La sveglia faceva le 2:40 del mattino. Jude l’aveva scrutata con un occhio mezzo aperto e l’altro ancora chiuso pregandolo di ritornare a dormire. Era stato svegliato dallo squillo del telefono, un’insopportabile squillo che Caleb gli aveva messo e che lui non aveva più tolto. Ci mise un po’ prima di sollevare la testa dal cuscino. In un primo momento voleva lasciarlo squillare, e accontentare il suo viso che non voleva staccarsi da quel cuscino, ma visto che chiunque fosse dall’altra parte della cornetta non aveva nessuna intenzione di riattaccare decise di rispondere.