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Autore: Odinforce    11/07/2015    3 recensioni
Era già trascorso un anno dal loro matrimonio, non sembrava vero... un anno che Naruto avrebbe potuto definire quasi “normale”: era stato un periodo molto tranquillo, durante il quale non era accaduto nulla che richiedesse la competenza di un ninja dagli enormi poteri come lui. La cosa, naturalmente, gli stava benissimo... dopo aver affrontato nemici del calibro di Kaguya, Toneri e lo stesso Sasuke, meritava almeno un’intera vita di riposo; meglio ancora se poteva condividerla con una persona meravigliosa come la sua Hinata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Quinto passo
 
Hinata aveva scelto questa volta un indizio che riconduceva a un ricordo spiacevole. Mentre Naruto leggeva le parole del messaggio, ricordò quasi subito il loro significato e la persona da cui le aveva sentite la prima volta.
Dolore.
Pain.
Non poteva che fare riferimento a lui, con quel messaggio... dunque Naruto non aveva dubbi sul posto in cui avrebbe dovuto recarsi; fortunatamente non era molto lontano. Si congedò da Kiba e Akamaru, ringraziandoli per l’aiuto, e spiccò un balzo enorme, dritto verso la nuova meta.
Pochi minuti dopo, il ninja biondo era arrivato a destinazione: Bakushinchi, un piccolo parco al centro di Konoha costruito in memoria della distruzione del villaggio, avvenuta cinque anni prima ad opera di Pain. In giro c’era un po’ di gente, intenta ad ammirare il monumento posto al centro del parco: una grossa statua di bronzo che raffigurava Naruto Uzumaki, nelle vesti da eremita, in piedi sopra la testa di un rospo gigante circondato da un ammasso di macerie. Alla base del monumento, una targa dorata mostrava ai passanti un messaggio carico di significato.
 
Per non dimenticare il dolore, né colui che ci ha aiutati a superarlo.
Grazie, Naruto
 
Naruto osservò la scena in silenzio. Non gli piaceva molto quel monumento, ma non aveva potuto impedire a un eccentrico artista di realizzarlo durante i lavori di ricostruzione di Konoha; aveva persino usato macerie autentiche per realizzare la base del monumento. Perché Naruto avrebbe dovuto opporsi a una tale riconoscenza? Aveva salvato il villaggio, dopotutto, e tutte le vittime dell’attacco erano persino tornate in vita. La gente della Foglia aveva tutto il diritto di ringraziarlo come poteva... e un evento del genere doveva essere ricordato.  
Naruto si guardò intorno ancora una volta, esaminando bene i vari gruppi di persone che camminavano intorno al parco. Hinata non c’era. Inoltre, mentre si avvicinava al monumento che lo ritraeva, i ricordi di quel tragico giorno attraversarono la sua mente in rapida successione.
Pain, leader dell’Akatsuki, aveva attaccato il Villaggio della Foglia allo scopo di catturare Naruto una volta per tutte. In quei giorni, il biondo era impegnato ad allenarsi sul monte Myoboku per imparare le tecniche eremitiche, del tutto ignaro che nella sua patria si stava consumando una tragedia di enormi proporzioni. Alla fine, tuttavia, la notizia dell’attacco gli era giunta, così aveva subito fatto ritorno insieme ai suoi amici rospi... pochi istanti dopo che il villaggio era stato raso al suolo, per mano di Pain.
Usando le sue tecniche potenziate dall’energia naturale, Naruto era riuscito dopo una dura lotta a sconfiggere i corpi usati dal nemico, il quale vantava un potere che rasentava il divino. Pain, tuttavia, era stato in grado infine di bloccare il biondo, grazie ai suoi poteri di attrazione gravitazionale. Nel giro di un attimo, Naruto aveva visto la situazione precipitare, mentre quel maledetto gli conficcava paletti neri su tutto il corpo per immobilizzarlo. Sarebbe stata la fine per lui, se qualcuno non fosse intervenuto per salvarlo.
Hinata. Era apparsa all’improvviso, sferrando un pugno a Pain che, seppur mancandolo, riuscì ad allontanarlo da Naruto. Il biondo non fu sollevato di vederla prendere le sue difese, anzi... aveva cercato di mandarla via.
« Non ti permetterò di mettergli di nuovo le mani addosso! »
« Perché sei venuta qui? Scappa! Non hai speranze contro di lui! »
« Lo so. Questa volta io, Naruto, voglio salvarti. Ho passato la vita a piangere e ad arrendermi prima di provarci... ed ho fatto fin troppi errori. Ma tu... mi hai indicato la via giusta da seguire, Naruto. Io... ho sempre tentato di seguirti, di raggiungerti. Ho sempre voluto stare al tuo fianco; ogni volta, Naruto, volevo essere al tuo fianco.
Naruto, mi hai cambiata. Il tuo sorriso mi ha salvato. Per questo, Naruto, per proteggerti... sono disposta a morire. Perche io... ti amo. »
Il vento soffiò tra quegli splendidi capelli corvini per quella che parve un’eternità, portando via il suono delle ultime parole di Hinata. Parole che Naruto non aveva mai sentito rivolte a lui in tutta la sua vita. Ancora immobilizzato al suolo, il biondo non aveva potuto altro che restare a guardare mentre Hinata si lanciava ancora una volta contro Pain, determinata più che mai a proteggere il suo amato; mentre il nemico bloccava il suo attacco e la sbatteva con violenza al suolo; mentre le conficcava un paletto nero, trapassandole il petto.
Il resto, come si suol dire, era storia. Naruto aveva perso il controllo, lasciando che la furia e il potere della Volpe a Nove Code lo dominassero; in un attimo si era liberato dai paletti e si era scagliato contro Pain, pronto a farlo a pezzi. Il biondo avrebbe vinto in seguito la battaglia, non con la forza ma con le parole; aveva convinto Nagato (vero nome di Pain) ad arrendersi, a riporre in lui le speranze per un mondo migliore... e infine a rimediare agli ultimi danni che aveva causato. Con le sue ultime forze aveva riportato in vita tutte le vittime della distruzione di Konohoa, pronte a ricominciare.
Hinata, fortunatamente, non era stata uccisa. Sakura e i suoi compagni erano riusciti a trarla in salvo e a curarla prima che fosse troppo tardi; Naruto non aveva potuto vedere quanto lei fosse felice nel rivederlo tornare al villaggio sano e salvo, dopo aver vinto la battaglia. Non aveva visto le lacrime di gioia per lui, nel constatare che il suo sacrificio non fosse stato vano.
Ti amo.
Sarebbe passato molto tempo prima che Naruto ricordasse queste parole, rivolte a lui per la prima volta nella sua vita. Dopo la guerra, dopo Kaguya e Sasuke... dopo Toneri. Il biondo poteva quasi credere di dover ringraziare quel cretino venuto dalla Luna per tutto ciò che aveva ottenuto da quella esperienza.
Forse era meglio così, dopotutto. Guardandosi indietro, Naruto non poteva definirsi pronto per avere una ragazza, all’epoca della distruzione di Konoha. C’erano troppi impegni, troppe responsabilità... troppe promesse da mantenere; e troppi nemici da eliminare. Come avrebbe potuto ricambiare i sentimenti di Hinata in quel momento?
Ma non aveva dimenticato il suo gesto... il fatto che gli aveva salvato la vita, in quel tragico giorno. Certo, non avrebbe mai voluto che le cose andassero così, ma ormai non aveva più importanza. Hinata era viva, lui era vivo... quel giorno si erano salvati tutti.
Naruto si guardò intorno. La gente di Konoha era tutta intorno a lui, come di consueto: semplici passanti, i ninja fuori servizio e numerosi turisti; molti di loro lo stavano guardando con un misto di orgoglio e curiosità, mentre stava in piedi accanto al suo monumento. Quegli sguardi, liberi ormai del disprezzo che lo aveva tormentato per tutta l’infanzia, erano il tacito ringraziamento per averli salvati, e per aver garantito un futuro ai loro figli.
Hinata gli aveva permesso di salvarli.
Il tempo passava, e Naruto si rese conto di non avere ancora trovato il nuovo indizio lasciato da sua moglie. Iniziò dunque a cercare, girando intorno al monumento; guardò dappertutto, e alla fine trovò il rotolo sulla testa del rospo, ai piedi della riproduzione del ninja biondo. Come al solito, il rotolo era chiuso con un nastro con sopra disegnato un cuore, contrassegnato dal numero 6; un nuovo messaggio era contenuto al suo interno, scritto dall’elegante mano di Hinata:
 
Complimenti, mio eroe! Se stai leggendo queste righe significa che hai seguito correttamente il percorso che ho tracciato per te. Hai compiuto ogni passo senza mai mollare, senza dimenticare ciò che abbiamo fatto insieme per tutti questi anni. Ora, se non sei ancora stanco di cercarmi, vai dove ci siamo scambiati il primo bacio d’amore. Il tuo premio ti aspetta laggiù... non tardare!
La tua dolce Hinata
 
Gli occhi di Naruto si fecero improvvisamente umidi, ma fece il possibile per non darlo a vedere. C’era ancora un po’ di gente intenta a fissarlo, dal momento che si era arrampicato sul monumento per prendere il rotolo... non ci avrebbe fatto una bella figura. La cosa importante, ora, era raggiungere la nuova destinazione; non fu difficile indovinare di quale luogo si trattava, ricordava benissimo quel magico momento in cui aveva baciato Hinata per la prima volta.
Il biondo rivolse lo sguardo al cielo, e anche se era ancora in pieno giorno, poteva già vedere il pallido profilo della luna... sotto la quale aveva dato inizio alla sua nuova vita.
   
 
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