Capitolo uno 

“Finalmente libere”

pov’s Selena

Finalmente è arrivato il grande giorno; ieri ho compiuto anche io 18 anni, ancora non riesco a crederci, io e Demi progettiamo questo giorno da quando avevamo 8 anni.

Un rumore lancinante rimbomba nella stanza 

“é ora di alzarsi Sel” penso tra me e me appena sento la sveglia. Non perdo tempo, devo ancora finire di preparare le ultime cose prima della partenza, ma prima non può mancare una videochiamata con la mia migliore amica, che diventerà anche la mia coinquilina non appena sbarcheremo sulla Grande Mela.

L’aereo era alle 14,00, dovevo sbrigarmi erano già le 12,00, mi vestii velocemente, infilai le ultima cose nelle valigie, salutai i miei genitori e chiamai un taxi per andare a prendere Demi.

pov’s Demi

Sentii il campanello di casa suonare freneticamente “sarà sicuramente Sel, che non vede già l’ora di sbrigarmi perché sto facendo tardi come al solito” pensai mentre salutavo i miei nel minor tempo possibile, appena uscii di casa mi scontrai con la faccia imbronciata della mia migliore amica 

Io: sono solo 5 minuti …- cercai di giustificarmi senza ottenere nessun cambio di espressione da parte di Sel, solo una corsa frenetica verso il taxi con una delle mie valigie in mano.

Sel: ora non ho tempo da perdere con te, non voglio le tue scuse, dobbiamo sbrigarci, non voglio perdere l’aereo - disse freneticamente, dandomi uno strattone al braccio per farmi muovere più velocemente.

Salimmo subito in macchina, Sel davanti e io dietro, e sfrecciammo verso l’aeroporto alla velocità della luce.

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“Ultimi 5 minuti alla partenza del volo 294 per NewYork”  disse una voce metallica.

ERA IL NOSTRO VOLO E NOI ERAVAMO DALL’ALTRA PARTE DELL’AEROPORTO !!

Corremmo come mai avevamo fatto in vita nostra e fortunatamente arrivammo, sudate e stanche, ma arrivammo.

Ci sedemmo ai nostri posti e ci guardammo dritte negli occhi era il nostro primo grande passo verso la libertà. Negli occhi di Sel tante emozioni stavano freneticamente correndo, un misto di ansia, preoccupazione, gioia, libertà e infondo infondo sotterrata da tutte le altre emozioni c’era lei: la tristezza. Ne avevamo passate tante insieme: la bulimia, l’anoressia, il bullismo, l’autolesionismo; lei era sempre stata la più forte tra le due o almeno credevo, fin quando una persona che era riuscita veramente a farla essere felice, l’aveva distrutta in un attimo senza ritegno lasciandola col cuore a pezzi, senza più lacrime da versare, quella persona era Justin.

L’ha tradita senza nessun ritegno il mese scorso e ora devo essere io quella forte, per lei.

pov’s Selena

Il viaggio trascorse abbastanza velocemente, tra pisolini e chiacchiere.

Non appena finalmente arrivammo, scendemmo freneticamente dall’aereo per prendere le nostre valigie e dirigerci subito nella nostra nuova casa, che ho ereditato da mia zia, lei era molto ricca quanto severa, non aveva ne’ marito ne’ figli e quindi lasciò tutto a me.

Prendemmo un taxi che ci portò nella nostra nuova dimora. 

Appena scemino li spettacolo era mozzafiato: era una villa enorme, quasi una reggia a tre piani con un giardino enorme ben curato, questa casa era degna di una principessa.

Entrammo, posammo subito i bagagli, salutammo il giardiniere e la donna delle pulizie e uscimmo subito di nuovo, non perché non ci piacesse la casa ma perché volevamo esplorare la città, che tanto abbiamo desiderato per tutti questi anni.