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Autore: luca76    19/07/2015    2 recensioni
questa fanfic non tiene conto del sesto e settimo libro. harry potter quets'anno si trovera ad affrontare il suo solito nemico di sempre non solo, un sigillo è stato spezzato, e il ragazzo si troverà a fronteggiare nuovi nemici ma nahe problemi dell'età
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                        Capitolo 23

                                              Il potere dell’amore  
                                                                             
Dopo che Harry ebbe battuto il nazcu, il preside fu informato di tutto quello che era successo e decise che al meno per il momento, una piccola spiegazione era obbligatorio darla ai ragazzi. Per tanto il preside spiegò a tutti gli studenti della scuola quello che in quei mesi era successo, e dell'intenzione del ministero di creare un quinta casa nella scuola, in modo da permettere a tutti i combattenti magici, e non solo ai maghi, di farne parte e di poter lottare dopo un anno contro i demoni.
Il preside fu anche chiaro che nessuno obbligava i ragazzi a farne parte e che l'ammissione sarebbe iniziata entro un mese, in modo che chi volesse entrare avrebbe avuto il tempo necessario per raggiungere un livello, se non pari ai ragazzi che già si allenavano da due mesi con gli elfi, almeno sufficiente per entrare nella nuova casa.
Detto questo, ci fu il solito smistamento dei nuovi maghi alle quattro case, e successivamente tutti i ragazzi fecero onore a quello che gli elfi della scuola avevano preparato per cena.
Il giorno successivo, molti studenti della scuola avevano saputo quello che era successo la notte precedente, e dell'incredibile combattimento di Harry contro una delle più potenti creature oscure della terra. In molti lo cercarono per farsi dare notizie, ma a tutti Harry rispondeva che non aveva nulla da aggiungere a quello che il preside aveva detto. Ed in parte era vero, a parte il non dire che lui e il preside si erano incontrati prima del banchetto, e avevano deciso insieme di posticipare l'ammissione alla quinta casa di un mese. Ma che lui collaborasse attivamente con il preside, era una cosa che per il momento non voleva che nessuno sapesse, in modo da poter aiutare Draco nella sua missione. Infatti Harry aveva pensato, che se Draco avesse informato il signore oscuro che partecipava in modo attivo alle riunioni del preside, non avrebbe avuto motivo di dubitare della sua devozione.
Harry si stava dimostrando molto furbo in quegli ultimi mesi. Tutto quello che era successo nella sua vita lo aveva fatto maturare molto, e stava migliorando tanto anche nella capacità di ragionare con la mente calma, senza farsi prendere dalla rabbia, complice anche le lezioni di occlumanzia che continuava a seguire con il suo insegnante di pozioni.
In quei primi giorni di scuola, Harry si stava impegnando molto a far terminare quell'assurda diatriba tra Serpeverde e Grinfondoro, e se fra questi ultimi era aiutato dai suoi amici, e anche da altri ragazzi che la pensavano come lui, la stessa cosa non si poteva dire dei Serpeverde che non perdevano occasione nell'attaccare i loro rivali storici. Ovviamente secondo le direttive di Harry, Draco al meno per il momento, non poteva dedicarsi in maniera attiva nella diatriba, anzi al contrario doveva aizzarla in modo da non far capire all'ombra, che lui era dalla parte di Harry. Così, anche se a malincuore, Draco era costretto a comportarsi nello stessa identica maniera degli anni passati. Ma per fortuna di Harry, qualche Serpederde la pensava come lui, ma purtroppo era duro far morire una diatriba che era attiva da molti anni, e anzi lentamente si stavano formando molte frange estremiste, soprattutto fra i serpeverde, che usavano i più svariati incantesimi, alcuni anche pericolosi, pur di ostacolare i buoni propositi di Harry, che, anche se aiutato, stava riscontrando molte più difficoltà del previsto nel fermare la diatriba.

Passarono alcuni giorni da quando Harry era ritornato ad Hogwarts, e purtroppo dovette riscontrare che le frange estremiste dei Serpeverde si stavano moltiplicando, nonostante i suoi tentativi di fermarli. Anche tra i Grifondoro cominciava a nascere l’idea di rispondere agli attacchi dei Serpeverde, e Ron era tra quelli più attivi ad insistere affinché i Grifondoro rispondessero agli attacchi dei serpeverde. Harry dovette ammettere che più si avvicinava la luna piena, e più era difficile far ragionare Ron, visto che il potere di Seth diventava sempre più forte. Purtroppo, anche se il ragazzo non voleva, tra qualche giorno sarebbe stato costretto a dare a Ron per il secondo mese consecutivo la pozione Orfeo, ma il mese successivo avrebbe dovuto per forza combattere contro di lui.
In realtà il suo piano era quello di affrontare Ron dopo qualche giorno che erano tornati alla scuola, purtroppo gli eventi che si stavano susseguendo lo avevano costretto a cambiare i suoi piani. Ricordava ancora il precedente scontro con Ron in forma semidivina, e i successivi giorni passati a recuperare le energie spese per guarire le ferite. Se fosse successo la stessa cosa anche nel secondo scontro, le frange di Serpeverde e Grifondoro si sarebbero dati battaglia, cosa che almeno per il momento non facevano perché avevano timore del potere di Harry. Al meno il discorso del preside aveva fatto in modo che gli estremisti delle due case non si affrontassero mai quando Harry era nei paraggi. Purtroppo, viste le continue provocazioni dei Serpeverde, Harry dubitava di riuscire a frenare ancora per molto i Grifondoro, e cominciava a dubitare che i suoi propositi di pace si sarebbero potuti realizzare.
Per aiutare Harry, Silente aveva istituito un nuovo gruppo di sorveglianza studentesco, denominato Ordine di Silente, e aveva nominato Harry capo della squadra e aveva dato a lui il compito di formare la squadra, che aveva lo scopo di fermare qualsiasi infrazione ai regolamenti studenteschi. Il ragazzo aveva deciso di fare entrare nella nuova squadra quasi tutti i membri del vecchio esercito di Silente, visto che l’anno precedente aveva provveduto ad istruire i ragazzi a combattere contro le arti oscure. Ma anche con l’Ordine di Silente, fermare la diatriba fra le due case si stava rivelando alquanto difficile, e nella di testa di Harry si stava facendo largo l’idea di lasciar perdere, visto che di progressi ne aveva fatto davvero pochi e oltretutto ancora non era riuscito ad organizzare un incontro per stabilire quanti ragazzi della scuola sarebbero entrati nella nuova casa.
Nonostante le varie difficoltà che stava riscontrando il ragazzo era restio ad arrendersi, soprattutto perché aveva il dovere morale di far capire che quella diatriba era assurda visto quello che attendeva i maghi tra meno di anno.
Era passato ancora qualche giorno e Harry notò che gli attacchi dei Serpeverde erano diminuiti, e sperava vivamente che dietro a quella diminuzione non ci fosse Draco. Per lui e per Silente, Malfoy era troppo importante che fungesse da spia e sperava ardentemente che Draco non fosse intervenuto direttamente nella diatriba. Fortunatamente, una mattina mentre stava andando a lezioni di pozioni, incrociò per puro caso Blaise che gli sussurrò che non era da solo. Il ragazzo aveva capito che Blaise, Pansy e Anti Greengass stavano intervenendo personalmente nella diatriba in modo da aiutarlo a realizzare il suo piano di vedere cooperare gli studenti di tutte e quattro le case contro un nemico comune.
Dopo qualche giorno Harry vide che cinque serpeverde stavano importunando uno studente del terzo anno di Grifondoro. Il ragazzo in pochi secondi li schiantò tutti, e a poco servirono le lamentele dei ragazzi contro Potter, visto il potere che gli aveva dato Silente, e Piton fu costretto a togliere cinquanta punti a Serpeverde perché i ragazzi avevano violato i regolamenti della scuola ed erano stati scoperti dal capo dell’ordine. Dopo quella piccola dimostrazione di forza gli attacchi delle frange estremiste dei Serpeverde cominciarono a diminuire sempre di più, e ogni giorno che passava Harry raccoglieva sempre più consensi da ambo le case, grazie anche all’aiuto di molti ragazzi come Hermione, Neville e altri di Grifondoro e Serpeverde che cominciavano a capire che l’idea di Harry era giusta, visto che la gazzetta del profeta riportava attacchi di demoni minori contro i maghi quasi ogni giorno. Visto che ormai la diatriba era sotto controllo, almeno per il momento, Harry cominciò a raccogliere consensi fra tutti gli studenti che erano intenzionati a far parte della quinta casa, e per far capire quello che li attendeva aveva indetto una dimostrazione nel campo di quidditch la settimana successiva, in modo che i selezionati avessero capito a quale difficoltà andassero incontro, una volta entrati nella quinta casa. Harry aveva selezionato circa una settantina di persone tra i quali c’erano tutti i membri dell’e.s. compreso Ron.
- buongiorno a tutti. Oggi siete qui per farvi vedere in che cosa consiste l’addestramento che vi sarà dato dagli insegnanti della quinta casa, qualora il cappello parlante decidesse di farvi entrare. L’addestramento non servirà solamente per darvi le basi per affrontare i mangiamorte e Voldemort ma anche i demoni minori. – Al nome del signore oscuro molti ragazzi sussultarono, e ci furono alcuni mormorii di rimprovero.
- Chiariamo una volta per tutte che io il mio nemico lo chiamo per nome. Per tanto se non vincerete la paura del nome non potrete mai battere i suoi seguaci – ribattè il ragazzo che continuava a non capire perché la gente si rifiutasse di chiamare Voldemort con il suo nome.
- Ma perché dovremo imparare a lottare contro i mangiamorte e i demoni, visto che a difenderci ci sono gli auror? – Harry guardò in direzione del ragazzo che aveva fatto la domanda, e avrebbe scommesso un milione di galeoni che il primo a fare quella domanda sarebbe stato Zacarias Smith, un ragazzo che di Tassorosso aveva poco o nulla.
- Immagino che tutti voi abbiate letto dell’attacco dei mangiamorte a Londra all’incirca due mesi fa. – tutti i ragazzi annuirono, in quanto Amelina Bones aveva voluto che tutto il regno magico avesse saputo la verità. Ovvero gli auror, per quanto forti siano, non erano comunque riusciti a sventare l’attacco. Di conseguenza molti maghi avevano capito che l’esercito dell’oscuro signore era molto più potente di quanto avessero potuto pensare, e oltretutto era anche molto più pericoloso di quello di diciassette anni prima, visto gli eventi degli ultimi tempi.
- C’eri anche tu in quella battaglia – chiese Cho Chang sapendo già la risposta.
- Si – rispose il ragazzo raccontando quello che era successo quella notte, evitando di entrare nei particolari soprattutto per quanto riguardava la battaglia contro Zita
- Ma se gli auror non sono riusciti a fermare i mangiamorte del signore oscuro, come pensi che possano riuscirci dei ragazzi che vanno ancora a scuola – era stato ancora Zacarias Smith a porre la domanda.
- Ci riuscirete se sarete in grado di risvegliare la magia aura. Ma se avete anche solo paura di chiamare il vostro nemico con il suo nome allora non ci riuscirete mai. – rispose il ragazzo guardando ostinatamente Zacarias negli occhi, facendogli abbassare lo sguardo alla fine. Cominciava ad averne abbastanza dei modi altezzosi del ragazzo, e una strana idea gli stava venendo in mente.
- La magia aura non è altro che una leggenda – affermò con sicurezza Zacarias Smith. A quelle parole ad Harry non rimase altra scelta che dare una dimostrazione, tanto Voldemort già sapeva che lui aveva risvegliato la magia aura, grazie al combattimento contro Runga e Zita.
Il ragazzo si fece circondare da dieci maghi che lo attaccarono sotto sua richiesta. I maghi fecero come gli era stato chiesto e lanciarono lo stupeficium contro Harry, che usò la riflessione magica per rispedire al mittente gli schiantesimi.
Harry incitò tutti i ragazzi ad attaccarlo, questi lo fecero ma Harry si limitò ad usare la protezione magica per bloccare tutti gli attacchi.
- La magia aura serve solo per difendersi – chiese Cho chang che ancora non credeva a quello che aveva visto, settanta maghi non erano riusciti a fare neanche un graffio ad Harry. Se la magia aura aumentava così tanto la potenza difensiva degli incantesimi, si domandava che cosa potesse fare con gli incantesimi offensivi
- Stupifendo – gridò il ragazzo lanciando lo schiantesimo potenziato verso un albero distruggendolo all’istante. Tutti quelli che avevano creduto che la magia aura fosse una leggenda, dovettero ricredersi davanti alla dimostrazione di Harry
- Come si risveglia la magia aura – chiese Seamus. Harry non aveva dubbio che sarebbe stato Seamus a porre la domanda visto che lui sapeva che la magia che aveva mostrato non era nulla paragonato al combattimento che Harry aveva sostenuto contro il nazcu.
- La magia aura si risveglia solo quando avete un forte desiderio di protezione per una o più persone. Ma questo non basta a risvegliarla, dovete essere pronti a tutto, anche a sacrificare voi stessi nel caso che chi proteggete non sia in grado di farlo. Ma la magia aura non la potete usare se non rafforzate il vostro corpo e aumentate la vostra resistenza alla fatica. La magia aura è molto più potente di quanto pensiate, pertanto il dispendio di energie è proporzionale all’incantesimo che usate. Al momento basterebbe uno stupifendo a prosciugarvi completamente le forze e di conseguenza sareste in balia del vostro nemico.
- Perché nessuno di noi ha mai sentito parlare della magia aura – chiese un ragazzo di corvonero
- Perché in passato un sigillo demoniaco era stato posto. E con il risveglio di un demone il sigillo è stato spezzato. Dopo la scomparsa dei demoni, anno dopo anno i maghi hanno dimenticato quello che era successo in passato e di conseguenza non hanno mai saputo che in loro c’era la magia aura, e che se avessero voluto l’avrebbero potuta risvegliare nonostante il sigillo.
- Ma se il sigillo è stato spezzato allora gli auror posso battere io mangiamorte visto che il loro compito è di proteggere coloro che non possono. – obiettò Zacarias che era convito che quello che aveva detto fosse giusto.
- Non hai prestato la minima attenzione alle mie parole. La magia aura si risveglia solo quando c’è un forte desiderio di protezione. Gli auror proteggono perché quello è il loro lavoro, ma non lo fanno per scelta. – Tutti i ragazzi riflettettero sulle parole del ragazzo e capirono che c’era grande differenza fra il difendere per scelta, e difendere perché si è obbligati.
- A questo serve la quinta casa? – chiese Dean
- Si. – rispose il ragazzo – gli istruttori della quinta casa vi aiuteranno a risvegliare la magia aura, padroneggiarla alla perfezione e addestreranno il vostro corpo con estenuanti allenamenti permettendovi di combattere come e anche meglio di un mangiamorte. Ma soprattutto potrete combattere alla pari contro i demoni minori. In questo mese che precede l’apertura ufficiale alla quinta casa io vi addestrerò ad aumentare la vostra resistenza, poi sarà compito del cappello parlante stabilire se avete i requisiti per entrare nella quinta casa.
- Perché tu e non uno degli insegnati – chiese ancora una volta Zacarias Smith. Harry cominciava a non sopportarlo, ogni cosa che lui diceva gli andava sempre contro.
- Perché gli insegnanti sono impegnati in un importante missione e verranno solamente quando l’apertura della quinta casa sarà ufficiale. Ma se non imparate a chiamare il vostro nemico con il suo nome non riuscirete mai a risvegliare la magia aura. Detto questo chi vorrà essere addestrato da me, domani la sveglia è alle sei, davanti al portone del castello. Faremo un ora di corsa e poi ritornerete al vostra sala comune per fare il vostro orario normale scolastico. Finito il vostro orario, nel pomeriggio faremo un’altra ora di corsa e qualche piccolo esercizio per aumentare la vostra resistenza.
- Un paio di ore di corsa non saranno una grande difficoltà – ribattè Zacarias tanto per cambiare.
- Questo lo vedremo domani – ribattè Harry sciogliendo di fatto la riunione, dicendo ai ragazzi che si sarebbero rivisti il mattino successivo, sempre se avessero voluto essere addestrati per cercare di entrare a far parte della quinta casa.
- Non mi sembra che sia andata male – disse Hermione affiancando Harry e sfiorando la mano facendo percorrere ad Harry un brivido lungo la schiena.
- Lo vedremo domani mattina se saranno veramente intenzionati a combattere oppure no – ribattè Harry che affiancava la ragazza, mentre alla sua destra c’era Ron
- Io credo che verranno tutti dopo il discorso e la dimostrazione che hai fatto.
Harry non poteva fare a meno di notare che nei giorni successivi in cui Ron prendeva la Orfeo, il ragazzo ritornava ad essere l’amico che Harry aveva sempre avuto al suo fianco. Il problema venivano quando la luna cominciava ad essere piena. In quei giorni lo spirito di Seth di faceva potente e aumentava gli stati negativi di Ron. Ed Harry non poteva fare a meno di pensare che tra meno di un mese avrebbe dovuto combattere nuovamente contro il dio e sperava ardentemente di essere nuovamente in grado di batterlo. Poco più avanti di loro c’erano Blaise con Pansy e Anti, e Harry aveva notato che Pansy più di una volta si era girata per guardare Ron, e nel suo sguardo Harry aveva letto una sorta di preoccupazione, come se avesse capito che nel comportamento del rosso c’era qualcosa di diverso. Harry pensava che se Pansy aveva notato qualcosa, significava che in passato doveva aver osservato molte volte Ron, e se quello che pensava era vero allora fra Grifondoro e Serpeverde non c’era solo odio.
Il giorno successivo, tutti i ragazzi che Harry aveva selezionato si erano presentati puntuali davanti al portone. Alle sei in punto il portone si aprì, e non appena furono usciti Harry impose prima un ritmo blando per far abituare i ragazzi, e poi lentamente aveva cominciato ad aumentare il ritmo, e di tutti i ragazzi solo quelli che si erano allenati con lui al castello di Silente avevano retto il suo ritmo. Terminata l’ora tutti i ragazzi tornarono nelle loro Sali comuni con i muscoli che gli facevano male. Harry non si aspettava che i ragazzi riuscissero a resistere al suo ritmo, ma si era reso conto che nessuno di loro aveva la benché minima preparazione atletica.
Nel pomeriggio, dopo le lezioni, tutti i ragazzi si presentarono nel parco ed Harry fu costretto a cambiare i suoi piani. Era inutile farli correre visto che i ragazzi lamentavano ancora dolori alle gambe, quindi decise di farli fare degli esercizi di defaticamento, e quasi alla fine dell’ora gli fece fare l’esercizio delle pietre in uno spazio di circa di due metri, e non fu affatto sorpreso nel vedere che la maggior parte delle persone non erano riusciti ad evitare più di due pietre su cinque. Harry continuò con questo ritmo per una settimana e delle settanta persone che aveva selezione solo una ventina di loro avevano mostrato dei miglioramenti sia dal punto di visto atletico, che nell’esercizio delle pietre.
Eoden e Legolas avevano visto di nascosto l’addestramento di Harry e dovettero ammettere che i maghi erano completamente privi di preparazione atletica, e di tutti i ragazzi selezionati dubitavano che più di una decina sarebbero entrati nella quinta casa. E se la loro previsione fosse stata giusta, per Harry sarebbero arrivati tempi molto difficili. Ma Harry, al contrario degli elfi, era fiducioso sui ragazzi che lui stesso aveva selezionato. Era convinto che più della metà di loro sarebbero entrati nella quinta casa, ovviamente la sua speranza era che tutti fossero selezionati, ma durante quella della settimana si era reso conto che molti di loro non avevano preso seriamente la sua dimostrazione e durante l’addestramento non mostravano la dovuta attenzione, al contrario di tutti i membri dell’e.s. Harry aveva pensato di mostrare ai ragazzi il suo combattimento contro Ron, per farli capire che solo loro potevano fare la differenza, e che nessuno avrebbe potuto proteggerli dai demoni in futuro. Forse se avessero visto un vero combattimento, il loro atteggiamento sarebbe potuto cambiare. Questa sua idea era la sua ultima possibilità di farli entrare nella casa di fenice lucente. Se neanche quello li avrebbe scossi, allora si sarebbe accontentato dei soli membri dell’e.s. e lui avrebbe fatto di tutto per uscire vittorioso dalla guerra contro i demoni, anche se in quel caso le possibilità di vittoria erano veramente esigue
La domenica sera Harry aveva parlato della sua idea con il preside, che contrariamente a quanto aveva pensato il ragazzo si era dimostrato d’accordo con lui. Ed in effetti entrambi già stavano pensando a come organizzare la cosa, quando durante la settimana, un notturno aveva pensato bene di uscire dalla foresta proibita.
Il notturno era una grossa creatura oscura che volava a pochi centimetri dal terreno. Il suo corpo sembrava un grosso mantello che svolazzava come se fosse trasportato dal vento, aveva la testa a forma di pipistrello e delle lunghe braccia con lunghi artigli alle mani.
Il notturno solitamente usciva durante la notte, ma anche se mancava ancora più di un ora al tramonto del terzo giorno della seconda settimana di allenamento la creatura oscura aveva deciso di fare la sua comparsa. Non appena i ragazzi si resero conto di quello che stava succedendo, rimasero completamente pietrificati nel vedere la creatura oscura che si avvicinava veloce a loro, ma Harry aveva già percepito la minaccia qualche secondo prima e aveva lanciato uno stupifendo contro il notturno che fu sbalzato qualche metro all’indietro. La creatura si riprese subito ed era pronta a lottare, ma anche Harry lo era, infatti emanava una potente aura bianca. Molti dei ragazzi percepivano qualcosa attorno ad Harry, anche se nessuno di loro poteva vedere la sua aura, fatta eccezione per i maghetti che si erano allenati con lui al castello di Silente.
Blaise, Pensi ed Anti Greengrass osservavano Harry con attenzione, lui era stato l’unico a reagire prontamente mentre tutti loro erano stati completamente paralizzati dal terrore. Anche se non avevano assistito a nessuno dei combattimenti che Harry aveva sostenuto, stavano cominciando a capire cosa volesse significare una vera guerra fra il bene e il male.
Il notturno avanzò veloce contro Harry che lanciò un altro stupifendo, ma il suo avversario evitò l’incantesimo spostandosi alla sua destra issando i suoi artigli pronto ad attaccare il ragazzo. La creatura abbassò con violenza i suoi artigli, ma Harry forte dell’addestramento fatto con gli elfi evitò il colpo abbassandosi, e nello stesso momento usò il suo expecto patronum per colpire il notturno che sembrava reggere alla potenza dell’incantesimo, ma Harry aumentò la sua aura dando potenza all’incantesimo che scaraventò il notturno a terra per la seconda volta.
Il notturno si rialzò subito pronto a riprendere il combattimento, Harry sapeva che il patronus non avrebbe funzionato contro il notturno, sperava solamente che il suo incantesimo lo avrebbe indebolito.
Tutti i ragazzi erano sbalorditi dal modo di combattere di Harry, finalmente stavano vedendo con i loro occhi un vero scontro fra bene e male, nulla a che vedere con quello che loro avevano imparato a scuola. Era opinione di molti di loro che senza Harry il notturno li avrebbe eliminati senza problemi.
Da molto lontano anche gli elfi osservavano con attenzione l’evolversi del combattimento, ed entrambi erano molto soddisfatti del combattimento del ragazzo, il quale stava affrontando il suo avversario esclusivamente con la magia aura, senza mostrare il suo vero potere. Quello che entrambi si chiedevano era se la magia di Harry sarebbe stata abbastanza potente da costringere il notturno alla fuga, cosa che fino a quel momento la creatura oscura non aveva nessuna intenzione di fare, sicuro della sua forza.
Il notturno avanzò veloce, ma Harry riusciva ad evitare con abilità ogni attacco della creatura oscura, che decise di cambiare tattica. Si allontanò da Harry, e aumentò la sua aura oscura e lanciò una sfera oscura che Harry bloccò grazie alla protezione magica. In realtà il ragazzo avrebbe potuto evitare facilmente il colpo, ma lui voleva combattere solo con la magia aura, in modo da far vedere ai suoi amici come affrontare un nemico a loro sconosciuto. Infatti nessuno sapeva come battere un notturno, eccetto gli elfi, i quali non erano riusciti ad istruire Harry su tutte le creature oscure che infestavano il pianeta, ma gli avevano dato solo una preparazione base, mentre lo avevano addestrato a combattere  contro le creature oscure  che potevano usare i lato oscuro degli elementi a loro piacimento. Infatti i due elfi avevano pensato che visto che il sigillo di Ninga era stato rotto, era solo questione di tempo e anche gli element, creature manipolatrici del lato oscuro degli elementi, avrebbero fatto la loro comparsa, perciò avevano istruito Harry come affrontarli senza correre particolari rischi. Era loro intenzione istruire il ragazzo sulle caratteristiche delle altre creature oscure una volta creata la quinta casa, l’unica cosa che non avevano previsto era che alcune creature avrebbero attaccato, approfittando dell’indebolimento delle barriere protettive di Silente.
Il notturno lanciò, tramite i suoi artigli, delle lame di energie che il ragazzo, ancora una volta parò con la protezione magica. Erano passati quasi dieci minuti dall’inizio del combattimento ed Harry si era reso conto che il suo avversario diventava sempre più pericoloso ogni minuto che passava. I suoi attacchi si facevano sempre più rapidi e potenti man mano che la notte si avvicinava. Arrivato a quel punto Harry non aveva altra scelta che mostrare il suo più grande potere, che era quello dell’amore. Il ragazzo emanò la sua aura, solo che questa volta per sua scelta era visibile a tutti. Gli altri maghetti non credevano ai loro occhi, l’aura di Harry era molto potente e molti di loro avevano capito il significato delle parole che Harry aveva detto qualche giorno prima. Ovvero che la magia aura si risvegliava solo quando c’era un forte desiderio di protezione, e Harry stava combattendo per loro che non erano in grado di battere un avversario come il notturno. La creatura oscura lanciò ancora una volta le sue lame di energie, ma Harry si spostò di lato e lanciò il suo lumosempra colpendo il notturno, il quale si rialzò e fu sconfitto definitivamente dal  lumosempre di Harry.
- E’ questo quello che ci aspetta in futuro? – chiese Hanna Abbot, una ragazza della casa di Tassorosso.
- Questo che avete visto non è niente. E’ solo un assaggio di quello che accadrà da oggi in poi. Le creature oscure non sono neanche minimamente potenti come i demoni, ma avete avuto la prova come si combatte con la magia aura. – spiegò il ragazzo
- L’aura che hai mostrato alla fine, è quella la magia aura? – chiese un altro ragazzo di Corvonero
- La magia aura deriva dal nome dell’aura che è presente in ognuno di noi. Quando capirete come risvegliarla allora potrete lanciare incantesimi come lo stupifendo, e potrete usare incantesimi protettivi come la protezione magica. Ma se volete fare tutto questo dovrete entrare nella quinta casa, perché solo gli insegnanti potranno darvi il giusto addestramento. – continuò a spiegare Harry
- Potremo imparare anche incantesimi come quello che hai usato alla fine del combattimento – chiese Seamus
- quello no. Perché la magia aura è differente da mago a mago. Pertanto solo quando capirete qual è la vostra magia aura potrete trovare i vostri personalissimi incantesimi. – lo sguardo di Harry passava in rassegna tutti i ragazzi, e si chiedeva se l’idea che aveva avuto qualche giorno prima potesse essere giusta.
- E la tua aura qual’è? – chiese Zacarias Smith
- La mia aura è quella che molti definiscono la più grande forza del mondo, mentre altri credono che sia la più grande debolezza dell’uomo. Ovvero l’amore. Io combatto per tutti coloro che non possono difendersi, è questa è la mia aura, la potenza dell’amore. – rispose il ragazzo mostrando un sorriso rassicurante. Era riuscito a battere il notturno solo con il suo potere, e anche se la sua idea fosse stata giusta non aveva mostrato nulla di più di quello che Voldemort già sapeva.
Molti dei ragazzi si vergognavano per il loro scarso impegno mostrato fino a quel momento, e cominciarono a capire che non era giusto che Harry dovesse lottare da solo. In loro stava nascendo un forse senso di giustizia e promisero a loro stessi che avrebbero fatto di tutto per entrare nella quinta casa e aiutare Harry che li aveva salvati da morte sicura lottando contro il notturno.
Lentamente tutti i ragazzi tornarono nel castello, ma nessuno notò che Harry era preoccupato, fatta eccezione per Hermione. La ragazza si domandava cosa preoccupasse il suo amico, aveva battuto il notturno facilmente e proprio non riusciva a capire il motivo di tale preoccupazione. La ragazza gli sfiorò leggermente la mano, Harry le sorrise grato di quel piccolo gesto che per lui significava tanto. Ron da qualche giorno dopo gli allenamenti aveva preso l’abitudine di parlare con Pansy, ed entrambi non si accorsero che Harry ed Hermione si erano fermati, perchè avevano percepito l’aura degli elfi che si trovavano dal lato opposto del lago. I ragazzi, dopo aver chiesto a Neville di avvertire il preside, andarono in direzione del lago per incontrare poco dopo Eoden e Legolas.
- Cosa succede? – chiese Hermione, la quale sapeva che gli elfi si sarebbero presentati solo quando la quinta casa sarebbe stata attiva.
- Il notturno Hermione. Ha fatto una cosa che solitamente i notturni non fanno, o per meglio dire ne ha fatte due. – rispose Harry al posto dei due elfi che sorrisero.
- Che cosa ha fatto? – chiese Hermione, che al contrario di Harry non aveva la sua stessa preparazione sulle creature oscure
- Un notturno, è una creatura oscura che agisce prevalentemente di notte, è raro che attacchi prima. Ma questo notturno ha attaccato quando mancava ancora molto al tramonto. Inoltre i notturno quando realizzano che il loro avversario è più forte fuggono. Questo invece ha fatto l’esatto contrario, è rimasto a combattere pur sapendo che sarebbe stato sconfitto – spiegò Harry ricevendo un sorriso da parte degli che non erano affatto sorpresi che il mago si fosse accorto di quelle diversità
- E questo cosa significa? – chiese la ragazza preoccupata. Ormai in quei mesi aveva imparato a capire Harry ancora meglio di quando non avesse fatto in passato. E se lui era preoccupato di quella cosa, voleva dire che c’erano altri guai in arrivo.
- Devi sapere che il notturno agisce quasi sempre di notte perché è una creatura oscura, e di conseguenza di notte il suo potere si amplifica. Ma se un notturno attacca di giorno, può animare le ombre delle persone e inglobarle a se per ottenere lo stesso potere che avrebbe se attaccasse di notte, ma il notturno che ho affrontato io non l’ha fatto. – spiegò Harry
- E se avesse fatto in questo modo cosa sarebbe successo? – chiese Hermione che cominciava a preoccuparsi seriamente.
- Ad Harry completamente nulla. Il notturno sarebbe stato sconfitto in ogni caso, semplicemente Harry avrebbe dovuto ricorrere a qualcosa di più potente del lumosempra. Come gli incantesimi status per aumentare la potenza della sua magia – spiegò Eoden cercando di tranquillizzare la ragazza
- Il notturno poteva essere controllato da qualcuno? – chiese Hermione pensando a Voldemort
- E’ probabile, ma sicuramente non era Voldemort a controllarlo, per il semplice fatto che il notturno si nutre dell’oscurità delle persone e neanche Voldemort, essendo un mago oscuro sarebbe stato risucchiato dal potere del notturno, e se non fosse morto per via degli Horcrux sarebbe rimasto indebolito per molto tempo. E lui queste cose le sa per tanto sicuramente non è stato lui. – spiegò Harry
- E chi allora? – chiese Hermione che non si aspettava che Harry conoscesse così bene le creature oscure
- Per primi ci sono i demoni, il loro potere è così grande che neanche un notturno potrebbe resistergli. Ma i demoni già sono a conoscenza dell’addestramento di Harry, per tanto credo che non siano stati loro – spiego Eoden
- I secondi sono le fenici d’ombra o chi possiede un bacchetta fatta con le loro piume. In questo caso molto dipende dall’affinità che c’è tra mago e bacchetta. Ma al meno per il momento non siamo a conoscenza di maghi con il potere delle ombre, ma comunque non lo possiamo escludere – spiegò Legolas
- E in ultimo ci sono i vampiri terrestri, che non hanno nulla a che vedere con quelli che abbiamo affrontato noi. – spiegò Harry
- Spiegati meglio – chiese Hermione che non aveva capito la differenza fra le due tipologie di vampiri.
- I vampiri che abbiamo affrontato noi sono demoni e fanno capo a Ozma il dio de vampiri. Il quale ha un fratello che si chiama Voran il signore di tutti i vampiri. Ma Voran non comanda i vampiri con forma umana come Kalat, ma comanda i vampiri terrestri che praticamente sono tutte le creature oscure che si nutrono della forza degli altri – spiegò Harry
- Ed è quello che avrebbe potuto fare il notturno e che non ha fatto, ma non per sua scelta – questa volta era il turno della ragazza di sorridere in modo malizioso.
- Che cosa sai. – chiese Harry stupito
-  Che il notturno sia stato mandato da Voran o che sia stato controllato da qualcuno che aveva il potere delle ombre, non hanno presso in considerazione le difese del castello, ed una in particolare. C’è una magia antica che blocca il più potente potere delle creature oscure, in altro parole anche se il notturno avesse voluto evocare le ombre per nutrirsene, non avrebbe potuto farlo entro i confini del castello, parco compreso. – Harry era completamente a bocca aperta per la conoscenza di Hermione riguardo al castello.
- Ben detto signorina Granger. Ma purtroppo c’è una cosa che nel libro non c’è scritto, alcune magie sono legate alla vita del preside, e visto che sono vecchio alcune magie difensive stanno cadendo. Tempo qualche settimana e questa magia potrebbe essere non abbastanza potente da poter bloccare i poteri delle creature oscure – disse il preside che dopo aver ricevuto la notizia da parte di Neville, andò incontro ai ragazzi per assicurasi che stessero bene.
Harry capì subito che il preside stava morendo a causa delle maledizioni che aveva, ma al meno questa volta era fermamente intenzionato a non permettere che nessuno più si sacrificasse per lui. Perché aveva capito che il preside era alla ricerca degli Horcrux, e che probabilmente Voldemort aveva messo diverse cose in loro difesa. Il ragazzo guardò per un attimo Hermione con la coda dell’occhio, solo lei poteva aiutarlo a salvare il preside. Se non avesse scoperto quale maledizioni aveva il preside era destinato alla morte.










per prima cosa ringrazio tutti coloro che stanno aveno pazienza nel leggere la mia storia. Ma purtroppo vari problemi mi hanno costretto a fermarmi per molto tempo. Spero di essere più rapido nel postare il prossimo capitolo.
con  questo capitolo siamo entrati nella seconda fase della storia. Ci saranno ancora molti misteri da svelare e altri ancora che verranno a galla. Per tanto lascio a voi l'attesa di leggere i prossimi capitoli.
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, quelli che la recensiscono, quelli che l'hanno messa fra le seguite e le preferite.
Grazie di cuore.
  
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