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Autore: Morgana la Strega    09/07/2015    8 recensioni
Dalla storia:
Cresciuto in una casa di marmo fredda e buia, un posto troppo grande per trasmettere il giusto calore ad un bambino, che deve ambientarsi e farsi grande. Ma del resto noi tutti siamo nati e vissuti così, dentro imponenti castelli di pietra, da soli.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Capitolo Unico










Harry Potter è un eroe. Tutti lo ripetono continuamente anche oggi, dopo anni dalla Guerra Magica; il prescelto ha fatto questo, ha detto quello, ogni cosa che lo Sfregiato facesse o dicesse era oro colato e lo è tutt'ora. Mai nessuno si è soffermato a pensare che, forse, chi non faceva parte del suo gregge, poteva aver sofferto come lui o anche di più per ragioni diverse.
Ho visto Draco soffrire molto, nonostante tutti lo considerassero un essere privo di sentimenti, invece lui avvertiva il dolore, ma si sfogava in solitudine.
Quante volte ho bussato a quella porta in ebano nero, che lui teneva chiusa a chiave, sentendomi puntualmente dire, con voce priva di emozione, di voler essere lasciato solo.

"Draco, sono io, aprimi ti prego."

"Non mi va di parlare con nessuno."

Cercava sempre di rispondermi in maniera neutra, ma avvertivo la sua voce tremare, così facevo finta di allontanarmi e dopo poco potevo sentire prima singhiozzi e poi lunghi pianti. Ascoltavo seduta a terra, con la schiena contro la porta.
Provavo a stargli vicino anche solo fisicamente, perché era l'unico contatto che lui potesse sopportare. Abbiamo fatto l'amore molte volte e lo abbiamo fatto con violenza, essendo la nostra ribellione al mondo. Misera ma confortevole quanto basta a due ragazzi.
Tutti quegli sguardi sprezzanti e carichi di dissenso arrivavano come frecce troppo precise, verso Draco, colpendolo immancabilmente. Ogni volta che camminava nei corridoi lo vedevo chiudersi sempre più in se stesso. Si tirava la cravatta, che improvvisamente diveniva troppo stretta, la bocca si curvava in un'espressione di sofferenza e aumentava il passo cercando di sfuggire a tutta quell'ondata disprezzo.
Io lo seguivo sino alla grande terrazza, che si trovava fuori dalla torre di Astronomia. Una volta lì, chiudeva forte i pugni e si dondolava con il respiro affannoso.

"Lasciali stare, sono solo degli stupidi, degli esaltati" lo massaggiai sulla schiena tentando di calmarlo.

"Io non ci riesco, non posso farcela. Tutto questo è troppo!"

Il nodo alla gola salì e divene paonazzo in viso per non lasciarsi andare.

"Tutti pronti a giudicare, sempre e comunque" scosse la testa aggiungendo ancora qualcosa, ma a denti stretti, con rabbia"Senza sapere niente."

Lui era solo un ragazzo, cresciuto in una casa di marmo fredda e buia, un posto troppo grande per trasmettere il giusto calore ad un bambino, che deve ambientarsi e farsi grande. Ma del resto noi tutti siamo nati e vissuti così, dentro imponenti castelli di pietra, da soli.
Noi Serpeverde siamo i non eroi, considerati Mangiamorte o codardi, ma sapete una cosa? Adesso parla una che non era tra le prime file quando Potter si è scontrato con Lord Voldemort, bensì ha visto il terrore negli occhi di Draco e le sue spalle tremare, al momento in cui l'oscuro signore lo ha abbracciato per poi trascinarlo dalla sua parte.
Non mi interessa essere ricordata da Weasley o dalla Granger ogni volta che racconteranno le loro grandi avventure, perché io c'ero ma ho vissuto l'altra faccia della medaglia.
Io ero presente quando venne comunicato a Draco che avrebbe dovuto uccidere Silente, ricordo persino il suo volto dopo quella notizia sconvolgente: pallido, scarno, con un 'ombra nera alle spalle.
Ho percepito la preoccupazione di Narcissa, nel sapere che non c'era via di fuga o un'altra possibilità per il suo unico figlio e ho capito l'impotenza di Lucius di fronte a questo, un padre che aveva fatto tanti errori, trascinando con sé il figlio e rendendolo schiavo di un destino che non gli apparteneva.
Quando passavamo la notte assieme - questo accadeva di nascosto ad Hogwarts -, spesso lisciavo con un dito il punto del suo braccio, quello dove era stato obbligato a marchiarsi e su cui era stato inciso il Marchio Nero.

"Ti ha fatto molto male?" gli chiesi una volta.

Draco girò la testa verso di me perchè spesso, dopo aver fatto tutto, mi dava la schiena e si addormentava, sapendo che sarei comunque rimasta.

"No, non è stato un male fisico" rispose abbassando gli occhi, per poi tornare a guardarmi con uno sguardo atterrito.

Io so che Draco Malfoy non mi ha mai amata, compensava il grande vuoto in lui entrando nel mio corpo ma a me bastava così. In quei momenti potevo respirare il suo odore, avvertire il suo respiro sul mio collo, stringere i suoi capelli e sentire che vibrava quando riuscivo a farlo gioire, anche solo per alcuni attimi. E poi a modo suo lui teneva a me, ero importante. Il suo bisogno di avermi vicina per avere una mano gentile nella sua, appare nitido ai miei occhi tutt'oggi. Del resto io ero una delle poche persone - forse l'unica - a trascinarlo a fare qualcosa di sporco, di cattivo e disumano.
Draco si rompeva ogni giorno che passava a piccoli pezzi, lentamente. Non esiste magia o amore tanto forte, capace di riassemblare tutte le parti che ha perso del suo animo.

"Mi sento come un sasso friabile" mi disse un giorno, mentre eravamo nella nostra Sala Comune, da soli. "Se lo stringi si sgretolerà." aggiunse amaramente.

"Un sasso, di solito, se lo lanci verso qualcosa dovrebbe romperla o almeno danneggiarla. No?" mi chiese "Io invece finirò in mille pezzi." constatò in modo rassegnato, comprendendo la sua fine.

Capii cosa intendesse dirmi: Draco non si sentiva all'altezza di tutti i compiti affidatogli, e primo tra questi essere un Mangiamorte. Io invece il masso lo avevo dentro, ed era forte e impossibile da sgretolare. Custodivo troppi segreti in quegli anni neri, del resto anche la mia famiglia era coinvolta nella faccenda di Voldemort.
Che cosa avremmo mai potuto fare noi, se non adeguarci alle scelte delle nostre famiglie?
Vidi Draco allontanarsi per mano a Narcissa il giorno della battaglia finale tra Potter e Voldemort, dopotutto nessuno dei due schieramente gli apparteneva, lui voleva solo avere un po' di pace.
Ho saputo che, dopo la fine della guerra, Draco ha passato un periodo in isolamento, infatti non ha mai risposto alle mie lettere e gliene ho scritte molte. Ho sentito di questo suo momento in solitudine da altre persone, che evidentemente hanno avuto sue notizie, io invece non l'ho più visto e non credo che avrò occasione di reincontrarlo, forse ha voluto dimenticarmi.
Tuttavia ho accettato questa sua decisione, lo comprendo tutt'oggi perché capisco la sua scelta. Immagino cosa Draco abbia provato, vedendo la sua faccia stampata sul giornale.
Una foto accompagnata da una didascalia poco piacevole, messa lì in un angolo della pagina, mentre il viso di Potter e dei suoi tirapiedi occupavano la maggior parte del foglio, con titoli a caratteri cubitali e articoli dove venivano venerati.
So che cosa ha svolto lo Sfregiato, so che ha fatto il giusto, per tutti noi, però preferisco mantenere le distanze, non farò mai parte dei suoi ammiratori e tanto meno della sua cerchia di amici.
Io amavo Draco Malfoy ed ero una Serpeverde.
Mi chiamo Ortenzia Rowle*, figlia del Mangiamorte Thorfinn Rowle**.











Piccole spiegazioni:
*Ortenzia Rowle è un personaggio completamente inventato da me: l'ho costruito basandomi un po' sulla cerchia di cui Malfoy è circondato, ma ho dato a lei un po' più di spessore, poichè i personaggi secondari vengono sempre descritti senza andare troppo nello specifico comportamentale o caratteriale. Il nome Ortenzia l'ho scelto io - la Z è voluta -, mentre per il cognome ho utilizzato quello di Thorfinn, rappresentandola come sua figlia.
**Thorfinn Rowle, invece, è un personaggio esistente nella Saga di Harry Potter. Appare per la prima volta nel sesto libro ed è un Mangiamorte. Egli attacca Harry, Ron ed Hermione in un pub di Londra, partecipando alla battaglia di Hogwarts.


Note:
Questa One Shot non vuole essere motivo di offesa per tutte le appassionate e ammiratrici di Harry potter come personaggio o per quelli di Hermione e Ron. Io adoro Hermione, anche se non posso dire esattamente la stessa cosa per Weasley. Come credo sia evidente sono innamorata del biondo Serpeverde, scrivendo ho cercato di dare il mio punto di vista sul suo ruolo, parlando attraverso il personaggio creato da me: Ortenzia Rowle.
Non ho inserito la storia nella Categoria delle Originali perché tratta comunque del mondo di Harry Potter, poi perché non sapevo come inserire nella parte delle caratteristiche, il fatto che sia presente un personaggio originale: quello di Draco, assieme ad uno inventato.
A questo proposito, se dovesse dare fastidio o semplicemente se sapete indicarmi il modo giusto e la Categoria appropriata, fatemi sapere!
Ve ne sarei grata.




   
 
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