Fanfic su attori > Coppia Cumberbatch/Freeman
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Autore: Midori No Esupuri    07/07/2015    1 recensioni
[WARNING: FREEBATCH]
Da quando Ben ha sposato Sophie, Martin soffre di insonnia. Riflette e riflette per arrivare ad un’unica sconcertante rivelazione.
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Dal testo:
Era un uomo indubbiamente bello, un attore di talento, normale che molte persone si invaghissero di lui. Quello che le fan non sapevano, tuttavia, era che Benedict possedeva un carattere allegro e spensierato, che di per sé era totalmente opposto a quello di Martin, e per questo rendeva le riprese un po’ come una continua lotta… E diavolo se non gli piaceva quel continuo battibeccare, come due fratelli, come due amici veri, come due… Innamorati.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martin Freeman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Niente di importante”
 
-Sei sicuro di stare bene?
Martin annuì per l’ennesima volta, nonostante Amanda gli avesse fatto quella domanda per la terza volta in mezza giornata non era seccato, anzi. Avrebbe risposto più volentieri con la verità, dicendo che non stava bene per niente, ma forse non era il caso di farlo: non si capiva bene nemmeno da solo, per quanto stesse cercando di fare ordine nel proprio cervello. Forse aveva qualcosa che non andava, si era improvvisamente scoperto stupido magari, perché davvero i suoi pensieri sconnessi non avevano la minima logica. Aveva iniziato a dormire poco, dando la colpa a qualche occasionale mal di testa o al poco sonno, ma con sua moglie non poteva mentire a lungo.
-Certo, torna pure a dormire.
Attese di sentire il fruscio delle coperte che annunciava che Amanda si era riaddormentata, e continuò a fissare il soffitto. Le aveva viste dappertutto le foto di Benedict insieme a Sophie, sui giornali come su internet, e a dire il vero aveva avvertito lo stesso senso di dolore allo stomaco che normalmente si provava quando si aveva bisogno di vomitare. Era stato strano, Benedict era uno dei suoi più cari amici grazie alle riprese di Sherlock, e non era mai successo che si sentisse in quel modo nel vedere un amico accompagnato e felice… Certo, aveva avuto l’impressione che Benedict non fosse così contento inizialmente, ma aveva finito per dare ragione ad Amanda e credere che il suo bere più del solito e gli sbalzi d’umore fossero causati dall’ansia per una vita così impegnativa come quella che, di lì a breve, avrebbe vissuto. Un figlio non era facile da gestire, aveva detto Amanda, aggiungendo poi che anche Martin stesso era irritabile più di lei durante la gravidanza. Ci credeva poco, ma non ricordando nulla di quel periodo al momento, aveva acconsentito e la faccenda era stata archiviata. Ora invece era tutto molto più difficile, riteneva che Benedict non dovesse vivere quella vita, da padre di famiglia e soprattutto… Beh, da sposato. Insomma, non era sempre stato contrario al matrimonio? Aveva avuto una relazione lunga almeno una decina d’anni prima di Sophie e si era rifiutato di sposare quella donna, perché proprio la sua nuova fiamma doveva cambiare così radicalmente le cose? Ci pensava continuamente, e la parte più frustrante era il non trovare alcuna risposta in merito a quella domanda tanto particolare.
Sul set tra loro due non c’era stata subito intesa, anzi a primo impatto Martin lo aveva etichettato come un ragazzino desideroso di farsi conoscere come attore, pieno di sé e con scarse capacità, ma era bastato concludere le riprese di un solo episodio per capire che si era sbagliato, e anche parecchio. Man mano che le riprese andavano avanti, che i loro personaggi prendevano forma e soprattutto si relazionavano, loro avevano fatto lo stesso ed erano diventati amici sempre più legati, le prime impressioni erano state completamente spazzate via dalla risata facile di Benedict. Anche se aveva quella tendenza ad isolarsi a volte, per pensare a qualcosa, era parte integrante del gruppo e Martin aveva amato ancora di più il suo lavoro, durante quelle riprese. C’erano stati quei momenti strani, dove i loro personaggi sembravano legati da qualcosa di troppo intenso per essere definito amicizia, e si lasciò andare a quei ricordi quasi meccanicamente. La scena in cui si erano guardati nel primo episodio, in cui si erano tenuti persino la mano gli premettero davanti agli occhi e, inconsciamente, Martin alzò il braccio e si fissò le dita per alcuni minuti. Corte, tozze, nulla a che vedere con quelle di Benedict, dal colorito pallidissimo e la forma più affusolata, più femminea quasi; era stato strano tenere la mano di un altro uomo, eppure quando era arrivato il momento di allontanarle era stato quasi un dispiacere per Martin. La pelle di Benedict non era poi così fredda, al contrario di quella del personaggio probabilmente.
Martin scosse la testa sul cuscino, fino a scontrarsi con il gradevole fresco della federa, e sospirò. Avrebbe voluto riprovare la sensazione delle mani di Benedict stretta nelle proprie, ed era triste rendersi conto di non poterlo fare. Anzi, più che triste era semplicemente frustrante. Sophie poteva farlo, e Martin era più che certo che non se lo meritasse davvero, nonostante ormai fosse la moglie dell’attore. Strinse appena il pugno, calarsi nei vecchi ricordi della serie lo aiutava a non pensare a niente e forse era una sensazione migliore, così ricercò qualche altro momento che lo aveva fatto sentire davvero bene. Gli tornarono in mente altri sguardi, altri silenzi quieti con Benedict fuori dal set, davanti ad un caffè in un bar per una pausa dalle riprese, e quegli occhi cangianti puntati addosso che lo mettevano quasi a disagio da quanto erano meravigliosi. Gli mancavano persino quelli, e stava diventando sempre più strano quel groviglio di pensieri, di minuto in minuto, doveva avere decisamente qualche problema… O magari ne aveva solo uno, che corrispondeva al nome di Benedict Cumberbatch. Era abbastanza informato da sapere che aveva moltissime fan, più di quanto lui stesso si aspettasse, e sinceramente Martin iniziava a capirne i motivi: era un uomo indubbiamente bello, un attore di talento, normale che molte persone si invaghissero di lui. Quello che le fan non sapevano, tuttavia, era che Benedict possedeva un carattere allegro e spensierato, che di per sé era totalmente opposto a quello di Martin, e per questo rendeva le riprese un po’ come una continua lotta… E diavolo se non gli piaceva quel continuo battibeccare, come due fratelli, come due amici veri, come due… Innamorati.
Si morse il labbro inferiore. Lui e Amanda avevano iniziato così la loro relazione, rincorrendosi e facendosi continui scherzi, forse era una prerogativa dell’essere Martin Freeman? Come se il suo modo di provarci con qualcuno fosse proprio lo stuzzicarlo fino a prenderlo per sfinimento? Poteva essere, a volte Amanda raccontava quelle cose alle amiche che invitava a cena e sembravano esserne molto divertite. Questo, tuttavia, significava che anche con Benedict era andata in quel modo? Che Martin ci avesse… Provato?
Oh, al diavolo. Certo che lo aveva fatto. Ripensandoci bene, tendeva ad invitarlo per un caffè ogni volta in cui temeva che lo facesse Louise, o Lara, e spesso ascoltava le loro conversazioni per assicurarsi che non toccassero argomenti particolari, che magari portassero a serate insieme. Si portò una mano alla pancia, iniziava a dargli un leggero dolore per tutto quello scombussolamento mentale, e fu ancora più forte quando Martin capì di essere ancora geloso fino a quel punto dell’amico. Voleva che non appartenesse a nessuna donna, perché da quando lo aveva conosciuto meglio aveva trovato tanti lati buoni in lui, ed egoisticamente voleva essere l’unico ad apprezzarli. Si voltò lentamente verso Amanda, guardandola dormire nella penombra della stanza, e si chiese che effetto avrebbe suscitato avere Benedict accanto, o magari addosso… Un brivido gli percorse la schiena, veloce ma non troppo, e bastò a confermare la sua ipotesi. Quella che Mark gli aveva sparato ridendo, durante le riprese, mentre fissava incantato l’amico che rileggeva il copione per non dimenticare le battute: pareva lo guardasse sempre come un innamorato pieno di rassegnazione negli occhi come nel cuore, Martin era rimasto con quella frase vorticante in testa per diversi giorni. Poteva essersi innamorato di Benedict? Insomma, era geloso di lui, si ritrovava a guardarlo o a cercarlo con gli occhi continuamente, e quando aveva stretto la sua mano si era sentito leggero, frizzante, animato da una nuova adrenalina che non provava da anni.
Sbarrò gli occhi contro il soffitto, che muto aveva letto i suoi pensieri, e avvertì un tuffo al cuore, proprio laddove la pelle sfuggiva alle lenzuola spiegazzate dai suoi continui movimenti. Non poteva essere, non doveva essere. Innamorato di Benedict? Dannazione, avevano entrambi moglie e figli, come poteva fare? Cosa doveva fare? Respirò rumorosamente, per prima cosa doveva calmarsi, quindi raggiunge il bagno e si passò sul viso le mani umide di acqua fredda. Alzò poi il viso verso lo specchio, guardando il proprio riflesso quasi disperato, e finì per stringere le mani attorno al lavandino. Gli occhi si assottigliarono da soli, mentre i pensieri venivano bruscamente interrotti ed ignorati, anche se con fatica.
-Non importa.- disse al proprio riflesso, cacciando da chissà dove un sorriso. -Non è… Niente di importante.
Annuì, cercando di far entrare quella convinzione dentro di sé, e tornò a stendersi nel letto ancora caldo. Amanda dormiva tranquilla accanto a lui, Martin la strinse al proprio corpo e chiuse gli occhi.
Un innamorato con la rassegnazione negli occhi e nel cuore, Mark ci aveva davvero preso.
  
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