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Autore: Montreal    10/07/2015    1 recensioni
Sono passati dieci anni da quando Cordelia è diventata la nuova Suprema, e nella Congrega c'è aria di cambiamento.
Leonard Saint-Claire, nuovo studente, nonché primo alunno di sesso maschile a frequentare la Robichaux's Academy dopo molto tempo, si troverà suo malgrado coinvolto in una fitta rete d'intrighi, complotti e battaglie per la conquista del titolo di prossima Suprema.
Riuscirà Cordelia a mantenere il potere? Oppure sarà surclassata da un nemico che cospira nell'ombra?
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cordelia Foxx, Nuovo personaggio, Zoe Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Cordelia guardò fuori dalla finestra della camera, osservando le ultime nuvole che lentamente sparivano per lasciare spazio al sole.

Dato che il salotto e lo studio erano rimasti danneggiati dall'incendio, aveva temporaneamente trasferito il suo ufficio nella sua stessa camera da letto.

Gli ultimi avvenimenti l'avevano provata, ma adesso si sentiva decisamente meglio; con la morte di Serina l'influsso del suo incantesimo era completamente sparito, e Cordelia aveva riacquistato tutti i suoi poteri.

Aveva anche parlato con i genitori della ragazza, ed aveva raccontato loro tutto, senza tralasciare nulla, incluso il suo coinvolgimento nella morte della figlia Si era aspettata urla, minacce... invece la coppia aveva ascoltato attentamente, la faccia tetra, dopodiché l'avevano ringraziata ed erano andati via. Dopo un attimo di smarrimento, Cordelia decise che, dopotutto, la loro reazione era stata alquanto prevedibile. Si ricordò del giorno in cui Serina era arrivata alla Robichaux's, e dell'espressione terrorizzata dei suoi genitori. Non le avevano fornito spiegazioni, non le avevano detto in che modo i suoi poteri si erano manifestati, le avevano solo chiesto di tenerla e di fare molta attenzione con lei. Cordelia aveva creduto che la loro, infondo, non era neanche stata la reazione più plateale che le famiglie delle sue studentesse avevano avuto, e non vi aveva mai dato troppo peso.

E pensare che ero a tanto così dal perdere tutto...

Il rumore di qualcuno che bussava alla porta la fece riemergere dalla sua pozza di pensieri.

-Avanti-

Lydia e Leonard entrarono nello studio. Lei sfoggiava un leggero sorriso, mentre lui aveva quell'aria timorosa che non lo abbandonava mai, nonostante avesse dato prova di essere coraggioso più di tanti altri. A tratti anche più di Cordelia stessa.

-Avete supportato la Congrega in un momento di crisi- disse con fare cerimonioso -avete sgominato il piano di una consorella indegna di questo nome, ed avete salvato la mia vita e quella di un'innocente. Avete la mia gratitudine, oltre ad un encomio per servizi resi alla Congrega ed un posto fisso nel Consiglio, quando raggiungerete la maggiore età-

Leonard sembrò molto sollevato, Lydia era al settimo cielo.

Quando però la porta si aprì di nuovo, l'aria si fece più pesante.

Gloria teneva gli occhi fissi sulla Suprema, lo guardo freddo come sempre.

Cordelia abbassò lo sguardo, e quando lo rialzò, una lacrima le solcava la guancia. L'asciugò velocemente, mentre si alzava in piedi.

-Per quale motivo mi ha convocato- chiese Gloria con tono di voce neutro.

-Per farti le mie scuse- le rispose Cordelia dopo un attimo di silenzio nel quale si guardarono fisse negli occhi. Era evidente quanto le costasse parlarne -per quel che valgono. Mi dispiace, Gloria. Desideravo solo essere una buona Suprema, ma temo di non essere stata molto meglio di mia madre. Alla fine, anche io ero disposta ad uccidere un'innocente per preservare il mio potere. Potrai mai perdonarmi?-

Gloria la fissò, e per la prima volta da molti anni, il suo volto mostrò un'espressione anomala, uno strano miscuglio di compassione, imbarazzo e serenità.

- Come potrei non perdonarti, tu mi hai salvata. Mi hai regalato questo mondo-

Allora Cordelia si lasciò cadere sulla poltrona, pienamente rinfrancata da quelle parole.

 

I tre ragazzi uscirono dalla camera sentendosi leggeri come l'aria.

-Beh è andata bene, no? Non capisco perché fossi così agitato- chiese Lydia.

-Non si sa mai, non credi? Magari avrebbe potuto...-

-Cosa? Darci anche un buono sconto per acquisti da Gap?-

Risero tutti, compresa Gloria.

Leonard la fissò stupefatto; non l'aveva mai vista ridere. Lydia, a quanto pare, era ugualmente sorpresa.

Notando che i due la fissavano, Gloria tornò alla sua solita espressione distaccata.

-Allora io torno in camera- e s'incamminò lungo il corridoio.

-E grazie- disse con un ultimo sorriso, poco prima di girare l'angolo.

-Ha riso?!- commentò Lydia scandalizzata.

Leonard non rispose. Neanche un giorno prima aveva affrontato apertamente una strega che voleva ridurlo ad mucchio di cenere, eppure quella scena gli sembrava ancora più assurda.

-Facciamo una passeggiata?- gli chiese lei.

 

Fuori l'aria era più fresca rispetto ai giorni passati.

Lydia e Leo camminavano vicini sull'erba bagnata del cortile della Robichaux's Academy

Le nubi nel cielo si stavano pian piano diradando, lasciando filtrare finalmente degli sprazzi di sole, dopo mezza settimana di pioggia praticamente continua.

- Ho una domanda- disse Leonard squarciando il silenzio che si era formato.

-Spara-

-Quando Serina ha usato il Concilium su di me, ecco...-

-Santo cielo, Leo! Non eri in te, lo sai. Smettila di pensarci-

Lui trasse un respiro profondo.

-Ecco, volevo solo sapere come hai fatto a salvarti-

Quello doveva essere il giorno delle assurdità; per la prima volta, Lydia non sapeva cosa dire.

Dopo aver fatto la faccia di una che aveva appena sbattuto un piede, la ragazza si ricompose.

-Vieni- disse, porgendo la mano a Leonard.

Lui esitò un istante.

-Ti fidi di me?- chiese con un mezzo sorriso.

Leonard annuì secco, poi le afferrò la mano.

Un piccolo passo, e si ritrovarono sopra il tetto dell'Accademia.

Leonard rischiò quasi di cadere di sotto, ma Lydia fu più svelta e, afferrandolo per la maglietta, lo attirò a sé, posando le labbra sulle sue.

Leonard spalancò gli occhi, come se stesse ancora per precipitare al suolo.

-Mia hai baciato- quasi l'accusò, sgomento.

-L'ho fatto anche nella camera di Serina-

-Ed è bastato per farmi rinsanire?-

Lei alzò le spalle ,

-A quanto pare sì-

Leonard si accorse che la stringeva ancora fra le braccia e, quando il sole uscì completamente dal dietro il suo paravento di nubi, capì di non avere più dubbi.

Andare in quel posto era stata la decisione migliore che avesse mai preso in vita sua.

 

Note dell'Autore

Ed è finita. In realtà la storia si era già conclusa nel capitolo precedente, mi serviva solo un epilogo per non terminare in modo troppo netto. Potrei dire di essere soddisfatto del risultato finale, ma immagino che ciò spetti a voi, quindi...

Salute e alla prossima.  

  
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