Dedicata alla mia migliore amica ... sai che avevo promesso che gli avrei detto grazie e l'ho fatto.


Ieri sera a  Roma c'era la magia. Non so se anche gli altri l'hanno sentita,forse è stata solo una mia impressione dettata dall'emozione del primo concerto. Però quando Mark ha preso in mano la sua fender, è stato tutto diverso. Ogni tanto mi guardavo intorno e vedevo vicino a me gente incantata dalle note della sua chitarra,stregata da quegli abili arpeggi e da quelle mani che ancora dopo tanti anni sono in grado di creare magie al solo tocco di una corda. Per tutta la durata del concerto sono entrata in uno stato di estasi e sogno o son desto che non mi ha permesso di realizzare,se non alla fine,che davanti a me c'era davvero lui. Lui che con la sua voce bassa e profonda mi ha stregato a quattro anni,lui che è uno dei dischi che ascolto di più ogni giorno,lui che se na sta come un Re onnipresente nel mio cellulare e nel mio mp3. Lui che senza saperlo mi ha fatto il regalo più grande,lui che senza saperlo mi ha permesso di conoscere la persona che adesso mi conosce più di chiunque altro e che è l'unica che capisce il mio amore per lui e per quegli anni passati e mai vissuti.
É tutto grazie a lui se oggi mi sento un po'meno strana,perchè so che da qualche parte c'è qualcuno come me,che ama Mark e che ha quella stessa M come iniziale del proprio nome.

Allora l'ho fatto. Ad un certo punto, terminata Sultans of swing, mi sono alzata in piedi per applaudire come tutti gli altri.
Sono saltata su e con tutto il fiato che avevo ho urlato il grazie più sincero della mia vita. E sicuramente non l'avrà sentito,ma dentro di me ho davvero l'immagine di un suo piccolo sorriso delineatosi al mio "Thank you,Mark."
 
E dico sul serio,se giuro che subito dopo ho sentito dentro di me una nuova gioia invadermi. 
Avevo realizzato il mio sogno.
Gli avevo detto "grazie". Per tutto.