Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Ancient_Mariner    15/07/2015    2 recensioni
Non c'è più nulla da dire, Leuconoe.
Ora siamo soli, io e te, l'uno contro l'altro. E non c'è più acqua. Siamo circondati dalle rocce del deserto.
Il silenzio pesa più di molte parole nel rincorrerci attraverso questi stupidi labirinti di non-essenza, inghiottiti nelle ombre di un presente che ha smesso di appartenerci.
Non restano che briciole di silenzio...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SOSPIRARE

 

Un tempo c’era il mare.

Sogni.

Qui non c’è acqua ma soltanto la roccia,

Roccia e non acqua e la strada di sabbia;[1]

Un deserto fatto di gelidi addii e di venti rabbiosi,

Di radici morte e senza linfa, stupido legno,

Di granelli di stupide coincidenze

Di fumo, e di labirintica non-essenza.

“E’ già pronto il caffè?”,

“Cosa fai questa sera?”,

“Va bene così, serve altro?”.

Lascia stare, è il vento tra le foglie,

Solo il vento

Il turbinio confuso che fanno le foglie

Quando soffia il vento di Ares

Lo sai, no,

Le foglie, è autunno, Leuconoe[2],

Non ci possono far nulla le foglie,

Cadendo nella brina, nel ghiaccio

Mentre sale il caffè

In non faccio nulla di speciale,

Nulla di così speciale

La porta si chiude sbattendo

E tutto annega

Nella roccia

Nella stupida roccia d’un tempo

 



[1] Da T.S. Eliot, La Terra Desolata, “Ciò che disse il Tuono”, vv. 11-12

[2] “La ragazza dalla mente bianca” presentata da Orazio nella celebre Ode del Carpe Diem.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Ancient_Mariner