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Autore: Lu Gy    16/07/2015    0 recensioni
[CreepyFamily]
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se tutte le creepypasta che avete letto, sentito, gli incubi che avete avuto... fossero reali? E se fossero persone in carne ed ossa, che prima erano come voi. Esattamente come TU che stai leggendo. Sì? Sicuramente non in questo modo. Niente yaoi, niente fangirlate, solo la cruda realtà se loro fossero in mezzo a noi.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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1° Capitolo Aprii gli occhi, sopra di me il soffitto bianco di camera mia era oscurato dalla luce che filtrava dalla finestra, ed illuminava solo i miei piedi. Chiusi di nuovo gli occhi, un po' scombussolata. "Ti chiami Lilith Liar, hai sedici anni e un fratello di tre, ora ti devi alzare per andare a quel Classico che odi." Facevo questo discorso ogni mattina da quando avevo quattordici anni, ero una ragazza normale e banale che doveva solamente andare a scuola. Mi misi seduta, occupavo un letto a castello e dormivo sulla parte superiore, mentre mio fratello Adam sulla parte inferiore. Scesi lentamente gli scalini e mi avviai verso la cucina, trovai il mio MP3 sul tavolo, dov'era già servita la colazione. I capelli scuri e mossi di mia madre mi accarezzavano il viso mentre mi sedevo accanto a lei. Ovviamente, come al solito,il latte era troppo freddo per i miei gusti. In ogni caso lo bevvi molto avidamente, avevo troppa sete per riuscire a fare la schizzinosa. "Lilith, hai studiato per oggi?" Sospirai ascoltando le parole pronunciate da mia madre con tanto di quel disinteresse che, anche se le avessi risposto: "No perchè mi sono drogata tutto il pomeriggio mentre limonavo con un vandalo e un'altra donna" avrebbe risposto "Va bene.". Mi limitai a un semplice: "Sì mamma", mentre in realtà non avevo la benchè minima idea nemmeno sul tema che avremmo trattato nella verifica. Iniziai ad inzuppare i biscotti nella Nutella mentre guardavo il telegiornale, fingendomi interessata a ciò che guardavo, mentre ciò che mi interessava era solamente il sapore dolce che quei biscotti avevano assunto con la Nutella. "Lilith se continui ad ingozzarti così di biscotti diverrai una balena." Disse mia madre, fissandomi mentre ingoiavo il 5° biscotto ricoperto di crema di nocciole e cioccolata. Entrambe eravamo magrissime, malgrado avesse poco più di trent'anni sembrava una venticinquenne, i suoi capelli corvini erano identici ai miei: mossi e sulle punte ricci, che coprivano la nostra carnagione chiara. Il nero stava ad entrambe divinamente, ma lei si limitava ad abiti da lavoro e quella vestaglia azzurra orrenda. Guardai l'orologio che avevo sul polso: 7:40. Le lezioni sarebbero iniziate alle 9, se volevo prendere per tempo il pullman delle otto meno dieci dovevo sbrigarmi. Diedi un bacio sulla guancia di mia madre e mi avviai verso il bagno. Ormai sapevo mettermi perfettamente l'eyeliner, così come la matita e il mascara. Afferrai il rossetto e me lo misi in tasca. Mentre uscivo di casa sentii delle piccole palpatine sul polpaccio sinistro, mi girai. Adam mi sorrideva e mi porgeva un foglietto con sopra disegnato un abito. Mi guardai. Non mi ero vestita Mi trattenni per non imprecare e corsi in camera. Afferrai delle calze con sopra disegnati dei teschi, degli stivali borchiati con i tacchi di 10 cm, un abito che mi arrivava alle ginocchia, era senza spalline e scollato sul davanti. Misi una maglia attillata e trasparente, dello stesso colore delle calze. Una volta vestita uscii fuori e mi infilai la croce che avevo sempre nella tasca anteriore dello zaino. Il pullman sfrecciò davanti ai miei occhi. "Merda!" urlai, sbattendo un piede a terra per la frustrazione. Improvvisamente una moto si accostò avanti a me, la ragazza a bordo aveva dei lunghi e folti capelli neri, il volto coperto da una sciarpa. Aveva un cappuccio che gli oscurava il viso. La pelle chiara come la mia, ed aveva il mio stesso smalto nero sulle unghie. Si girò verso di me, non riuscivo a vedere granchè di lei, se non la canottiera nera e i pantaloni dello stesso colore. "Lilith, vieni con me. Ti porto io alla Freedom." Come faceva a conoscere il mio nome? E il nome della mia scuola? Non mi feci troppe domande e salii sulla moto, probabilmente era una ragazza che veniva alla mia scuola e non la conoscevo, forse avevamo addirittura parlato e non lo ricordavo. Mi portò davanti a scuola, ma quando guardai l'ora erano appena le 8:10, come avevamo fatto ad arrivare così velocemente? "Grazie mille per il passaggio." Dissi scendendo dalla moto. La ragazza mi porse la mano destra, dentro di essa c'era un fogliettino. Presi il foglio leggendolo: "Ti verrà a prendere all'uscita un ragazzo in moto. E' uno stronzo. Felpa grigia, pantaloni di seta e scarpe da ginnastica, avrà la stessa sciarpa che ho io ora." Alzai lo sguardo per guardare la ragazza, in cerca di spiegazioni, ma lei era sparita, al posto della moto c'era un foglio, era una O con una X al centro. Era la prima volta che vedevo quel simbolo, non capivo cosa potesse significare. Presi entrambi i fogli e me li misi in tasca. "Mah, sarà uno scherzo" Pensai salendo i gradini. Mi sedetti sui gradini della scuola, tirando fuori l'MP3 dallo zaino. Selezionai: "Monster" degli Skillet e chiusi gli occhi sdraiandomi sugli scalini. Le mie calze nere erano più simili a leggings che a calze, dato che si vedeva a malapena la mia pelle sotto di esse, anche se erano veramente sottili. Mi rimisi seduta dopo poco, approfittando della telecamera interna del cellulare per mettermi il rossetto. Dopo un tempo che mi sembrò infinito guardai l'ora: 8:20. Erano passati solo 10 minuti. Imprecai fra me e me, per poi alzarmi. Il pullman sarebbe arrivato fra una trentina di minuti, e fra almeno 40 sarebbe suonata la campanella della prima ora. Decisi di farmi un giro prima di entrare, infondo la città era piccola, per girarla tutta ci voleva circa un'ora, con sentieri nascosti compresi. Decisi di avviarmi verso la gelateria, dato che non era molto lontana. Arrivata davanti alla gelateria però c'era un ragazzo strano all'uscita, aveva una sciarpa con delle righe sopra, degli occhialini da sole arancioni, e uno zaino sulle spalle. "Possibile che siano tutti dei ragazzi in gita?" Alzò lo sguardo e mi fissò, scrutando il mio viso. "Lilith giusto? Jane dovrebbe averti già portata a scuola. Che ci fai qui?" Così è questo il nome di quella ragazza: Jane. "Mi ha portata quaranta minuti in anticipo." Il ragazzo abbassò la sciarpa e si tolse gli occhialini, malgrado gli occhi segnati da pesanti occhiaie sembrava un ragazzo apposto. Mi sedetti accanto a lui, oramai molto abituata ai tipi strani come lui "Come mai sapete tutti il mio nome?" Lui sorrise sdraiandosi all'indietro, contro la gelateria. "Diciamo che abbiamo qualcosa da farti vedere." Lo guardai confusa, Qualcosa da farmi vedere? Cosa poteva mai essere? Il ragazzo sorrise ancora, guardandomi negli occhi "Sta tranquilla, niente robe sporche o droga. Jane è una ragazza che ti assomiglia molto di carattere. Ti troverai bene" Aggrottai la fronte, "Ma che cavolo.." pensai continuando a guardare il ragazzo. I suoi occhi però... erano così profondi, così vissuti. Solo in quel momento notai il suo fisico, era magro e slanciato, il suo aspetto non era molto diverso da quello di tutti i ragazzi che trovavo a scuola, ma quegli occhi.... esprimevano sapienza e.. potere? Non ne avevo idea. Però quegli occhi mi attraevano. Improvvisamente lui sbuffò guardando in aria. "Ci risiamo..." disse per poi tornare a guardarmi "Se anche tu diventi una fangirl giuro che ti faccio a fettine con delle asce!" Mi urlò contro minacciandomi con un dito "SIAMO FOTTUTAMENTE STANCHI DI TUTTE QUESTE RAGAZZE CHE CI VEDONO SOLO COME MODELLI PER YAOI!" Feci un saltellino di lato, terrorizzata. Quegli occhi erano ciechi di rabbia in quel momento. Poco dopo sorrise e con un respiro si calmò "Scusami, è che noi... Jane io e il ragazzo che ti verrà a prendere siamo discretamente famosi e... ho visto come mi guardavi e mi sono spaventato." Sorrisi per poi iniziare a ridere di gusto, ero divertita da quella situazione. Lui iniziò a ridere a sua volta, rialzando maschera ed occhialini. "Sei simpatica però... non hai paura facilmente eh?" Annuii, con forse fin troppo orgoglio in me stessa. "Bene. A lui starai simpatica." Lo guardai confusa "Lui chi?" Sorrise sotto la sciarpa "E' presto per dirtelo. Voglio che stai tranquilla fino a che Jeff non ti verrà a prendere." In quel momento mi chiesi "Dove mi avrebbero portata? E se mi vogliono fare del male? Se sono degli stalker?" Mi alzai prendendolo dal polso mentre faceva per andarsene, e lo bloccai "Dove mi porterete?" Si girò fissandomi, per poi sospirare. "Non mi è concesso dirtelo. Ora lasciami." Scossi con forza il capo, stringendo con più forza la presa. Aggrottò la fronte e frugò nello zaino dietro di se. All'improvviso sentii una voce maschile alle mie spalle. "TOBY,NO!" Improvvisamente il ragazzo avanti a me tirò fuori due accette dallo zaino, alzandole sopra la testa per colpirmi. I suoi occhi che prima erano così splendidi ora erano gli occhi che aveva un assassino. Il ragazzo alle mie spalle mi strattonò con forza di lato, facendomi cadere a terra e beccandosi entrambe le accettate sulle spalle. Appena Toby tolse le accette dalle sue spalle, le ferite sul corpo del ragazzo smisero di sanguinare. "Lui non sarà felice di questo tuo gesto, Toby. Tentare di ucciderla... non so nemmeno come intenderà punirti" Guardai il viso del ragazzo. Era coperto dalla sciarpa che aveva Jane quando era venuta a prendermi. Chissà perchè non volevano scoprirsi il volto. Del ragazzo riuscivo a vedere solo gli occhi. La sua pelle era molto più pallida della mia, in alcuni punti sembrava scrostata e rimarginata, i suoi occhi, così come quelli di Toby, mi apparivano stupendi. Blu com'erano, sembrava di vedere il mare, che in quel momento era in tempesta. I suoi lunghi capelli neri gli ricadevano sulle spalle, mezzi bruciacchiati sulle punte. Si girò e mi guardò in viso, a lungo, per poi porgermi la mano "Jeffrey Woods, piacere di fare la tua conoscenza." Strinsi la sua mano a mia volta "Lilith Liar, ma credo che tu già mi conosca.." Annuì con forza, aiutandomi ad alzarmi "Scusa sono aiutato a gettare giù le persone a questo modo per.." Fece una pausa, per poi tornare a parlare "Non per salvarle." In quel momento mi irrigidii. Erano degli assassini. Tutti loro. I visi coperti segnavano delle cicatrici. Iniziai a scalciare nel tentativo di correre via ma Toby mi bloccò il braccio "Lilith ferma.." Mi supplicò con la voce. Poco dopo Jeffrey mi prese le braccia e le legò dietro la mia schiena con quello che sulla mia pelle sembrava cuoio. "Slenderman la convincerà." Iniziai a scalciare e tirare pugni da dietro, ma come se nulla fosse riuscirono a bloccarmi "Jeff dov'è la moto?" Chiese Toby praticamente urlando, mentre Jeff mi tirava indietro verso non so dove "Di qua. Slendy aveva ragione, è sicuramente lei." Chiusi gli occhi per trattenermi dal piangere. Chi era questo Slenderman? Forse il capo di un gruppo di mafiosi? E cosa mi avrebbero fatto? Quella ragazza si nascondeva il volto, possibile che fosse sfregiata? Avrei fatto la stessa fine? Mi girai e guardai Jeff in volto, in quel momento la sciarpa si stava abbassando, scoprendo il suo viso. Aveva dei profondi tagli accanto alle labbra, due tagli che si aprivano e chidevano mentre lui parlava, e tutte le volte che spalancava la bocca era come se stesse sorridendo in un macabro sorriso. Terrorizzata e confusa non feci più niente se non lasciarmi trascinare via praticamente in lacrime, spaventata, sola, e in ritardo per la prima ora. Mia madre non si sarebbe preoccupata, d'altronde avrebbe inventato una scusa... ma dentro di se avrebbe solamente pensato "Finalmente casa libera finchè non torna." Ed Adam? Com'avrebbe fatto senza di me? Mamma si sarebbe ricordata di lui? E quando doveva andare a lavoro di pomeriggio sarebbe rimasto solo a casa? O forse avrebbero chiamato una Babysitter, ma chi? Chi poteva mettere le mani sul mio fratellino adorato? Mentre pensavo a tutto questo Jeffrey mi aveva trascinata su una moto e messa davanti a lui, non feci niente mentre partivamo. Mi teneva stretta a se con un braccio mentre con l'altro guidava. "Non fare brutti scherzi, chiaro signorina?" Annuii lentamente, mentre pensavo al mio triste destino, che sia stupro, morte o altre atricità, ormai non mi importava. Che utilità aveva la mia vita, se non la felicità di Adam? Probabilmente tempo tre anni e non si sarebbe più ricordato di me, e la mia vita sarebbe tornata totalmente inutile. "Speriamo solo che non mi facciano troppo male.." pensai. Il cuore di Jeff batteva sulla mia schiena, batteva velocemente. Era agitato. Mi girai, e sul suo viso visi solo preoccupazione, e tanta. Se avesse voluto uccidermi probabilmente avrebbe un'espressione soddisfatta, e se avesse voluto stuprarmi eccitata. Bene: Lui non mi avrebbe fatto del male. Improvvisamente mi guardò, i suoi occhi esprimevano preoccupazione e... apprensione? "So bene cosa si prova..." Disse a un certo punto tornando a guardare la strada "Genitori pessimi intendo... da quello che ci dice Slend tuo padre è morto quando eri molto piccola e tua madre è single..." Annuii lentamente tornando a guardare in avanti, movimento molto doloroso date le corde in cuoio. "Ho anche un fratello minore..." Jeffrey parlò come se stesse ridendo "Anche io..." Sospirai guardando le corde che mi legavano "Senti... puoi fermarti e slegarmi? Non scapperò..." Jeffrey sospirò pesantemente e si fermò in un area di sosta. In quel momento capii: Eravamo in autostrada. Ma com'avevamo fatto ad arrivarci senza passare per il casello? Jeffrey continuò a tenermi stretta a se, urlando: "Toby!". Poco dopo di tutta risposta Toby accostò con la moto accanto alla sua, abbassandosi la sciarpa e tirando su gli occhialini. "Dimmi." "Leggile la mente, voglio vedere se mente." Toby scese dalla moto, abbassando il cavalletto. "Riguardo?" "Dice che se la slego non scapperà" Toby mi fissò molto a lungo, dritto negli occhi. Credevo stesse cercando la risposta giusta da dire a Jeff ma quando gli disse "Slegala" capii tutto il contrario. Forse questa era una cosa buona, se non mi avessero fatto del male, era un nuovo modo per cambiare vita. Senza tutto ciò a cui ero legata prima. Toby mi sorrise mentre Jeff slegava le corde dalle mie mani. Mi massaggiai i polsi appena sentii le corde togliersi "Grazie.." sussurrai mentre fissavo entrambi. Loro si guardarono con un sorriso poi guardarono me "Senti... se hai domande o dubbi... non esitare a chiedere." Io sorrisi, di dubbi ne avevo, e molti. "Dove mi state portando, per cominciare?" Jeff smise di sorridere, parlando lentamente. "Ti stiamo portando dove noi viviamo... io, Toby, Jane,Jack, Natalie,Ben,Nina,Liu... Alice e...." Poi guardò Toby, con fare interrogativo "Sally c'è ancora o è già partita?" Toby scosse il capo, fissando il ragazzo, che a sua volta guardò me " ...e niente Sally." Sorrisi leggermente per poi continuare "Perchè Jane non ha voluto far vedere il suo viso?" Jeff e Toby diventarono seri all'improvviso.Ma fu Toby a parlare "Ha il viso sfregiato... poi ti spiegheremo..." Annuii lentamente mentre Jeff risaliva sulla moto, e si allontanò di un po' da noi. "Tutti voi siete sfregiati in qualche modo?" Toby scosse il capo, guardandomi "Tutti tranne me... io sono come te in realtà... solo che non sono stati due bei gnocchi a portarmi..." Io inclinai il capo verso sinistra, fissando il ragazzo "E' solo questo che mi accadrà... diventare... come loro. Ma cosa significa come loro?" Pensai. Toby sorrise "Significa che sarai simile a noi, ti avverto... se qualcuno inizia a piacerti particolarmente... sopratutto maschio... non ci provare con lui, chiaro? Siamo killer assassini. Non ci amiamo. Anzi, non amiamo proprio." Io corrugai la fronte fissandolo. "Allora come fate ad odiare?" Lui sospirò, abbassando il capo "Storia lunga..." Io annuii sospirando a mia volta, per poi guardare Jeff, era sopra la sua moto, con delle cuffie nelle orecchie. Mi avvicinai a Toby, sussurrando a bassa voce: "Perchè si è rattristito tanto?"... Toby mi guardò, abbassando a sua volta la voce. "Tutti noi affrontiamo un passaggio.. siamo speciali... il perchè non si sa, ma a un certo punto impaziamo... totalmente...e diventiamo dei killer assassini senza controllo. Jeffrey è stato quello che ha preso la botta più grossa." La voce di Toby divenne sempre più stridula, come se stesse per piangere. Poi tornò normale "Le sue ferite se l'è fatte da solo... e nel suo periodo da killer ha ucciso un sacco di persone.. cominciò dalla sua famiglia... e ferì molto gravemente Liu... ma la sua storia te la racconterà lui... Liu ha delle ferite ovunque... che all'ospedale gli hanno ricucito con dei punti, che si cambia regolarmente nella nostra infermeria... Jane... è stata una delle sue vittime, una delle prime credo... il suo viso è così pieno di cicatrici che permette solo al nostro medico di vederla in viso, nel resto del tempo porta una maschera.." Annuii lentamente mentre parlava, ascoltando... era così bella la sua voce, come miele nelle mie orecchie. Come potevo pensare questo mentre poco prima voleva uccidermi? Lo guardai, e il suo viso era paonazzo "Tutto bene Toby?" chiesi. Lui mi guardò grattandosi dietro al collo "Ti ricordo che per me sei trasparente... grazie comunque. Ma ti prego evita di pensare certe cose.." Corrugai la fronte fissandolo ancora "Io continuo a non capire, perchè non volete che nessuno vi ami?" Lui sospirò pesantemente prima di fissarmi. "L'ultima fangirl che abbiamo avuto era insopportabile. Innamorata persa di Jeff, incollosa e appiccicosa, shippava tutti con tutti. Shippava me con Jeff, ti rendi conto? E poco dopo -Oh sì limonatevi ora! Anzi no no. Sei mio. OMG quello è Ben? Owh tu staresti benissimo con Sally! Oh Natalie tu devi assolutamente stare con Alice!- Non so se mi sono spiegato." Iniziai a ridere sottovoce, mi divertiva il modo in cui imitava la voce di una donna, mi faceva divertire. Si passò ancora una mano dietro al collo "Siamo tutti vergini tranne Natalie... oppure gli altri non ne vogliono semplicemente parlare." Alzai un sopracciglio confusa "Perchè Natalie no?" Toby mi guardò fisso negli occhi "Stupri. Dal fratello maggiore." Mi misi una mano sulle labbra, sgranando gli occhi. Ero sinceramente shoccata. Pensai ad Adam, e pensai come qualcuno potesse essere in grado di stuprare una propria sorella..si doveva essere per forza senza cuore. Toby annuì lentamente, poi mi guardò con un lieve sorriso "Avevo una cotta per lei, sai?... Appena ero arrivata... così confusa... Slenderman l'aveva appena fatta riprendere dal Passaggio e.." Lo interruppi bruscamente "Passaggio? Cos'è?" Lui sospirò e poi disse sottovoce "Quello che fra poco affronterai tu... il momento in cui la nostra testa impazzisce bruscamente... il momento dove uccidere e il sangue non ci fanno ribrezzo..." Sospirò ancora, continuando a parlare, riprendendo il discorso di prima "Comunque la cotta mi è passata dopo che ho visto Nina con Jeff... era veramente orribile il modo in cui lo trattava. Almeno per quelli come noi, per questo odiamo le fangirl... sono appiccicaticce e.... e odiose..." Sospirò frustrato "Natalie non sarebbe mai stata così, ne ero sicuro... ma ho avuto troppa paura di avere una fangirl impazzita al mio fianco..." Annuii pensierosa, era così strano raccontata così... paura di amare per la paura di essere eccessivamente amati...era così strana come cosa... "Già.." Disse Toby guardando verso l'alto. Dovevo darmi una calmata con tutti quei pensieri, per Toby ero trasparente. "Andiamo?" Chiese lui guardandomi "Sì." Dissi brevemente, non vedevo l'ora di salire in moto, avrei preferito salire con Toby... forse mi avrebbe permesso di sedermi dietro di lui... "Acconsentito" Disse sottovoce, mentre saliva sulla sua moto. "Cosa?" Chiesi guardandolo "Salire in moto con me, dietro di me, acconsentito." Arrossii per l'imbarazzo, era strano farsi leggere la mente da qualcuno. Mi sedetti dietro di lui, stringendomi alla sua vita. Il suo corpo era così caldo ed aveva un profumo buonissimo. Mi appoggiai con il mento contro alla sua spalla, mentre ripartivamo. "Con chi dormirò?" Chiesi sottovoce mentre continuavamo ad andare per l'autostrada vuota "Le camere sono organizzate in modo da avere un maschio e una femmina in ogni stanza. Dato che per il problema che ti ho detto prima non facciamo l'amore non c'è problema per Slend." Mi strinsi di più a lui "Ora che Sally non c'è occuperò il suo posto?" Lui scosse il capo e poi lentamente mi spiegò. "Sally e Ben, Jeff e Jane, Liu e Nina, Nat e Jack, e io sono da solo per ora, quindi dormirai con me." Appoggiai la fronte contro la sua spalla e mi rilassai, era bello sapere che di notte se mi fossi svegliata all'improvviso avrei trovato il suo viso, e magari chi lo sa...anche le sue braccia.... in caso di incubi svegliarmi senza il dovermi riaddormentare da sola, con fatica, spaventata... ma sarei stata stretta molto forte dalle sue braccia, riaddormentandomi in mezzo.. e svegliarmi senza quello stupido monologo interiore... "Sai, tutti noi abbiamo dei soprannomi..." Disse a un certo punto Toby, interrompendo i miei pensieri. "Del tipo?" Prese fiato prima di parlare. "Io sono Ticci Toby. Jeff è Jeff the Killer, Jane The Killer, Homicidial Liu, Nina the Killer... poi Natalie è Clockwork... Jack è Eyeless Jack... Slenderman è Slenderman... Alice è Alice... Ben è Ben.. poi abbiamo anche un cane... ma lui è nel reparto che tu fino al Passaggio non vedrai... ti spaventerebbero... è il reparto dove sta anche Slenderman... noi non ci andiamo. Ci vado solo io in realtà. Considerami il suo cocco... sono il suo assistente numero uno." Annuii con un sorriso, ascoltando ciò che aveva da dirmi. Mi piaceva il modo in cui era disponibile a parlare, lui e Jeff avevano un carattere molto simile. Tepore. La parola giusta per descrivere quella sensazione era "Tepore". Era come quando c'era papà e mamma sorrideva sempre. Nella mia mente c'era il ricordo dell'ultimo Natale passato insieme. Ero seduta sulle gambe di mio padre e mi coccolava mentre guardavamo il fuoco, mia madre era accoccolata accanto a lui, e mangiava del torrone. Mi stavo rigirando fra le mani il mio regalo di Natale: La croce che tutt'ora portavo al collo. Le mie mano destra toccò la croce che mi pendeva dal collo. Toby dolcemente sussurrò: "Anche io e mia sorella avevamo passato un Natale del genere... senza papà... era stato meraveglioso... e mamma rideva. Me lo ricordo bene... rideva. E poi papà è tornato. Fine della festa.." Affondai il viso fra le sue scapole, respirando il suo odore, era così piacevole. E se mi fossi innamorata di lui? Se mi fossi innamorata di quel killer assassino? Sarei stata una fangirl? Era così complicato... dovevo vederlo come un assassino. Perchè non ci riuscivo? Cosa c'era di male in me? Lui aveva ucciso. Tutti loro avevano ucciso... ma allora perchè trovavo la sua stretta così dolce e accogliente? "Perchè io sono Toby e tu sei Lilith. Smettila di farti queste domande okay? Meno ci pensi meglio è... fidati. Ci sono passato anche io con Nat..." Annuii lentamente. Era orribile averlo sempre nella mia testa,come potevo pensare in santa pace? Mi strinsi più forte a lui, chiudendo gli occhi e rilassandomi, continuando a pensare ai momenti felici con la mia famiglia. Venni scossa dopo un po' di tempo da lui, che mi svegliò sussurrando lentamente: "Lilith siamo arrivati..." Aprii gli occhi, e lui si girò lentamente per guardarmi in faccia "Guarda..." Guardai avanti a me. Davanti ai miei occhi un palazzo di circa una decina di piani, era molto alto e largo. Le pareti erano sul bianco chiaro, e lateralemente come ornamentate di nero. "Qui è dove vivrò?" Chiesi guardando prima Toby e poi Jeff che si era appena messo con la moto accanto alla nostra. Risposero contemporaneamente: "Sì". Jeff scese dalla moto, e subito dopo Toby. Quest'ultimo mi porse la mano per aiutarmi a scendere, gesto a me molto gradito. Jeff lo fulminò con lo sguardo prima di prendere una chiave, che usò per entrare. "Siamo tornati! C'è Lilith con noi..." Una voce femminile ed acuta urlò di gioia, e poi si sentirono tanti passetti scendere giù per le scale "Oddio Santo ci risiamo..." Disse Jeff sbattendosi una mano contro la fronte. "Non è ancora morta.." affermò subito dopo. Dal suo comportamento intuii che doveva trattarsi di Nina. "Amore mio sei tornato!" Jeff sbuffò quando una ragazza dai capelli di un rosa shocking corse giù per abbracciarlo, stringendolo forte a se. Lui la lasciò fare, mugolando "Ero così convinto di averti messo abbastanza sonnifero nel bicchiere.." Toby iniziò a ridacchiare, tenendo ancora la mano stretta nella mia. Nina ci guardò, sgranando le labbra "Voi due..." Toby mi lasciò subito la mano, scuotendo il capo "Voglio solo farla sentire al sicuro..." Nina aveva accanto alle labbra gli stessi tagli di Jeffrey, e gli stessi occhi stanchi e ornati di nero. "Torna a dormire mio principe! Torna a dormire mio principe! Torna a dormire mio principe!" Continuava ad urlare Nina, tutta contenta. Era veramente insopportabile. Saltellava di qua e di la strattonando di tanto in tanto il povero Jeff, che praticamente non reagiva, se non scansandola e gettandola a terra. "Dio Mio spegnetela!" Urlai infilandomi una mano fra i capelli "Sai, lei si è scritta la sua storia da sola... in realtà le cose non sono andate così." Disse Toby guardandomi. Io lo guardai confusa "Così come?" Lui scosse il capo. "Niente, niente.. comunque... era drogata per la storia di Jeffrey cinque anni fa... la trovò per errore. Anche lei aveva un fratellino più piccolo, il "principe" di cui parla. Non ha mai ucciso in vita sua. Diciamo che mentre io e Jeff facevamo un turno d'attacco lei gli è saltata addosso... "Oh mio Dio tu sei Jeff the killer!" e da lì non si è più tolta. Ne ho parlato con Slendy e per evitare che lei dicesse in giro che Jeff the Killer è reale e va in giro con Ticci Toby... ce la siamo tenuta..." Nina corse verso di me stritolandomi "Oddio tu sei Lilith vero? VERO?!" Mi urlò in faccia quel "vero", facendomi sentire microscopica. Il "Sì" mi uscì a fatica. "Oh molto bene! Ti stuprerò mentre dormi perchè sei troppo bella!" Allungò la seconda "o" della parola "troppo", esaltandola. Io rimasi impietrita. Ero confusa e spaventata. Non capivo bene ciò che lei mi stesse dicendo, sembrava parlare totalmente a vanvera. Toby scoppiò in una sonora risata, e in quel momento vidi un ragazzo sulle scale. Aveva una sigaretta in mano e fumava, una cicatrice ricoperta di punti gli passava lungo il viso, dal naso alla mandibola. Aveva tagli del genere lungo ogni parte scoperta del suo corpo. Non sorrideva affatto, anzi era serissimo. "E così tu sei Lilith, eh? Porti troppa felicità per i miei gusti." In quel momento smisi di sorridere. Il ragazzo era vestito totalmente in pelle. Giacca di pelle, pantaloni di pelle, scarpe in cuoio, ed aveva una massa di capelli biondi che gli coprivano in parte gli occhi, identici a quelli di Jeff "Liu.." Pensai fissando come fumava. Emanava disperazione e tristezza da tutti i pori. Mi faceva sentire in qualche modo... triste. Guardarlo, sentirlo vicino... I suoi occhi esprimevano un dolore sordo e raccapricciante,che mi fece venire voglia di piangere, talmente tanto che iniziai a lacrimare, presa dal dolore. Mi asciugai in fretta gli occhi, non capendo il motivo di tanto dolore, eppure continuavo a piangere, piangere e lacrimare come non mai arrivando ad urlare. Mi inginocchiai strindendomi lo stomaco fra le mani. Toby si inginocchiò davanti a me e mi strinse,forte. Io ricambiai quell'abbraccio, continuando a piangere sulla sua spalla. Altre persone scendevano le scale, e rimanevano in silenzio. Sentii la voce di Jeff rivolgersi verso Liu "Liu smettila.." lui rispose a tono, con la sua solita voce triste "Me ne vado in camera..." Sentii la voce di Toby direttamente nella testa, anche se le sue labbra non si muovevano "Sono qui Lilith, sono qui... non avere paura di nulla. Sei fuori da quella casa, sei fuori da quel posto, non pensare più al passato, va tutto bene..." Lentamente mi calmai, respirando più lentamente. Stare con lui mi faceva stare serena. Niente sfregiature, niente cicatrici, niente tagli... solo il Passaggio. Una cosa non di colpa sua. Era buono, lui era buono... non mi faceva paura. Era buono... Sorrise e mi diede un bacio sulla fronte, lentamente "Brava Lilith.." Disse ad alta voce, per poi aiutarmi ad alzarmi. Mi guardai attorno, una ragazza attirò la mia attenzione. Aveva ai lati delle labbra delle cuciture, che formavano una specie di sorriso. Si copriva con la mano l'occhio sinistro, e sorrideva dolcemente, nella mia direzione. Mi fissava, era meravigliosa. Lunghi capelli castani le arrivavano fino al sedere, il suo occhio era di un verde intenso, le sue labbra carnose e rosse. Spalancai le labbra fissandola, era meravigliosa, malgrado quelle cuciture accanto alle labbra. Ma perchè si copriva l'occhio con tanta vergogna? Mi alzai e mi avvicinai a lei, porgendogli la mano sinistra "Io sono Lilith." Lei si tolse lentamente la mano, scoprendo il suo occhio. Al posto del bulbo oculare aveva un orologio che ticchettava, della stessa grandezza dell'occhio, in modo che potesse chiudere ed aprire gli occhi senza problemi. "Wow... questa sì che è una sorpresa!" Esclamai stringendo la sua mano. Lei sorrise e sussurrò: "Io sono Natalie.." Sorrisi abbracciandola. Era alta circa quanto me, mentre tutti i ragazzi presenti nella stanza erano più alti di noi. "Wow... molto affettiva." Esclamò. Mi tolsi per poi tornare a guardarla. Anche con quell'occhio era perfetta. "Ci credo che Toby aveva una cotta per lei.." Pensai. Toby si avvicinò a noi, appoggiandomi una mano sulla schiena "Hey Clockwork.." Lei arrossì guardandolo, e le si illuminò lo sguardo "Toby, siete tornati. Dov'è Jeff?" Lui sorrise amaramente, indicando dietro di se. Natalie corse velocemente verso Jeffrey, scansando Toby. Quest'ultimo mi guardò, con gli occhi lucidi. "E' stracotta di lui..." Annuii lentamente, per poi guardarmi intorno. Un'altro ragazzo fra i tanti attirò la mia attenzione. Aveva una maschera blu sul viso, con sopra disegnati degli occhi che sanguinavano. Tutto ovviamente nero. Io gli porsi in modo malfermo la mano... "Lilith.." Lui l'afferrò saldamente "Jack." Toby si affiancò subito a me. "Bene, che cosa bella. Jack non farti venire strane idee, anche lei affronterà il Passaggio." Il ragazzo sbuffò sotto la maschera "Ormai sono mesi che non mangio!" Toby lo guardò con uno sguardo agghiacciante, e lui rimase zitto. Si sollevò appena la maschera, aprendo la bocca. I denti nella sua bocca erano affilati ed aguzzi, e le sua labbra erano praticamente trasparenti. Si rimise la maschera apposto "Mangio reni." Annunciò, in modo anche troppo fiero. "Oh, bene." Sussurrai fissandolo, "Lui mangia reni.." pensai, sbiancando. Improvvisamente Toby mi prese per il bacino "Jeffrey porta un panno sta per-.." Non riuscì nemmeno a finire la frase che svenni a terra, terrorizzata. Quando mi svegliai, sentii qualcuno cantare sottovoce. Aprii gli occhi e mi girai verso sinistra, la prima cosa che vidi fu il viso di Toby, stava facendo qualcosa all'uncinetto. Alzò lo sguardo verso di me "Lilith, sei sveglia allora" Sorrisi mettendomi seduta. In quel momento notai che ero su un letto, dalle coperte nere e morbide. La parete era bianca e limpida dalla mia parte, dall'altra parte della stanza invece c'era la parte di Toby, le pareti erano sporche di schizzate rosse. Pensai intensamente che fossero colori acrilici per non pensare alla verità: Sangue. Mi stroppicciai gli occhi, e guardando le mie dita notai che qualcuno doveva avermi struccata. Toby si alzò, mostrandomi una sciarpa rosso sangue. "L'ho fatta io, per te.." Disse sorridendo e porgendomela "Tieni." Con il vento freddo che girava in quei mesi autunnali una bella sciarpa si sarebbe ritrovata utile. La presi e toccai il suo materiale. Era probabilmente di cotone, morbida e setosa. Me la misi intorno al collo, era calda e.. rassicurante, in qualche modo. Ed aveva l'odore di Toby. "Ti piace?" Sussurrò un po' insicuro, con un lieve rossore sulle labbra. Io annuii lentamente,era piacevole indossare qualcosa che odorava di lui, non ne capivo fino in fondo il motivo, sapevo solo che mi faceva stare bene. Ci guardammo per qualche secondo, poi arrossendo ancora di più si girò e si mise sul suo letto. Era identico al mio, solo lievemente più grosso. I letti erano posizionati uno da un lato e uno dal lato opposto. Così come la porta e la finestra. All'improvviso un dubbio si fece strada nella mia mente "Con cosa dormirò?" Chiesi guardando Toby. "Un abito nero. E' uguale per tutte le ragazze, ciò che deciderai tu sarà la lunghezza..." Lo guardai girandomi "Inguinare, fino alle ginocchia e fino alle caviglie?" Lui annuì, guardandomi. "A te starebbe bene quello fino alle caviglie... è molto attillato, ma sarebbe un abbinamento perfetto con il tuo corpo." Mi guardai, sospirando. Come poteva star bene qualcosa sulle mie gambe secche? Ero così magra, forse troppo "Tutte prima del Passaggio sono così magre, Lilith.." Io sospiraii fissandolo, con un lieve sorriso "Pensavo fossi uscito dalla mia testa..." Lui scosse il capo lentamente, sorridendo come un bambino. Mi alzai, guardando i miei vestiti, erano perfetti, niente si era rotto o scucito. Guardai fuori dalla finestra, era il tramonto. Ero stata davvero a lungo svenuta... guardai Toby, schiudendo le labbra "Sei sempre stato qui?" Lui annuì lentamente, e poi con più decisione. "Sempre. Io e Jeff ti abbiamo presa, messa qui e... " Fece una leggera pausa, fissandomi "Non volevo lasciarti sola. Avevo paura che qualcuno ti avrebbe fatto del male." Annuii, grata dei suoi modi di fare così protettivi. "Dov'è l'abito che dovrei usare per dormire?" Toby si alzò di scatto, allungando la mano verso la mia. Io la presi ed insieme ci avviammo verso la porta, ma appena prima di aprirla tolse la mano dalla mia. Una sensazione strana si fece strada dentro di me, come un improvviso calore dal petto fino all'estremità del mio corpo. Improvvisamente mi sentivo... libera. Il mio battito iniziò ad accelerare improvvisamente, e lungo tutto il mio corpo sentivo il mio sangue scorrere. Mi guardai le mani, e poco dopo il resto del mio corpo. Tutto ai miei occhi apparve... rosso. Di un rosso intenso, un rosso che mi fece sentire bene, calda, al sicuro. Toby mi fissava impietrito "Non è possibile che succeda così all'improvviso." Improvvisamente ciò che sentii fu solo... piacere. Piacere e divertimento, tutto insieme. Iniziai a ridere, urlando. Ero divertita e confusa, mi sentivo come se fossi ubriaca. Il calore che inizialmente era solo sul petto, ora era ovunque. "Ora che Slendy non c'è.." Mi afferrò per il polso e mi trascinò lungo i corridoi. Stavamo scendendo delle scale, arrivando sempre più in basso, ed infondo, infondo, infondo... A un certo punto arrivammo all'ultimo piano, quello più in basso, e lì infondo c'era una porta che Toby spaccò con una delle sue asce. Una volta entrati ciò che vedevo era solamente un tavolo chirurgico di metallo con delle catene ai lati. "Lilith ci sei?" mi urlò contro senza lasciarmi andare il polso. "Io non sono Lilith" Dissi lentamente, non molto sicura di ciò che stavo dicendo "Io sono Homicidial Lily!" Urlai ancora ridendo. "H Lily..." Sussurrò lui. Io annuii, e lui alzò la voce "Liu. Sei stato scelto tu." La sua voce era tremante, strana, spaventata. Sentii un grosso tremore del pavimento, come se qualcuno si fosse gettato dalle scale, e quando pochi secondi dopo vidi Liu accanto a me, capii che era proprio ciò che era successo. Mi guardò dritto negli occhi per qualche secondo, poi il suo sguardo si illuminò "Suzanne.." Io mi bloccai. La vista si snebbiò e tutto tornò del suo colore originario, il calore era svanito, ed anche il resto delle sensazioni. Liu improvvisamente mi abbracciò, stringendomi forte "Suzanne.." Ripetè di nuovo, per poi iniziare a piangere contro la mia spalla. "Sei identica a lei..." Mi accarezzò lentamente la schiena, e Toby ci fissò sbalordito, con la bocca socchiusa. "Wow.." Quando Liu smise di abbracciarmi, Toby mi sussurrò: "Ora dovrò pressarti il marchio nella pelle. Come un tatuaggio..." Io lo guardai, confusa. "Cosa?" Nella stanza notai in quel momento un fuoco acceso, con accanto un palo con una base strana, era la stessa O con la X al centro che avevo visto sul foglio che Jane aveva lasciato a terra mentre ripartiva con la moto. Toby mise a scaldare quel palo ed afferai il concetto: Mi avrebbero marchiata a fuoco il loro simbolo. Urlai e Liu mi afferrò i polsi legandomeli dietro alla schiena con la stessa striscia di cuoio. Mi sussurrò all'orecchio dolcemente: "E' un attimo, passerà subito.." La sua voce era calda, rassicurante e dolce. Mentre Toby si avvicinava con quell'arnese urlai: "Aspetta!" E si fermò, fissandomi "Dimmi.." Presi fiato prima di parlare "Voi dove lo avete, il marchio?" Liu lasciò la presa, togliendosi la giacca in pelle e la maglia. Sul pettorale sinistro, sopra al cuore, aveva quel simbolo. Era nero e molto spesso. Ben definito "Sopra al cuore quindi.." Lui annuì e mi slegò lentamente "Sta ferma.." Io annuii, ero spaventata e confusa, ma mi fidavo di loro. Toby si avvicinò a Liu, porgendogli l'asta in metallo prima di tornare a guardarmi "Lo so che è scortese chiedertelo, ma hai il reggiseno sotto?" Io lo guardai pietrificata. Ma che razza di domanda era? "Sì" Risposi un po' confusa. "Bene" Aggiunse lui, prima guardando Liu poi me. "Dobbiamo inciderti il marchio... dovresti spogliarti..." Io li guardai un po' confusa "Ovvio, devono incidermi il marchio, devo spogliarmi.." Ero preoccupata, in quel momento avrebbero potuto farmi qualsiasi cosa. Ma qualcosa mi diceva di fidarmi di loro "Quindi mi vedrete mezza nuda..." Entrambi annuirono lentamente, rossi in viso. Sospirai pesantemente togliendomi gli stivali e sfilandomi le calze. I due in stanza mi guardavano di tanto in tanto, ma di base si guardavano fra di loro. Mi slacciai il vestito lasciandolo cadere a terra, e mi tolsi anche la maglia. Appoggiai tutto in un angolino, pregando che non fosse pieno di polvere. Toby si allontanò lentamente "Scusaci se siamo così impacciati ma... di solito è Slenderman che fa queste cose."Io scrollai le spalle, sdraiandomi sul lettino. Liu guardò Toby corrugando la fronte "La leghiamo?" Chiese con un tono fin troppo dubbioso. "Nah" rispose Toby, appoggiandomi la mano sul braccio. Poi mi guardò in viso dolcemente, forse vedendo la mia preoccupazione "Farà male, è vero, ma passa... te lo giuro. Passa..." Io annuii lentamente. Poi pensai a prima, alla forza che avevo sentito dentro di me, e Toby iniziò a legarmi braccia e gambe "Hai ragione Lil." Sorrisi lievemente per poi tornare seria. Liu non si era rimesso la maglia, e il suo corpo non sprizzava virilità da tutti i pori come ci si dovrebbe aspettare da uno come lui. Era magro, molto magro. Forse anche troppo. Si vedeva che faceva movimento, ma di certo non era pompato di muscoli. Ecco, avevo fatto una cazzata. Ero legata ad un letto, ero mezza nuda e due maschi molto più forti di me mi erano vicino. Toby, probabilmente leggendo la mia paura, mi fece una carezza sul viso "Non temere... non ci approfitteremo di te. Mai. Chiaro?" Io annuii lentamente, anche se non ne ero del tutto sicura. Liu riprese in mano il bastone ardente, e lo avvicinò lentamente a me "Non muoverti Lilith.." Mi ordinò a bassa voce. Toby in poco tempo fu dietro di me, ad accarezzarmi le spalle "Puoi urlare se vuoi..." Io annuii ancora, sigillando gli occhi. Non volevo vedere il viso di Liu mentre mi inficcava quel bastone nella pelle.
  
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