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Autore: _Krzyz    10/07/2015    2 recensioni
-“Ma cosa? Dove sono? Ehm… ciao.”
-“Ciao!”
-“Posso chiederti cortesemente se sai dove siamo?”
-“No, purtroppo non ne ho idea. Ma qua non si sta poi tanto male, no?”
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Cosa succede dopo?
Flashfic senza pretese su quello che succede dopo che le ultime parole sono state scritte :)
[SPOILER!]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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After


-“Ma cosa? Dove sono? Ehm…  ciao.”
-“Ciao!”
-“Posso chiederti cortesemente se sai dove siamo?”
-“No, purtroppo non ne ho idea. Ma qua non si sta poi tanto male, no?”
-“In effetti… sei qui da solo?”
-“In questo momento in particolare, si, però non sono l’unico. Tanta gente passa per di qua, ma non si ferma mai nessuno.”
-“Questa sedia è libera?”
-“Si.”
-“Se mi siedo è un problema?”
-“Certo che no, accomodati pure!”
-“Ah...grazie!”
-“Figurati!”
-“Cos’hai in mezzo alla fronte?”
-“Ah, intendi questo?”
-“Si…”
-“Questo foro è il principale motivo per cui sono finito qui. La gente non arriva sempre qua a causa sua, ma nel mio caso si. Nessuno si ricorda come di preciso si giunge in questo posto, io e te compresi, so solo che il tramite è stato questo. A proposito, anche tu ne hai uno, lo sai?”
-“Oddio, dove?!”
- “Proprio qui, sulla tempia destra. A questo punto è facile dedurre che siamo arrivati qua a causa della stessa cosa!”
-“ Credo di si… tu che cosa ci fai qua? Voglio dire, non sembra ci sia molto da fare in questo posto, tu stai qui tutto il giorno?”
-“Si, ma ci sto per un motivo ben preciso.”
-“Cioè?”
-“Sto aspettando una persona.”
-“Chi è questa persona?”
-“Non ne ho idea. ”
-“Ma allora che senso ha aspettare una persona che neanche conosci?”
-“ Ad essere sincero sembra stupido ed insensato. Però non avrei motivi per non farlo, o per andarmene. Sento che questa è la cosa giusta da fare. E tu, perché ti sei fermata?”
-“Non so. Forse devo aspettare qualcuno anche io.”
-“E’ probabile. Molti arrivano sapendo di dover aspettare qualcuno. Fino a poco tempo fa su quella sedia c’era seduto un ragazzo.”
-“Davvero?”
-“Si. Era molto alto e massiccio, aveva l’aria di essere profondamente incompreso. Non aveva neanche un foro nel corpo, ma a volte la sua testa cadeva di lato, come se diventasse improvvisamente pesante , e dovevo dargli una mano a raddrizzarla. Lui per esempio stava aspettando una ragazza.”
-“Wow… E l’ha poi trovata?”
-“No. Ha visto arrivare i suoi genitori e se n’è andato con loro. Ha detto che per quanto avesse potuto aspettare quella ragazza lei non se ne sarebbe mai andata con lui, perché  le aveva causato un male terribile. E quel male, il male che aveva fatto a lei, quello l’ha portato qui. La gente è complicata.”
-“La persona che aspetti è una ragazza?”
-“Certo che ne hai di curiosità in corpo ,eh? Comunque si, aspetto una ragazza. E tu, mia cara, chi stai aspettando?”
-“Verosimilmente un ragazzo.”
-“Immaginavo. È sempre il cuore, il motivo per cui la gente si ferma su queste sedie a pazientare. Se non hai di meglio da fare, puoi aspettare qui con me.”
-“Non è una cattiva idea.”
-“No, infatti. Non c’è nulla per kilometri in questo posto, quindi dubito fortemente che tu possa trovare un’attrattiva migliore dello stare seduta a chiacchierare con me. E poi non credo ti dispiaccia, no?”
-“Affatto, è bello avere qualcuno con cui  parlare in questo mortorio!”
-“Concordo pienamente!”
-“Posso farti una domanda personale?”
-“Certo.”
-“Tu eri un Erudito? Hai la stessa parlantina e usi lo stesso linguaggio semi-forbito tipico degli Eruditi…”
-“Semi-forbito?! Comunque si, ero un Erudito, ma poi ho scelto gli Intrepidi. Sei una trasfazione anche tu?”
-“Si. Nata Abnegante, ora Intrepida, anche se è stata una scelta di comodo.”
-“Perché?”
-“Divergente.”
-“Ah. Non credevo di poter conoscere una Divergente, siete soggetti così interessanti!”
-“E’ un complimento o un insulto?”
-“Un complimento, ovviamente!”
-“Senti…da quanto tempo sei qui?”
-“Non da troppo tempo, qui tutto scorre in maniera diversa e quasi non ti accorgi delle ore che passano. Come puoi vedere il paesaggio è sempre bianco e statico quindi è difficile capire quanti giorni sono passati dal mio arrivo. Però ora che non sono più da solo forse il tempo passerà più in fretta! Oh, cavolo, non ci siamo neanche presentati!”
-“Già, che cosa stupida! Comunque piacere, io sono Beatrice, puoi chiamarmi Tris.”
-“Lieto di conoscerti, Tris, il mio nome è Will!”
-“Allora Will, ora che facciamo?”
-“Facciamo quello che abbiamo fatto fino ad ora. Stiamo seduti in questo limbo bianco, dove tutti prima o poi arrivano, dove nulla si muove, dove non c’è freddo, fame, sangue. E aspettiamo. E quando arrivano le persone che stavamo aspettando ci alziamo e ce ne andiamo.”
-“Non è una cattiva idea.”
-“No, non lo è.”
 

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IL KACTUS DI KRZYZ

Come vi è sembrata questa storiella? :)
Ho deciso di rendere questa storia il meno descrittiva possibile. Essendo una persona che di solito si sofferma molto sui particolari, è stata una vera sfida riuscire ad annullare ogni riferimanto rendendo la storia scorrevole. Lasciate correre la fantasia! 
Saluti e baci dal Kactus!
_Krzyz
p.s: il ragazzo la cui testa cade di lato è Al. Supponendo che cadendo da una tale altezza si sia rotto la spina dorsale, ho cercato di rendere la sua morte evitando dettagli macabri. Inoltre, i fori che i ragazzi hanno sulla testa sono causati dai proiettili!
  
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