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Autore: AlexisVictorie    19/07/2015    11 recensioni
Immaginate…un paesino, New Olympus e tutti i nostri amati personaggi.
Fatto?
Ok.
Mettete tre Pezzi Grossi stranamente vivi, (ma Ade e Zeus non troppo fedeli) un Luke puttaniere, (potrebbe cambiare però…vedremo) tante tante Cacciatrici che a fine storia non saranno più Cacciatrici, (senza offesa Artemide) Apollo e Will migliori amici e un Nico che va parecchio d'accordo con quest ultimo,(OTP) Percy figo come sempre, Annabeth pericolosa come sempre e Jason ammaliato dagli occhi di Piper.
Aggiungete Calypso che lancia vasi addosso a Leo e Hazel accolta da Maria anche se è frutto di un tradimento di Ade.
E tanto tanto amore e non pochi guai.
Non sono semidei ma sono adolescenti.
E sono difficili da gestire.
AU! Mortali
Coppie: Percabeth, Solangelo, Caleo, Jiper, Frazel, Thaluke, Rachollo, Tratie, Silendorf, Chrisse, Tella (Tyson/Ella) e qualcun altro che sto dimenticando molto probabilmente.
Bacioni
Alexis
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Percy sbuffò in direzione di Leo, che voltò il capo a cercare Jason che a sua volta si girò alla ricerca di Nico.

-Spiegatemi di nuovo perché seguiamo il mio migliore amico- fece Apollo sbirciando oltre il cespuglio per vedere Will.

-Seguiamo anche nostro cugino ma io non faccio tutte ste storie-

lo rimbeccò seccato Percy.

Erano nel parco da ore ma Will e Nico non combinavano nulla di vagamente interessante.

-Io ancora non credo che sia gay-  ripeté per la centesima volta Apollo e tutti quanti alzarono gli occhi al cielo.

-Ma che ti cambia alla fine?-

-Niente! Will rimane mio amico. Ma è strano.-

Jason sbuffò.

-Non fatemi pentire di aver acconsentito.-

-Era meglio se restavo con Artemide- ribadì Apollo -almeno potevo rimorchiare una delle sue Verginelle-

-Non ne parliamo. Ce n'è una, Calypso…mi ha lanciato un vaso di fiori in testa perchè l'ho salutata educatamente. Poi ha raccolto i fiori ed è andata via borbottando che doveva piantarli altrove- Leo sembrava divertito e scocciato al tempo stesso.

-Lasciamo stare la vostra fama di Don Giovanni- li riprese Jason e Apollo prese a chiedersi chi fosse il maggiore fra lui e il superman biondo.

In famiglia erano numerosi.

Quattro fratelli.

Lui, Artemide, Jason e Thalia.

La sorella gemella, Artemide, aveva fondato il gruppo delle Verginelle anche detto le "Cacciatrici di Artemide" nome alquanto stupido per Apollo.

Ne faceva parte anche Thalia e sebbene la ragazza un tempo fosse stata una ribelle in piena regola adesso era il braccio destro della sorella e lottava per quel ruolo con Zoe Nightshade.

Apollo non sapeva chi fosse più fissata tra le due.

Forse Zoe.

Jason era una vera palla.

Sempre perfettamente rispettoso delle regole, mai una volta che sgarrasse.

Apollo non apprezzava il fratello ma avendo perso le attenzioni delle femmine della famiglia (troppo prese dalla loro setta)  si era avvicinato al Superman Biondo e aveva scoperto un ragazzo più rilassato rispetto all'immagine che Apollo aveva del minore.

Che poi Jason e Thalia (anche loro gemelli) avevano solo due anni meno di lui.

Dettagli.

Apollo era l'unico davvero deciso a rimanere bambino

Per quanto Jason fosse Superman, Apollo era Peter Pan.

E la cosa non andava giù a Zeus ed Era, i suoi genitori.

Erano entrambi troppo tesi.

Zeus cercava sempre l'occasione giusta per una scappatella ed Era era sempre sull'attenti alla ricerca del minimo accenno di tradimento.

Apollo li odiava.

Lì a New Olympus (una cittadina sperduta) i pettegolezzi regnavano e a volte a causa dei suoi, la famiglia Grace diventava lo zimbello del paese.

Ma a lui non importava della reputazione.

Per quanto fosse problematica la sua famiglia, Apollo e i suoi fratelli potevano sempre scontare sull'appoggio degli zii paterni Ade e Poseidone.

Ade aveva tre figli: Nico, appunto, Bianca ed Hazel.

Bianca era un'altra delle aggregate alle "Cacciatrici di Artemide".

Poseidone, invece, aveva avuto due figli, Percy e Tyson rispettivamente di sedici e dieci anni.

Apollo adorava i suoi cugini.

Percy era un ribelle di prima categoria.

Non gli piaceva essere domato e faceva tutto senza pensare alle conseguenze.

Poseidone diceva che in questo si assomigliavano lui ed il figlio.

Nico non era proprio il massimo dell'allegria con il suo stile total black e l'aria di uno capace di uccidere con lo sguardo.

Però era intelligente e pragmatico e riusciva a frenare Percy, il che tornava sempre utile.

Hazel gli piaceva per il semplice motivo che non apparteneva alla setta delle "Verginelle".

Sebbene sorella di Nico, era allegra e spensierata e non si faceva scrupoli a dire ciò che pensava.

Era nata da una relazione clandestina di Ade ma alla morte della madre era stata accolta in casa da Maria Di Angelo che, sebbene non approvasse la scappatella del marito, non avrebbe lasciato a sé stessa una bimba di otto anni.

Bianca aveva faticato ad accettarla dopo il rifiuto di Hazel ad aggregarsi alla setta.

Ma Nico la adorava quasi quanto la sorella naturale.

Tornando a Nico, di recente si era avvicinato moltissimo a Will Solace, il migliore amico di Apollo, e Leo Valdez, caro amico di famiglia, aveva supposto una possibile relazione tra i due, nonostante le obiezioni di Percy e Apollo.

Da cosa nasce cosa, e quindi tutti e tre, con l'aggiunta di Jason, stavano pedinando i due durante una delle loro uscite.

Ma Apollo non era certo noto per la pazienza.

All'ennesima risata di Will sbucò dai cespugli e si diresse a passo di marcia verso i due nonostante i richiami bisbigliati dei suoi amici.

Nico e Will sbarrarono gli occhi, sorpresi, vedendosi venire incontro il rispettivo, cugino/migliore amico.

-Ehi voi! Sono due ore che stiamo nascosti in un cespuglio di merda ad aspettare che vi baciate per appurare se la teoria di Leo è vera e voi siete omosessuali. Ma cavolo siete due lumache!-

Will si coprì gli occhi con le mani.

-Che stai facendo, Will?-

-Non voglio assistere quando Nico ti ucciderà- ribatte l'altro senza spostare l'arto dal viso.

Apollo parve capire cos'aveva fatto.

Si girò verso il cugino, che stava sbuffando fumo dalle orecchie.

Si sentì afferrare per le orecchie mentre il cugino, nonostante più piccolo e basso, lo trascinava verso il cespuglio da dov'era arrivato.

Lo gettò tra le braccia di Jason che lo posizionò proprio avanti a sè come scudo umano.

-Voi quattro… - sibilò assassino.

-Come facevi a sapere che c'eravamo anche noi?- fece Percy curioso.

-Nostro cugino si è tradito da solo. Ha usato il plurale quando ha detto di star spiando me e Will e da lì ho capito che non era solo opera sua. Tanto più che Apollo non è il tipo da fare l'agente segreto se non per scommessa-

Nico sembrava seccato e divertito allo stesso tempo.

Will avanzò a tentoni con ancora una mano sul viso.

L'altra era tesa per non sbattere da nessuna parte.

-Neeks? Dove sei?- chiese -Li hai già uccisi? Posso togliere la mano e portarli in obitorio?-

Nico afferrò la mano tesa e rise.

-Puoi guardare, Will-

Il biondo sorrise ai quattro ragazzi.

-Sono felice che siate ancora vivi.- dichiarò con una dimostrazione di grande coinvolgimento emotivo.

-Anche noi lo siamo- ribattè Jason con aria sollevata.

-Ma io non avevo mica finito- ringhiò Nico e Will tornò a coprirsi gli occhi.

-Will leva quella mano. Prometto di non ucciderli- parve pensarci su -o almeno…prometto che non dovrai amputare arti.-

Il ragazzo obbedì.

-Lo sai che non sono ancora un dottore vero e proprio, sì?-

-Dettagli.- fu la laconica risposta.

-Quanto a voi…giurate che non vi immischierete più nella mia vita privata, non assalterete Will per avere dettagli su quello che facciamo o non facciamo ed eviterete di aggregare altra gente a questa vostra sciocca causa-

-Lo giuriamo sullo Stige- fu la risposta unica che ricevette dai quattro amici.

-Bene...andatevene adesso.-

Si girò verso Will mentre i suoi cugini (più Leo) scappavano a gambe levate.

-Fai paura Death Boy-

-Smettila Robin Hood-

Il biondo storse il naso.

-La devi smettere di chiamarmi così. Non la indosserò mai una calzamaglia, capito?-

 

 

 

 

 

Calypso appoggiò annoiata la fronte alla scrivania.

La Tavola Rotonda (o almeno così la chiamavano loro) era stranamente vuota quel giorno.

Le "Cacciatrici di Artemide" erano un semplice gruppo votato alla castità e alla repulsione dei maschi (a meno che non fossero gay).

Pochi uomini avevano fatto parte della compagnia ed erano stati cacciati subito.

Come Orione.

Aveva cercato di conquistare nientemeno che Artemide la quale era la fondatrice di quel gruppo e poteva definirsi incorruttibile.

Aveva passato la vita a vedere Apollo conquistare e spezzare cuori di ragazzine innamorate.

Lei accoglieva quei cuori infranti e coloro che volevano evitare che l'organo vitale si spezzasse.

Calypso faceva parte della seconda categoria.

Era vissuta in giro per il mondo col padre Atlante e la sorella Zoe (anche lei parte del gruppo) ed era vissuta in una teca di cristallo.

Aveva paura del mondo e degli uomini, soprattutto dopo la rottura tragica di Zoe ed Ercole.

Di recente il gruppo era molto teso.

Arianna le aveva lasciate perchè si era innamorata.

Proprio lei che era stata sedotta e abbandonata da Teseo, tornava a fidarsi di un uomo.

E non di uno qualsiasi.

Di Dioniso.

Quel tipo era alquanto strano.

Era indubbiamente piacente ma aveva il gomito un po' troppo alto e il vizio per le feste.

Arianna lo trovava adorabile.

Calypso rabbrividÏ e si trovò a pensare al ragazzo che aveva incontrato pochi giorni fa.

Leo Valdez.

Quel pazzo l'ava salutata, tutto allegro e tranquillo.

E lei gli aveva lanciato addosso un vasetto di porcellana.

Era sembrato leggermente traumatizzato mentre si allontanava.

Sua sorella Zoe, seduta alla sinistra di Artemide, sbuffava irrequieta mentre vagava fra le sedie vuote.

-Dov'è Phoebe? Bianca? E perchè Talia non è ancora arrivata? Non è il suo braccio destro, mia signora?-

A Calypso stava venendo mal di testa a causa delle domande insistenti della sorella.

Phoebe varcò la soglia della sala con un sorriso di scuse.

Zoe cercò di assalirla con le sue stupide regole ma Calypso aveva raggiunto il punto di rottura.

-Adesso basta sorella! Talia starà arrivando e non credo riuscirai a rubarle il ruolo di seconda solo perchè è in ritardo di dieci minuti.- fece secca e autoritaria e gli occhi di Artemide brillarono.

Bianca e Talia le raggiunsero poco dopo affannate e scombinate.

-Guardatele mia signora!- fece sdegnosa Zoe ma Calypso fece per alzarsi e la sua espressione furibonda bastò a zittire la sorella maggiore.

Non perchè Calypso fosse spaventosa ma solo perchè quando si arrabbiava  voleva dire che era ora di finirla.

Talia prese il suo legittimo posto alla destra della sorella che la fissò severa.

-Ci dispiace. Davvero. Ma Hazel aveva un contrattempo. Un incidente troppo lungo da spiegare che include lo shampoo, il phon e la piastra bollente e di cui tu non vuoi sapere niente.-

-Tiro ad indovinare... stava di nuovo dando fuoco al gatto con la piastra, vero?-

Le espressioni comprensive delle due furono l'ovvia risposta.

-Passa troppo tempo con quel Leo Valdez-

A quel nome Calypso affogò con l'acqua che stava bevendo e sputò tutto addosso a Rachel che la fissò disgustata.

-Scusa- fece timida Calypso.

A differenza di Zoe, lei non rivestiva un ruolo importante nel gruppo e Rachel in ordine di importanza era la quinta dopo Phoebe.

-C'è qualcosa che non ci hai detto, Calypso?- fece indagatrice Artemide.

-No signora. Semplicemente qualche giorno fa Leo Valdez mi ha salutata e per lo spavento gli ho gettato un vaso addosso.- fece con tranquillit‡.

Talia soffocò una risata e le strizzò l'occhio.

-E dopo?- indagò la sorella severa.

-Ho raccolto i fiori e me ne sono andata a piantarli da qualche altra parte-

-E lui?- continuò Phoebe e Calypso si stava già scocciando dell'interrogatorio.

-Mi ha fissato come se fossi pazza e se ne è andato dicendo qualcosa come "Artemide e le sue amiche sono da manicomio"-

Ormai Talia stava schiattando dalle risate e anche Bianca cercava di trattenere un sorriso.

-Le vostre storie sono sempre molto avvincenti, ragazze- sbuffò Artemide, un sorriso che  le increspava le labbra.

Adorava le sue amiche.

Zoe era leale e fiera e dopo il trauma di Ercole non intendeva provarci più con nessuno.

Talia era entrata in quel gruppo perchè la sua mente era scolpita dalle immagini del padre con amanti che venivano usate come pezze e lei temeva di fare la stessa fine con un altro uomo.

Bianca aveva vissuto per anni con Nico preoccupandosi di crescerlo personalmente e spesso senza l'aiuto di Maria ed Ade che erano sempre in viaggio per lavoro e la voglia di libertà l'aveva condotta a quel gruppo.

Calypso, invece, era un caso a parte.

Artemide stessa, non capiva perchè ne facesse parte.

Lei non disprezzava gli uomini in generale.

Lei disprezzava chi vedeva le donne come trofei da mostrare e sfruttare ma non da amare.

Apprezzava ragazzi come il cugino Percy con la sua lealtà indiscussa agli amici.

Apprezzava Frank e Leo, amici di famiglia, il primo per la gentilezza e il secondo per quella sua grande capacità di nascondere il dolore dietro a battute e sorrisi.

Apprezzava Jason perchè sapeva quando era ora di fare la persona matura.

Apprezzava Will e Nico semplicemente perchè erano gay(o almeno credeva lo fossero) e lei adorava i gay.

Apprezzava Apo... no time out.

Lei non apprezzava Apollo proprio perchè era un Don Giovanni incallito che ci provava con tutte.

Scosse la testa amareggiata.

Suo fratello non si sarebbe mai responsabilizzato.

Ma forse se avesse trovato una ragazza capace di tenergli testa... 

Si ritrovò a pensare ad Arianna.

Quando le aveva chiesto di andarsene era inorridita.

Ma la ragazza le aveva raccontato dell'amore rinato in lei, stavolta verso Dioniso.

Artemide non apprezzava moltissimo Dioniso.

Ma sapeva che in amore non avrebbe mai tradito nessuno.

Non era nel suo stile.

Non aveva la pazienza di tradire.

Se si scocciava della sua fiamma la mollava.

Quella era una cosa che apprezzava.

La sincerità.

E si diceva che gli ubriaconi non mentissero mai.

Quindi di Dioniso ci si poteva fidare.

Più o meno.

Artemide sapeva accettare l'abbandono volontario di una Cacciatrice per amore.

A volte le aveva lasciate andare di sua iniziativa.

Perchè se si innamoravano non c'era giuramento che tenesse.

Artemide non avrebbe mai amato più nessuno se non la sua famiglia.

Sospirò piano e sorrise alle sue amiche.

Sentiva che quell'anno ne avrebbe perse molte.

E sperò che fosse per una nobile causa quale l'amore vero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piper fissò furibonda Drew che teneva fra le mani i pezzi di quello che un tempo era il suo nuovo vestito da sera.

Drew Tanaka era la sua odiata sorellastra.

Di tre anni più grande, non aveva mai conosciuto suo padre perchè, quando aveva saputo della gravidanza di Afrodite, questi l'aveva lasciata.

La donna, due anni dopo, era felicemente sposata con Tristan McLean ed era di nuovo incinta di sua sorella maggiore Silena.

L'anno dopo era toccato a lei.

Piper adorava Silena che le assomigliava moltissimo.

Ma Drew sembrava decisa a disprezzare le due sorellastre per motivi a loro ignoti.

Piper cercò di non piangere dalla rabbia e mettersi a inveire poco finemente contro la sorella.

Afrodite apparve sulla porta con calma ma quando vide l'abito stracciato si portò una mano al cuore inorridendo.

-Drew! Che hai fatto al vestito che avevo comprato a Piper? Era per quella festa a casa Grace... -

-Mamma, i Grace non sono brave persone. Si parla spesso di come Zeus tradisca la moglie Era. Davvero vuoi permettere alla nostra piccola Piper di frequentare soggetti come Jason e Apollo? per non parlare di Talia ed Artemide che non credono nell'amore-

Afrodite scosse la testa.

-Avresti dovuto espormi i tuoi dubbi ed io avrei agito di conseguenza. Qui a New Olympus non succede mai niente. Falla divertire per una volta che c'è una festa. Gli dei sanno, se non serve allegria giovanile in questo paese. Tesoro userai uno dei miei vecchi vestiti.-

I vecchi abiti di Afrodite erano la collezione più bella che Piper avesse mai visto e sua madre aveva un ottimo gusto nel vestire.

Ciò che indossava non passava mai di moda, nè sembrava pacchiano o altro.

Piper adorava poter scegliere uno dei vecchi abiti di Afrodite.

Era raro avere una simile opportunità.

A Silena e Drew era capitato più spesso rispetto a lei che finalmente poteva di nuovo esplorare quella sala colorata stracolma di vestiti.

Si immerse tra le varie corsie d'abiti con calma mentre Afrodite la seguiva controllata.

Quando scelse la donna approvò soddisfatta.

Era un abito bianco con lo scollo a cuore e la gonna corta e leggermente ampia.

Il petto era cosparso di gemme che mandavano riflessi di colore.

-Sei bellissima Pips- sussurrò la madre emozionata -Era uno degli abiti che indossai durante i primi appuntamenti con tuo padre.-

Piper sorrise in risposta e la strinse piano.

Per quanto a volte la imbarazzasse, lei adorava sua madre.

-Tesoro... mi aspetto che torni con un bel giovane.-

Piper rise divertita e se ne andò con la sua solita scioltezza.

-Tesoro non scappare! Dicevo sul serio io!-

Piper corse da Silena e la trovò che chiacchierava a telefono con Beckendorf, uno dei figli dell'ingegnere Efesto.

-Va bene, Charlie. A domani. Vestiti bene.-

Silena attaccò con calma e si voltò verso la sorella che sorrise deliziata.

-Vado alla festa dei Grace.-

-Fa attenzione Piper. Apollo Grace è un Don Giovanni e non mi fiderei molto neanche di Jason.- la avvertÏ Silena.

-Vi siete fissate! Non devo sposarmi i figli di Zeus ed Era. Vado solo ad una festa, Silena. Mamma non era d'accordo quando uscivi con uno dei figli di Efesto, ricordi?-

-Diceva che il mio Charlie non era raccomandabile.-

-Ed io ti appoggiai. Adesso tocca a te. Ti prego-

-Trucco e parrucca?- fece Silena con aria complice.

-Tu sì che mi capisci!- la abbracciò Piper.

Silena le fece con delicatezza la treccia e infilò svariate piume colorate al suo interno.

Le applicò un leggerissimo filo di trucco che la rese solo più bella e giovane.

Piper era silenziosa mentre la sorella le metteva un lucidalabbra leggero.

-Un'ultima cosa, sorellina. Non imbucarti con nessuno- la reguardì.

-Credevo che Ulisse fosse morto- scherzò l'altra.

Silena sbuffò.

-Parlo sul serio, Pip-

-Non preoccuparti. Era il mio ultimo pensiero.-

-Sei la sorella migliore al mondo-

-Non è vero. La migliore sei sempre tu.-

Silena abbracciò la sorella.

-Buona fortuna.-

 

 

 

 

 

 

 

Annabeth non sapeva neanche chi l'aveva convinta a partecipare a quella stupida festa.

Ah, giusto.

Piper.

Quella ragazza era tremenda.

E l'aveva anche persa nel caos di Casa Grace.

Erano circa duecento ragazzi.

Più di quanti si aspettasse da una cittadina come New Olympus.

Lei ne vedeva pochi al giorno.

Jason Grace le passò accanto e la fissò con aria dubbiosa prima di proseguire.

Apollo Grace stava già rimorchiando una bionda chiaramente tinta.

Solo Jace Herondale aveva quel colore di capelli al naturale.

Talia Grace era la Dj e sembrava si stesse divertendo sebbene avesse già versato i suoi alcolici addosso a quattro possibili pretendenti.

-Talia fa tanto la dura, insensibile all'amore, vero?-

Annabeth si voltò e fissò disgustata Luke Castellan.

Tutti conoscevano May Castellan, la madre del ragazzo, che girava sempre con dei biscotti fatti in casa e l'aria un po' svampita.

Tutti le volevano bene.

Eppure Luke non assomigliava affatto alla madre.

Era un puttaniere.

E le stava rivolgendo la parola.

Il che voleva dire una cosa sola: corri.

Cercò di sgusciare via ma Luke la bloccò.

-Dai biondina. So che non vedi l'ora.-

Annabeth gli rifilò un calcio dritto spedito fra le gambe e si allontanò spedita.

Farla passare per una oca bionda e pure puttana.

A lei!

-Non rimuginarci troppo Chase. Tutti sanno com'è Luke Castellan.-

Annabeth si voltò ancora ed incontrò gli occhi verdemare di un perfetto sconosciuto.

-Scusa... ma ci conosciamo?-

-Perseus Jackson. Ma chiamami Percy.-

-Annabeth Chase. Chiamami bionda e ti ritrovi al tappeto.-

-Non hai l'aria della classica bionda della California.- la rassicurò Percy- I tuoi occhi fanno crollare tutta la facciata. Che colore sono? Grigi?-

-E allora? Cosa vuoi?-

-Parlare. Ma sei così sulla difensiva. Potresti far parte della banda di mia cugina, volendo-

-Banda?-

Annabeth era confusa.

Quel Percy sembrava il classico playboy.

Si stava divertendo a parlarle perchè era imprevedibile e ribelle.

Ma era solo un gioco.

Divertente certo.

Ma prima o poi si sarebbe annoiato.

-Le "Cacciatrici di Artemide". Anche Talia ne fa parte.- fece un cenno verso la postazione del Dj.

-Aspetta... quel Percy Jackson?-

Il ragazzo annuì allegro.

Zeus, Poseidone ed Ade erano tre fratelli abbastanza particolari.

Poseidone era dovuto partire per un viaggio in mare durato due anni e aveva dovuto lasciare da sola Sally Jackson, la moglie incinta.

Era stato dato per disperso per un anno buono prima che Poseidone riuscisse a tornare a casa.

Ma intanto Percy era nato e la madre gli aveva dato il suo cognome.

Per non parlare di Ade.

Aveva avuto vari figli da diverse relazioni e solo quando era caduto la seconda volta fra le braccia di Maria Di Angelo si era deciso a sposarla.

La donna si era, però, rifiutata di dare il cognome di Ade, Grace, al secondo figlio, Nico.

Voleva avesse lo stesso cognome della piccola Bianca.

Quindi Nico e Bianca portavano Di Angelo.

E a loro andava benissimo così.

Non amavano moltissimo il padre.

Quando, invece, Poseidone era tornato, Percy aveva fatto i salti di gioia ma si era ostinato a mantenere Jackson.

Lui e suo padre erano identici e avevano una sintonia assurda.

Annabeth un po' invidiava il famoso Percy Jackson.

Lei, sua madre, non la vedeva mai.

-Quindi... di preciso cosa ti serve? Le persone hanno sempre un secondo fine.-

-Non io, Chase. Volevo davvero solo parlarti. Ti ho vista con Castellan e volevo avvertirti. Ma te la cavi benissimo da sola-

-Tu hai…? -

-Mettiamola così... ricordami di non farti arrabbiare. Credo che Luke non si sia ripreso.-

Annabeth rise divertita e Percy osservò con accuratezza la sua slanciata figura.

I capelli biondi e ricci cadevano delicati sulle spalle, liberi.

La pelle abbronzata aveva una tonalità dorata che lasciava intendere che fosse naturale.

Gli occhi grigi riportavano il colore delle cupe nubi temporalesche e Percy li trovava magnifici.

Era alta ma non quanto lui ed era formosa ma non troppo.

Inoltre aveva dimostrato saggezza ed intelligenza.

E una forza bruta non indifferente.

Percy si chiese se fosse saggio avvicinarla senza parastinchi.

Meglio non provarci.

Annabeth, dal canto suo, era incuriosita dal ragazzo.

La pelle abbronzata era molto scura ma il naso si stava spellando quindi Annabeth suppose fosse solito andare in spiaggia.

I muscoli non erano enormi come quelli degli attori che lei non sopportava perchè palesemente finti.

Era forte ma magro al tempo stesso.

I capelli neri erano un disastro e Annabeth poteva dire con certezza che avesse davvero dimenticato di guardarsi allo specchio prima di uscire di casa.

Gli occhi verdemare erano in assoluto la cosa migliore.

Sembravano calmi ma l'attimo prima mentre guardava Castellan si erano fatti burrascosi.

La stava fissando con malcelato divertimento e un pizzico di sfida.

-Devo andare Chase o Nico mi ucciderà. L'ho lasciato in mano ad Apollo. Mai lasciare quei due assieme. Litigherebbero su chi è più amico di Will-

Si voltò e Annabeth scandagliò le spalle larghe, la schiena dritta e il fondoschiena da urlo prima di rendersi conto di ciò che stava facendo e voltarsi di scatto.

Percy Jackson poteva essere pericoloso.

 

 

 

 

Reyna fissava scocciata Apollo e Nico.

Il primo continuava a sbuffare e puntare il dito contro Nico, il quale era evidentemente seccato.

Will Solace apparve assieme a Percy Jackson ma se il primo era vigile e divertito allo stesso tempo, il secondo sembrava confuso e... ammaliato, quasi.

Reyna scosse la testa.

Sicuramente il moro aveva già fatto conquista di qualche oca bionda.

-Ragazzi… - iniziò Percy e i suoi cugini interruppero il battibecco per guardarlo -… la vita è bella-

Apollo allungò le mani verso la gola del cugino ma Nico lo bloccò e Willl si rabbuiò.

Sembrava una sorta di catena.

Reyna si chiese se Percy si rendesse conto dell'effetto che faceva a chi gli stava attorno.

Jason sbucò tra la folla con un sorriso sul viso abbronzato.

Reyna e Nico iniziavano a sentirsi dei cadaveri ambulanti.

Possibile che in quella cittadina costiera solo loro avessero la pelle bianco latte?

Percy era costantemente in acqua quindi era ovviamente abbronzato e Apollo e Will avevano convinto Jason ad abbronzarsi, decantando le qualità della vitamina D.

Quei due avevano una super-abbronzatura naturale.

Lei e Nico, invece, sembravano fratelli.

Occhi scuri, capelli neri e pelle pallida.

Ovviamente non erano davvero fratelli.

L'unica cosa che condividevano era la nazionalità europea.

Erano entrambi immigrati in America.

Lui in seguito al matrimonio di Ade e Maria.

Lei alla morte dei genitori visto che era stata data in adozione alla zia, Circe, insieme ad Hylla, sua sorella maggiore.

Jason fissò sbigottito Apollo che stava cercando di soffocare Percy, il quale stava respingendo in malo modo il cugino.

-Apollo finiscila! Sembra che mi stai facendo delle avances ed ho appena conosciuto una bionda davvero carina-

-La classica oca?- chiese Nico distrattamente e Will al suo fianco soffocò una risata.

-Quando l'ho vista stava dando un calcio nelle palle a Luke Castellan- ribattè tranquillamente Percy quasi soddisfatto del suo asso nella manica.

-Chi è che ha colpito i genitali di Castellan?- intervenne Talia, sbucata dal nulla.

Jason sbuffò -La nuova ragazza di Percy-

-Non è la mia ragazza. Ma mi ha colpito parecchio- precisò il moro.

-Il che vuol dire che le piace ma lei non si è dimostrata interessata- commentò Jason -Forse è davvero migliore di quel che si prospetta questa bionda-

-Talia… ma se non sei tu il Dj chi c'è alla console?- fece sospettoso Nico.

-Oh. Piper si è offerta di sostituirmi perchè adora la musica.-

-Chi è Piper?- fece Will confuso.

-Una mia amica.-

Jason seguì lo sguardo della gemella, in direzione della console e sbarrò gli occhi.

La Dj del momento aveva la pelle color cioccolato, la chioma castana legata in una treccia e un vestito bianco che esaltava la carnagione scura.

La sorella gli diede una gomitata.

-Non pensarci troppo Jas. Non voglio che giochi con Pip-

Il biondo scosse la testa.

-Non ci stavo neanche minimamente pensando-

-Non stavi neanche sbavando eppure si è allagato il pavimento- ribattè la sorella e Jason rise divertito.

-Come no-

Una ragazza bionda si avvicinò a Piper e le sussurrò qualcosa all'orecchio sotto gli occhi attenti dei due gemelli Grace.

Piper storse il naso ed annuì.

Cedette la postazione alla bionda e si diresse verso Talia.

-Tals, mi ha chiamato mio padre. Devo andare. Puoi pensare tu alla musica?-

-Certo. Chi è la bionda?-

-Oh. Annabeth. È una mia amica ed ha appena avuto un diverbio con Castellan quindi credo che la porterò a casa. Non mi fido a lasciarla sola. I capelli biondi traggono in inganno-

Piper si voltò verso Jason e il ragazzo trattenne il fiato.

Gli occhi di Piper eran verdi ma non appena si girò assunsero una sfumatura lilla.

L'attimo dopo erano azzurri.

-Bella festa comunque- rivolse un sorriso gentile ai due fratelli e fece un segno ad Annabeth che si avvicinò tranquilla.

-Annie, lei è Talia. Talia lei è Annie-

-Essere chiamata Annie è quasi peggio di biondina.- fu la risposta secca dell'amica che strinse con allegria la mano di Talia -Piacere comunque -

Annabeth scorse qualcosa alle spalle della mora e sbuffò a disagio.

-C'è Percy. Meglio che vada-

Si dileguò con Piper al seguito e Talia le osservò allontanarsi con aria pensierosa.

-Dici che è quella la bionda che ha conosciuto prima, Percy?-

-Eh?- fece Jason ancora con gli occhi puntati verso Piper.

-lascia perdere- fu la risposta rassegnata della Cacciatrice.

Maschi.

 

 

Angolo Autrice: È la prima storia che pubblico sul sito di Percy Jackson.

Finora ho preferito Harry Potter.

E qualche occasionale one-shot.

Questo primo capitolo vede come protagonisti  svariati personaggi.

Artemide ed Apollo sono adolescenti e in quanto figli di Zeus li ho resi fratelli maggiori di Talia e Jason.

Percy è sempre lo stesso ovviamente con l'aggiunta di Tyson come fratello di sangue e non semplice fratellastro.

Ah…e Poseidone è un padre presente.

Paul non l'ho mai sopportato.

Hazel continua ad avere il titolo di sorellastra di Nico e Bianca perché fisicamente è troppo diversa dai figli di Ade.

E sì…Bianca, Silena, Beckendorf, Luke e Zoe sono vivi.

E non credo che siano gli unici.

Probabilmente ho saltato qualcuno.

Tipo Phoebe.

Era morta anche lei, no?

Rachel è una Cacciatrice.

In quanto Oracolo, dalla fine del quinto libro era una Vergine.

Quindi l'ho aggregata alle Cacciatrici.

Arianna e Dioniso sono adolescenti.

Ma Mister D non è figlio di Zeus.

Al massimo sarà illegittimo.

In realtà non so neanche se apparirà costantemente.

Le coppie principali saranno: Percabeth perché se non ci sono loro non mi diverto. 

Caleo mi sono resa conto di amare questi due alla follia.

 Frazel solo io non sopportavo Frank? Mi stava antipatico. Solo da poco l'ho rivalutato.

Jiper non sono i miei preferiti ma non sono neanche così brutti assieme. Ho sempre preferito Piper a Reyna. 

Rachollo (Rachel e Apollo) ho iniziato ad amarli quando leggendone una mi sono ritrovata a pensare che lei è l'oracolo di Apollo quindi il Dio del Sole avrebbe potuto sciogliere il suo Voto di Castità, volendo.

Solangelo…io adoro Nico e Will! Sono in assoluto tra le mie coppie preferite. In realtà sono la mia OTP di Percy Jackson.

Come la Malec in Shadowhunters.

O la Jily in Harry Potter.

Li amo insomma.

 E forse Taluke anche perché non sono proprio convinta su questi due.

Non mi ispirano moltissimo.

Un bacione

Alexis

   
 
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