Fumetti/Cartoni americani > Kim possible
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    15/07/2015    1 recensioni
Kim si guardò bene dal fare commenti su Shego e sul suo abito da sposa, che pure le stava benissimo, onde evitare a quest'ultima qualunque facile pretesto per dar fuoco tanto alla chiesa che al sacerdote. Tuttavia, quel giorno, sia lei che Ron quasi stentavano a riconoscerla. Non l'avevano mai vista con un'espressione tanto dolce e sorridente in volto, così come non avevano mai visto Drakken tutto impomatato ed incravattato come un damerino, e non potevano che augurare sinceramente ad entrambi tutto il bene possibile dalla loro unione.
Dunque il fratello maggiore di Shego non aveva tutti i torti, quando sosteneva che la sorella serbava comunque un lato di sé che lei stessa non sapeva di possedere.
Senza dubbio quei due avrebbero creato tanti altri guai in futuro, rimuginando chissà quali subdole macchinazioni e piani criminali, ma quella scena testimoniava indiscutibilmente che anche loro avevano un cuore...
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor Drakken, Shego
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. 
Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. 
Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.  
Ciao Gina!

 

***
Vestiti, contraddizioni, sentimenti e anelli nuziali
immagini tratte da internet

- Co... Cos... E questo cosa sarebbe ?!?

Shego sgranò tanto d'occhi dallo stupore, quando Drakken le mostrò il bianco abito nuziale che aveva scelto appositamente per lei. Nella sua ingenuità, lo scienziato non aveva minimamente tenuto conto di quale sarebbe potuta essere la reazione della sua ex-mercenaria/neo-fidanzata e, ora, quasi-promessa-sposa. Drakken era anzi convinto che, come aveva avuto modo di estrapolare recentemente attraverso film romantici, sceneggiati, telenovelas e soap-opera di vario genere, la vista del candido indumento, volto a simboleggiare la purezza e la trasparenza dei suoi veri sentimenti per Shego, avrebbe avuto un effetto a dir poco sconvolgente...
E, infatti, lo ebbe!

- E' uno scherzo, vero?

Shego aveva sì ammesso di nutrire una certa attrazione per Drakken, e di provare qualcosa nei suoi confronti, ma l'idea del matrimonio era qualcosa che decisamente andava oltre la sua scarsa e discutibile concezione del termine che la maggior parte delle persone era solita chiamare "amore".

- Non ti piace il bianco, mentuccina mia - cinguettò Drakken. - Possiamo cambiarlo tranquillamente, al negozio c'è un vasto assortimento di colori... Pensavo, anzi, di regalarti tutto lo stabilimento e l'industria tessile nazionale come dono di nozze!
- Frena bello - esclamò Shego severa. - Prima di tutto, quando ti avrei autorizzato a farti venire in mente simili cavolate, si può sapere?

Pure essendo abituato al tono sgarbato e pungente di Shego, per Drakken, quelle parole suonarono anche più dure del solito. Da che il governo degli Stati Uniti lo aveva insignito della speciale onorificenza al merito, mostrando in quella circostanza come lui e Shego fossero teneramente e irresistibilmente attratti l'uno verso l'altra, Drakken era convinto di poter spostare il loro rapporto su un livello decisamente più impegnativo.
Un passo importante e significativo e, secondo lui, necessario a dimostrarle quanto fosse effettivamente cambiato e quanto tenesse ad averla accanto a sé come compagna per la vita.
Purtroppo Shego non la vedeva così.
Non aveva mai visto o inteso nulla all'infuori di sé stessa, e certi atteggiamenti le suonavano ancora oltremodo difficili ed incomprensibili, così quella pomposa e sfarzosa dichiarazione di matrimonio sapeva tanto dell'ennesimo colpo di testa di un bambinone troppo immaturo che stava prendendo un concetto serio troppo alla leggera.

- Dico, hai almeno la più pallida idea di cosa significa offrire un vestito del genere a una donna? - domandò Shego, pur con esasperazione evidente nel tono rassegnato della voce.
- Ma certo - rispose Drakken stupito. - E' il tuo vestito per il nostro matrimo...
- FALLA FINITA !!!

La sfera di verde energia infuocata che Shego gli scagliò addosso, rischiando quasi di incenerirlo, fu evitata da Drakken per un soffio. Passato il momento di panico, contemplando tremante i resti bruciacchiati della solida e spessa parete alle sue spalle, lo scienziato tornò a guardare Shego con evidente perplessità.

- Ma... Ma... Ma... Perché fai così, Shegolina del mio cuore? Non ti va più di sposarmi, hai cambiato idea?
- Primo, anche fossi stata sotto l'effetto di psicofarmaci e stupefacenti, io non ho "mai" detto o sostenuto di volermi sposare; secondo, nondimeno fondamentale, certe sciocchezze da ragazzina romantica vanno bene, appunto, per le ragazzine romantiche; e terzo... Se non la pianti immediatamente e non ti dai una svegliata, farai da accompagnamento per un antipasto di piovra fritta!

Così dicendo, Shego accostò la mano contro la teca trasparente della vasca, ove nuotava appunto una grossa piovra, immettendo nell'acqua un concentrato di energia calorifica che per poco non arrostì il povero cefalòpode.
Drakken era quasi sul punto di piangere.
Perché Shego insisteva nel trattarlo così, come se nulla fosse cambiato tra loro?

- Ma io... io... - balbettò appena lo scienziato. - Credevo che tu... che io... Insomma, che tu e io...
- Figuriamoci - tagliò corto Shego. - Per quale motivo dovrei sposare un ultraritardato come te? Uno che non sa nemmeno allacciarsi le scarpe da solo, andare in bicicletta senza le rotelline e che dorme con l'orsacchiotto di peluche per paura del buio...

La freddezza con cui Shego andava tranquillamente ad elencare tutti i difetti dell'altro, spietatamente, per Drakken fu peggio di una doccia d'acqua fredda. Praticamente sembrava non attribuirgli neppure un briciolo di orgoglio, quasi lo ritenesse davvero un povero bambino deficiente, solo che detto da lei...
Detto da lei, faceva in effetti molto più male che detto da chiunque altro.
Drakken conosceva bene la sofferenza e la profonda amarezza che derivavano dal disprezzo e dallo scherno altrui, avendo costruito su quel terribile senso di impotenza e frustrazione il suo desiderio maniacale di conquista come rivalsa per i torti subiti. Ma da che aveva incontrato Shego, imparando a conoscerla e ad apprezzarla sempre di più, proprio non riusciva a mandare giù l'idea di disgustarla fino a tal punto.
Anche dopo averle aperto il suo cuore, esprimendole la profonda serietà delle sue intenzioni, lei non faceva altro che criticarlo e punzecchiarlo come un povero irresponsabile.

- Quand'è che crescerai, Dr. Deficiente?

Drakken incassò l'ennesima frecciata, facendosi ancora più mogio e depresso in volto, mentre Shego continuava implacabilmente a mortificarlo e umiliarlo coma mai prima. Forse la imbarazzava ammettere di non sentirsi pronta per un passo così importante e, piuttosto che ammetterlo, preferiva infierire sulla nota scarsa maturità di Drakken.
In altre circostanze, complice la bassa autostima, lo scienziato non avrebbe replicato alcunché.
Questa volta però, trattandosi di una faccenda che gli stava così enormemente a cuore, l'orgoglio e la dignità a lungo sopiti ebbero il sopravvento persino sulla sua muta rassegnazione.

- Ti proibisco di parlarmi con questo tono - sentenziò furibondo. - Se non vuoi unirti con me in matrimonio, bene, è sufficiente che tu lo dica... Ma ciò non ti dà il diritto di sputare veleno su quello che provo!
- Senti senti, e da quando un pisciasotto come te ha il coraggio di alzare la cresta?
- Da quando il "pisciasotto" del sottoscritto, nel caso tu lo abbia dimenticato, ha contribuito a salvare il mondo!

Shego esitò un attimo.
A conti fatti, quella era la prima volta che Drakken osava risponderle a tono. Prima d'ora, non si era mai permesso né di controbattere né di ritenere offensive le ripetute mancanze di rispetto nei propri riguardi. Sotto quell'aspetto, Shego doveva ammettere che Drakken era effettivamente cambiato... e non in peggio.
Dunque, alla fine, anche lui possedeva un minimo di spina dorsale.

- Di' un po', signor salvatore-del-mondo, chi ti ha salvato quando gli alieni ti volevano rapire?
- Non cambiare argomento, signorina - ribatté l'altro deciso.
- Credi forse di impressionarmi, facendo la voce grossa?
- E tu credi davvero di potermi parlare come ti pare e piace, come se fossi un povero mentecatto sottosviluppato?
- Però, fai progressi - sorrise Shego beffarda. - Mi hai quasi tolto le parole di bocca!
- Attenta a te...
- Sennò?
- Ti avverto...
- Sennò, cosa... Cosa ?!?

Senza pensare alle conseguenze, Drakken chiuse gli occhi e baciò Shego sulle labbra con tale irruenza da lasciarla letteralmente senza fiato. Costei non reagì anche se, in circostanze diverse, avrebbe potuto benissimo incenerirlo sul posto.
Per la prima volta, da bamboccio smidollato che era, Drakken stava confessando i suoi veri sentimenti senza timore e senza alcuna vergogna. Dunque era davvero innamorato di lei, non tanto per dire, e le sue intenzioni erano quanto di più serio si potesse anche solo immaginare.
Entrambi rimasero a baciarsi per alcuni istanti. Shego si abbandonò soavemente alla goffa iniziativa di Drakken, lasciando che le cingesse la schiena con una mano e che le accarezzasse i lunghi capelli con l'altra, e non lo respinse neppure quando questi si ricompose per riprendere fiato.
Una volta compreso ciò che aveva realmente fatto, Drakken impallidì più del solito, tanto che la sua carnagione bluastra si fece ancora più chiara ed inquietante. Sapeva benissimo che Shego era tanto suscettibile da prendere malissimo quel gesto, immaginando nella sua testa alcuni tipi di morte violenta e spietata cui stava probabilmente per incorrere da un momento all'altro, invece si stupì enormemente quando lei prese ad accarezzargli il mento con un sorriso radioso stampato in volto.

- Finalmente ti sei deciso, stupidone - mormorò.

Drakken rimase a guardare Shego negli occhi, quei suoi magnifici occhi verdi e scintillanti come il fuoco di una cometa siderale da venti parsec al secondo, ed era come se la stesse guardando per la prima volta.
Shego non disse altro, era troppo contenta e temeva di rovinare tutto senza volerlo. Non era abituata a dire cose gentili o frasi di circostanza, non sapeva nemmeno da dove cominciare, e tuttavia il modo in cui stava abbracciando Drakken valeva più di mille parole.
Lo scienziato la abbracciò a sua volta, quasi temendo di perderla, mormorando sottovoce qualcosa che solo Shego poteva sentire.

- Ti ho mai detto che, paragonata all'iperbole arzigogolante del decimo parallasse stellare, sei più bella di tutte le nebulose astrali che io abbia mai visto?

Shego scosse il capo.
Anche se non aveva capito niente di quel discorso farfugliato, ugualmente ne capiva benissimo il senso ed era felice.

- Lo so che non sono un fusto - ammise Drakken. - Che non sono bello e attraente, che ho tanti difetti, e che pure faccio tanti errori... ma ti amo!

Gli occhi di Shego si riempirono improvvisamente di lucciconi, tanto era commossa.

- Shego, te lo chiedo seriamente, perché per me la cosa più importante sei tu...

Così dicendo, Drakken tirò fuori di tasca un piccolo anellino dorato e lo mostrò a Shego con un'insolita espressione seria scolpita sul volto.

- Mi vuoi sposare?

Questa volta fu Shego a baciarlo, rischiando quasi di soffocarlo, e per lui non poteva esserci risposta migliore.

Di lì a breve, ogni supercriminale conosciuto ricevette un invito alle nozze del diabolico ( si fa per dire! ) Dr. Drakken e della sua fiammeggiante compagna Shego.
Anche Kim e Ron, in linea del tutto eccezionale, erano stati invitati a partecipare al matrimonio... in qualità di testimoni.
Kim si guardò bene dal fare commenti su Shego e sul suo abito da sposa, che pure le stava benissimo, onde evitare a quest'ultima qualunque facile pretesto per dar fuoco tanto alla chiesa che al sacerdote. Tuttavia, quel giorno, sia lei che Ron quasi stentavano a riconoscerla. Non l'avevano mai vista con un'espressione tanto dolce e sorridente in volto, così come non avevano mai visto Drakken tutto impomatato ed incravattato come un damerino, e non potevano che augurare sinceramente ad entrambi tutto il bene possibile dalla loro unione.
Dunque il fratello maggiore di Shego non aveva tutti i torti, quando sosteneva che la sorella serbava comunque un lato di sé che lei stessa non sapeva di possedere.
Senza dubbio quei due avrebbero creato tanti altri guai in futuro, rimuginando chissà quali subdole macchinazioni e piani criminali, ma quella scena testimoniava indiscutibilmente che anche loro avevano un cuore. 

FINE

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Kim possible / Vai alla pagina dell'autore: telesette