Libri > L'Ombra del Vento
Ricorda la storia  |      
Autore: Soqquadro04    13/07/2015    3 recensioni
Penélope si è portata via tutto, il tuo cuore e il tuo respiro e le tue parole – le parole, persino quelle, persino quei sogni che Miquel diceva non ti sarebbero mai appartenuti (tutto, eccetto i sogni, diceva, e rideva – tutto, anche l'amore).
Lei si è presa anche quelli.
Penélope Aldaya dal bel sorriso; Penélope Aldaya che attendeva triste sul davanzale di una finestra; Penélope che sorrideva a te.

Le strade di Barcellona in una notte fredda, l'ombra di un uomo, il fantasma di un amante.
[Possibile OOC]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il tempo

Disarm you with a smile
and cut you like you want me to.
Cut that little child,
inside of me and such a part of you.
Ooh, the years burn.
Disarm - The Civil Wars (cover)



Le strade di Barcellona sono buie e bagnate, arterie ingrossate di un cuore spezzato, e Laìn Coubert è molto più che un'ombra, più che un personaggio – è tutto quello che rimane.

Cosa resta, Julián, del ragazzo che eri?

Cosa resta di favole e mostri, cattedrali distrutte, fiumi e case invecchiate, e la nebbia dei tuoi pensieri che prendeva magicamente forma, come se fosse facile, come un miracolo, labbra aperte e sguardi sospesi?

Non c'è più niente – più niente.

Penélope si è portata via tutto, il tuo cuore e il tuo respiro e le tue parole – le parole, persino quelle, persino quei sogni che Miquel diceva non ti sarebbero mai appartenuti (tutto, eccetto i sogni, diceva, e rideva – tutto, anche l'amore).
Lei si è presa anche quelli.

Penélope Aldaya dal bel sorriso; Penélope Aldaya che attendeva triste sul davanzale di una finestra; Penélope che sorrideva a te.
Penélope dal nome condannato; Penélope dalla pelle bianca come gesso; Penélope dalle mani fini; Penélope dalla fedeltà incrollabile.

Penélope dagli occhi lucenti e l'anima abbandonata, la tua anima, lasciata a marcire in una tomba.
Penélope morta da anni (centinaia, migliaia, milioni di anni); Penélope divorata dai vermi; Penélope la madre di tuo figlio; Penélope ancora giovane e ancora bella nell'eterna perfezione dei tuoi ricordi sfocati.

Vent'anni ad aspettare un fantasma (a ruoli scambiati, leggende che si rivoltano nei loro sepolcri ammuffiti) e il dolore che non t'abbandona mai, e a cosa servono allora tutte le storie che raccontano gli uomini?
A cosa sono servite quelle notti febbrili di fumo e parole e parole e parole, se non hanno salvato lei?

Forse hai dato loro troppo amore, troppo valore, pezzi di carta e frasi vacue che nessuno legge e di cui a nessuno importa veramente.
C'è un modo per rimediare, ed è l'unico.

Non ci sono stelle, nel cielo scuro, non ci sono lampioni a illuminare il lastricato fradicio – non c'è luce.
Non c'è più niente.

Le strade di Barcellona sono buie e bagnate, gli angoli delle case incombono come corvi su una carcassa, vie silenziose nella notte più oscura, e il rumore della serratura che scatta è impercettibile e assordante.

Il soffitto è ricolmo di ombre, angeli accusatori con occhi di braci, o forse è solo quella tua mente crudele che ne inventa altre per non lasciarti solo – l'odio ti brucia le vene come alcool.
Il fuoco non attacca subito – ci sono pile di volumi alte come montagne, umidità dannosa quasi quanto le tue fiamme, che alla fine divampano feroci come cani affamati.

Meritano solo odio, le tue parole – parole, inchiostro che ti macchia le mani da anni, scuro come il sangue di chi ti ha amato, e quando il fuoco ti raggiunge le carni non gridi e non corri.
Forse lo faresti, se ci fosse ancora qualcosa per cui vale la pena vivere – ma l'odio, l'odio è forte e ti tiene stretto a sé, e forse è quello a tenerti sveglio, mentre muori.

Pensi a Penélope, e non ne ricordi il volto.

È il tempo, che si è portato via tutto.






______________________________________________________________________________________________________________________________________________

N/A - Note dell'Autrice:
Buonsalve a tutti quelli che sono arrivati fin qui :)
Questa cosina è un esperimento che è venuto fuori dal nulla e di sua spontanea volontà - ieri notte ho finito di leggere il libro, mi sono maledetta per averci messo così tanti anni a decidermi a leggerlo, e già lì mi stuzzicava l'idea di provare a scriverci qualcosina, anche per rispolverare un attimo l'abitudine a trattare con personaggi di romanzi e non di serie tv (è da secoli che non scrivo qualcosa su un libro).
Stamattina ho mandato al diavolo le ultime remore ed è venuto fuori tutto ciò - è cresciuta da sola, è molto breve e, come avrete capito, è ambientata la notte dell'incendio del magazzino.
Non credo di avere centrato completamente Julián come personaggio, ma spero di non aver fatto un disastro troppo grande perché mi ci sono seriamente affezionata e mi dispiacerebbe.
In ogni caso, grazie per aver letto :)


A presto,
la vostra Soqquadro

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > L'Ombra del Vento / Vai alla pagina dell'autore: Soqquadro04