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Autore: Blue Eich    20/07/2015    5 recensioni
Siamo alla fine del Grand Festival di Johto. Drew chiede a Vera di accompagnarlo in un viaggio a Sinnoh: perciò i due eterni antagonisti si troveranno fianco a fianco in una regione a loro sconosciuta.
Riusciranno a cavarsela? Capiranno finalmente i sentimenti che provano l'uno per l'altra? In che modo si evolverà il loro complicato rapporto? E, – ultima domanda ma non meno importante – stavolta, chi diventerà Super Coordinatore, realizzando il suo grande sogno?
Inoltre verranno a galla rivelazioni sul nostro protagonista tanto misterioso, gelosie, indecisioni e verso la fine mille intrecci di shipping. Come se non bastasse aggiungiamo persone che ovunque vanno li scambiano per fidanzati, imprevisti di ogni tipo, vecchi amici ritrovati, starter viziati, rivali ficcanaso e scenette imbarazzanti…
[La storia è stata corretta e modificata dall'inizio: invito chiunque l'avesse letta in passato a ridarci un'occhiata, potreste rimanere sorpresi.]
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Un po' tutti, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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♥ Desire to be together ♥

~ Epilogo ~

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E così alla fine Vera era riuscita a realizzare il suo sogno. Era una Super Coordinatrice, aveva superato Drew, dimostrando che l'affetto a volte conta di più degli allenamenti.
C'era stata la premiazione e si era inchinata un'ultima volta davanti al pubblico, mentre la stampa si faceva avanti per fotografarla. Anche suo padre, che non la smetteva di piangere come un rubinetto rotto, l’aveva fotograta da ogni angolazione possibile con la lucente Coppa Fiocco in mano.
A proposito di foto: Drew, nel frattempo, litigava con sua sorella che, ridendo ed approfittando del proprio corpo slanciato, teneva in alto il telefonino per non farglielo raggiungere. Non avrebbe mai immaginato che il suo fratellino potesse cambiare così tanto a causa di una ragazza, al punto di non arrabbiarsi dopo una sconfitta importante ma addirittura inginocchiarsi a chiederle fidanzamento. La foto dov'era inginocchiato doveva assolutamente fare il giro di tutti i loro parenti! Quando Drew si rassegnò con uno sbuffo, la sorella gli scompigliò amorevolmente i capelli prima che se ne andasse. Era rimasto ancora un po' brontolone come quando era piccolo, in fondo.
 
Ormai era calata la sera ed erano tutti in un'area allestita a festa. Vera era molto in imbarazzo dal fatto che tutto ciò fosse stato preparato per lei e vi partecipassero così tante persone, quasi come nel regno di Camelon. I lampadari di cristallo erano splendidi e illuminavano la stanza piena di persone. Nei tavoli del buffet c'era qualunque cosa, dalla carne al pesce, dal succo di frutta al vino. E naturalmente lei era incollata lì, entusiasta di mangiare finalmente qualcosa di diverso da ciò che offriva il Ristorante Sette Stelle. Finché qualcuno non le schermò delicatamente il viso con le mani. Si girò, ancora con la bocca piena di cibo come un Pachirisu.
«Mi concede questo ballo?» chiese Drew, con nonchalance, una nonchalance a cui lei non seppe dire di no e dimenticò in un istante ciò che stava facendo prima.
Iniziarono a piroettare sulla pista, Vera con lo stesso vestito elegante dello scontro e Drew in smoking. Passarono insieme quel momento speciale, il primo vero momento romantico da fidanzati.
A Vera venne poi un'idea, vedendo che anche Ash e Misty stavano goffamente e timidamente ballando da un po'. «Ci scambiamo i cavalieri?» chiese allegra, staccando le sue mani da quelle di Drew e prendendo quelle calde di Ash, senza aspettare nemmeno risposta.
Non appena si guardarono, lei e il suo “mentore” sorrisero.
«Complimenti Vera, sei stata bravissima» le disse, con dolcezza.
Lei si sporse per dargli un innocente bacio sulla guancia. «Grazie, Ash! È anche merito tuo se sono arrivata fino a qui…»
«Ma no, che dici, è solo merito del tuo impegno!»
A interrompere la loro conversazione fu Lucinda, fino a poco prima cullata da un abbraccio lunghissimo con Gary, che si frappose tra i due. «Ora tocca a me!» disse soltanto, afferrando tranquilla e sorridente le mani di Ash, mentre Vera finiva faccia a faccia con un Gary un po' sorpreso.
«Ehm, salve» cercò di sdrammatizzare, mentre lui, da buon cavaliere, la trascinava in un ballo formale, senza batter ciglio. Era molto carino Gary, il ritratto della perfezione e della bellezza, ma preferiva non entrare troppo in confidenza con lui. Era imbarazzata, forse, dalla sua vaga somiglianza caratteriale con Drew.
Continuava a tener d'occhio gli altri e fu ben felice di aver raggiunto Misty e Drew, che fino ad allora avevano ballato sorridendosi quietamente a vicenda. «Caaaambio!» Vera si appigliò alla spalla di Drew, che ricevette abilmente di nuovo le sue mani, mentre Misty finì appiccicata a Gary e, sempre con l'imbarazzo che regnava sovrano, cominciarono a danzare distogliendo orgogliosamente lo sguardo l'uno dall'altro. Il loro ballo non durò molto, perché il ricercatore si sentì picchiettare una spalla e si trovò davanti Max, a braccia incrociate. «Vorrei ballare io con lei» disse, gonfiando il petto come un Torchic che vuole sembrare già un Combusken.
-Ah, contento tu: tutta tua. -
Mollò subito le mani della Capopalestra, che fece un sorriso intenerito e afferrò quelle di Max. Lui si stupì di quanto fossero fresche e distolse lo sguardo, portandolo al pavimento, mentre danzavano piano. Quando li vide, Vera per poco non scoppiò a ridere: il suo fratellino così imbarazzato era davvero buffo!
 
Più tardi, Vera e Drew andarono fuori, lontani dal caos della festa. Si sedettero vicini sulla sabbia, cullati dal rumore delle onde.
Pensavano a tutto ciò che era successo durante quell'anno. Ne avevano passate di cotte e di crude, davvero. Erano stati ovunque, ma proprio ovunque. Si erano presi a schizzi d'acqua di mare, a palle di fango e di neve. Erano stati al mercato, al centro commerciale, sdraiati in un campo di fiori e persino in una cucina a preparare Poffin. Avevano visto l'arcobaleno, l'alba, il tramonto, ed erano stati insieme in barca al chiaro di luna. Affrontando il caldo insopportabile, un acquazzone con i tuoni e un'immancabile bufera di neve. Avevano volato insieme in mezzo alla nebbia, remato su un lago ghiacciato. Erano stati in sacchi a pelo all'aperto, in Centri Pokémon e hotel. Avevano ballato come quella sera stessa, si erano arrabbiati spesso e si erano dati il loro primo bacio.
E adesso eccoli lì, a tenersi timidamente ma saldamente la mano, sotto la notte scura e stellata.
«Senti, Drew… Ecco, io…» cominciò Vera, rompendo il silenzio. «Volevo chiederti… Ti è piaciuto questo viaggio?»
«Ma che domande fai, sciocca» le rispose lui, un po' acido. «Certo, non c'è nemmeno bisogno di chiederlo.»
Lei gonfiò le guance, fingendosi arrabbiata con lui. «Sempre il solito.» Poi rivolse uno sguardo meravigliato al cielo, nell'istante in cui cadde una stella. «Drew! Drew! L'hai vista?!» gli chiese, cambiando del tutto atteggiamento e guardandolo con occhi luccicanti d'emozione.
«Sì, e ho anche espresso un desiderio… Ma forse non ce n'era bisogno, dato che si è già avverato da un pezzo.»
«Eh? Che desiderio sarebbe?»
Drew preferì non replicare e scosse il capo, ridacchiando lievemente tra sé. L'unico desiderio che gli era venuto in mente in quel momento era di stare per sempre con Vera, ma sapeva già di suo che ciò non dipendeva da una stella… E si era già avverato.




 

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Angolo Autrice

Caspita, ragazzi, io… C-Ce l'ho fatta… Ho finito Desire. Ancora non mi sembra vero. Dopo due anni e mezzo.

Ringrazio da morire chi mi ha spronata ad aggiornare, chi ha fatto lo sforzo di recensire per quella mia fissa del numero delle recensioni, per chi nonostante molti capitoli fossero infantili ha continuato a seguire pazientemente, grazie a chi è arrivato in fondo, grazie per avermi spronata a continuare nonostante all'inizio non fossi brava, per non avermi tolto subito le ali, per così dire.

Ho visto che – siccome è stato pubblicato insieme a questo – il capitolo 50 non sta venendo letto e mi dispiace, perché a mio parere è anche uno dei più belli. Dateci un'occhiata, uhm? Soprattutto la fine!

Scusate, ma preferisco lasciarvi in grande stile, invece che con un semplice saluto, condividendo con voi un piccolo sclero a parte! Buona lettura:

 

L'autrice Alex, dopo due lunghi anni di lavoro e con una stupida canzoncina giapponese nelle orecchie, si prese un attimo di riposo dopo aver scritto le ultime righe dell'epilogo di Desire. Ancora non le sembrava vero di aver finalmente finito quell'impresa folle.
«Già, sei stata proprio folle!»
«Eh? Chi ha parlato?» chiese Alex, spaventata, scattando sulla sua sedia.
In quel momento successe una delle cose più improbabili di questo mondo, ma non dimentichiamo che questa è una fanfiction. Davanti a lei apparvero, con le braccia sui fianchi e un'espressione corrucciata, Vera e Drew.
«Ma insomma, ti rendi conto di quello che ci hai fatto fare?» protestò Drew, allargando le braccia in segno d'esasperazione. «L'episodio della spiaggia… La foto!» continuò poi, quasi disperato.
«E che dire di me?!» intervenne poi Vera. «La cosa dei bambini… Il ciclo…!»
«Suvvia, ragazzi» cercò di calmarli Alex. «Avete avuto molto successo, eh. E poi… Non erano cose così terribili, dai.»
I due sospirarono, coscienti che fosse inutile protestare ormai, perché era tutto scritto e pubblicato e l'avevano già letto in tantissimi.
«Ma la prossima volta non farmi piangere. Mai più. Né scene come quelle sulla spiaggia!»
«E per me niente più cose imbarazzanti, per favore!»
Anche Alex sospirò e gli concesse un cenno del capo in assenso, mentre si dondolava sulla sua sedia cigolante. «Okay, terrò presente queste cose per la nuova serie» disse, distrattamente.
«Nuova serie!?!» scandirono in coro i due, già allarmatissimi.
Alex si scostò con improvvisata classe una ciocca di capelli – come un certo personaggio che durante questa storia ha fatto anche troppe volte – e con due click del mouse mostrò loro un'altra cartella.
«”Looking Ahead”… Che cos'è?» fu l'ingenua domanda di Vera, mentre Drew già si corrucciava.
«Semplice, Veruccia cara, sarà la storia che racconterà il concepimento e la crescita dei vostri figli.» Alla parola “figli”, pronunciata con così tanta naturalezza, entrambi sobbalzarono, diventando rossi come due Baccamodoro.
«Wo, wo, wo, frena.» Drew deglutì prima di formulare la fatidica domanda: «Tu… Hai intenzione di… Farci avere… Dei figli…?» chiese, con estrema fatica, come se l'idea gli sembrasse davvero improponibile.
«Uh, sì sì, ne avrete ben tre, ho già la bozza della vostra prima volta e…»
«DAMMI QUEL COMPUTER!» Drew, trattenuto malamente in vita da Vera, cercava di raggiungere il portatile sulla scrivania di Alex. «Non ti permetterò di scrivere altre cose compromettenti su di me…!»
«Ma non sono compromettenti» obiettò Alex, offesa. «Dai, fidatevi di me, la prossima volta farò un buon lavoro!»
Drew sbuffò, liberandosi dalla presa di Vera. «Sarà meglio.»
«Beh, Alex, fai quello che ti senti» concluse infine. «Tanto ormai, più rovinati di così! Giusto, Drew?»
Il verde fece un cenno col capo in assenso e poi un colpetto di tosse. «Già. Beh, eravamo solo passati per un saluto, ora penso che dovremmo andare. Giusto, Vera?»
«Di già?» mugugnò lei, delusa.
«No, dai, restate! Ci prendiamo un tè con le Gocciole!»
«Sìììì, biscotti!» esclamò Vera, così a Drew non restò altro che accettare quel bizzarro invito in quella bizzarra situazione.
Alex andò in cucina a prendere il pacco dei biscotti e a mettere su il tè. Nell'attesa si girò, con le mani dietro la schiena, rivolgendosi a voi. Sì, proprio voi che state leggendo queste righe in questo momento. «Entro la fine del secolo pubblicherò la storia dei figli di Vera e Drew, o direttamente il viaggio dei figli. Spero che mi seguirete anche allora nei miei umili scleri! Grazie per tutto il vostro sostegno, alla prossima! ♥»
 
Nel frattempo, in camera…
«Guarda! C'è una cartella di immagini chiamata “Contest”, la apriamo?»
«ALEEEEEEEEEEX!»

 

   
 
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