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Autore: Looking at the Rainbow    13/07/2015    0 recensioni
Eleonor Thompson ha sessant'anni e una storia che preme per uscire.
Eleonor ha un segreto che alla fine, tra pergamena e calamaio, inizia a venir fuori.
Dal testo: "La pergamena bianca mi guarda, spazientita, invitandomi ad intingere la piuma e iniziare.
Ed io, debole come sempre, l’assecondo.
Non so dirti, Harry, quando vidi tuo padre per la prima volta.
Mi piacerebbe descriverti una sua entrata in scena che mi colpì, ma la mia mente, allora bambina, non ha trattenuto nessuna immagine di quel momento."
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Mary MacDonald, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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C'era una volta un eroe, ma anche due o tre

E la nostra storia lentamente prosegue; questo racconto così poco lineare, costituito di momenti che spero si incastrino, come pezzi di puzzle perfettamente combacianti, con l'idea che negli anni hai costruito dei tuoi genitori.
Non ho la presunzione di essere la prima a parlartene; so che le foto, i racconti e forse le lacrime di altri mi avranno preceduta. Il mio ruolo è marginale; lo scopo delle mie lettere è quello di smussare gli angoli dei loro caratteri, della loro vita, per renderteli più veri e tangibili.
E per questo ti faccio nuovamente entrare per qualche minuto nella Hogwarts del 1973.

Quell'anno, l'assegnazione della Coppa delle Case aveva esito così incerto, che fino all'ultimo giorno gli studenti sembravano determinati ad accumulare quanti più punti possibili, mentre gli insegnanti diventavano tra loro più astiosi ed agguerriti che mai. Tale competizione era particolarmente sentita nel castello perché le due Case in vantaggio, Grifondoro e Serpeverde, da svariati anni si contendevano il titolo.
Anche tu forse avrai provato l'orgoglio di vedere la Sala Grande ornata con i propri colori, l'orgoglio che, ciascuno nel suo piccolo, ma soprattutto come Casa, squadra, famiglia, prova nell'essere protagonista di quella festa, di quella vittoria.

Solo scrivendolo, mi rendo conto che tu, piccolo Harry, sei stato protagonista di una vittoria ben più grande, che il Mondo magico, ma soprattutto tu in prima persona, ha pagato a caro prezzo. Eppure ti chiedo di tenere fuori per un po' quegli anni bui, per tornare con me in un mondo sereno, tra ragazzini entusiasti e problemi banali.
Come ti dicevo, l'esito della competizione era così incerto, che per quei giorni anche tuo padre e Sirius smisero di importunare Gazza per evitare i guai.
Ma non solo; gli insegnati, probabilmente per indurre anche gli studenti meno volenterosi a studiare, stabilirono che in occasione del test di Pozioni che le due Case condividevano, sarebbero stati messi in palio ben trentacinque punti, a quel punto determinanti per la vittoria.

 La sera prima di quel test, mentre tutti sprofondati nelle poltrone cercavamo di ripassare qualcosa, Mary si alzò con uno sguardo che, come avevo imparato, non prometteva nulla di buono.
"Lily, ci devi aiutare! Abbiamo solo una notte per imparare qualunque cosa tu abbia da dirci" esclamò, evidentemente soddisfatta della sua trovata.
Non so perché Harry, forse solo perché avevamo tredici anni ed eravamo spensierati, accettammo quel piano assurdo, consci che saremmo arrivati a lezione più insonnoliti e disattenti che mai.

Quella notte imparai diverse cose: che una coda di salamandra non va mai aggiunta quando la pozione bolle, che fino ad allora non ne avevo mai correttamente mescolata una e che avere degli amici come loro era la più grande fortuna una ragazza di tredici anni potesse chiedere.
La ricordo come una delle più belle al castello e anche se con gli anni i dettagli sono sfumati, alcune scene le conservo ben impresse nel cuore.

Ricordo tuo padre e Sirius che ripetevano a turno i componenti della Polisucco, con tua madre che alternava cenni d'assenso ad occhiate omicide quando loro aggiungevano volutamente qualcosa che non c'entrava nulla.
Ricordo Alice, che si addormentò di colpo sulla pergamena, imprimendosi l'inchiostro ancora fresco sulla guancia.
Ricordo Sirius e Peter che tornarono quando era ancora buio con un vassoio carico di dolci dalle cucine.
Ricordo che prima di addormentarmi su una poltrona, quando ormai mancava solo un'ora all'alba, vidi James che fissava intensamente il volto di tua madre, da poco sprofondata nel sonno.
Ricordo che pensai che James non aveva mai guardato nessuno in quel modo, con quello sguardo un po' curioso e un po' dolce.

Ricordo, ricordi... Ecco il regalo che ti sto facendo, Harry.

Quell'anno non vincemmo la coppa delle Case e Peter fuse il suo calderone il giorno seguente.
Eppure, sotto gli stendardi verdi e argento con cui era decorata la Sala Grande, la sera seguente c'erano soltanto visi sorridenti e sguardi complici.

Nda: so che questa long procede molto al rilento, eppure spero che ci sia ancora qualcuno disposto ad ascoltarmi e a leggere ciò che ho da dire. A seguire Eleonor e il suo racconto. Grazie a chi è arrivato fin qui, a chi ha lasciato il suo parere in passato e a chi, forse, me lo lascerà di nuovo. Alla prossima, gente! :)
  
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