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Autore: MaryMatrix    14/07/2015    7 recensioni
Natsu e Lucy stanno insieme e Natsu non perde occasione di ripetere alla sua stella che la ama. Ovviamente, a modo suo.
Giorno 1 - Wander - "Ti amo" nel pineto
Giorno 2 - Gratitude - "Ti amo" dopo un disastro
Giorno 3 - Transformation - "Ti amo" e Kariu no Hoko
Giorno 4 - Smoke - "Ti amo" e ti regalo il mio sogno
Giorno 5 - Need - "Ti amo" vs "Ti amo, ma"
Giorno 6 - Glory Days - "Ti amo" e Unison Meteora
Giorno 7 - Happy - "Ti amo" e sei con me
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 6 – Happy

“Ti amo” e sei con me

Natsu Dragneel era ormai un simpatico vecchietto sempre sorridente, benvoluto da tutti. Quel giorno era speciale: si trattava dell’anniversario del primo incontro con sua moglie, Lucy, e Natsu voleva festeggiarlo come si deve.

Armato del suo fidato bastone, era uscito di casa con un grande entusiasmo e si era recato al mercato a comprare più cose di quante fosse davvero in grado di cucinare.

- Buongiorno, signor Dragneel! – lo salutò il fruttivendolo. – La vedo in gran forma! -.

- Oh, grazie! – rispose Natsu, sorridendo gioioso.

Pur essendo invecchiato, il suo sorriso era rimasto bello come quello di un tempo.

- Che cosa le serve oggi? – domandò l’uomo, cordiale.

- Oh, tanta frutta, la migliore che ha! – esclamò Natsu. – Sa, oggi è l’anniversario del primo incontro con mia moglie. – lo informò, tutto allegro.

Il fruttivendolo sorrise, cordiale.

- Capisco. Le darò della buona frutta. A sua moglie piace molto, vero? -.

- Può dirlo forte! Le preparerò un’ottima macedonia! -.

- La gradirà sicuramente. È ancora in missione? – s’informò lui.

- Tornerà questa sera e troverà una bella sorpresa! Deve essere stanca. Manca da molto, ormai. -.

- Sì, signor Dragneel. Vedrà che la renderà felice. -.

- Sicuro! -.

Prese le buste e pagò, finendo il suo giro di spese.

- Sono tornato! – esclamò.

- Natsu! – fece una voce con un forte timbro, dall’interno della cucina. – Abbiamo un problema con il forno. -.

- Si è bruciato. – spiegò una voce maschile.

- Cosa? – Natsu si precipitò nella cucina, osservando i suoi due amici.

- Credo che dovrete fare a meno delle lasagne, Natsu. – disse Erza.

Natsu fissò torvamente l’altro anziano nella cucina.

- Hai bruciato il mio forno, eh, stupido ghiacciolo?! – lo aggredì a parole.

- Io? Al massimo l’avrei congelato, semmai. Ma poi perché avrei dovuto rovinare l’anniversario a te e a Lucy? -.

A quella risposta Natsu proprio non sapeva rispondere, ma non era importante un vero pretesto quando si trattava di fare a botte con Gray.
Prima che si facessero male, intervenne Erza.

- Piantatela! Non siete più dei ragazzini e rischiate di farvi male sul serio! Ma guardatevi! Non avete più neanche tutti i denti in bocca e continuate a fare certe scene! -.

- Scusa, Erza. -.

Erza Scarlet incuteva timore anche alla sua veneranda età: manteneva un portamento fiero, i capelli erano raccolti in una severa crocchia e ormai utilizzava la magia del Requipe solo per cambiarsi d’abito.

Qualcuno suonò il campanello e Natsu lanciò un’ultima occhiataccia a Gray prima di andare ad aprire la porta: sulla soglia c’era una donna giovane che aveva i capelli argentati raccolti in una lunga treccia.

- Salve, signor Dragneel! – salutò cordialmente, per poi porgli un pacchetto infiocchettato. – Ecco il millefoglie che mi aveva chiesto. Ha bisogno d’altro? -.

- No, no, cara, grazie. – poi però parve ripensarci. – Però le sarei grato se mandasse suo marito ad aiutarmi ad allestire il tavolo nel giardino. Sono sempre tutto un fuoco, ma non sono più forte come un tempo. -.

- Certo, verrà senz’altro. – la donna sorrise.

- Grazie ancora. Arrivederci signorina. -.

- Arrivederci, signor Dragneel. -.

- Ah, signorina, un’altra cosa… può ricordarmi il suo nome? -.

- Rainbow. – rispose la donna. – Signora Rainbow Dreyar. Arrivederci. -.

Gray scosse la testa sconsolato, assistendo alla scena, ed Erza gli parlò piano, sottovoce.

- Va sempre peggio, eh? -.

- Sempre peggio… -.

- Almeno si ricorda che questa è casa tua? -.

- Crede che sia lui ad ospitare me. – un grande sorriso amaro si dipinse sul volto di Gray.

Natsu rientrò in cucina, osservando il forno come se gli avesse fatto un grave torto.

- Ci penso io al forno! – esclamò. – Ho ancora del fuoco. -.

- No, Natsu. – lo fermò Erza, prima che incendiasse la casa di Gray. – Karen e Dante sono degli ottimi cuochi, perché non provi a chiedere a loro? -.

- Karen e Dante… e chi sono? -.

- Sono i Redfox, Natsu. – rispose Gray.

- Redfox… Gajeel! -.

- Sì, esatto. Gajeel! – confermò l’altro.

- Non chiederò mai un favore a Gajeel! – sbottò.

- Non a Gajeel, Natsu. A suo figlio. E alla figlia di Mira. -.

- Ah, sì. Mira è brava a cucinare, lo è anche sua figlia. -.

Prima che Natsu cambiasse idea Erza si fiondò a telefonare a Karen Dreyar, chiedendole se poteva preparare delle lasagne speciali per l’anniversario del primo incontro tra Natsu e Lucy. Karen non fece ulteriori domande e disse che sicuramente lei e Dante avrebbero cucinato qualcosa e l’avrebbero portata a casa di Gray o sul luogo della cena.

- Grazie. – li ringraziò Erza, di cuore.

- Si fa quel che si può. -.

Poiché al secondo aveva pensato Erza stessa, Natsu si ritenne soddisfatto e iniziò a girovagare per casa alla ricerca di qualcosa.

- Cosa stai cercando, Natsu? – domandò Gray, paziente.

- Un regalo per Lucy. L’avevo messo qui, da qualche parte. -.

- Ti aiuto. Che cos’era? -.

- Un anello. – Natsu sorrise. – Ho pensato che avrebbe gradito rinnovare le promesse matrimoniali, solo tra di noi. -.

- Ah. – fu l’unico commentò di Gray. – Ma che diav… -.

- È una fantastica idea, Natsu. – Erza lo interruppe bruscamente, pestando un piede a Gray.

- Grazie, Erza. Poi a Lucy piacciono tanto le luci. Chiederò al marito di quella signorina gentile di aiutarmi anche a sistemare le luci. -.

- Si chiama Kurz. -.

- Strano nome per una signorina. -.

- Il marito si chiama Kurz. Lei si chiama Rainbow. Rainbow Vastia. In Dreyar. – precisò Gray.

Ma Natsu non diede segno di aver ascoltato una sola parola di ciò che l’amico gli aveva appena detto.

- Credo che andrò a comprare dei fiori. Profumati, come lei. Tu credi che sia una bella idea? – domandò Natsu ad Erza, ignorando completamente Gray. – A Lucy piacciono i fiori. -.

Erza gli sorrise.

- Sì, Natsu, credo che sia una bella idea. Quando Fortaleza andrà a prenderla e la porterà sul luogo della sorpresa credo che le farebbe davvero piacere avere dei fiori. -.

- Allora vado. -.

Natsu non perse un solo minuto e uscì dalla porta di casa senza nemmeno chiuderla, troppo preso dall’entusiasmo di poter fare qualcosa per la sua Lu. Voleva accoglierla al meglio. Era da molto che non la vedeva e gli mancava. Gli altri sostenevano che stesse perdendo qualche rotella, ma non era vero: sapeva ciò che faceva e si ricordava persino gli anniversari.

Gray ed Erza lo guardarono allontanarsi, restando sulla soglia.

- Resteremo con lui tutta la sera. – spiegò Erza a Gray.

- Non ce la faccio a vederlo così. – ammise l’altro. – Non ce la faccio a dargli da bere la pozione di Cicuta. -.

- Lo fai per il suo bene. –.

- Per il suo bene oggi. Che cosa ne sarà di lui, domani mattina? -.

- Ci penseremo. -.

Gray non commentò quelle parole e annuì a stento.

- Draco e Cicuta torneranno presto dalla missione inventata che hai affidato loro. – lo rassicurò Erza. – Quando Draco sarà tornato tutto sarà diverso, tornerai a vivere da solo. -.

L’anziano annuì, pensieroso.

- In realtà pensavo di unirmi alla casa di riposo… - ammise.

Erza lo fissò sorpresa.

- Credevo che tu non volessi venire in quel posto. -.

- Non ce la farò per sempre da solo, Erza, e nonostante l’amicizia che lega me a Rainbow e Cicuta non posso continuare a chiedere aiuto a loro… io e te siamo il passato, ormai, ma spero che almeno saremo insieme. -.

La maga del Requipe sorrise.

- Ti aspetto alla casa di riposo, Gray. Insieme, come ai vecchi tempi. -.

L’altro le sorrise, grato.

Nel frattempo, invece, Natsu Dragneel era alla disperata ricerca di peonie per sua moglie: sapeva che a Lucy piacevano le peonie ed erano sempre piaciute anche a lui. Arrivò tutto sorridente dal fioraio.

- Ehilà, nonnetto! -.

Il fioraio lo squadrò, sorridendo.

- Ma si è visto, signor Dragneel, prima di dare del “nonnetto” a qualcuno? -.

- Io sono giovane dentro! Non ci crede? Posso ancora fare una magia. Kariou no… -.

- Va bene, va bene, signor Dragneel, le credo. – il fioraio si interruppe. – Ma la prego, non mi riduca in cenere l’attività. È venuto a prendere dei fiori per la sua signora? Mi hanno detto che tornerà oggi dalla missione. -.

- Proprio così. – confermò Natsu. – Ed è anche il nostro anniversario. La prima volta che ci siamo visti. Lei era davvero bella, sa? -.

- Non ne dubito. -.

- Ha fatto anche la modella. E la scrittrice. Ed è una maga fortissima! – la lodò Natsu.

Il fioraio sorrideva comprensivo.

- Ne sono sicuro. È tutt’ora una bella donna. -.

- Bellissima. – puntualizzò l’altro. – Ma è mia. -.

- Certo, certo, non volevo mica mettermi in mezzo… ma, su, che cosa desidera? -.

- Peonie. – ordinò il vecchio con determinazione.

- Ah, le peonie! Sì, la signora le adorerà di certo. Bianche vanno bene? -.

- Perfette! Come l’abito che aveva quando ci siamo sposati. Lo aveva cucito appositamente per lei un noto stilista, sa? -.

- Certo, lo ricordo. Il vostro matrimonio finì su tutti i giornali. Era uno dei vestiti da sposa più eleganti che io abbia mai visto. -.

- Deve ancora averlo da qualche parte… -.

Natsu sembrò perdersi nei ricordi per qualche secondo, poi concluse l’affare e si avviò verso casa sventolando quei fiori come un trofeo. Erano belli, profumavano e Lucy li avrebbe adorati di certo.

Quando tornò a casa, Kurz era già lì.

- Salve, signor Dragneel. -.

- Oh, salve, signor… -.

- Dreyar! – suggerì Gray a gran voce dall’altra stanza.

- Oh, giusto. Come stanno i genitori? -.

- Bene, grazie. -.

- Salutameli, quando torni a casa. E dì a tuo padre che un giorno di questi lo voglio sfidare! -.

Erza alzò gli occhi al cielo e Kurz fece una breve risata. Era incredibile quanto, sotto sotto, Natsu Dragneel fosse sempre lo stesso.

- Riferirò. -.

- Bravo ragazzo. Su, forza, dobbiamo allestire per la cena. -.

Kurz sorrise comprensivo e iniziò a trasportare tutte le cose che Gray ed Erza gli indicavano con ordine, cercando di assecondare le urla di Natsu che non stava più nella pelle.

Il luogo dove era diretto lo strano quartetto non distava molto da lì. Era un posto tranquillo, pieno di verde e di fiori ben tenuti, praticamente un giardino.

- A Lucy piace questo posto. -.

Gray stava per ribattere qualcosa ma di nuovo fu prontamente interrotto da Erza.

- Sì, è piacevole, tranquillo e riservato. -.

- E poi guarda le statue di marmo, sono ammirevoli, no? -.

- Belle e di ottima fattura. – confermò Erza. – Vero Gray? -.

- Col mio ghiaccio non potrei farle meglio. – commentò l’altro a denti stretti.

Scesero dalla macchina e si inoltrarono in mezzo al giardino seguendo il sentiero con tutto l’occorrente per quella cena che Natsu aveva progettato nei dettagli.
Anche lui si sforzava nel montare il tavolino, nel legare le lucine dalla mano di una statua a quella di un’altra, nell’apparecchiare per due e nel sistemare le pietanze.

Poco dopo arrivarono anche Karen e Dante con le famose lasagne.

- Scusate il ritardo. – si scusò Karen.

- Non importa, non importa. – minimizzò Natsu. – L’importante è che ci siate. Gray, hai l’anello? -.

- L’anello! – esclamò Gray.

L’aveva cercato sul serio quando Natsu era andato a procurarsi i fiori ma non aveva trovato da nessuna parte quel maledetto anello. Sempre che esistesse.
Velocemente, in silenzio, ne creò uno col ghiaccio e glielo porse.

- Certo che ce l’ho. – sorrise, porgendoglielo.

Natsu lo prese e lo guardò poco convinto.

- È freddo. – commentò.

- È il metallo che è freddo. – spiegò Dante Redfox, correndo in aiuto di Gray.

- Già. Anche le mie spade erano tutte fredde. – Erza gli diede man forte.

Il Dragon Slayer parve non farci più caso. Gray ne approfittò per porgergli un bicchiere.

- Tieni, intanto bevi questo. -.

- Che cos’è? -.

- Un aperitivo. – lo incoraggiò Karen.

Natsu, ingenuamente, lo prese e lo bevve.

- Dov’è Lucy? – domandò, poi.

- Sta arrivando con Fortaleza. – assicurò Erza.

Come a voler confermare le sue parole in quel momento si sentirono dei passi sul sentiero.

- Eccole! – esclamò Gray. – Fortaleza e Lucy! -.

- Lucy… - Natsu fece un passo in avanti.

Fortaleza avanzava, col cuore che si stringeva, guardando sua madre in cerca di forza. Una forza che nemmeno Erza sembrava poterle dare.

- Natsu… ti ho portato Lucy… - disse, titubante.

Gli occhi di Natsu si illuminarono.

Eccola, Lucy, riusciva a vederla. Bella, i capelli bianchi legati e il suo solito sorriso, era luminosa come sempre. Indossava un lungo vestito rosa e aveva il viso arrossato.

- Lucy! Lucy! – Natsu le corse incontro e l’abbracciò. – Lucy sono così felice di vederti! Era tanto tempo. Ma vieni, seguimi. Ti piace? L’ho organizzata per te questa sera, Lucy. -.

- Natsu… - Lucy arrossì, visibilmente.

- Tieni, queste sono peonie. – gliele porse.

Karen fece un enorme sforzo e si avvicinò a Natsu per prendere le peonie che altrimenti sarebbero cadute nel vuoto.

- Non ce la faccio a vederlo così… - ripeté Gray.

- È felice, Gray. – gli disse Erza, che stava facendo di tutto per non piangere. – Guardalo. -.

Era davvero felice e sorridente come non lo era mai stato da quando… da quando, pochi anni prima, Lucy era partita per una missione e lì aveva perso la vita.
Quella perdita aveva distrutto Nats, il quale, piano piano, aveva iniziato a perdere la testa e a credere che la sua Lucy fosse ancora in missione. Si era convinto che ogni tanto tornasse nel cimitero di Magnolia, per poi ripartire, e questa era una di quelle sere.

Quando Natsu aveva incominciato a parlare della serata dell’anniversario, Gray aveva chiesto a Cicuta di produrre un allucinogeno che potesse fargli sembrare che Lucy fosse davvero presente: parlare con un’illusione era pur sempre meglio che parlare con una foto su una lapide.
Quindi, quando Cicuta ci era riuscita, si era consultato con Laxus e i due Master avevano deciso di allontanare Draco da suo padre per non farglielo vedere in quello stato. Così si erano inventati una missione a Gilde unite, ma la vera missione era quella di Cicuta, ossia tenere Draco lontano da Magnolia il più possibile.

Tutti i presenti nel cimitero, vedendo Natsu sedersi, si allontanarono, ma non troppo, per tenere la situazione sotto controllo.

D’altronde Natsu sembrava aver dimenticato la loro presenza. C’era soltanto “Lucy” davanti a lui.
Lucy a cui raccontava la sua vita a casa di Gray, credendo che fosse stato quest’ultimo ad invitarsi a casa loro, le raccontava i suoi giorni, le raccontava chi aveva cucinato per quella sera, anche se proprio non riusciva a ricordare il nome della signorina dai capelli d’argento. A Natsu brillavano gli occhi mentre parlava e a volte stava in silenzio e poi rideva, come se fosse stata l’illusione a dire qualcosa di buffo.

Le sue risa echeggiavano spettrali tra le lapidi, mentre il buio veniva sconfitto dalle luci traballanti delle candele e da quelle che aveva montato Kurz.

All’improvviso, Natsu si alzò tese una mano verso la Lucy inesistente.

- Lucy, vuoi ballare. C’è la nostra canzone? -.

L’illusione sorrise come la Lucy vera e accettò ben volentieri l’invito. Prese la mano del marito e si lasciò condurre da lui al centro del sentiero.

Gli altri si appiattirono dietro le lapidi e gli alberi per non essere visti e da lì furono spettatori di quell’inquietante ballo.
Natsu cantava una lenta melodia, storcendo qualche nota ogni tanto. Potevano sembrare stonature ad un orecchio non esperto, ma Dante e Kurz si resero immediatamente conto che non lo erano: Natsu stava volontariamente rendendo la canzone più tetra. Più disperata. Cantava a voce bassa, profonda, roca e per un momento anche lui sembrò solo un fantasma.

Ma Natsu era felice. Sorrise a Lucy, splendente davanti a lui. La faceva volteggiare, prestava attenzione affinché il vestito di lei non si impigliasse tra i cespugli e la cingeva delicatamente, facendo aderire i loro corpi.

- Sei bellissima, Lucy. – le mormorò, facendo appoggiare le loro fronti. – Non te l’ho mai detto abbastanza. -.

“Lucy” chiuse gli occhi e fece per baciarlo. Natsu esitò per un istante, poi fece un passo indietro, sorridendo amaramente.
Tirò fuori l’anello di ghiaccio e lo mostrò alla donna.

- Non posso. – scosse la testa. – Sono un Dragon Slayer, sono ancora forte, e certi incantesimi posso ancora riconoscerli. Tutti mi hanno assecondato, ma io lo so… lo so che tu sei solo un’illusione di Cicuta. E io non posso tradire Lucy nemmeno con un’illusione, ma ti ringrazio, perché è come se ce l’avessi avuta realmente davanti tutta la sera. -.

L’illusione parve disorientata, poi sparì. L’incantesimo era rotto.

Gli altri si guardarono stupiti: non si aspettavano che Natsu fosse in grado di sconfiggere un potere così forte come quello della figlia di Cobra.

Invece Natsu c’era riuscito e adesso si dirigeva verso la tomba della moglie. La guardò nella foto, nel fiore degli anni, con i capelli raccolti in quelle codine che tanto le piacevano e il suo sorriso dolcissimo.

- Ti dono quest’anello, Lucy, per il nostro anniversario. – lo appoggiò sulla fredda terra, poi iniziò a parlarle. - Mi piace pensare che tu sia ancora viva, Lucy. Tu lo sei. Tu vivi ogni giorno nel mio cuore. – si alzò. – Tu sei la mia aria, sei il ricordo che guida le mie giornate. Sposandoti ho promesso di amarti finché morte non ci separi, ma ho mentito. Io ti amo anche adesso, Lucy. Dovunque tu sia, lo so che puoi sentirmi. Mi manchi, Lucy. –.

Crollò di nuovo in ginocchio e iniziò a piangere, allungando una mano verso la foto. – Io ti amo… - bisbigliò.

Gli altri rimasero senza parole.

Natsu Dragneel era piegato sulla tomba della moglie a piangere tutte le sue lacrime.

Gray non resistette oltre. Straziato, uscì dal suo nascondiglio e raggiunse Natsu per fare ciò che non aveva mai fatto prima: lo abbracciò.

- Mi manca, Gray. – piangeva l’altro. - Non ce la faccio più! Non ce la faccio più! -.

Natsu Dragneel singhiozzava disperato, sconvolto, e Gray Fullbuster lo sorreggeva, per una volta senza stupidi litigi.

Poi Gray Fullbuster si alzò in piedi, mantenendo una mano sulla spalla di Natsu, senza dire nulla.
Non c’erano parole.
Per quella notte Gray Fullbuster fu il guardiano di Natsu, che si sfogò di tutto il suo dolore sulla tomba dell’amata.
Il giorno dopo avrebbero continuato a fingere che Lucy fosse ancora, da qualche parte, in missione.
E Natsu, in qualche modo, sarebbe andato avanti.
E Gray, a suo modo, gli sarebbe stato accanto.

L’angolo dell’autrice

Ciao a tutti!

Allora, sì, non so perché mi sia uscita questa cosa depressa con il prompt “Happy”, ma è venuta piuttosto spontanea. Quindi, ecco, spero che il capitolo conclusivo della mia Nalu week vi sia piaciuto. Spero di essere riuscita a suscitare in voi qualche emozione.

Per i personaggi nuovi in questa one-shot consiglio di leggere la precedente, comunque Rainbow è la figlia di Lyon e Juvia, Kurz e Karen di Mira e Laxus, Dante di Levy e Gajeel, Fortaleza di Erza e Jellal, Draco di Natsu e Lucy e infine Cicuta è la figlia di Cobra e Kinana.
Laxus è il Master di Fairy Tail e Gray il Master di Crime Sorcière.

Detto questo, proprio perché è l’ultimo capitolo, ringrazio davvero tanto tutti coloro che sono lettori silenziosi e tutti quelli che hanno commentato, messo la raccolta tra le seguite, le preferite e le ricordate. A questo proposito, ringrazio sia i nuovi sia quelli che non ho potuto ringraziare la settimana scorsa, quindi lola290, che ha inserito la storia tra le preferite, Nanna92, Alexandra_27, Lord_Alucard, _Kobato_ per averla inserita tra le storie seguite e infine ancora a _Kobato_ per averla inserita anche tra le ricordate.

Che altro dire?

Alla prossima!

@matrix@

  
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