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Autore: Saratrix    07/07/2015    1 recensioni
Vernon è riuscito a convincere Petunia ad affidare Harry alle cure dell'orfanotrofio St. Luise di Londra, rinunciando ad accoglierlo nella loro casa. Il bambino cresce e ben presto si rende conto di non essere come gli altri ospiti dell'istituto, ma di avere qualcosa di speciale dentro di sé, dei poteri magici. Così decide d'iniziare ad affinare queste sue capacità, imparando a sfruttarle come e quando desidera attirando l'attenzione del Ministero che è costretto a intervenire immediatamente.
Un misterioso Harry Potter che nasconde un demone sotto la patina dorata del Salvatore condurrà il Mondo Magico verso un futuro mai così incerto.
DAL TESTO:
«So bene che ti sto chiedendo molto, so anche che ti ritroverai tra poco a dovermi dare una risposta difficile, Narcissa ne è all’oscuro ma dobbiamo agire in fretta prima che la situazione peggiori. Devi dirmi solo ‘sì’ oppure ‘no’. Lucius, amico mio, ti sto chiedendo di adottare e crescere come se fosse tuo figlio Harry Potter.»
Genere: Dark, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Draco/Harry, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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~Prologo~


Tap. Top. Tap. Top. Tap. Top. Tap. Top.

«Vuoi smetterla? È fastidioso.» domandò una voce alquanto irritata.

«Scusa Narcissa.» disse l’uomo appoggiando il bastone alla sedia.

«Sì può sapere cosa c’è scritto in quella benedetta lettera? È da quando l’hai ricevuta, ergo quindici minuti fa, che continui a rileggerla e a far rimbalzare a terra quel tuo dannatissimo bastone.»

Lucius piegò la lettera e se la mise in tasca con movimenti lenti, la fronte aggrottata. Per dirla tutta, quindici minuti erano ben pochi per riuscire a realizzare appieno ciò che era scritto su quel pezzo di pergamena a detta del padrone di casa. Già solo il fatto di ricevere una missiva con il sigillo del Ministero alle nove di Sabato mattina dal gufo personale di Cornelius Caramel non era cosa da tutti i giorni. Come se non bastasse, il contenuto della lettera era stato scritto di gran fretta e non era stata osservata nessuna regola d’impostazione: la data e il luogo non c’erano, così come il ‘Caro’ o il ‘Carissimo’ di commiato; l’unica cosa presente era la firma, un semplice ‘Cornelius’ alla fine.

Se a tutto ciò si aggiungeva il fatto che era il Ministro e – addirittura, signori e signore – il grandissimo Albus Silente lo aspettavano il prima possibile non al Ministero, nel Manor di Caramel, a Hogwarts o a casa del Vecchio Pazzo ma in una sudicia via periferica della Londra babbana, la cosa era davvero molto strana e sospetta!

Che avessero capito che non era mai stato sotto Imperius durante la Guerra, ma che in realtà aveva sempre deciso di seguire ed eseguire gli ordini del Signore Oscuro volontariamente? E che quindi ad aspettarlo ci fossero anche gli Auror al completo, pronti a sbatterlo ad Azkaban per il resto della vita?

Ma se così fosse, perché mai non gli avevano già abbattuto il portone di casa?

Insomma, per concludere i suoi ragionamenti e mettere un freno alla sua immaginazione, decise di andare all’incontro per scoprire cosa realmente stesse accadendo.

Senza dire una parola impugno il suo bastone, si alzò dalla poltrona della sua scrivania nello studio, sotto lo sguardo curioso della moglie, prese il mantello appoggiato su un mobile lì accanto e si avviò verso l’uscita della stanza.

«Lucius!» lo chiamò Narcissa alzandosi a sua volta «Dove stai andando?»

«Non so se torno per pranzo, in caso non aspettatemi.» disse semplicemente l’uomo senza girarsi poco prima di chiudersi la porta in legno di mogano alle spalle.

... … … …

Lucius uscì dal vicolo nel quale si era materializzato. Tutto in quel luogo odorava di marcio e di spazzatura, i bidoni erano stracolmi, scatoloni di cartone e  di plastica erano abbandonati qua e là e innumerevoli pozzanghere d’acqua mista a fango che riempivano i buchi sull’asfalto.

Storcendo il naso in una smorfia disgustata, Malfoy scoccò un’ultima occhiata a quel vicolo fatiscente prima di cercare con lo sguardo Caramel e Silente. Se una piccola patte di lui aveva sperato che una volta giunto in strada le condizioni igieniche e stilistiche sarebbero state migliori, be’ si dovette ricredere immediatamente: si poteva tranquillamente dire che la via sulla quale affacciava il vicolo era l’esatta coppia di quest’ultimo.

Lucius notò il Ministro e il Preside di Hogwarts all’inizio della via che parlottavano a bassa voce fra loro. Sospirando e deciso a capire una volta per tutte cosa stesse succedendo, l’uomo si avviò verso i due maghi. Mano a mano che si avvicinava loro notò che la conversazione tra i due era animata nonostante a chiunque sarebbe sembrata del tutto normale. Ma Lucius Abraxas Malfoy non era chiunque: per fuggire alla carcerazione ad Azkaban sei anni prima dovette fare, come si dice, ‘buon viso a cattivo gioco’ entrando nella ristretta cricchia degli uomini fidati di Cornelius Caramel, favorito per diventare il prossimo Ministro.

Infatti si accorse proprio dal frenetico tamburellare delle dita sul bordo della bombetta e dalla lieve sfumatura rossastra che le orecchie di quest’ultimo stavano prendendo che l’argomento della conversazione non era adatto al thè delle cinque.

«Signor Ministro, professor Silente, buongiorno.» salutò Malfoy per manifestare la sua presenza ai due che non si erano minimamente accorti della sua comparsa.

«Oh, Lucius, ti stavamo aspettando!» sorrise nervosamente Caramel, lanciando una rapida occhiata all’uomo alla sua destra.

«Signor Malfoy.» salutò lapidariamente il vecchio mago.

«Devo ammettere di esser stato… come dire… sorpreso di ricevere la sua lettera questa mattina, Ministro. Posso chiederle cosa l’ha costretta a volermi vedere così all’improvviso e in un posto così…» vece una smorfia di disgusto, facendo scorrere lo sguardo glaciale sulla strada «insolito, per così dire?»

Cornelius sospirò rimettendosi la bombetta verde smeraldo sul capo. Lanciò un’altra occhiata a Silente, come per assicurarsi che il vecchio mago non avesse intenzione di fermarlo, prima di iniziare a parlare. «Comprenderei pienamente la tua sorpresa in questo momento, Lucius, se mi trovassi al tuo posto. Ma recenti avvenimenti mi hanno portato a dover prendere un’importantissima decisione il prima possibile.»

Il mago lanciò un’occhiata all’edifico affacciato sulla strada che stava qualche metro più avanti. Era grigio, tetro, in stile gotico e sopra il cancello in ferro battuto si leggeva chiara la scritta ‘Orfanotrofio St. Luise’.

«So bene che ti sto chiedendo molto, so anche che ti ritroverai tra poco a dovermi dare una risposta difficile, Narcissa ne è all’oscuro ma dobbiamo agire in fretta prima che la situazione peggiori. Devi dirmi solo ‘sì’ oppure ‘no’. Lucius, amico mio, ti sto chiedendo di adottare e crescere come se fosse tuo figlio Harry Potter.»






***NOTE DI SARATRIX***

Buonsalve a tutti!

Inizio con il dire che avevo questa storia in mente già da un bel po' di tempo ma che purtroppo solo ora ho trovato il tempo per scriverla. Come prologo è un po' corto, ma volevo che questo spezzone desse solo un'idea generale dell'inizio della storia; in ogni caso il primo capitolo è già scritto e... è davvero molto ma molto lungo, quindi si recupera subito! :-)

Vi lascio fino a Venerdì  in suspance per scoprire se Lucius deciderà di adottare il nosro caro Harry, anche se credo che la risposta sia alquanto scontata ora che ci penso... xD

Spero che la storia vi piaccia e che decidiate di seguirla in tanti e, magari di lasciarmi anche una piccola recensione: mi farebbe davvero piaere sentire la vostra opinione! :-D

Un bacio e a presto

SARATRIX

   
 
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