<< Chel! Cheeel! Dannazione, Chel... Torna indietro! >>
<< E' inutile, Tullio, ormai se n'è andata. >> Miguel incrociò le braccia al petto e sospirò profondamente, con fare rassegnato << Dubito che riusciremo mai a raggiungerla, ha portato con sé il cavallo. E l'oro. Già... Avevo quasi dimenticato l'oro. >>
Non sembrava neanche troppo dispiaciuto della cosa, a dire il vero; un ampio sorrisetto entusiasta illuminava adesso il suo volto ed i suoi occhi verdi, splendenti come non mai, traboccavano di gioia e speranza per il futuro.
Tullio, al contrario, aveva un'aria visibilmente affranta e stizzita, i suoi occhi erano spenti e il suo sorriso smorzato da una cocente delusione. Non era del tutto certo se fosse a causa di tutto quell'oro andato perduto o del tradimento di Chel, un tempo sua complice e adesso fuggiasca, diretta verso nuove e affascinanti mete nelle quali lui e Miguel non erano – evidentemente- bene accetti.
O più semplicemente, di entrambe le cose.
<< Non posso crederci... Non posso credere che mi abbia preso in giro! >> gemette Tullio, accasciandosi lentamente sulla sabbia e mettendosi le mani fra i capelli << Come ha potuto farmi questo? C'era un'intesa fra di noi, ci capivamo al volo, eravamo così simili... Praticamente due gocce d'acqua! >>
<< Appunto, due truffatori. >> echeggiò Miguel, sollevando un sopracciglio e guardando di traverso il compagno << Credevi davvero che un sodalizio fra voi due sarebbe stato duraturo? >>
Tullio fece una smorfia.
<< Probabilmente avrei dovuto prevederlo. >> bubbolò << Quella... Vipera. E dire che aveva un'aria così... Invitante. >>
Miguel si trattenne a stento dall'esprimere il proprio disgusto.
<< Anche le piante carnivore ce l'hanno. >> disse << Attirano meglio le prede, sai? >>
<< Beh, io so solo che adesso ci troviamo di nuovo da soli, senza uno straccio di posto in cui andare e neppure l'ombra di un quattrino. >> rilanciò Tullio, mettendo su un broncio pronunciato << Per di più quell'arpia si è presa persino il cavallo! Non ci è rimasto più niente, ormai. >>
Miguel, a quel punto, si voltò dolcemente in direzione di Tullio e rivolse lui un ampio sorriso di conforto, ricolmo di complicità e tenerezza.
<< Beh... Abbiamo l'un l'altro. >> disse << Ed un intero regno ancora inesplorato tutto per noi. Direi che è molto più di niente... Non credi? >>
Allungò una mano in direzione di Tullio, il suo sguardo ancora fisso su di lui e quel solito sorriso entusiasta che si espandeva lungo le sue labbra.
Ottimista come sempre, Miguel non si sarebbe arreso neanche questa volta, neppure di fronte ad una difficoltà così grande. E Tullio, ancora una volta, sapeva di non potersi tirare indietro.
Sorrise di rimando e senza esitazione alcuna afferrò la mano di Miguel e la strinse forte, rimettendosi in piedi grazie al suo aiuto. I due si scambiarono un lungo e silenzioso sguardo, abbastanza eloquente da non necessitare alcuna aggiunta di parole.
Poi, finalmente, si rimisero in marcia, dinnanzi a loro l'orizzonte infinito ed un enorme, ignoto universo pieno di misteri e disavventure.
Ed un'unica, grande certezza.
Quella di poter sempre fare affidamento l'uno sull'altro.