questo suo essere insensibile alle atrocità che commette.
Al capitolo 17 del libro, “La pazzia rende amabile le donne”, si tratta del genere femminile – il sesso folle – che viene affiancato da Giove agli uomini – il sesso ragionevole.
Inoltre in quelle righe vi è una frase - “Infatti chi si vuole mascherare con una virtù contraria alla propria natura raddoppia il suo difetto, distorcendo la propria indole.” - che penso si possa collegare al non mentire ed essere onesti con chi si è di cui parla Low.
Infine la Follia, che parla in prima persona di se stessa, viene allegoricamente rappresentata come una dea in vesti di donna ed ho voluto associarla alla figura di Eleanor.
Nota a margine: “Lof der Zotheid” è il titolo del libro in olandese, patria di Erasmo.

 

Ringrazio lettori e commentatori!
Buona lettura!

 

***

Edward Low

 

Lof der Zotheid

*Elogio della Follia*

*Erasmo da Rotterdam*

 

 

“La verità è che non sono un capitano particolarmente abile. La navigazione mi è estranea.

Non sono portato per la politica, quindi in cosa sono bravo?

Questo sembrerà assurdo, ma faccio sentire bene gli uomini riguardo loro stessi.

Vedi, qui tutti hanno servito un capitano che usa la violenza per raggiungere uno scopo;

per terrorizzare, per mettersi in mostra.

Quando gli uomini lo vedono, riescono a riconoscere la menzogna.

Sanno che quel capitano è, da qualche parte nella sua anima, inorridito dalle proprie azioni.

E la menzogna infetta chiunque la veda.

Ma con me...

quando mi vedono massacrare l'equipaggio della Good Fortune,

quando mi vedono tagliare la lingua di un uomo perchè ha mentito,

mi vedono bruciare vivo un ragazzo davanti agli occhi del padre,

lo sanno.

Me lo possono leggere negli occhi.

Non c'è nessuna menzogna lì.

Non c'è nessun rimorso nascosto.

Semplicemente non c'è in me.”

[Edward Low ad Eleanor Guthrie]

 

Poteva ancora vederla; con i capelli soffici e le labbra piene. Edward Low si passò frustrato le mani tra i capelli. Camminava avanti e indietro, come un animale braccato, nella sua cabina, imprecando per quei pensieri che gli affollavano la mente. Eleanor Guthrie, quella sera alla taverna, lo aveva stregato; era rimasto vittima del suo sguardo sotto le ciglia lunghe e della follia che la spingeva a comportarsi da regina.
Strinse forte tra le dita i bordi del tavolo a cui si era avvicinato e guardò il suo riflesso nel piccolo specchio appeso alla parete. La luna illuminava la cicatrice che attraversava l'occhio e spiccava rossa sul volto esangue e riconobbe nel proprio riflesso un uomo tormentato, ma non ancora sconfitto. Era il momento di reagire.
Aggirò il tavolo dove spiccavano mappe e diari di bordo; sedette sulla propria sedia versandosi un bicchiere di rhum che sorseggiò tenendo lo sguardo fisso sulla porta.
Lasciò cadere una ciocca di capelli chiari sul volto, troppo occupato a pensare alla situazione; sapeva che era una ragazza che gestiva il commercio a Nassau, ma dicevano fosse dispotica e tiranna, non che fosse una creatura deliziosamente spassosa con i suoi tentativi di ergersi al di sopra di tutti.
Il bruciore del liquore si confondeva con quello che scaturiva pensando a quella testolina bionda ed alla pelle chiara sicuramente liscia e morbida sotto le sue mani grandi e rese dure dal lavoro in mare.
Istintivamente strinse il bicchiere; Miss Eleanor Guthrie, con la sua arroganza, il portamento orgoglioso e lo sguardo fiero, lo aveva affascinato e le sue reazioni invece di irritarlo lo aveva incuriosito. Quella sciocca credeva che lui non vedesse cosa c'era dietro il suo tono di comando, credeva fosse come tutti gli altri smidollati che le strisciavano ai piedi.
Quei pensieri lo portarono al nome che veniva sussurrato accanto a quello della ragazza: Charles Vane. Anche quello sarebbe stato un rischio da tenere bene in mente; era il primo nome riferito quando si chiedeva chi fosse l'uomo più pericoloso dell'isola e non aveva dovuto fare nulla per sapere i pettegolezzi che correvano su di lui. A quanto pareva era legato a doppio filo con Queen Eleanor per quanto lui volesse tenere nascosta la cosa. Una smorfia di disgusto si dipinse sulle sue labbra al pensiero di quel corpo animale sfiorare intimamente quella che pian piano cominciava a considerare una dea.
Storse la bocca dopo un sorso troppo lungo e battè il bicchiere sul tavolo producendo un suono sordo. Doveva risolvere la questione, doveva sconfiggere l'incantesimo che la dea gli aveva gettato, rendendolo folle quanto lo era lei. Perchè era folle pensare di distruggerla senza che ci fossero conseguenze, ed era altrettanto folle pensare di possederla così da affermare la sua forza.
Edward Low non poteva essere sconfitto da una femmina, non importava quanto folle fosse.
In un impeto di rabbia scagliò la bottiglia vuota di fronte a sé mandandola in frantumi, poi chiamò:
<< Meeks!>> Dopo qualche passo pesante ed affrettato la porta venne aperta. Sulla soglia il quartiermastro della Fancy fissava il proprio capitano in attesa di ordini. << Prepara la scialuppa, scendiamo a terra. È tempo di guerra, bisogna festeggiare.>>
<< Guerra, Capitano? >> chiese sconcertato il ragazzo. Un lampo di preoccupazione passò fulmineo nei suoi occhi azzurri. << E contro chi? >> chiese chiudendo la porta alle proprie spalle.
<< Contro quella strega di Eleanor Guthrie.>> ribattè deciso.
<< Ma, Capitano... abbiamo già lady Ashe di cui occuparci. E Miss Guthrie può deporre i capitani, lo ha già fatto, questa è follia!>>
Meeks si ritrasse spaventato quando il capitano a quelle parole balzò in piedi facendo cadere la sedia a terra. Per un lungo momento l'unico suono era quello del mare che accarezzava la goletta. Edward trasse un lungo respiro.
<< Follia, Meeks? Quella stronza è solo una ragazzina che gioca a fare la regina. La sua unica preoccupazione sono i soldi; non le interessa cosa accade alla ciurma che protegge il carico o a quella che lo ruba. Lei vede solo profitti! Sono sicuro che ha già dei nemici, solo che non hanno le palle di farsi avanti. Basterà spargere la voce e vedrai quanti si faranno dalla nostra parte. >> si fermò quando vide il ragazzo con le labbra strette e lo sguardo duro. Era chiaramente contrario alla cosa ed infatti fece notare il suo punto di vista:
<< C'è qualcosa di più folle che intraprendere per non si sa quali ragioni un simile scontro, nel quale entrambe le parti ritraggono sempre più danno che guadagno?*>> domandò preoccupato. Era stato uno sbaglio diventare il quartiermastro di un uomo con così pochi scrupoli, ora doveva rimediare cercando di arginare le azioni del proprio capitano; lo doveva alla ciurma che si fidava del suo giudizio.
D'altro canto Edward lo ignorò, aggirò prima il tavolo poi lui ed arrivato alla porta si girò a guardarlo.
<< Prepara la scialluppa, Meeks. Stasera si va al bordello.>>

 

* Erasmo da Rotterdam – Elogio della Follia


La one-shot è collocata alla sera dopo l'incontro tra Edward Low ed Eleanor Guthrie nella 2x01 - quindi prima che lui vada da Charles e poi alla taverna dove Meeks la stava avvertendo delle sue intenzioni bellicose.
Scriverò sicuramente altro su di lui - qualcosa con delle vicende ed una trama insomma -, ma questa volta ho voluto essere un po' più introspettiva proprio perchè, come già detto, volevo incentrarmi sulla sua relazione con Eleanor.
Spero davvero sia piaciuta, non so bene cosa pensare di questa one-shot.
Bye bye!

  
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