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Autore: NienorDur    17/07/2015    3 recensioni
Anders continuò a trovare la porta della casa di Hawke aperta,
ma non tutte le notti erano romantiche e tranquille ...
"-Cosa … cosa hai sentito questa volta…?-
Sentì la mano ruvida di Hawke posarsi sul suo viso.
-Niente, ti stavi solo agitando e a tratti veniva fuori giustizia… è successo qualcosa?-
Anders posò la sua mano su quella dell’uomo, la portò sulle sue labbra e ne baciò il palmo.
[...]
-Tranquillo, risolveremo tutto.-"
*La vicenda si può collocare durante il secondo atto o comunque dopo la romance con Anders*
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Anders, Hawke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sai che è solo d’intralcio, non approvo tutto questo e nemmeno tu dovresti.
 
Giustizia, basta, ne abbiamo discusso: non sono affari che ti riguardano.
 
Oh invece si che mi riguardano, cosa farai quando i templari ti verranno a prendere e arresteranno il tuo amato Hawke? Ti rivolgerai a me, alla mia potenza, alla mia giustizia, la stessa cui attingi quando combatti con i templari… quando chiedi vendetta per tutti le torture che i maghi hanno sofferto…
 
No, io non volevo vendetta, non volevo la morte di quella giovane maga … io volevo giustizia per i maghi.
 
Povero Anders … non hai idea di quando sia sottile la linea tra vendetta e giustizia… e l’ho capito grazie a te, al tuo risentimento…
 
 
Anders aprì gli occhi, sudato e tremante, il suo primo pensiero andò a Hawke: si girò e con grande sollievo si rese conto che era ancora di fianco a lui, ma non stava dormendo, stava ricambiando il suo sguardo, i suoi occhi castani chiari lo scrutavano preoccupato. Il mago chiuse gli occhi come rassegnato.
-Cosa … cosa hai sentito questa volta…?-
Sentì la mano ruvida di Hawke posarsi sul suo viso.
-Niente, ti stavi solo agitando e a tratti veniva fuori giustizia… è successo qualcosa?-
Anders posò la sua mano su quella dell’uomo, la portò sulle sue labbra e ne baciò il palmo.
-Il solito discorso che mi fa ogni notte… che non dovremmo… della maga… oh, è tutta colpa mia!-
Nonostante fossero passati mesi dall’incidente, Anders non riusciva a dimenticare, Giustizia non glielo permetteva. Hawke era la sua ancora, la sua salvezza, ma non poteva proteggerlo da se stesso.
-No… non è vero… tranquillo…-
Hawke lo abbracciò, lo sentiva tremare tra le sue braccia; odiava vederlo star male, essere impotente contro questo suo tormento e poterlo renderlo felice solo in parte.
-Risolveremo tutto… -
Una bugia, non aveva idea di come aiutarlo e non era nemmeno sicuro si potesse risolvere, ma quella menzogna serviva a entrambi per vivere un po’ più sereni.
L’uomo baciò la chioma bionda dell’altro, i capelli erano sciolti, gli ricadevano sul viso, passando sopra suoi occhi e la leggera barba, specialmente se messa in confronto con la sua, ispida e folta, scura come i capelli e il resto della peluria sul suo corpo.
Anders lo baciò appassionatamente prima di coricarsi tra le sue braccia.
 
 
Stupido umano…
 
 
 
 
 
 
 
Hawke si svegliò bruscamente: qualcuno sta bussando al portone principale, in modo eccessivamente violento, il suono era ovattato.
Fece per alzarsi dal letto mentre prendeva il soprabito e sentì la voce di sua madre che chiedeva chi fosse a quell’ora. Poi solo un grido.
Gli gelò il sangue, la voce di sua madre spezzò il silenzio, pregò che non le avessero fatto del male, che fosse solo un grido di paura; poi una voce possente si vece avanti.
-Uccidete chiunque si trovi in casa: I sostenitori dell’eretico devono morire con lui!-
Sentì come se il cuore gli si fosse fermato, guardò Anders di fianco a lui, spaventato, con gli occhi ludici mentre Giustizia cercava di uscire.
Afferrò le lame sul suo comodino, non c’era tempo per indossare l’armatura, si sarebbero dovuti creare un varco e fuggire velocemente.
Anders aveva recuperato il suo bastone, con solo un paio di pantaloni addosso si preparò per scagliare un incantesimo difensivo su Hawke.
-Scappa! Tu puoi ancora salvarti mentre li trattengo!-
La sua voce cercava di essere ferma e sicura, non voleva infondere ulteriore paura al suo amato.
-Non ci penso nemmeno, ricordi cosa ti ho detto? Per avere te dovranno passare sopra di me!-
Non poteva finire così, dopo tutti gli sforzi fatti, il loro amore non poteva finire così.
Fu tutto molto veloce: i templari buttarono giù la porta, entrarono e li circondarono, erano troppi, contando che ce n’erano anche in tutta la casa a cercare gli altri inquilini. Hawke si trovò a sperare che Sandal fosse riuscito a fare uno dei suoi trucchetti mettendosi in salvo insieme a suo padre.
Gli uomini ben armati li attaccarono senza esitare, Hawke fu subito circondato non avendo nemmeno libertà di movimento.
Lo afferrarono per le braccia, gli bloccarono il collo e lo misero in ginocchio.
-Fermati o il tuo amante farà una brutta fine!-
Era la voce che si era sentito prima, non riusciva a vederlo in faccia ma dei piedi si avvicinarono a lui.
Anders si voltò e, vedendo l’uomo catturato, si sentì come vuoto, come se il suo corpo collassasse su se stesso; si fermò, fece cadere il bastone e lasciò che lo immobilizzassero.
-Ah… finalmente l’eretico Anders è sotto il nostro controllo e abbiamo anche il suo cagnolino!-
L’uomo afferrò la mascella di Hawke tirandogli su il viso e volgendolo verso il mago; i capelli gli ricadevano davanti al volto, nascondendo le sue lacrime.
-Questa è stata la vostra ultima notte.-
Uno sguardo fugace, pieno di terrore, le sue labbra si mossero: le sue ultime parole, parole che nessun altro udì, se non Anders, nel suo cuore.
Una lama si posizionò sulla sua gola, un urlo, il mago si buttò a terra per cercare di raggiungerlo, ma era troppo tardi, il sangue colava macchiando il pavimento, i suoi occhi ormai vuoti ancora lo guardavano.
Urlò, si dimenò  cercando di liberarsi, voleva avvicinarsi, forse sarebbe riuscito a salvarlo.
 
Te lo avevo detto. Sapevo che sarebbe finita così e tu non mi hai ascoltato. Adesso lascia che io faccia giustizia.
 
-Un vero peccato… il visconte sembrava avere stima di lui… Ma adesso occupiamoci di te: preferisci diventare un adepto della calma o la morte?-
Sentiva fremere Giustizia dentro di lui, stava per prendere il sopravvento su di lui, ma non sarebbe finita così, con il suo corpo sfruttato da uno spirito e la sua mente rilegata da lui in una vita senza Hawke, come non avrebbe ceduto via i suoi sentimenti per continuare a vivere.
-Uccidetemi ora.-
 
No! Non puoi farlo! Non puoi contenermi! Non mi puoi fare questo!
 
Invece posso!
 
 
-Tsz, accontentatelo, ma fate in modo che non sia veloce.-
Anders chiuse gli occhi, vide il volto di Hawke e lasciò che la vita gli scorresse via.
   
 
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