Sophieee!! Forza, andiamo
che è tardi!
Sandy Cohen è sul vialetto davanti a quella che negli ultimi 15 anni è stata la sua casa di Berkeley. Accanto a lui, come al solito, sua moglie Kirsten. I due hanno la portiera dell’auto leggermente aperta, mentre aspettano la loro ultimogenita che è ancora dentro casa.
Eccomi, arrivo!
Sophie toglie dalla sua borsa Louis Vuitton un accendino ed un pacco di sigarette da 10 e lo nasconde in uno dei cassetti del suo enorme armadio, indossa il suo inseparabile cappellino, dopodiché esce di casa assicurandosi di chiudere a dovere la porta d’ingresso. Si ferma a metà vialetto e fissa i suoi genitori pronti a partire.
Mi ricordate per quale motivo
stiamo andando in quel covo di
pettegole e palestrati? Senza
contare il fatto che dovremo
farci 6 ore e 15 minuti di
macchina, quando avremmo potuto
benissimo prendere l’aereo ed
arrivare in un’ora.
Sai benissimo che tua madre
non può prendere più l’aereo
dopo il problema che ha avuto.
Inoltre, ciò che tu chiami
‘covo di pettegole e palestrati’
si chiama Newport Beach ed è
stata la nostra casa per
moltissimi anni, prima
che nascessi tu…
Che culo!
…ci stiamo andando perché tuo
fratello Seth e sua moglie Summer
hanno organizzato una piccola
cena in famiglia in occasione
del loro decimo anniversario
di matrimonio. Ti è chiaro ora?
Chissenefrega!
(con tono di rimprovero)
Sophie!! Non voglio sentirti parlare
così di tuo fratello!
Sophie non ha nulla contro Seth, anzi. Lo ha sempre adorato fin da quando era bambina. Il problema lo ha con quella città di Orange County dove ha passato un paio di estati e dove non si è mai sentita a suo agio.
Scusa mamma!
La ragazza non aggiunge nient’altro, limitandosi a salire in macchina.
Sandy guarda, sorridente, il viso di sua moglie ancora imbronciato.
Sei sempre sexy nelle vesti
di poliziotto cattivo.
Non sono un poliziotto cattivo!
(sorridendo maliziosamente)
Oh, sì che lo sei…
I due genitori seguono l’esempio della figlia e salgono sull’auto, diretti in un luogo che per loro è pieno di ricordi, felici e meno felici: Newport Beach.
COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)
La lunghissima strada che Sandy ha scelto di percorrere, da Berkeley a Newport Beach, è una strada tipicamente Californiana: costeggia un mare quasi sempre splendido, è coronata da palme su entrambi i lati della carreggiata ed è un vero piacere percorrerla con quel clima soleggiato di inizio Giugno. Sophie ha infilato le cuffie del suo iPod nelle orecchie e, da quando il viaggio ha avuto inizio, si è limitata ad ascoltare la sua musica con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino. Alberi, surfisti, ragazze in bikini, persone che giocano a palla sulla spiaggia, macchine parcheggiate sul lungomare. Tutto le scorre davanti agli occhi velocemente, tanto che non ha nemmeno il tempo di distrarsi dai suoi pensieri. Ogni tanto le piace concentrarsi su una persona qualsiasi di quelle incrociate per strada e provare ad immaginare la sua vita. Cerca di immedesimarsi in lui e di capire se la sua sia una vita più agevole e con meno complicazioni di quella che lei sta vivendo. Quelli che lei vede come complicazioni, tuttavia, non sono altro che semplici problemi che qualsiasi adolescente ha affrontato. Sembra scontato, ma a quell’età ognuno crede di avere il peso del mondo sulle proprie spalle mentre, invece, i veri problemi devono ancora arrivare. E, per lei, sono dietro l’angolo.
NEWPORT BEACH
Summer entra nel salotto di casa. La casa sua e di Seth. La stessa che per molti anni era stata la dimora della famiglia Cohen lì a Newport ma che, qualche anno prima, era stata resa inagibile dal tremendo terremoto che aveva sconvolto la cittadina. Dopo il matrimonio con Summer, Seth aveva deciso di restaurarla a qualunque costo. E così aveva fatto, con l’aiuto di Ryan. Adesso lui e Summer ci vivono da qualche anno. Seth è seduto sul divano, in salotto, a guardare il notiziario in tv. Non è certo nel suo spirito star lì a riempirsi di cattive notizie, ma in qualche modo deve pur ingannare il tempo. Summer, che arriva dal lato alla sua sinistra, ha un fumetto in mano e lo lancia addosso a suo marito.
Cos’è questa storia? Hai fatto
litigare Miss Vixen e The Ironist!
A quanto pare qualcuno non ha
gradito l’ultimo numero del mio
Atomic County.
Seth raccoglie il fumetto e lo poggia sul tavolo di vetro dinanzi al divano.
Non capisco come mai il tuo editore
non ti abbia licenziato. Questa
storia fa schifo.
Forse perché il mio editore
sono io!
Seth, dopo alcuni anni non proprio al top, è riuscito – finalmente – a sfondare con il suo fumetto e, grazie ai ricavi ottenuti, è riuscito a comprare la quota di maggioranza della casa editrice che lo pubblica. Ora si può dire che sia il padrone di sé stesso.
Spiritoso!
Rilassati. Nel giro di un paio di
numeri faranno pace e passeranno pagine
e pagine e pagine a fare i piccioncini
sul lungomare.
Che schifo!
Seth ridacchia e Summer gli mostra la lingua in una delle sue tipiche smorfie che la fanno sembrare una dodicenne. Proprio in quel momento, i due sentono suonare il campanello della porta d’ingresso.
Vai tu?
Vado io…
Seth si alza dal divano e procede verso l’ingresso di casa Cohen. Apre la porta.
Ciao sfigato!
La sorellina di Seth è la prima ad entrare in casa. “Sfigato” è il nomignolo con cui ha sempre chiamato suo fratello. Ovviamente, in senso affettuoso. Sophie adora suo fratello, così come lui adora lei. Nonostante la loro enorme differenza d’età, si son sempre voluti un sacco di bene.
Bambi!
Seth stringe in un abbraccio sua sorella. Bambi è il soprannome che le ha dato da piccola quando, per ottenere ciò che voleva, era solita fare gli occhioni dolci. Occhioni dolci a cui lui, ovviamente, non ha mai saputo resistere. Dopo un paio di secondi la ragazza si divincola dalle sue braccia.
Basta adesso.
Sophie non è il tipo di ragazza che ama le smancerie.
Dietro di lei fanno capolino sulla porta Sandy e Kirsten. Lui, nel suo solito ed elegante completo italiano, tiene in mano una bottiglia di vino che ha tutta l’aria di essere molto pregiata, lei, impeccabile come sempre, un cesto con diverse cose da mangiare.
E’ permesso?
Entrate. Che bello rivedervi!
Seth abbraccia prima il suo vecchio, poi sua madre. Nonostante cercassero di trascorrere tutte le festività insieme, da quando si è sposato Seth sente molto la mancanza dei suoi genitori. Era abituato ad averli sempre visti in quella casa ed ora non riesce ad abituarsi all’idea che vivano a Berkeley.
Signori Cohen!
Summer arriva dal salotto e va immediatamente a prendere il cesto dalle mani di Kirsten.
Lascia, faccio io.
Kirsten la ringrazia. Le due si salutano con dei baci sulle guance.
Nel frattempo, sulla porta appare anche Ryan.
Posso?
Seth si volta e lo vede.
Ryan!! Era ora! Ti aspettavo un
paio di ore fa per i preparativi.
Ryan sorride, imbarazzato.
Avevo quell’importante incontro di
lavoro, lo sai. Te l’ho accennato ieri.
Ma certo, scherzavo.
Seth, a distanza di anni, adora ancora punzecchiare Ryan. Il loro rapporto non è cambiato di una virgola in tutti questi anni.
Ryan abbraccia prima Kirsten e Sandy, poi Seth. Infine, a lui si avvicina Sophie che gli mostra un pugno. Ryan, con la sua mano stretta a mo’ di pugno, batte su quello della sorellastra. Nonostante non abbiano alcun legame di sangue, Sophie ha sempre avuto una particolare connessione con Ryan. Lo sente, caratterialmente, molto più vicino a lei di quanto non lo sia Seth. Vuole un gran bene a entrambi.
Dopo alcune ore, tra preparativi e racconti, la famiglia Cohen al completo è a metà della cena per l’anniversario di Seth e Summer. Lui avrebbe voluto festeggiare più in grande i loro dieci anni insieme, ma lei ha preferito una cena con i soli familiari più stretti. Delle persone con cui avrebbe voluto festeggiare manca solamente suo padre, morto a causa di un infarto ormai tre anni e mezzo fa.
Sono tutti seduti attorno al tavolo in cortile, di fronte alla piscina. Seth si rivolge a suo padre.
Ho letto sui giornali del tuo nuovo
processo contro quel boss della malavita.
Anthony Masano, sì. Tra qualche mese
non possederà più mezza California.
Sono pronto a portargli via anche le mutande!
Non ce la fai proprio a stare
fuori dai guai eh?
A quanto pare no! Del resto da
qualcuno dovrai pur aver preso.
Sandy sorride con aria soddisfatta. Ha sempre la risposta pronta.
Dico sul serio, papà. Sii prudente.
Con quella gente non si scherza.
E nemmeno con tuo padre!
Sandy fa un gesto come a mostrare i suoi muscoli e Seth sorride scuotendo il capo. Kirsten e Summer sorridono a quelle parole. L’amore e la passione che Sandy ha sempre messo nel suo lavoro di avvocato è esemplare. Ryan ne è la testimonianza vivente. Il figlio adottivo dei Cohen è abbastanza silenzioso, come suo solito. Non ha mai amato parlare più del necessario. Sophie Rose si rivolge a lui.
Allora, Ryan. Hai più picchiato
nessuno qui a Newport?
Interviene Seth, prendendo la palla al balzo.
E’ una vita che non lo vedo più usare i
suoi pugni indomiti. E’ diventato un
pacifista. Forse devo iniziare a riscrivere
il personaggio di Kid Chino. Già me lo vedo
ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada.
Mi bastano e mi avanzano quelli che ho
tirato quando ero nel fight club!
Ryan! Non lo sai che la prima regola
del fight club è non parlare mai del
fight club? Anche se, ad essere sinceri,
non mi è mai stato chiaro se il fatto di
ripetere questa regola non sia già una
violazione di essa, in quanto le parole
“fight club” vengono ripetute più di una
volta… tu che ne dici?
Ryan lo guarda con un’espressione a metà tra l’esterrefatto e il rassegnato. Pensa che Seth non cambierà mai. Al tavolo tutti iniziano a ridere, poi prende la parola Kirsten.
Ryan, il lavoro come procede?
Dopo la domanda, la donna prende la ciotola dell’insalata rovesciandosene un po’ nel suo piatto.
Abbiamo avuto un po' di difficoltà
inizialmente, ma sembra che adesso il
Newport Group sia pronto a spiccare
nuovamente il volo. Certo, se riavessimo
con noi la storica vice presidente sarebbe
tutto molto più facile...
Kirsten inclina leggermente la testa verso destra.
Lo sai, sono stata costretta a rifiutare
la tua proposta a causa dei miei problemi
di salute. Inoltre, abitare a più di sei
ore da Newport non avrebbe certo aiutato.
Tuttavia sono sicura che sarai totalmente
all'altezza della situazione. Se solo mio
padre potesse vederti ora...
Probabilmente il nonno lo ucciderebbe per
avergli rubato l'azienda. Sai, non era certo
il fan numero uno di Ryan.
Sandy fa un cenno facendo capire di pensarla allo stesso modo e Summer sorride ripensando alle vecchie storie tra Ryan e Caleb.
Non è mai stato il tipo di persona che
lascia trasparire i suoi sentimenti. A volte
la sua prudenza lo portava ad essere chiuso
e scontroso, a non fidarsi di nessuno, ma so
che alla fine l'avevi conquistato. Sarebbe molto
fiero di te oggi. Così come lo siamo noi.
Ryan guarda Kirsten e le sorride. Quanto sono lontani i tempi in cui la donna sgridava suo marito per averle portato un galeotto in casa. E’ passata una vita. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe affezionata così tanto a lui.
A mezzanotte inoltrata Sandy, Kirsten e Sophie si infilano nuovamente in macchina pronti a riparire verso casa. Il viaggio è decisamente lungo, tant’è vero che fino al giorno prima avevano intenzione di passare la notte a Newport e rientrare la mattina successiva, ma un’improvvisa chiamata del giudice ha costretto Sandy a viaggiare di notte in modo da poter essere presente il mattino dopo in tribunale. Quando il dovere chiama, Sandy risponde. Sempre. Dopo aver salutato tutti, i tre ripartono alla volta di Berkeley.
COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)
Ad un certo punto del tragitto, un’altra auto – nera e con gli abbaglianti accesi – si avvicina, da dietro, alla vettura della famiglia Cohen. Sandy guarda nello specchietto e la vede. Il suo sguardo si atterrisce quando l’auto inizia a tamponare la loro.
Sandy!
Papààà!
Le due iniziano ad urlare. L’auto dietro continua a tamponarli. Ancora. E ancora. E ancora. La paura prende il sopravvento. Sophie urla. Kirsten fa lo stesso.
Sandy tenta, con una manovra, di farsi sorpassare, ma l’auto nera colpisce nuovamente la loro. Di fianco questa volta. Un impatto tremendo. L’auto dei Cohen cade giù, nella strada sottostante, ribaltandosi. Rotola. Rotola ancora. Un volo di una decina di metri. L’auto in frantumi. Vetri ovunque. Fumo. Silenzio surreale. La quiete dopo la tempesta. Da lontano iniziano a sentirsi delle sirene. Ambulanze e vigili del fuoco. Sembra un film. Sembra un incubo. I paramedici arrivati sul posto dell’incidente portano via due barelle coperte con dei teli bianchi. Sulla terza barella è ben visibile Sophie Rose con una maschera d’ossigeno sulla bocca e tanto sangue sulla testa. Lì attorno c’è il caos. La gente radunata è incredula spettatrice di quel disastro. Un macabro spettacolo.
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