Un padre assente
Non
sempre le relazioni giungono a buon termine anche se per Thomas e Sofia
sembrava che fossero ad un passo dal matrimonio, ma non sempre
ciò che appare è la realtà.
Il loro rapporto iniziò in un modo tanto passionale e focoso quanto è stato la fine piuttosto bollente.
Verso
la conclusione della relazione tra i due ragazzi era sempre più
burrascoso e le loro riappacificazioni finivano spesso tra le lenzuola.
Alla
gran lunga questo tipo di riappacificazione portò alla
soddisfazione degli appetiti sessuali della coppia, ma alla
esasperazione di Isabella. La giovane voleva avere un rapporto
più comunicativo, dove si poteva discutere dei problemi e non
negarli con una sana seduta di esercizio fisico sotto le coperte.
Sofia
non poteva negare che il suo compagno era qualcosa di più simile
ad un dio greco e al mago del sesso a cui un essere umano poteva
avvicinarsi e abile più di un certo Rocco Siffredi, solo che non
bastavano tutte queste abilità se mancava il dialogo.
Per Sofia non c’erano solo problemi di cuore, ma anche le condizioni di salute del suo buon vecchio genitore.
Il
buon vecchio padre era un poliziotto molto attivo anche dopo la
pensione. Il genitore della giovane era anche un bravo muratore e molte
abitazioni avevano la sua firma. Martino si divertiva ad organizzare
eventi benefici, ritrovi e a raduni. Fu proprio ad uno di quelli
incontri che ebbe un malessere.
Fu proprio in quei giorni in cui il padre era ricoverato per i vari accertamenti che anche Sofia andò dal medico.
Lei
era molto stressata per le condizioni di salute del padre, per la sua
relazione ormai giunta al capolinea, per la tensione di dover vendere i
suoi diritti d’autore del suo primo besteller ad una casa di
produzione cinematografica che iniziò ad avere le nausee
quotidianamente ma questi dolori li aveva associati alla tensione e non
ad una possibile gravidanza.
Quando
il medico le annunciò della gravidanza la giovane donna fu molto
felice e aveva rinnovato la speranza di riallacciare i rapporti con
Thomas.
Quella
sera quando Sofia ritornò a casa dall’ospedale aveva
progettato di annunciare in modo romantico al futuro padre la lieta
notizia, ma i progetti andarono in fumo perché Thomas si era
dato alla fuga.
Il
giovane non aveva lasciato nemmeno un biglietto d’addio e se non
fosse stato per l’incredibile ordine degli armadi vuoti Bella
aveva pensato di chiamare la polizia.
Sofia
non aveva impiegato molto per intuire che il suo compagno se ne era
andato perché mancavano tutti i suoi oggetti. La giovane sapeva
quanto preciso e pignolo fosse il suo compagno, ma ciò che la
stupiva era la velocità in cui aveva fatto le valigie e a far
sparire tutti gli oggetti personali che intuì che probabilmente
il fuggitivo era stato aiutato.
Dopo
quell’intuizione presa dal panico la ragazza controllò se
i suoi oggetti preziosi fossero stati rubati, purtroppo quello che
aveva intuito si concretizzò e lui se ne era fuggito con i suoi
oggetti preziosi. Nella sfortuna però ci fu qualcosa di positivo
ed era l’abitudine della giovane donna di non amare tanto i
gioielli, ma per lei fu un colpo al cuore non trovare la catenina che
suo padre le aveva regalato per la sua laurea, per lei fu altrettanto
doloroso non trovare il braccialetto che lui le aveva regalato al primo
mesiversario al chiaro di luna, per lei fu una coltellata non trovare
l’orologio a pendolo che fu della sua amata nonna e
un’oggetto che veniva tramandato per generazioni nella sua
famiglia.
Quella
sera Sofia si sentì una fallita per non aver capito che tipo di
uomo che si era innamorata, si sentiva ferita, illusa.
Trascorse
un paio di ore a piangere per quel codardo, ladro che l’aveva
abbandonata e aveva provato a contattarlo più volte per una
spiegazione senza riuscirci finché sentì suonare il
campanello di casa che le rinnovò le speranze, ma ahimè
era solo Paolo.
Paolo
era il suo migliore amico che era lì per accompagnarla in
ospedale dall’ex poliziotto e anche per brindare con i futuri
genitori dell’arrivo di un piccolo Coppola, ma quando Sofia
aprì la porta non aveva proprio la voglia di festeggiare.
“Sara mi ha raccontato della bellissima notizia…” disse Paola prima di entrare in casa, ma rimase ammutolito dall’espressione non di giubilo di Sofia.
Sara era la sorella di Paolo nonché la migliore amica di Isabella.
L’amicizia
tra Paolo e Sofia era nata tra i banchi delle superiori e
proseguì anche durante l’università, ma per un
periodo s’interruppero i rapporti per poi rincontrarsi durante un
corso di aggiornamento.
Sofia sapeva quello che combinava il suo amico perché la sorella di Paolo era la sua migliore amica e quasi una sorella.
A
Paolo bastò uno sguardo e poche parole per capire quello che era
successo e mosse mari e monti per trovare il fuggitivo, anche per
prenderlo a schiaffi e per ottenere giustizia per la sua migliore amica.
Un
paio di giorni dopo a Martino gli fu diagnosticato una malattia
degenerativa e dal carattere ereditario, per Isabella fu una nuova
batosta.
Il
decorso della malattia del padre non lasciava speranza e ciò che
la rendeva triste era che probabilmente avrebbe potuto aver ereditato
quella malattia e quindi in un futuro molto lontano il piccolo avrebbe
potuto ereditare il male del nonno.
La
giovane era incerta se fare il test per scoprire se era portatrice sana
di quella malattia oppure evitare di fare quelle dannate analisi. Se la
situazione fosse stata la più pessima avrebbe preso in
considerazione l’eventualità di un aborto? Avrebbe
permesso che il nascituro potesse ereditare quella malattia?
Durante
quei giorni parlò di quella situazione con i suoi amici e con i
familiari. Si arrivò alla conclusione di fare il possibile per
Martino e di rendere il suo ultimo periodo di vita come il più
bello.
Fu
grazie a Paolo che Sofia trovò il coraggio di sottoporsi a quel
test , ma purtroppo ancora una volta il destino le era avverso.
“Il test è positivo” riuscì a dire al suo migliore amico
“Mi
dispiace moltissimo Isabella, ma guarda il lato positivo che quando
manifesterai i primi sintomi saranno trascorsi anni e la ricerca
avrà fatto progressi!”
“Io
non voglio finire i miei giorni di vita non sapendo di vivere, non
voglio che a lui o lei dovrà vivere quello che ora mio padre sta
patendo!”
“Ti
capisco Sofy, ma adesso è troppo presto per preoccuparti per
quello che ti succederà. Non è detto che il piccolo abbia
ereditato quella malattia!”
“Hai
ragione Paolo. Spero che il mio piccolo brontolone avrà la
possibilità di conoscere il nonno e di nascere sano”
Alla
fine la giovane donna decise che non avrebbe rinunciato all’unica
cosa positiva della vita e cioè il dono di diventare madre. Per
il piccolo avrebbe lottato e avrebbe fatto l’impossibile che
avesse una vita felice, serena e sana.
Sofia
sperava che lo stato di salute di suo padre fosse abbastanza buono per
quando avrebbe partorito e per vivere la gioia di diventare madre con
l’uomo più importante della sua vita, suo padre.
Per
quanto riguarda il padre del nascituro, la giovane aveva deciso di non
porgere denuncia per il furto ma allo stesso tempo si era ripromessa
che non avrebbe fatto conoscere un padre degenere al figlio. In quei
momenti Thomas era l’ultimo dei suoi pensieri.
Durante le varie analisi e visite ginecologiche si scoprì che il nascituro sarebbe stato un maschietto.
“Volete sapere il sesso del nascituro?” Domandò la ginecologa.
“Si” rispose la futura mamma.
“Sarà un bel maschietto, complimenti mamma e papà!” Disse
la dottoressa rivolgendosi sia alla madre che al suo accompagnatore
presupponendo che quel bel morettino che sembrava un nativo americano.
“Solo che non sono il padre” disse imbarazzato Paolo.
“Lui è il mio migliore amico ed è come un fratello per me! Sarà un buon zio per il piccolo!” disse alla ginecologa.
Il
rapporto tra Paolo e Sofia in quel periodo si era molto rafforzato
tanto che per il giovane si rinnovò la fiamma dell’amore
che provava per la sua amica, ma in quest’occasione aveva deciso
di procedere con cautela.
Il
periodo che Paolo e Sofia avevano interrotto i contatti era
perché lei non corrispondeva i suoi sentimenti e per giunta era
arrivato quel pirla del padre del bimbo.
Paolo
era disposto a tutto per avere una nuova possibilità con la
sventurata scrittrice anche a far da padre ad un bimbo non suo. Il
giovane aveva trascorso l’ultimo periodo accanto alla giovane
scrittrice ed era stato lui ad avvisare che Isa Stewart, pseudonimo
molto più british del comunissimo e italianissimo Sofia Rossi
non avrebbe partecipato alla prima del film che era basato il suo
best-seller che aveva raggiunto la vetta delle classifiche dopo poche
settimane dalla pubblicazione.
Il
piccolo nacque in una tiepida giornata di primavera e fu chiamato John
Martin Bianchi. Fu deciso di dargli i nomi inglesi per via della
passione sfrenata di Sofia per qualsiasi cosa che fosse britannico
della neomamma.
La
mamma del piccolo si era innamorata del suo migliore amico,
dell’uomo che le era stata sempre affianco nei momenti più
bui, dell’uomo che con tenerezza e forza la salvava nei momenti
di disperazione.
Sofia
si era accorta d’essere innamorata del suo amico faterno quando
insieme stavano facendo degli esercizi per la memoria per il buon
vecchio Martino. Quel giorno stava chiedendo al padre le date dei
familiari tra cui Paolo, il figlio del migliore amico dell’ex
poliziotto, quando si accorse di sentire le farfalle allo stomaco e
sentiva la mancanza dell’amico nonostante si fossero visti poche
ore prima.
Dall’accorgersi
al dichiarare il proprio amore per l'amico fu una delle sette fatiche
di Ercole. Sofia si vergognava per aver perso del tempo prezioso, per
non aver corrisposto subito l’amore per il suo migliore amico e
inoltre la ferita che le aveva inferto Thomas sanguinava ancora.
Per
quanto innamorata che fosse di Paolo continuava a chiedersi se lui lo
fosse ancora, se lui fosse disposto a crescere il figlio di un altro
come il suo, se si fosse dichiarata e per la migliore delle ipotesi
Paolo avesse ricambiato i suoi sentimenti e se quella relazione fosse
andata male cosa sarebbe successo?
La giovane trascorse un paio di giorni con questo dilemma: mi dichiaro o non mi dichiaro?
Sofia
pensava anche al bimbo che stava per nascere, all’assenza del
padre e alle eventualità di iniziare una relazione con Paolo. Il
piccolo aveva bisogno di una figura maschile, ma non si sarebbe
dichiarata al suo amico solo per dare un padre al piccolo.
Nell’elenco
dei pro e dei contro c’erano molti punti e per quanto orgogliosa
che fosse la madre ritenne che il piccolo aveva bisogno di una famiglia
in cui regnava l’amore e lei poteva donare al piccolo John Martin
tutto ciò che lui aveva bisogno.
Alla
fine si convinse di dichiararsi con Paolo durante una cena a lume di
candela. Isabella era al nono mese di gravidanza e per quanto si fosse
preparata un discorso romantico quando giunse il momento non riusciva a
spiccare una parola.
“Sofy cosa succede?” disse
Paolo preoccupato per l’imbarazzante silenzio dell’amica
anche se aveva intuito già da un pezzo che finalmente i
sentimenti della sua migliore amica erano cambiati, ma voleva sentirsi
dire il ti amo.
“Niente, ti è piaciuto quello che ho preparato?”
“Si,
era tutto buonissimo ma non avrai preparato tutto questo solo per
chiedermi se approvo le tue doti culinari, vero?” Disse con una punta di malizia Paolo.
“Mi leggi nel pensiero?” Rispose Sofia.
“No,
io ti conosco da molto tempo e c’è qualcosa che vorresti
dirmi, ma sappi che io non scaperò mai. Non sono
l’altro!” Con il termine “altro” Paolo si riferiva all’ex della ragazza che da sempre aveva amato.
“Paul,
lo sai che è da un p’ di tempo che ho capito che non sei
come lui. Tu sei la persona più affidabile, più
romantica, più sincera che esista ed è questo che amo di
te!”
“Anch’io ti amo! Vedi che non era così difficile dichiararsi? Ti rimarrò sempre accanto”
Fu
così che i due giovani si dichiararono e si baciarono, ma non fu
abbastanza lungo perché qualcuno aveva fretta di nascere…
Il figlio di Sofia e Thomas nacque nello stesso ospedale nella quale era ricoverato il nonno.
Per
Sofia fu un’immensa gioia ricevere la visita dei genitori e
vedere che il padre aveva la forza di cullare il nipotino. Fu in
quell’occasione che la neomamma scattò una foto che
divenne molto importante per lei.
Quando Martino conobbe il nipotino riuscì a strappare una promessa alla figlia.
“Promettimi che il piccolo conoscerà il padre anche se lo crescerai con Paolo!”
QUALCHE ANNO DOPO…
Martino
partì per il suo ultimo lungo viaggio qualche anno dopo la
nascita del suo amato nipotino. L’ex poliziotto ebbe la fortuna
di conoscere e di giocare con il piccolo John Martin, ma purtroppo il
bimbo era troppo piccolo per ricordarsi del nonno.
Nella
sua sfortuna il buon vecchio Martino fu fortunato di vedere la sua
adorata figlia trovare la felicità con Paolo che aveva accettato
con amore e gioia di crescere il figlio di un altro.
Martino,
nonostante la malattia, riuscì a portare all’altare la sua
Isabella mentre il piccolo John Martin faceva da paggetto alla mamma
poco dopo aver imparato a camminare.
Poco
prima di chiudere gli occhi per l’ultima volta Martino chiese
alla figlia di far conoscere al figlio quel scavezza collo del padre.
Alla
dipartita di Martino la scrittrice rischiò di entrare in un
forte stato di shock nonostante era preparata a
quell’eventualità. Fu grazie al marito e al figlio che
riuscì a superare quel brutto momento.
Il
bimbo era molto portato per la musica, un lato ereditato da quel
mascalzone del suo padre biologico, e già alla soglia dei
quattro anni sapeva suonare il pianoforte come un vero professionista
anche se la madre era più propensa a far godere al figlio una
sana infanzia.
John Martin Bianchi assomigliava moltissimo all’innominato.
Il
piccolo aveva lo stesso sorriso sghembo di Thomas, gli stessi occhi
verdi del padre ma con la determinazione della madre, anche i capelli
erano identici del padre ma il bimbo sebbene fosse la fotocopia del
padre biologico aveva l’animo gentile e determinato di Sofia.
Per quanto riguarda il genitore di John Martin non era scomparso dalla faccia dalla terra, ma si era trasferito ad Ibiza.
Qui
il ladruncolo con i proventi del piccolo furtarello aveva aperto un
locale dove se la spassava con molte donne e tra queste c’era una
nota cantante e attrice che aveva partecipato ad una nota serie
televisiva sui bagnini, ma come cantante era nota come Blondie Pamela
ed aveva riportato in auge la musica anni 80.
Paolo era un giovane agente letterario con la passione per la danza. Il provetto ballerino riuscì a trasmettere l’amore per la danza anche alla moglie.
I
due giovani sposini avevano deciso di partecipare ad una nota
competizione di danza famosa in tutta l’Italia. La gara
durò qualche settimana e i due innamorati arrivarono in finale
eccellendo in tutti i tipi di danza: salsa, merengue e altre danze
Per
la finale di quella competizione era stata invitata una nota cantante
che era stata accompagnata dal compagno, ormai sicuro che quel piccolo
reato fosse caduto in prescrizione.
Blondie
Pamela doveva cantare due canzoni per le due coppie in gara, ma anche
altre. La cantante non sapeva che quel giorno avrebbe scoperto
un’amara verità sul suo compagno.
Quel
giorno tutto filo liscio fino a quando Sofia non scoprì chi era
l’accompagnatore al piano della cantante ovvero al momento
dell’esibizione.
Sofia
e Paolo avevano provato fino all’ultimo le mosse della
coreografia che li avrebbe fatti vincere ed erano rimasti in quella
stanza anche per rimanere con il piccolo che aveva voluto seguire i
genitori a tutti i costi invece di rimanere a casa con la nonna
René.
Per fortuna c’era Sara ad accudire il bimbo mentre i genitori partecipavano alla gara
Sofia
quando si accorse chi era al piano le scattò l’ira funesta
di Achille nei confronti del suo ex, ma fu il marito a placare
l’animo della moglie.
“Amore, non farti rovinare la serata da quel codardo!” disse Paolo
“Mi ha derubata ed ero incinta di suo figlio. Lui si merita di essere punito!” Le rispose la moglie furibonda.
“Concordo
con te, ma propongo di partecipare alla gara come se non lo avessimo
visto. Possiamo avvisare Sara di contattare la polizia prima
d’iniziare la gara!” propose Sofia prima di entrare in pista.
Sofia
e Paolo danzarono dannatamente bene tanto che vinsero. Alla premiazione
dei vincitori arrivò un bimbo dai capelli biondissimi e dal
sorriso malandrino per portare un mazzo di fiori alla mamma, scappando
dalle cure amorevoli della zia. Oltre al piccolo Thomas in miniatura
arrivò anche la polizia ad arrestare il pianista ladro.
Quel giorno Thomas rimase sconvolto non solo per l’arresto, ma anche per la scoperta della paternità
Angolo tutto mio: Spero che questa storia vi piacerà e se avete qualcosa da dirmi sono lieta di ascoltarvi