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Autore: Fenicella    09/07/2015    1 recensioni
"Segreteria telefonica. Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato risulta spento, o momentaneamente non raggiungibile. Lasciare un messaggio dopo il segnale acustico, grazie"
1 gennaio 2015, ore 00:20
"Ad una stupida segreteria telefonica affido tutto quello che non ti ho detto"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Segreteria telefonica


"Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato risulta spento, o momentaneamente non raggiungibile. Lasciare un messaggio dopo il segnale acustico, grazie"


11 settembre 2014, ore 9:00

"Tanti auguri amore! Perché non rispondi? Ci vediamo dove abbiamo detto, ti amo"

12 settembre 2014, ore 10:00

"Lo so che sono l'unico che ti lascia messaggi in segreteria, e che tu dici che é superata, ma preferisco piuttosto che mandarti messaggi. Ieri é stato bellissimo. Vorrei non iniziare scuola, vorrei rimanere per sempre in estate"

27 settembre 2014, ore 13:44

"Margherita? Dove sei? E' la terza volta che fai partire la suoneria"

Stesso giorno, ore 14:00

"Margherita? Oggi non sei venuta a scuola, stai bene?"

28 settembre 2014, ore 13:20

"Ma perché non mi rispondi? Ti avrò lasciato trecento messaggi! Mi devo preoccupare? Dai...non dirmi...non dirmi che é per quella cosa di sabato, era una cavolata. Ti vuoi decidere a farti viva?"

29 settembre 2014, ore 9:00

"Spero tu voglia tornare a scuola"

30 settembre 2014, ore 00:00

"Mi dispiace...tantissimo...non so"

1 ottobre 2014, ore 9:00

"Amore...ho saputo"

2 ottobre 2014, ore 10:00

"Mi sono chiuso nel bagno della scuola di nuovo, per cercare di parlarti, anche se so che é inutile. Almeno porto avanti un'abitudine, una cosa che mi piaceva fare quand'eri qui...tu sei ancora qui. Lo sai, a scuola hanno pianto in molti. La prof di filosofia é arrivata in aula con la voce rotta e gli occhi rossi, saresti stata contenta, penso. Lo sai che Don Marco ci ha fatto fare un'ora intera di preghiera? A te non sarebbe piaciuto, lo so... Ti prego, ti prego, rispondimi"

3 ottobre 2014, ore 8:00

"Oggi non vado a scuola. Tanto lo sai che non mi é mai piaciuto. Voglio continuare a parlare...con te...sì, voglio parlare per sempre con te. Ti prego, ti prego, rispondimi"

Stesso giorno, ore 8:45

"Ti prego, perché non rispondi? Hai scaricato di nuovo il cellulare? Amore...ti é finita la batteria? Ti é finita la batteria? Perché non la ricarichi?"

Stesso giorno, ore 9:15

"Io ti amo, lo vuoi capire? Eppure sono sicuro di avertelo detto, tante volte. Mi ascolti sempre, vero? Dimmi che mi ascolti anche adesso"

Stesso giorno, ore 10:38

"Tra poco faccio qualche pazzia, se non mi rispondi. Perché non mi richiami? Perché non vieni qui? Mi basterebbe anche un messaggio per stare meglio. Ma mi stai ascoltando?"

Stesso giorno, ore 16:00

"Marghe, ti prego. Io ti conosco e tu...non saresti mai potuta essere così"

4 ottobre 2014, ore 3:00

"Ho deciso che ti ripeterò chi sei, così non te lo dimentichi e te lo ricordi. Sei nata l'undici settembre del mille novecento novantasei, a Vittorio Veneto, una cittadina minuscola in Italia. Hai sempre detto che mi ci avresti portato, un giorno. Dicevi che era un paesino, ma così piccolo e raccolto, e romantico e tranquillo. Dicevi che era tutto in mezzo alle colline, e che i palazzi erano tutti antichi, e tutta la gente era gentile. Dicevi che anche con la pioggia si stava bene, lì. Dicevi che era il posto perfetto in cui vivere una favola d'amore. Ti sei trasferita in Australia a soli due anni. I tuoi genitori sono morti in un incidente d'auto, e gli unici parenti che si potevano prendere cura di te erano i tuoi zii, che abitavano qui a Sydney. Non vuoi parlare di quel periodo, né di cosa significa vivere in un posto che non sia dove sei nata. Dicono che casa sia dove ci si sente nel posto giusto, e tu ci credi. Ma alle volte lo sento, quell'accento italiano che cerchi di mascherare, quella voglia di essere verace. Dicono che casa sia dove ci si sente se stessi, e tu ci credi, davvero, ci credi. Tu parli l'inglese in un modo tutto tuo. Alle volte lasci perdere la grammatica, sposti i soggetti e i predicati. Alle volte fai ridere, quando parli con la bocca piena, quando fai la scema con le parrucche colorate di Michael. Mi hai sempre fatto ridere, amore mio. Tu sei una di quelle che non ci sta. Sei una di quelle che non si sottomette alle angherie, sei una di quelle che se ne frega dell'opinione degli altri. Sei una di quelle che torna a casa tardi la notte, solo per avere una buona scusa per alzarsi tardi la mattina. Sei una di quelle che ama i night club, ma a cui non piace ballare. Sei una di quelle persone che si dà da fare se vuole ottenere qualcosa, che non accetta mai un no. Sei una di quelle che se le dicono di andarsene via, lo fa, ma poi non ritorna. Non ritorni. Non sei una delle tante, no, sei solo tu. Alle volte, quando hai voglia, ti metti a piangere senza un motivo. Ti lasci andare, liberi quello che hai dentro. Amore, alle volte sei fantastica. Quando vuoi mi baci. Quando vuoi. Quando vuoi facciamo l'amore. Solo quando vuoi. E alle volte, quando mi guardi mi togli il respiro, alle volte. Quasi sempre. Non mi chiami mai Amore. Sempre Calum. Dici che ti piace la mia bocca, il mio sguardo. I miei occhi, dici che sono belli perché hanno un bel taglio, un bel colore. Secondo te hanno le ciglia lunghe, e le pupille si confondono con l'iride. Ti piacciono le mie braccia glabre, i miei tatuaggi. Ti piaccio quando mi vesto di scuro, quando vado fuori a fumare. Mi tocchi il mento quando mi baci, mi carezzi le guance, sospiri sulla mia pelle. Tu sei capace di farmi sentire bene come non avrei mai creduto. Io ti amo..."

5 ottobre 2014, ore 9:24

"Amore...ti sarai chiesta dove sono stato. Questa mattina sono andato da Richie, quello che non ti piace che frequenti. Non l'ho fatto per farti un dispetto. Avevo bisogno di un po' di roba per dimenticare. Adesso...sto cercando di rimettermi le gambe in spalla...le gambe molli...la mascella...quella che toccavi..."

Stesso giorno, ore 16:35

"Margherita...angelo. Sei una fiera bella e mansueta. Sei una creatura che mi perseguita. Sei la cosa che voglio avere"

Stesso giorno, ore 20:10

"...Ci incontriamo al solito albergo?..."

6 ottobre 2014, ore 01:00

"Perché non sei venuta?...eppure...io...ti ho aspettato...come volevi. Avevo preparato tutto, come ti piace. Era così perfetta la stanza, dovevi vederla. Ma perché non sei venuta? Io ho bisogno...del tuo amore. Margherita...rispondi"

Stesso giorno, ore 12:30

"Ero ubriaco, é vero. Ero proprio fatto. La testa mi sta esplodendo. Dove sei? Ti prego, dimmelo"

7 ottobre 2014, ore 10:00

"Mia madre ha detto che oggi devo darti l'ultimo saluto. Io non voglio. Dice che la vita va avanti. Che sono sempre giovane, che ancora tante storie mi aspettano. Ma io, io non so cosa fare senza di te. Io sono morto senza di te. Torna, se proprio non vuoi rispondermi"

Stesso giorno, ore 14:00

"Io mi sono chiuso in bagno a vomitare. Mi volevano fare delle punture, le stesse che hanno fatto a tua madre, ma io non ci sono stato. Avrò rischiato di svenire un sacco di volte. Ho ancora adesso le vertigini. Mi sento male, cavolo. Io non resisto. Tu resti con me, tu resti con me. Io ti legherò a me con un nastro indistruttibile. Non é un addio, questo qui"

8 ottobre 2014, ore 9:00

"Hai sempre odiato il caffè. Ci ripensavo stamattina, mentre facevo colazione. Dicevi che era troppo amaro, che era una bevanda senza senso. Era calda, ma non era piacevole. E non capisci quelli che lo bevono per stare svegli. Ricordo che un giorno mi hai detto -Per stare svegli basta volerlo!-. Lo sai, credo che adesso farò di questa frase il mio motto. Io resto sveglio se lo resti anche tu. Vorrei rimanere con te sveglio la notte, per guardare il cielo scurirsi. E poi, scorgere le prime luci dell'alba all'orizzonte, quelle rosate e quelle viola. Vedere il cielo risvegliarsi, aprire gli occhi a qualcosa di nuovo"

9 ottobre 2014, ore 14:35

"Oggi sono andato da una tipa. E' una psicologa, dicono che mi aiuterà. Dice che devo ancora 'elaborare il lutto', dice lei. E dice che devo farlo entro i primi tre mesi, io. Secondo me, vuol dire che ho ancora tre mesi da stare con te. Come se io potessi ancora parlarti, potessi ancora cercare di riportarti qui. Non vedi quanto ti amo? Non c'è motivo di andarsene, non c'è ragione di ripudiare tutto questo. Tu hai me, é quello l'importante. Torna"

10 ottobre 2014, ore 17:47

"Oggi sono passato a casa tua. La camera era esattamente come l'hai lasciata, sempre disordinata. C'era la maglietta che hai indossato un po' di giorni fa sul letto, buttata a caso. E' carina, sai, il grigio ti sta sempre bene. Le scarpe erano sotto al letto, con le lenzuola cadute per terra e il cuscino lì, dove l'hai lasciato l'ultima mattina in cui ti sei svegliata. Lo sai, mi ci sono avvicinato e l'ho guardato bene: ho visto un capello. Era proprio tuo. E'...castano e un po' lungo, né riccio né liscio, e sa di te. Ha quel profumo di vaniglia del tuo shampoo. Ho pianto quando l'ho visto...piango ancora adesso... Lo terrò per sempre con me, questo capello. Non mi andava di prendere altro, perché quando tornerai voglio che tu trovi tutto al suo posto"

12 ottobre 2014, ore 01:30

"Mi sono accorto nel mezzo della notte di non averti chiamato ieri. Non so come ho fatto a dimenticarmi...mi dispiace tantissimo Amore, scusa, scusa"

Stesso giorno, ore 15:27

"Ciao. Oggi sono tornato a scuola. Nessuno mi ha chiesto di te, nessuno mi ha rivolto la parola. Solo sguardi...pieni di compassione, di dispiacere. E poi perché stanno male per me? Dovrebbero dispiacersi per te. La tua amica, quella che avevo soprannominato La Caramella non mi ha neanche rivolto la parola. Com'era che si chiamava? Non ricordo... Amore, la scuola senza te é ancora più terribile. I corridoi sono ancora più tetri, i professori sempre più strani, sempre più tristi. Eri solo tu la ragione per i raggi di sole, era solo per te che il mondo diventava un po' meno triste e grigio. E adesso, non ci sei più"

13 ottobre 2014, ore 10:15

"Margherita? Margherita, non sono Cal... lui aveva proprio ragione, cavolo, é come tornare a parlarti, é come se tu fossi ancora qui e potessi rispondermi. Sono Michael. Manchi anche a me, già mi manchi...una cifra. Comunque, non ti ho chiamato per questo, lo so che dobbiamo imparare a vivere senza di te, lo so che adesso non ci sarai. Però, credo tu abbia intuito che...io ci credo, in Dio. Gli altri non lo sanno, ma tu l'hai capito, me lo sento. Insomma, se davvero...se davvero Lui esiste, adesso siete assieme, adesso sei in un posto migliore. E allora, forse sei un angelo, un bellissimo angelo. Quindi, se é tutto vero, magari questo messaggio arriverà dove siete voi, e come una preghiera, tu l'ascolterai. Calum...Calum non sta bene, da quando te ne sei andata. Credo che sia ovvio, in parte perché teneva a te più di ogni cosa al mondo, in parte perché non riesce ancora a capire il motivo di quello che hai fatto. Hai capito? Cioè, non é che tu puoi pensare di fare cose del genere e poi sperare che comunque noi andiamo avanti con le nostre vite. Ti vogliamo troppo bene, lo capisci? Non credo tu l'abbia mai capito, e adesso, adesso é troppo tardi per rimediare. Forse siamo stati troppo indifferenti, troppo presi dai nostri problemi per parlarti come tu avresti voluto. Io non so di preciso perché tu abbia fatto tutto questo, però ho capito che non l'avresti fatto se ci fossimo stati di più. Ma adesso...adesso ti prego, dolce angelo, risveglia Calum da questo incubo, da questo sogno terribile. Fagli ritornare la voglia di vivere. Se lo merita, perché assieme a tutti i suoi difetti, ha anche tanti pregi. Io credo che tu l'amassi davvero, ma non sei riuscita a credere abbastanza al suo amore. Ma alle volte, Amore é talmente forte da non poter essere espresso, da non poter essere che dimostrato. Amore cambia, ma rimane uguale. Non hai creduto ai sentimenti di Calum, non hai sperato, o forse ti eri stancata di sperare, e hai voluto andartene. Ma non é così che si risolvono le cose, non é scappando che tu...che Calum...potete amarvi in modo migliore"

31 ottobre 2014, ore 23:54

"Sono tutti a fare festa. Viva ad Halloween, sì, viva ai morti viventi. Nel Medioevo credevano che gli spiriti oggi tornassero dal mondo ultraterreno, per fare visita ai mortali. Magari oggi tornerai, chissà"

1 novembre 2014, ore 9:00

"Mi sono reso conto che è passato poco più di un mese, da quando te ne sei andata. Un mese senza di te, un mese...di morte, di attesa, di promesse non mantenute. E adesso, quelle cose che sono successe sono più lontane, e dovrei riuscire a comprenderle meglio. Adesso, forse dovrei capire perché non sei più qui. Mi sembra ancora di scoppiare, quando penso che non ti rivedrò mai più. Non sentirò più l'odore della tua pelle, né il profumo dei tuoi capelli quando li lasciavi sciolti, e mi ondeggiavano vicino al viso. Non vedrò più il colore dei tuoi occhi quando il sole scendeva di pomeriggio e lo colpiva e li faceva diventare più scuri. Non sentirò più il suono della tua voce che mi dice di svegliarmi presto, o che mi dà la buonanotte, non ti sentirò più dirmi che mi ami. Non ti potrò più abbracciare, non proverò più quella sensazione di piacere quando mi tocchi, quando ti tocco. Non ti potrò più amare come prima. Tutto questo fa male saperlo, ma ancora più terribile é non capire. Tu non te ne sei andata perché ti avevano chiamata, o perché non potevi fare altrimenti. Te ne sei andata per tua scelta. Hai preso un giorno un treno, e senza dirci niente sei scappata. Ci hai mollati, ci hai abbandonati, hai voltato la faccia a tutti i nostri progetti, a tutto quello che avevamo fatto assieme. Quel giorno...ti sei affacciata alla finestra della tua camera, hai guardato giù, ti sei buttata. Ha fatto...fatto...male dirlo. Ma perché hai voluto andartene? Non ti bastava quello che ti davo? Non ti bastava avere quello che ti davo? Non pensavi ai tuoi e al loro dolore, non pensavi a me? Forse non te l'ho detto, allora, non ti ho dimostrato quello che potevo darti. Ecco allora, ti ho chiamato per un mese, per dirti tutto quello che non ti ho detto. Più di così, non posso amarti"


"Risponde la segreteria telefonica del numero 3373446689. La preghiamo di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico, grazie"

27 settembre 2014, ore 00:01

"Ciao, Calum. Sono Margherita. E' buffo, sai, perché sei tu quello a cui piace lasciare messaggi in segreteria telefonica. Anche se lo sai che tanto, i messaggi non li ascolta nessuno. Ed é ancora più strano, mandartelo pur sapendo che non lo ascolterai mai, perché il tuo cellulare ce l'ho io, e lo nasconderò, affinché tu non possa mai sapere. Può sembrare crudele, e forse anche un po' sadico occultarti queste parole, ma fidati. Ci arriverai da solo, spero. E' solo che volevo lasciarti delle ultime parole, una vana ultima spiegazione di quello che sto per fare. Se ricordi, in filosofia abbiamo studiato che per gli stoici é obbligatorio uccidersi, quando non si può più fare il proprio dovere. E' esattamente la situazione in cui mi sento adesso. E non é per colpa tua, né a causa dei nostri amici. Non sentitevi colpevoli, non...soffrite per me. Io vi voglio bene, e voi dovete essere felici. Vi prego. Ti prego. Non pensarci troppo, alla mia morte. Pensa che é andata così. Che magari é arrivata una signora con la falce, ed era la mia ora. E' la mia ora, non mi posso sottrarre. Devo farlo. Devo buttarmi, Cal.
Certo, alle volte mi chiedo come farò, senza il tuo sorriso, senza la tua stretta. Sarebbe stato più poetico, se me ne fossi andata in un altro modo. Se mi fossi uccisa senza spiegazioni, con un biglietto, magari, in cui ti raccontavo frottole. Del tipo "ti lascio, ma ti amerò per sempre"...
Calum, non voglio ingannarti. Io non ti ho mai amato. Ho provato passione, certo, simpatia e affetto. Ma mai quella sensazione totalizzante, che ti fa capire che finalmente una parte di te resterà per sempre. Comprendo che tu mi ami, lo sento. Il tuo calore quando mi abbracci, il tuo profumo, il battito del tuo cuore accelerato, la tua espressione, i tuoi baci. Mi dispiace...mi dispiace... Ci sono cose che non puoi capire. Cose che non sai: che io ero in macchina con i miei genitori quando sono morti, che stare qui in Australia mi fa male anche se faccio finta che sia casa mia, che sono lontana, talmente lontana che mi sembra di essere su un altro pianeta. Non biasimarmi, non credere che io sia solo un'incosciente o una che non apprezza quello che tutti definiscono il "valore della vita". Perché anche tutte le altre persone che soffrono come me, se avessero un poco di coraggio, deciderebbero di buttarsi come me. E porre una parola fine, a tutta questa farsa. 
Ricordi l'estate scorsa, quando mi hai confessato di provare qualcosa per me? Beh...io speravo tanto di riuscire a ricambiarti, di intraprendere con te un viaggio della speranza. Ho sbagliato, ho caricato la nostra relazione di un peso troppo grande, e adesso sento che come una nave sovraccarica di merci, sta sprofondando nel mare nero e buio. Perciò non posso che dirti che la decisione di togliermi la vita é forse la scelta più autonoma che abbia mai fatto, la più disperata, ma anche che solo adesso ho la certezza di non soffrire più. Non potevo più vivere con quel peso, quella sorte di morte capitata ai miei che io ho stranamente scampato. 
Arrivederci, Calum, spero di poterti incontrare ancora, in un'altra vita, in un altro luogo, quando forse sarò diventata migliore e degna di te"

"Segreteria telefonica. Ci sono zero messaggi"








Buon giorno!!!! 

Allora...é passato un po'! E' che con  la fine della scuola e l'inizio delle vacanze sono stati mesi folli. Avevo questa cosa pronta da un po', e...sì. Diciamo che non so che scrivervi! Riguardo il suicidio, é stato molto difficile trattarlo, ma spero che voi abbiate capito. Al solito, volevo discostarmi dal genere delle ff di ragazze depresse, che scrivono suicidi, tagli e cose varie, e poi lui che la salva...e che non capiscono l'importanza e l'intensità che sta dietro alla decisione di suicidarsi. E inoltre, io non credo che sia una "decisione" vera e propria, né che si possa pensare di speculare sulle loro storie, solo per attrarre lettori. Credo che sia come speculare sul dolore, e invece per me la scrittura serve a comprendere il dolore, e così a superarlo. 
Prometto che la prossima sarà una storia più felice! Meno triste, perché ultimamente mi sto facendo prendere la mano...avrete un happy ending, ecco. I due protagonisti sono Calum e Margherita, gli stessi di "così vicini ma così lontani", ma non pensate che la loro storia finisca qui, in mezzo sono successe molte cose che spero di raccontarvi! 
Ringraziamenti
Ho deciso che inaugurerò questa rubrica, al di sotto dell'angolo autrice, perché nella vita é così che si finisce ogni volta, ogni esperienza. Con un grazie. Quindi grazie moltissime a Yeli, una lettrice e scrittrice straordinaria. Questa storia doveva essere pubblicata il giorno del tuo compleanno, come regalo, diciamo. Peccato che non fosse ancora finita. Quindi, auguriiiii!!!! Con un po' di giorni di ritardo, lo so...comunque auguri. Sei una persona fantastica, un'amica vera, la risposta al mio bisogno di essere ascoltata, di amore. 
Poi, grazie a Neraky. Petra, sei la persona con cui riesco a parlare dei miei problemi mentali senza morire per l'imbarazzo. Grazie.
Poi grazie alle mie amiche, quelle che stanno con me da sempre, Mariam, Sveva, Camilla. Non sarei da nessuna parte senza di voi. Ma proprio da nessuna. 
Grazie alle mie prof. Sì, lo so che adesso sarete tutti con gli occhi fuori dalle orbite, ma io la penso così. Senza alcune di quelle prof io semplicemente non starei scrivendo in questo momento. Sono state loro a farmi credere in me, sono state loro a insegnarmi a tirare fuori la mia voce, senza nascondermi dietro i miei personaggi.
E alla fine, grazie anche a te, lettore, perché sei arrivato fin qui, e mi hai ascoltato fino ad adesso, che non ho più nulla da dire.

A presto! Fenix:) 
Devo cambiare nickname...suggestions?
Mi stavo quasi dimenticando! Ho finalmente il mio account Twitter, sono @alivedaisy! E ho solo nove follower...

 
  
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