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Autore: Odinforce    11/07/2015    3 recensioni
Era già trascorso un anno dal loro matrimonio, non sembrava vero... un anno che Naruto avrebbe potuto definire quasi “normale”: era stato un periodo molto tranquillo, durante il quale non era accaduto nulla che richiedesse la competenza di un ninja dagli enormi poteri come lui. La cosa, naturalmente, gli stava benissimo... dopo aver affrontato nemici del calibro di Kaguya, Toneri e lo stesso Sasuke, meritava almeno un’intera vita di riposo; meglio ancora se poteva condividerla con una persona meravigliosa come la sua Hinata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Quarto passo
 
Biscotti per cani.
Hinata non avrebbe potuto scegliere un indizio più strano, pensò Naruto mentre osservava quella manciata generosa di biscotti sulla sua mano. Cosa poteva significare? Naruto non aveva mai avuto un cane, e nemmeno Hinata, per quanto lui ne sapeva. A meno che...
« Biscotti » ripeté il biondo tra sé, « biscotti... cani... ma certo! Akamaru! »
Naruto sorrise, estasiato per la soluzione uscita automaticamente dalle sue labbra. Stavolta era stato facile: era vero che Hinata non aveva cani, ma era altrettanto vero che lei aveva trascorso molti anni in compagnia di uno... anzi, due! Il biondo soffocò a stento una risata provocata dal buffo pensiero, quindi si rimise in marcia.
Verso la prossima meta!
Il clan Inuzuka risiedeva in un quartiere dall’altra parte del Villaggio della Foglia, nei pressi dell’area forestale. Questo permetteva loro di allevare comodamente i cani, tenendoli il più vicino possibile alla natura incontaminata. Naruto raggiunse in breve tempo il quartiere, anche se nel frattempo era ormai passata l’ora di pranzo; il suo stomaco cominciava a brontolare in modo fastidioso, tanto che ben presto avrebbe ucciso pur di avere una ciotola del suo adorato ramen. Ma non voleva perdere tempo a mangiare, perché la sua ricerca di Hinata aveva la precedenza su tutto.
Naruto si armò dunque di pazienza e bussò alla porta di casa Inuzuka. Dopo qualche istante la porta fu aperta da uno sconosciuto ninja del clan.
« Buongiorno, sto cercando Kiba... è in casa? »
« Oh, il nobile Naruto! » esclamò l’uomo, sorpreso. « Certo, ve lo mando subito. »
Kiba apparve sulla soglia pochi minuti dopo, sorridendo all’amico. Naruto non lo vedeva da un po’ di tempo, perciò si stupì nel notare il nuovo accenno di barba sul suo mento.
« Ehi, Naruto! Come stai, vecchio mio? »
« Non c’è male, Kiba, grazie. E tu? »
« Ah... la solita vita, non posso farci niente. »
Naruto tacque, indeciso su ciò che poteva dire. Tra i suoi amici più stretti, Kiba era uno dei pochi a rimanere ancora scapolo, mentre tutti gli altri stavano convolando a nozze uno dopo l’altro; il biondo lo aveva visto talvolta frequentare ragazze, ma erano tutte durate poco per diverse ragioni.
Nel frattempo i due amici erano entrati in casa, raggiungendo il giardino.
« Ehm... come va con Kaya? » domandò infine.
« Mi ha lasciato » commentò Kiba, incrociando le braccia con una punta di amarezza. « Ha scoperto di essere allergica ai cani e voleva obbligarmi a scegliere... lei o Akamaru! E io mi sono ritrovato persino a pensarci su! Così, dopo cinque minuti buoni, ho deciso e le ho indicato la porta. Hah... donne... chi le capisce è bravo. Forse per questo mio padre è scappato via... »
Naruto restò in silenzio, ma la sua faccia imbarazzata la diceva lunga su come la pensava; qualsiasi fumettista si sarebbe divertito a ritrarlo con la classica goccia sulla testa, in quel momento.
« Almeno tu non ce li hai simili problemi, eh? » riprese Kiba, dandogli una pacca amichevole. « Tu e Hinata andate d’amore e d’accordo... non vi separerebbe nemmeno un’altra caduta della Luna. A proposito, lei come sta? »
« Ecco... in verità sono venuto per questo » disse Naruto, sempre più imbarazzato. « Sto cercando Hinata, è sparita da stamattina. L’hai vista, per caso? »
« Uh? No, oggi non lo vista, ma... un momento! Hai detto “sparita”? Naruto, vuoi forse dirmi che lei... »
Kiba divenne improvvisamente sconvolto, un’espressione che non gli si addiceva affatto.
« No, Kiba, calmati, tra noi va tutto bene » intervenne Naruto. « Non mi ha lasciato... anzi, oggi è anche il nostro primo anniversario di matrimonio. »
« Oooh! È vero, lo avevo dimenticato! Auguri, vecchio mio! »
E Kiba tornò a rilassarsi nel giro di un attimo. Naruto ne approfittò per raccontare all’amico la situazione, la “caccia al tesoro” organizzata da Hinata e gli indizi che gli stava lasciando. Il biondo mostrò infine l’ultimo che aveva trovato al campo d’allenamento: i biscotti per cani.
« ...sicuramente voleva riferirsi al tuo cane, Akamaru » ipotizzò Naruto. « Tu che ne pensi? »
« Uhm » fece Kiba, esaminando i biscotti con il suo fiuto. « Be’, io sono stato tutto il giorno con Akamaru... se Hinata gli avesse affidato qualcosa ce ne saremmo sicuramente accorti. Però hai ragione, questi biscotti si riferiscono proprio a lui. Si dà il caso che questi sono i preferiti di Akamaru... cibo per cani del marchio Scooby, al gusto di pollo. Hinata lo sa bene, mi ha accompagnato un sacco di volte a comprarli in questi anni. »
Naruto fu lieto di saperlo, tuttavia questo non risolveva la questione.
« E come ci aiuteranno dei biscotti per cani a trovare Hinata? »
Kiba sospirò.
« Ah, Naruto... sei l’eroe del Villaggio, salvatore del mondo e futuro Hokage... ma sotto sotto resti ancora un gran fesso. Non ci arrivi? Non ti servono i biscotti, ti serve Akamaru! Lui potrà trovare Hinata con il suo fiuto. »
E senza aspettare una risposta da Naruto, il ninja marchiato di rosso fece un lungo fischio. Il suo cagnone bianco Akamaru fece la sua comparsa pochi attimi dopo, correndo spedito verso il suo padrone. Abbaiò tutto contento a Naruto, che tuttavia si tenne a debita distanza; non che ne avesse timore, ma semplicemente non aveva una passione per i grossi cani.
« Abbiamo una missione da compiere, bello » annunciò Kiba, mostrando i biscotti ad Akamaru. « Li riconosci? Un regalo da parte di Hinata. »
Akamaru annusò i biscotti, per poi farli fuori quasi tutti in un solo boccone.
« Bravo, bello! Ora troviamo Hinata, forza! »
Un attimo dopo i due ninja erano fuori, intenti a seguire Akamaru che stava già seguendo una pista. Il cane conosceva bene l’odore di Hinata, dunque non c’era stato alcun bisogno di fargli fiutare qualcosa che le appartenesse. Akamaru procedeva spedito, correndo tra le vie di Konoha a gran velocità; Naruto e Kiba lo seguirono a ruota, aspettando che li conducesse a destinazione.
Il trio si fermò una manciata di minuti dopo, in una via secondaria al centro del villaggio. Akamaru si era fermato nei pressi di un grande albero, posto ai margini della strada. Naruto si guardò subito intorno, visibilmente deluso; la strada era poco affollata, perciò fu subito chiara la realtà dei fatti.
« Hinata non è qui » commentò. « Sei sicuro che sia il posto giusto, Kiba? »
« Più che sicuro » rispose lui, mentre accarezzava il suo cane. « Io, Hinata e Shino siamo soliti incontrarci qui quando c’è una missione. Se per lei c’è un significato in questo posto, non può essere altrimenti. Inoltre, ora che ci penso... ehi, è proprio qui che ti abbiamo rivisto, Naruto! »
« Cosa? Che vuoi dire? »
« Non ti ricordi? Quando sei tornato a Konoha dopo il tuo viaggio di tre anni, ci siamo beccati proprio qui. Shino si era lamentato perché non lo avevi riconosciuto... ti sei stupito nel vedere Akamaru così cresciuto... e Hinata è praticamente svenuta tra le tue braccia. »
Naruto trattenne il fiato. Ancora una volta sentì come una lampadina accendersi nella sua testa, illuminando un’area che per lungo tempo era rimasta al buio. Mise a fuoco il ricordo di quel giorno lontano, quando si era preso il compito di cercare un nuovo partner per il Team 7 per aiutarlo a scovare la spia di Sasori. Così aveva incontrato molti vecchi amici nello stesso giorno: i membri dei Team 10 e 8, tra i quali c’era naturalmente Hinata.
Ora ricordava bene. Mentre commentava la freddezza di Shino e l’incredibile crescita di Akamaru, si era accorto della presenza di qualcuno alle sue spalle; Naruto si era voltato, ma non c’era nessuno. Hinata si era nascosta in un vicolo laterale, troppo sorpresa nel rivedere il suo amato all’improvviso. Anche lei era cresciuta molto: era diventata più alta e i suoi capelli erano lunghi, una splendida chioma corvina che brillava di azzurro alla luce del giorno. I suoi occhi perlacei erano sempre gli stessi... colmi in quel momento di un pesante mix di spavento, sorpresa e timidezza nei confronti di chi non aveva avuto il coraggio di salutare.
« Oh, Hinata! Perché ti nascondi? »
La ragazza non aveva risposto. Il suo viso era diventato di un rosso acceso, e il battito del suo cuore aveva raggiunto una velocità ai limiti dell’umano. Un attimo dopo era svenuta.
« Le hai sempre fatto questo effetto » commentò Kiba, riportando Naruto al presente. « Credo di non aver mai visto nessun altro perdere i sensi così tante volte, nemmeno in guerra o in missione. Hai sempre avuto il suo cuore in tasca, in un certo senso... ma Hinata non aveva il coraggio di fartelo notare. »
Naruto annuì, diventando serio all’improvviso. Ancora una volta era pervaso dal rimorso, ripensando a quanto tempo avesse trascorso senza Hinata al suo fianco. Se non fosse sempre stato così impegnato a raggiungere i suoi obiettivi, forse quel giorno si sarebbe accorto di quanto lei fosse diventata bella dopo tre anni di lontananza.
Ma ormai non aveva senso ripensare al passato. L’anello che portava alla mano sinistra servì a ricordargli com’era fatto il suo presente... e come sarebbe stato il futuro da ora in poi. Dopotutto non era forse il loro primo anniversario?
« Ehi, Akamaru, che hai trovato? »
Naruto si voltò. Il cane stava scavando tra le radici dell’albero, rinvenendo poco dopo un oggetto. Kiba lo afferrò, guardandolo con aria confusa; quando il ninja biondo si avvicinò per guardare, scoprì che era quello che cercava: un altro rotolo, contrassegnato questa volta con il numero 5.
« È il nuovo indizio di Hinata » dichiarò soddisfatto. Aprì dunque il rotolo, il quale conteneva un nuovo messaggio:
 
Conoscere il dolore degli altri è l’unico modo per capirli. Chi non conosce il dolore non può capire la vera pace.
 
Naruto sgranò gli occhi, non credendo a ciò che vedeva. La scrittura era sicuramente quella di Hinata, ma era certo che non fossero parole sue; le aveva già sentite per bocca di qualcun altro... parole dolorosamente familiari. 
   
 
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