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Autore: Blyth    13/07/2015    0 recensioni
Prussia è partito per l'ennesima guerra e Ungheria lo guarda sparire all'orizzonte per l'ennesima volta, con le paure di sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti prego non lasciarmi sola Note Autrice:
Ecco l'ultima storia scritta per la Drabble Night sul gurppo We are out of prompt del 9/07/15, sto prendeno gusto nello scrivere di Ungheria e Prussia, mi chiedo perchè non ho iniziato prima! 
Questo è il fantastico prompt che mi sono trovata appena sveglia *^*:  "Preferiamo accettare le assenze, piuttosto che urlare le mancanze."
Parole: 304 
                                  Blyth



 Ti prego, non laciarmi sola



 


Ungheria guardò la figura di Prussia allontanarsi a cavallo all'orizzonte dalla finestra della loro camera matrimoniale. Quella mattina lui non aveva voluto svegliarla, dopotutto era l'alba e la sera prima avevano fatto tardi. La giovane si strinse la stoffa della camica da notte all'altezza del petto, Prussia partiva per l'ennesima guerra lasciandola sola e come ogni volta lei si trovava a chiedersi se lo avrebbe mai riabbracciato, ogni volta che Germania lo chiamava alla guerra una parte di lei moriva, sapeva che il suo amato non avrebbe mia potuto dire di no al fratello, ma egoisticamente si trovava a sperare che quella volta non sarebbe partito. Stare in sua assenza per mesi, a volte anni, era uno strazio e si chiedeva perchè non riusciva ad interrompere quella sofferenza, troncando il loro rapporto. Prussia l'amava con tutto se stesso, glielo aveva dimostrato più volte, eppure sceglieva la battaglia e non lei, ogni volta. Si diede mentalmente della stupida, quante volte al momento di salutarsi aveva voluto urlargli in faccia che no, se l'amava davvero non sarebbe dovuto partire, perchè lei voleva costruire una famiglia e con lui perennemente assente non le era possibile, voleva urlargli che cosa avrebbe fatto quando avrebbero avuto dei figli, se sarebbe stato disposto a perdersi i primi passi o il primo dentino "perchè il dovere chiama"; ma non lo faceva mai.Quella mancanza di calore da parte sua la uccideva, non essere abbracciata nel pieno della notte era una sofferenza e pensarlo sul campo di battaglia era un incubo, maggiormente quando sarebbe potuto stare al suo fianco all'ombra del porticato. Sospirò al vento asciugandosi le lacrime.
Oramai lo conosceva, era un uomo nel fiore degli anni, infuocato dall'animo del guerriero, un giorno forse sarebbe cambiato e sarebe rimasto al suo fianco ogni alba, ma per ora doveva limitarsi a vederlo sbiadire all'orizzonte.
  
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