TEMPESTA DI SABBIA
 
̶  Una tempesta?
Al sussurro roco di Touya, Yukito si volta di scatto.
̶  Non deve alzarsi, mio sovrano!
La sua voce allarmata smentisce il tono formale della frase.
̶  Se dormissi ancora… potrei non riaprire più gli occhi… Lascia perdere le formalità… quando siamo soli.
Touya si mette faticosamente a sedere e guarda, fuori dalla finestra, lo stesso spettacolo che stava fissando Yukito un attimo prima.
Sabbia e vento, è stato il suo rombo minaccioso a svegliarlo.
È stordito, Touya, ma non vuole più dormire.
Se sapesse di poter fare qualcosa di utile si alzerebbe all’istante, nonostante le proteste preoccupate di Yukito. Ma la cosa peggiore è che in quel momento non può fare nulla, se non starsene a guardare il vento e la sabbia che infuriano sulle antiche rovine di Clow.
Ha affidato Sakura, sua sorella, l’ultima cosa preziosa che gli è rimasta, a quel ragazzino inesperto. L’ha fatto perché non poteva fare altro, per salvarla, ma ora fuori dai vetri scossi dalla tempesta non vede più il turbine di sabbia rabbioso infierire sulle rovine. Vede due ragazzini finiti chissà dove, a sfidare pericoli molto più grandi di loro.
Sakura…
Quando si volta a guardarlo, Yukito ha un’espressione mortificata negli occhi limpidi, ma Touya sa che ha agito bene. Loro stessi sono poco più che ragazzi; due giovani uomini su cui grava il peso di difendere un regno, l’uno con la profezia, l’altro con la spada.
Touya si muove a disagio, sentendo ancora il malessere del veleno scorrere nel sangue. Lo sa che è solo grazie alle arti di Yukito se è ancora vivo.
“Non lascerò che il Re muoia” aveva detto stringendolo forte dopo la battaglia. Touya l’aveva sentito, anche se non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi. E aveva sentito il calore delle sue braccia che lo trattenevano impedendogli di fare l’ultimo passo oltre quel confine dal quale non si torna.
“Non lascerò che il Re muoia”. Per quanto? Fino al prossimo incontro con quei misteriosi guerrieri e le loro lame avvelenate? Finché non si abbatterà sul suo regno un’altra minaccia letale proveniente da una diversa dimensione?
̶  Hai fatto un sogno? – chiede al sacerdote.
Yukito risponde:  ̶  No – troppo in fretta e troppo seccamente.
Il profilo triste di Yukito gli dà una piccola fitta al petto. La sua consolazione suona goffa, anche se sincera.
̶  A volte i sogni sono solo sogni…
La sabbia che vortica fra quelle antiche pietre è come il tempo che viene a rodere ogni cosa, e contro il tempo nessun guerriero può vincere.
Touya guarda il viso aperto e leale di Yukito e pensa che, nonostante tutto, è bello avere vicino qualcuno.
Per non morire da soli.