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Autore: cussolettapink    07/07/2015    9 recensioni
Sento la porta aprirsi ma non mi giro convinta che sia papà.
“Ehi papà lo stanno già cambiando?”.
“No, in realtà sono appena arrivati ma volevo lasciare a tuo nonno un po’ di privacy” mi giro di scatto sentendo quella voce e sorrido timidamente a Harry facendomi poi da parte per farlo sedere.
“Questo balcone è piccolissimo, vieni così ti siedi” mi appiattisco più che posso per farlo passare e lo vedo passarmi veramente tanto, tanto vicino.
Appena si riesce a sedere mi accorgo di aver trattenuto il respiro per la sua vicinanza e gli sorrido timidamente.
“Allora, a quando l’operazione alla gamba?”.
“Domani mattina, tuo nonno invece in cosa deve operarsi?”.
“Lui è stato operato d’urgenza ormai una settimana fa, stiamo aspettando che ritorna stabile e lo sposteranno in un altro reparto e poi in un centro a lunga degenza, prima che possa tornare a casa ce ne vorrà"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è mia abitudine farlo, ma vi prego di leggere la nota che ho messo in fondo alla pagina, ci tengo particolarmente.


Entro nella camera di nonno, oggi è il settimo giorno che è ricoverato e ogni giorno migliora.

“Nonno ciao!” sorrido vedendolo sveglio, avvicinandomi al suo letto e notando che non è più l’unico paziente in camera, visto che proprio ieri avevano dimesso i suoi due coinquilini che si erano ripresi perfettamente da delle operazioni.

Nella camera di nonno lui occupa il terzo letto, mentre questo nuovo compagno di stanza occupa il primo.

Osservo il ragazzo. Avrà una ventina d'anni, capelli castani tutti spettinati dalle tante ore a letto e un paio di occhi verdi che si notano anche da dove sono io. Ammetto sinceramente che è un bel ragazzo, e che il suo sguardo addosso mi fa un po’ imbarazzare e abbassare lo sguardo.

“Ann riprenditi, sei qui per nonno, fregatene” mi dico riprendendomi e dando un altro bacio sulla guancia di nonno, evitando la mascherina per l’ossigeno che mi impedisce un po’ i movimenti.

“Ciao papà” arriva anche mio padre che si era fermato al bar sotto per prendersi il caffè e fumarsi una sigaretta.

Vedo papà guardare il nuovo arrivato “Sera, come mai qui?” chiede con un sorriso.

“Mah niente di che, un anno e qualche mese fa ho fatto un incidente con la macchina e ora mi devo far operare per togliere il ferro dentro” spiega snocciolando le informazioni basilari.

“Ah capisco” la discussione finisce lì e io torno a pensare a nonno, senza pensare a chi c’è o non c’è in stanza.

“Allora nonno, hai mangiato qualcosa oggi a pranzo? Lo so che la minestrina non è il massimo, però fatti forza che ti serve anche mangiare qualcosa” gli dico accarezzandogli i capelli “Come sei bello con i capelli tagliati corti, zio ha fatto un buon lavoro e giusto in tempo, visto che te li ha tagliati proprio qualche giorno prima che venissi portato qui” gli dico dolce.

Durante quelle ore continuo a stare intorno a nonno, facendogli dei massaggi alle braccia, passandogli la crema sulle spalle e sul viso per non farlo stare con la pelle secca e gli tengo la mano mentre ogni tanto lo aiuto a risistemarsi la mascherina dell’ossigeno.

“Ehi Ann io scendo a fumarmi una sigaretta, pensa tu a nonno che tra poco dovrebbero portargli la cena, io dieci minuti e risalgo” e se ne va.

Il silenzio si fa pesante, ora siamo solo io e il ragazzo, visto che nonno si è appisolato.

“Allora… come ti chiami?” sorrido avvicinandomi a quel ragazzo e appoggiandomi sulla barra del fondo del suo letto.

“Mi chiamo Harry, tu sei Ann giusto? Tuo padre ti ha chiamato mille volte”.

“Si esatto mi chiamo Ann, se ti serve una mano con qualcosa, senza che ti alzi chiedi a me ok?”.

“Va bene grazie sei gentilissima”.

“Di niente figurati, tanto sto qui per nonno, non mi pesa affatto”.

“Sei molto premurosa con lui, sei di una dolcezza sconvolgente quando gli parli, incanti chi ti guarda mentre sei così concentrata su di lui” mi confessa con un sorriso.

“Oh… be grazie, il fatto è che voglio farlo stare bene e dargli tutto l’affetto che posso… sono stata vicino a perderlo ben tre volte in sette giorni… mi capirai se voglio farlo stare il meglio possibile” sorrido timidamente.

Mi sorride poi l’entrata di un’infermiera ci distrae, portando il vassoio con il cibo di nonno.

“Ehi nonno oggi vai di lusso, indovina un pò?” mi avvicino a lui e gli accarezzo i capelli “minestrina, come ieri, l’altro ieri, il giorno prima… quello prima” continuo scherzando “ma stavolta la mangiamo che dici? Ora non hai più scuse, visto che stai meglio” sorrido e prendo il cucchiaio avvicinandomi con la minestrina dopo avergli messo un tovagliolo sotto il viso per non farlo sporcare.

Continuo a dargli da mangiare e appena torna papà mi faccio aiutare a metterlo un po’ più comodo sul materasso antidecubito.

Sono ormai le 22.00, visto che nonno è praticamente cieco ci fanno restare fino a che possiamo, ma sono davvero distrutta e quelle sedie non aiutano per niente, visto quanto sono scomode.

“Ann comincia a sistemare un po’ che tra una mezz’oretta andiamo, che devo attaccare a lavoro”.

Mio padre è fenomenale, non solo sta con mio nonno tutto il giorno ma fa anche il turno come guardiano dalle 00.00 alle 8.00 da ormai più di una settimana.

“Si papà ora sistemo un po’ tutto a nonno e prendo la borsa”.

Mi aggiro intorno al suo letto sistemandogli la coperta e sistemando tutta la roba usata nel giorno nel cassetto e nello sportello, accarezzandogli i capelli per poi lasciargli un bacio sulla guancia.

“Ciao nonnino, ci vediamo domani ok? Tu fai il bravo e non ti togliere l’ossigeno”.

“Ciao papà” si abbassa e gli da un bacio sulla fronte anche papà, poi entrambi guardiamo il ragazzo e facendogli un gesto con la mano lo salutiamo con un “ciao” da parte mia e un “sera, ci vediamo domani” da parte di papà.

Tornata a casa mi tuffo sul letto e dopo poco mi addormento, distrutta dalla giornata faticosa.

Il giorno arriva fin troppo presto e a fatica apro gli occhi e mi cambio, per poi andare nella camera di mia nonna, in cui io e mio padre siamo andati a stare per farle compagnia ora che nonno è ricoverato, e mi metto accanto a lei a chiacchierare.

Dopo l’ora di pranzo è ora di rimettersi in macchina per andare all’ospedale, mi sento spossata e distrutta, oggi nonna era più agitata del solito e non mi sono riposata affatto. Inoltre devo gestirla da sola visto che lascio riposare mio padre il più possibile.

“Buongiorno nonnooo” entro sorridente vedendolo sorridermi anche attraverso la mascherina.

“Buongiorno tesoro” sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia mentre gli accarezzo i capelli.

Alzo gli occhi e vedo Harry che mi sta fissando.

“Giorno anche a te” gli sorrido e lo vedo rispondermi con un gesto della mano e un cenno col capo.

“Giorno” lo saluta mio padre entrando, andando poi da nonno e salutandolo come ho fatto io.

“Ciao papà” “sono già passati i medici?” chiede di nuovo verso il ragazzo.

“No, dovrebbero passare a momenti”.

“Ehi pà, io mi metto sul balconcino così non rompono che siamo troppi fuori dall’orario di visita”.

Mi alzo e esco fuori guardando il panorama preparandomi a passare quel quarto d’ora fuori e in piedi, visto che c’è solo una sedia a rotelle, per Harry evidentemente.

Sento la porta aprirsi ma non mi giro convinta che sia papà.

“Ehi papà lo stanno già cambiando?”.

“No in realtà sono appena arrivati ma volevo lasciare a tuo nonno un po’ di privacy” mi giro di scatto sentendo quella voce e sorrido timidamente a Harry facendomi poi da parte per farlo sedere.

“Questo balcone è piccolissimo, vieni così ti siedi” mi appiattisco più che posso per farlo passare e lo vedo passarmi veramente tanto, tanto vicino.

Appena si riesce a sedere mi accorgo di aver trattenuto il respiro per la sua vicinanza e gli sorrido timidamente.

“Allora, a quando l’operazione?”.

“Domani mattina, tuo nonno invece in cosa deve operarsi?”.

“Lui è stato operato d’urgenza ormai una settimana fa, stiamo aspettando che ritorna stabile e lo sposteranno in un altro reparto e poi in un centro a lunga degenza, prima di tornare a casa ce ne vorrà”.

Ho parlato guardando fuori dal balcone non accorgendomi che nel frattempo Harry mi guardava.

“Scusami ho cominciato a straparlare” sorrido timida “non dovresti entrare per farti visitare?” getto un’occhiata dentro ma vedo le infermiere ancora impegnate a cambiare nonno “no, forse no”.

Mi sorride poi continua a parlare “Anche oggi rimarrete fino a notte fonda?”.

“Si noi di solito stiamo il più possibile, e ai dottori fa comodo visto che non devono seguirlo poi molto".

"Capisco, beh sei un'infermiera migliore tu che alcune che ci stanno".

"Grazie mille, ma forse è l'amore per nonno che mi fa essere così attenta, come infermiera farei abbastanza pena, sono molto sensibile alla vista del sangue".

"Beh, direi che allora non è il tuo lavoro. Peccato però, se tu fossi la mia infermiera mi fare ricoverare tutti i giorni" scherza lui non accorgendosi che sono diventata peggio di un pomodoro.

"Infermiera no, però ripeto se hai bisogno di qualcosa basta che mi chiedi, davvero" gli dico nuovamente.

"Non penso di riuscirci, ti vedo sempre fare mille cose per tuo nonno e, sarà una mia impressione, ma oggi mi sembri più stanca di quanto lo eri ieri notte, non sei riuscita a dormire?".

"Non è quello, purtroppo mia nonna soffre di Alzheimer e quando le prendono le giornate no è ingestibile. Quindi la mattinata che dovrebbe essere di riposo è quasi più stancante dello stare qui tutto il giorno".

"Capisco..." lo vedo guardare dentro e fare per alzarsi "meglio che rientri, l'infermiera antipatica mi sta aspettando" mi avvicino per aiutarlo e per la seconda volta in dieci minuti ci ritroviamo parecchio vicini, mentre lo sorreggo per farlo arrivare al letto, che per fortuna è il più vicino rispetto al balcone.

Passo un altro pomeriggio a girare intorno a nonno e ad occuparmi di lui, quando a un certo punto osservo Harry che cerca di alzarsi.

"Ehi, ti serve una mano?" mi avvicino a lui guardandolo in attesa.

"Volevo farmi una passeggiata, a quest'ora stanno tutti aspettando la cena e non ci sta troppa gente per l'ospedale... mi potresti prendere la sedia per favore?".

"Certo! Rimani fermo lì!" sorrido e prendo la sedia dal balcone, portandogliela.

"Grazie mille" alziamo la testa quando mio padre rientra dopo l'ennesima sigaretta.

"Senti, ti va di venire con me? Così ti svaghi anche un pochino, sei chiusa dentro questa stanza da otto ore".

Guardo papà e quando lui annuisce mi rigiro e comincio a spingerlo con la carrozzina fuori dalla sala.

"Grazie mille, un pò di compagnia fa sempre piacere, soprattutto se piacevole come la tua".

"Fai sempre così con le ragazze? Le riempi di complimenti?" gli chiedo con un sorrisino.

"Beh, solo con le belle ragazze" mi risponde a tono lui.

Giriamo un pochino per il reparto ma lo vedo che l'aria chiusa dell'ospedale lo disturba. Getto un'occhiata all'orologio e vedo che il bar avrebbe chiuso solo tra una mezz'oretta.

"Ti va di prendere qualcosa al bar e fare un giro per il giardino? Così respiri un pò di aria fresca".

"Per il bar rifiuto, sono a digiuno per l'operazione di domani, ma il giro in giardino mi piacerebbe moltissimo".

"Oh si scusami non ci avevo pensato, allora andiamo!" continuo a spingere la carrozzina nonostante le sue proteste e nel frattempo continuiamo a chiacchierare, scoprendo che abitiamo anche in due quartieri abbastanza vicini.

Ricevo una chiamata da papà e rispondo "Pronto papà? Dimmi tutto".

"ann è successo un bel casino, torna subito qui per favore".

"Arrivo" attacco e guardo Harry "Scusami, devo tornare su".

"Nessun problema, torno su anche io è inutile rimanere qui da solo".

"Scusami davvero" gli faccio un sorrisino e risaliamo.
 
*******
Salve a tutti! Sono Liz!
Tengo particolarmente a questa storia, perchè è molto autobiografica.
Due anni fa mio nonno ha davvero avuto dei problemi che lo hanno portato a dover subire un'operazione
e sono stata veramente tutti quei giorni continuamente all'ospedale.
Mio padre è davvero il mio eroe, perchè faceva davvero il guardiano in quel periodo
e nonostante questo continuava a venire tutti i giorni.
Vero è anche di mia nonna, e che tornavo più stremata dalla mattinata che da tutto il pomeriggio in ospedale.
Insomma, l'unica cosa falsa è che ho incontrato Harry Styles, ma dettagli ahahah
Probabilmente, non me ne sarei davvero neanche accorta.

Spero che la storia vi piaccia, non dovrebbe superare i tre o quattro capitoli, vedrò!
Baci, Liz
ciao ♥
   
 
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