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Autore: Eliele    21/07/2015    1 recensioni
2005: Dopo aver sconfitto il Male Primordiale, Buffy e la sua banda sono nuovamente alle prese con le forze demoniache. Nuove Bocche dell’Inferno si sono aperte in tutto il mondo e le novelle Cacciatrici, giovani e inesperte, sono solo agli inizi del loro addestramento. Un’apparizione misteriosa avverte Buffy di un’imminente Apocalisse che porterà inevitabilmente alla distruzione della Stirpe delle Cacciatrici, Willow avverte una pericolosa scossa nel mondo magico, preludio di una grande distruzione, Xander assiste alla follia di alcune neo-Cacciatrici che si uccidono tra loro, apparentemente controllate da un oscuro figuro…
Oggi: Mi chiamo Lexie e questa è la mia storia. Di giorno lavoro in una grande compagnia di spedizioni e tento di gestire la mia problematica situazione familiare. Di notte divento qualcun altro. Sono un Cacciatore di Taglie e uccido demoni e affini. Metto in chiaro subito una cosa: non sono un’eroina. Non ho remore, sono spietata e porto sempre a termine il mio lavoro. Aspettate a giudicare. Non avete idea di che mondo sono costretta ad affrontare. La Prima Invasione ci ha dimezzato. La Seconda ci ha sterminato. Vivo in un mondo distrutto, affamato, dominato da forze ancora al di fuori della conoscenza umana...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Willow Rosenberg, Xander Harris
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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< I vampiri si dirigono ad est, sulla quattordicesima > la voce gracchiante del suo migliore amico, deformata dal microfono che portava all’orecchio, le rimbombò in testa.

Quanto mai ho acconsentito a questa cosa pensò Buffy, sistemandosi l’auricolare. Da quando, un anno prima avevano fermato l’ennesima Apocalisse e distrutto la Bocca dell’Inferno di Sunnydale, tutto era cambiato. Le  potenziali Cacciatrici dell’intero pianeta erano diventate effettive Cacciatrici e Buffy e i suoi amici le avevano cercate per tutto il mondo, radunandone diverse centinaia. Poi le avevano stanziate in diverse “cellule operative” (battezzate così da Andrew) in ogni continente. Buffy e gli altri si erano divisi le responsabilità dell’addestramento e, in certi casi, dell’educazione delle nuove Cacciatrici. Avevano deciso di stabilire un “quartier generale segreto” nei pressi di ogni Bocca dell’Inferno, dove poter organizzare efficacemente l’azione anti-demoniaca. Andrew aveva insistito per dotare ogni base di tecnologie piuttosto avanzate, “prese in prestito” da diversi suoi contatti. Da qui il microfono all’orecchio che, dotato anche di un GPS funzionale, permetteva di tenere sotto controllo le nuove reclute e i loro spostamenti. Buffy avrebbe preferito fare le cose alla vecchia maniera, la Caccia con il fidato paletto e l’amico istinto per intenderci, ma si ritrovò ad acconsentire alle proposte degli amici. Le sembrava di essere tornata ai tempi dell’Organizzazione, ma doveva ammettere che il nuovo sistema aveva i suoi vantaggi. Dopotutto, tenere d’occhio centinaia di ragazze dotate di superpoteri, molte delle quali animate dagli istinti ribelli dell’adolescenza, non era né facoltativo né facile. In quel momento Buffy e cinque Cacciatrici novelline, appena arrivate a Craterside, stavano inseguendo un gruppo di non-morti, una ventina più o meno che stavano fuggendo costeggiando il tratto est dell’interstatale 121, probabilmente in cerca di una grotta o di un’improbabile cripta nei dintorni. Buffy rimpiangeva i tempi in cui ogni borioso vampiro che incontrava si buttava senza esitare in un sano e mortale duello contro di lei. Ma con l’improvviso incremento delle Ammazzavampiri, molti demoni,  si davano alla fuga.  Fin dall’inizio dei tempi, fu stabilita la nascita di una Predestinata per ogni generazione, la sola ed unica Cacciatrice in grado di combattere e sconfiggere tutte le Forze del Male. Ma a seguito dell’ultima Apocalisse, per sconfiggere il Male Primordiale, Buffy e la sua banda erano riusciti a cambiare le regole: grazie alla Falce, un’ascia dai poteri incredibili, Willow, la strega potentissima del gruppo, riuscì a spezzare il vincolo, permettendo ad ogni potenziale Cacciatrice del pianeta di indossare le vesti di supereroina. Quindi Buffy non poteva biasimare i vampiri, visto e considerato che una sola Cacciatrice era già un grosso guaio, trovarsene ad affrontare cinque era veramente un suicidio.

 < Sarà meglio dividersi! > disse Buffy ad alta voce < tu, Jasmine, vieni con me. Le altre prendano il fianco destro e sinistro >

 < Veramente io sarei Jennifer >

 < Ok, Jennifer dobbiamo andare >. Fino a quel momento aveva conosciuto più di 300 neo-Cacciatrici, e imparare i loro nomi si stava rivelando un’impresa piuttosto ardua. Andrew aveva proposto di affidare un numero a tre cifre ad ogni Cacciatrice e farlo stampare sul braccio con inchiostro verde brillante, ma la proposta era stata bocciata all’unanimità. Bocciata nel senso che il giovane criminale informatico aveva assaggiato un bel calcio nel sedere, assestatogli da una giovane recluta alle prime armi. Calcio che gli era costato cinque punti di sutura alla fronte. Da quel momento Andrew fu molto più attento a limitare i suoi malsani suggerimenti di fronte alle neo-Cacciatrici.

Ma dividersi fu inutile perché il bosco convergeva in un’unica direzione e dopo pochi minuti si ritrovarono tutte nello stesso punto: le tracce dei vampiri si erano interrotte 200 metri più avanti, dove un piccolo torrentello melmoso indicava la via verso un condotto fognario. La puzza dei liquami che fuoriuscivano dal dalla fogna era quasi insopportabile. Appena aveva visto l’entrata del condotto mille campanelli d’allarme le erano risuonate in testa. Non mi piace. Fu il primo pensiero che le ronzò in testa. Con tutte le possibili vie di uscita sarebbe stato difficile stanare i vampiri e, allo stesso tempo, se i vampiri si fossero organizzati efficacemente, sarebbero potute cadere facilmente in trappola. Buffy si sistemò nuovamente il microfono all’orecchio che tendeva a cadere di lato

 

Xander rispose subito, impostando la frequenza in modo tale che solo Buffy potesse sentire la sua voce < Sissignora, siamo già all’opera. Dammi un secondo. Mmmh un minuto. Aspetta ancora un attimo. Diamine, la connessione è lentissima! >

Buffy sospirò. In quanto a tecnologia avrebbero dovuto fare qualche aggiornamento. Dopo qualche minuto le nuove Cacciatrici davano già segnali di impazienza. Alcune bisbigliavano frenetiche tra loro:

< Ma non dovremmo entrare? >

< No stupida potrebbe essere una trappola! >

< Io direi di tornare indietro, non possiamo rischiare! >

< Ma siamo sicure che Xander.. >

Buffy decise di mettere fine al chiacchericcio. < Ok, ragazze adesso dovete darvi una calmata. Una delle virtù principali di una Cacciatrice è la pazienza. Per elaborare un piano efficace è necessario pensare. E pensare richiede tempo e pazienza. Dovete ricordare che la pazienza la gemella dell’intuito, non sottovalutatela > I bisbigli si ridussero percettibilmente, fino a scomparire. Ora le ragazze guardavano Buffy come se pendessero dalle sue labbra Bel discorso si congraturò Buffy tra se e se avrei dovuto farlo a me stessa tanto tempo fa. Ho sempre odiato pazientare

Sentiva che le ragazze non erano pienamente consapevoli di ciò che comportava essere una Cacciatrice. Molte di loro erano guidate unicamente dalla loro esuberanza e dalla “superbia di superpoteri” che le portava a gettarsi contro il nemico senza esitare e senza pensare alle conseguenze. In tutte le spiacevoli circostanze che si era ritrovata a fronteggiare, Buffy aveva sempre seguito ciò che le diceva il suo istinto anche se questo  le urlava a squarciagola di scappare. Ed era per questo che era ancora viva. Non era ancora riuscita a trasmettere questo vitale insegnamento alle ragazze e sapeva che sarebbe stata una missione alquanto difficile.

Finalmente Xander si fece sentire: < Ok Buffy, abbiamo trovato la pianta delle fognature. È enorme, ci sono diversi cunicoli che si diramano in tutte le direzioni. Al centro dovrebbe esserci una sorta di discarica aperta. Ma la mappa risale a molti anni fa, non so se può essere ancora affidabile. Con tutti i condotti in uscita che ci sono i vampiri potrebbero essere andati dovunque. Potrebbe essere solo una perdita di tempo >

< Grazie Xander. Ci sentiamo dopo. > Buffy mise in stand-by l’auricolare. < Missione annullata ragazze. Si torna a casa >

Vide alcune facce contrite, altre sollevate. C’è ancora molto lavoro da fare si ritrovò a pensare Buffy mentre si accingevano a tornare indietro molte di loro non si rendono conto delle loro capacità né sanno come sfruttarle al meglio

Ma una voce preoccupata ruppe il silenzio: < Aspettate! Dov’è Jennifer? >

Buffy si guardò attorno. < Jennifer! > chiamò, non aspettandosi davvero una risposta. Maledizione! Quella ragazza è una testa calda, dovevo immaginare che avrebbe fatto qualcosa di stupido prima della fine della giornata. Buffy fece due calcoli. Non poteva essersene andata da più di cinque minuti quindi, se avessero fatto in fretta, avrebbe potuto raggiungerla in breve tempo. Ma non poteva lasciare lì le ragazze e in quel momento Jennifer poteva essere già in pericolo. Era una Cacciatrice ma era pur sempre una ragazzina, non aveva mai combattuto in un vero scontro e avrebbe dovuto uccidere venti vampiri da sola. Decisamente, non ce l’avrebbe fatta.

< Va bene ragazze. Dietro di me e fuori i paletti > Si addentrarono il più silenziosamente possibile nel cunicolo. Il soffitto dei condotti era crollato in più punti e la debole luce lunare rischiarava il pavimento sotto di loro. Buffy avvertiva che c’era qualcosa che non andava. Analizzate le tracce, avevano appurato che i vampiri sapessero con sicurezza dove dirigersi. Sembrava che conoscessero molto bene il posto. Ma, a meno che la loro aspirazione non fosse diventare dei bei mucchietti di cenere, non era molto adatto come rifugio diurno. Qualunque vampiro non avrebbe gradito passare la notte in luoghi ammuffiti e puzzolenti, per quello ci pensava già di giorno. Buffy sentiva crescere sempre di più la sensazione di inquietudine. Più avanti intravide un oggetto luccicante. Lo raccolse. Era una piccola croce di legno che Buffy aveva visto al collo di Jennifer. Brutto segno. Le croci, insieme all’acqua santa, erano tra i pochi oggetti in grado di ferire un vampiro. Per ucciderlo, invece, si poteva conficcargli un pezzo di legno nel cuore oppure esporlo alla luce del sole. Due metodi oltremodo efficaci.

< Ragazze adesso… > Si girò di scatto, colta da un’improvviso presentimento. Dietro di lei non c’era nessuno. < Ragazze! > chiamò poco convinta. Silenzio, solo lo scrosciare timido e costante dell’acqua corrente. Dove accidenti sono finite? Si ricordò improvvisamente degli auricolari che ognuna di loro portava all’orecchio. Devo ancora abituarmi a questi maledetti aggeggi

< Xander, controllami la posizione delle ragazze. Non so cosa sia successo ma ci siamo separate > Nessuna risposta. < Xander! > Dall’apparecchio non giunse alcun rumore. Poi uno sfrigolio. E un botto. Bene ci mancava anche questa! Il microfono era esploso. Buttò a terra quel che rimaneva dell’ auricolare e, solo in quel momento, si rese conto di essere sola. Era una situazione in cui era abituata a trovarsi, dopo anni di Caccia solitaria, eppure, dopo i mesi passati in compagnia del vociare e delle risate delle nuove arrivate, si accorgeva della solitudine molto più di prima. Beh sarà come tornare ai vecchi tempi pensò Buffy mentre si addentrava nel cunicolo. In quella fogna non c’era nulla per potersi orientare e quindi dovette procedere alla cieca, ma, in breve tempo, si rese conto che la sua impresa sarebbe stata più difficile del previsto: quel posto era come un labirinto. Buffy procedette a tentoni, cercando un qualsiasi segno del passaggio delle ragazze. Non trovò alcuna traccia, né di loro né dei vampiri. Il dedalo di cunicoli si diramava sempre uguale e non c’era alcun modo per capire da che parte dirigersi. Buffy cominciava a irritarsi, le sembrava di camminare da ore e l’olezzo e la puzza di fogna non aiutavano favorivano certo il suo umore. < Buffy! > un grido, alla sua destra. Si mise a correre il più velocemente possibile, stando bene all’erta, con il paletto in mano, pronta per qualsiasi sorpresa. altre urla, questa volta davanti a sé. < Sono qui! > urlò in risposta. Poi le voci si moltiplicarono, ora le sentiva tutte, le ronzavano intorno come api che circondano l’alveare: moltissimi sussurri inframmezzati, bisbigli confusi, imploranti richieste d’aiuto < Buffy…Buffy… > Qualcuno stava giocando con lei. Cercando di ignorare tutte i mormorii che ruggivano insistentemente nella sua testa, procedette ancora fino ad arrivare, finalmente, ad una svolta decisiva. Si ritrovò in un ampio salone circolare, illuminato da decine torce fiammeggianti infisse sul muro. Doveva essere la discarica centrale di cui aveva parlato Xander; peccato che quel posto non assomigliava affatto ad una discarica. Il pavimento era ricoperto di una specie di melma gommosa, di un inquietante colore rosso scuro. La volta stellata si rifletteva sotto di lei, ballava con il fuoco di molteplici torce appese al muro, creando un gioco di ombre multicolori. A terra si vedevano delle sagome confuse, che parevano danzare sinuosamente. Eppure intorno a Buffy non c’era nessuno. Perlomeno, nessuno che si potesse vedere. Le voci si fecero più chiare, più forti, come se la loro fonte fosse più vicina. Buffy decise di concludere questa storia < Ora basta! So che ci siete! Venite fuori! > Nel giro di pochi secondi un’ombra emerse dalla terra, i suoi contorni si delinearono lentamente, fino a formare la figura di una donna bellissima dalla folta chioma bionda e riccia e dagli occhi color ambra. Era vestita sobriamente: indossava una lunga tunica nera che  le avvolgeva il corpo dalle forme sinuose e ai piedi portava un paio di sandali di cuoio. Buffy notò che la sua caviglia era avvolta da un monile d’argento finemente elaborato. Al centro del petto era stampato un disegno d’argento, un sole lucente che si stagliava limpido nella penombra della notte, in netto contrasto con il colore scuro della veste. Il sole lampeggiava ritmicamente. Buffy rimase incantata dalla sua visione, i suoi occhi, come ipnotizzati seguivano il percorso lento e regolare dei suoi lunghi raggi pulsanti. Le sembrava di udire un canto che fuoriusciva dal cerchio solare, una sorta di musica eterea proveniente da un altro mondo, accompagnata da voci soavi.

Buffy si riscosse all’improvviso < Chi sei tu? > chiese, cercando di recuperare la lucidità

La Cacciatrice appariva rilassata, ma le sue dita tamburellavano impercettibilmente sull’impugnatura del paletto. Nonostante l’aspetto apparentemente innocuo,  quella donna aveva un qualcosa in grado di ammaliare chi le stava intorno e quindi poteva essere ben più che pericolosa. Nonostante il breve momento di contemplazione  avesse suscitato in Buffy un senso di beatitudine, sapeva che tutto questo poteva essere un inganno.

Sul viso candido come la neve della signora era stampato un sorriso enigmatico.

< Sono solo una messaggera, Buffy Summers > la voce, sensuale tanto quanto il suo aspetto, sembrava della consistenza del fumo, come se si potesse afferrare le sue parole solo per qualche istante, prima di lasciarsele sfuggire dalla punta delle dita.

< Come conosci il mio nome? >

< Anche di Sopra e di Sotto si sente parlare di te, Cacciatrice. Dovresti sentirti onorata di questo >

< Di cosa stai parlando? Comandi tu il manipolo di vampiri? >

< Gli Impuri sono stati solo frutto della tua immaginazione, semplici immagini create all’interno della tua mente. Dovevo trovare un modo per farti venire da me. Io porto un messaggio, Cacciatrice >

< Che genere di messaggio? Dove sono le mie compagne? > Buffy cominciava a spazientirsi, più tempo passava minori erano le probabilità di trovare le ragazze tutte intere. Sempre che le avesse ritrovate.

< I tuoi Seguaci stanno bene, in questo momento sono nelle rassicuranti braccia di Morfeo. Ho poco tempo, Cacciatrice, non mi è permesso stare qui più del necessario. Ma ci sono tante cose che devo dirti > Il volto della donna si fece improvvisamente serio.

Buffy sentì un improvviso bisogno di ascoltare. Aveva la sensazione che ciò che avrebbe udito le sarebbe stato di vitale importanza per il futuro < Parla. Ti ascolto >

< Presto, prima di quanto possiate prevedere, una nuova Apocalisse attraverserà questo mondo > Il tono della donna era grave, venato di una nota di tristezza. < Voi lotterete. Ma non vincerete>

< Che genere di Apocalisse? Chi ti ha detto questo? >

< Nessuno, Cacciatrice. Io ho la capacità di vedere il futuro, il passato e il presente. Per me spazio e tempo non esistono. La Vista va oltre il tangibile. Oltre ciò che tutti possono vedere > Le ombre sul pavimento cominciarono a vorticare creando un insieme confuso di immagini. Un tempio dai mille colori fulgidi e brillanti. Un prato, coronato da centinaia di fiori disposti in un arcobaleno colorato. Al centro di quello spettacolo naturale si cominciò a distinguere una macchia di colore rosso purpureo. Si allargò sempre di più fino a tingere tutta l’erba e i fiori del suo colore mortale.

Buffy sentì le viscere stringersi in una morsa e distolse lo sguardo. < Che razza di magia è questa? Sei una strega? >

< No. Non puoi comprendere quello che hai visto. Solo noi Alti Profeti possiamo sapere cosa succederà poiché vediamo Avanti e Indietro, di Là e di Qua >

< Ora basta parlare per enigmi! Dimmi quello che sai! Cosa avverrà? Cosa dobbiamo fare per fermarlo? >

< Nulla. Voi non potete fermarlo. Voi sarete sterminati >

La morsa che Buffy sentiva si fece più forte. < Abbiamo sempre combattuto. In ogni Apocalisse. E abbiamo sempre vinto, alla fine. Come sarà diversa questa? A che cosa dobbiamo prepararci? >

La voce della donna si indurì < Non potete fermarla. Dovete scappare. Dovete nascondervi. Dovete andare dove non possono trovarvi. Non ci sarà più speranza per questo mondo >

< In che cosa sarà diversa questa Apocalisse? > insistette la Cacciatrice

Il volto della donna si intristì < Hai rotto l’equilibrio, Cacciatrice. Deve essere ristabilito >

< Come ristabilito? Che cosa arriverà? > Buffy non cominciava a non sopportare più l’atteggiamento misterioso della donna.

< Arriverà ciò che voi non potete combattere. Potete solo scappare. Non mettere in pericolo la tua gente, Cacciatrice. Se vi opporrete, sarete distrutte >

La Cacciatrice ne aveva abbastanza di enigmi e parole vuote Ok, basta con le buone Buffy si lanciò in avanti, con l’intenzione di afferrare la donna e costringerla a parlare più chiaramente, ma prima che potesse anche solo toccarla, ella svanì. Che cosa..?

 < Sei troppo impetuosa Cacciatrice. Ciò che vi ha reso forti, sarà ciò che vi distruggerà >

Buffy si guardò intorno, cercando la donna. Sembrava scomparsa, perlomeno nel piano fisico. < Che cosa posso fare? > Buffy si accorse suo malgrado che la sua voce aveva assunto un tono disperato.

< Devi solo ricordare… > il suono si abbassò sensibilmente di tono, come se la sorgente si stesse lentamente allontanando < che la strada… > ora le parole erano appena udibili < si può cambiare.. > In un attimo tutto finì. Le voci, che fino a quel momento avevano tormentato la testa di Buffy, sparirono. Le ombre furono risucchiate nel vuoto, insieme al colore rosso del suolo. Le torce scomparvero. Buffy si ritrovò improvvisamente lì, pensierosa e inquieta, in mezzo a una discarica puzzolente. Solo un rumore disturbava il silenzio appena conquistato: il russare ritmico e costante di cinque ragazze addormentate.

 

Willow si alzò piano dal letto, cercando di non fare rumore. Qualcosa aveva destato il suo sonno. Una sensazione, forte quanto presentimento si stava faceva largo dentro di lei, scavando nel suo cuore, nel tentativo di trasmetterle un messaggio. Nell’aria si percepiva elettricità, non l’elettricità naturale, ma una sorta di elettricità magica, persistente e continua come la quiete prima della tempesta. Willow si chiuse in bagno cercando di riordinare i pensieri. Sarebbe successo qualcosa di grosso. Lo percepiva, ma non riusciva a concretizzare chiaramente ciò che sarebbe accaduto. Chiuse gli occhi, cercando di esplorare dentro di sé per trovare qualcosa che potesse indicarle la via da percorrere. Ma mille pensieri le affollavano la mente. Come si sarebbe comportata? Avrebbe dovuto dirlo agli altri? E se poi si fosse sbagliata? Lei e i suoi amici erano già impegnati su diversi fronti, non voleva dar loro altre preoccupazioni per la testa. Sentì un paio di braccia cingerle la vita.

< Ehi piccola. Va tutto bene? > Willow sorrise e si appoggiò al corpo sodo e muscoloso della sua ragazza, Kennedy.

< Sì, sto bene. È che ieri sera ho mangiato troppo, probabilmente non ho digerito > Non era mai stata brava a mentire e probabilmente Kennedy se ne accorse ma non disse nulla.

< Vieni, andiamo a letto. Ci penso io a farti rilassare > Quando le loro labbra si incontrarono e le loro lingue si incrociarono, Willow non pensò più a nulla. Eppure anche lì, nel bel mezzo dell’estasi dell’amore, la sensazione pungeva. Sarebbe arrivato qualcosa. Qualcosa di potente. La scossa stava arrivando.

  
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