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Autore: frabulous    22/07/2015    5 recensioni
Dal testo:
Ranma si fece ancora una volta più rosso della sua solita casacca cinese. Si guardò intorno: niente fidanzate gelose, niente pretendenti invadenti, niente genitori spuntati dal nulla, né familiari intenti a scattare foto e in più Akane gli aveva appena chiesto di abbracciarla. “Se è un sogno non svegliatemi più” pensò, mentre con le braccia tornava a stringere il suo maschiaccio.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Genma Saotome, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, Soun Tendo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Legenda:
«bla bla» parlato
“bla bla” pensato
 
 
Sogno o son desto?
 
 
 
Si risvegliò d'improvviso, tutto trafelato, con la sensazione di affogare. E infatti si trovava ancora nella vasca da bagno. Doveva essersi addormentato e nel sonno probabilmente era finito con la faccia dentro l'acqua calda. Ahhh però, gli ci era proprio voluto un bel bagno rilassante. Fece per uscire, ma ciò che vide lo sconcertò non poco.
Il piccolo bagno di casa Tendo, fatto di una vasca di media grandezza -nulla di cui ci si potesse lamentare, alla fine-, una doccia poco distante e tante tante mattonelle atone -le stesse che quella mattina di due anni prima avevano assistito all'incontro di un ragazzo col codino e un maschiaccio dai capelli lunghi. Le gote del ragazzo in questione si inporporarono a quel ricordo- era sparito.
Quello che si ritrovava davanti, invece, era un bagno gigantesco, con una vasca dalle dimensioni altrettanto grandi -che dava più l'idea di un letto matrimoniale piuttosto che una banale vasca da bagno-, una doccia altrettando larga, che, a differenza di quella a casa Tendo, era delimitata da vetri in plastica trasparente, molto molto elegante e un po' all'occidentale. La grande sala non si limitava certo a quello. Anzi, si sviluppava in un ampio corridoio, al cui lato destro si innalvano dei grandi specchi, così puliti da fare invidia agli yen di Nabiki. Sotto di essi, su un grande bancone finemente decorato in marmo di Carrara, erano posizionati almeno una decina tra accappatoi, asciugamani, profumi, oli da bagno, saponette e bagni doccia. Al posto delle sgangherate mattonelle un po' invecchiate dei Tendo, il pavimento di quella stanza era interamente rivestito di marmo di Cararrara, proprio come il bancone, e Ranma notò che proprio i colori di quella pavimentazione erano quelli che riprendevano tutto il minimalistico arredo di quel bagno.
Vicino alla porta -rigorosamente all'occidentale, quindi niente a che fare con la porta scorrevole di casa Tendo- c'era un tavolino in vetro su cui erano posizionate delle brochure. Il codinato si fece paonazzo quando lesse uno di quei tagliandini:
 
 
Godete di un soggiorno nelle esclusive stanze termali del rinomato Hotel stellato MyLove.
Se cercate il posto perfetto per passare una giornata rilassante in compagnia della vostra dolce metà, questo è il posto che fa per voi!
 
 
Hotel MyLove? Dolce metà? Il ragazzo non ci pensò due volte a rimettere la brochure esattamente dove l'aveva trovata senza continuare a leggere oltre! Quando diavolo era arrivato in quel posto? L'ultima cosa che si ricordava era di essere entrato in bagno per stare un po' a mollo, ma in realtà non si ricordava di esser mai entrato in acqua. Questo lo fece inpensierire. Forse qualcuno gli aveva voluto fare un brutto scherzo, così magari lo aveva colpito alla testa e lo aveva portato in quello strano posto.
 
Alla lunga decise che bah, alla fine era meglio godersela. Tanto cosa c'era di male a farsi una dormita in un posto del genere? Con acqua calda a volontà e una bella vasca che aveva già avuto l'opportunità di constatare quanto fosse comoda. Un piede dopo l'altro entrò in quel paradiso che era l'acqua tiepida e si lasciò scivolare completamente in essa. Stette così per un tempo indefinito, tanto che neppure lui seppe dire esattamente se si fosse trattato di 5 minuti o di un'ora.
All'improvviso, la voce stridula di un altoparlante turbò quella quiete. Il ragazzo col codino si ritrovò a sussultare quando sentì quella voce familiare chiamare il suo nome.
 
 
«Signor Saotome, la direzione è lieta di informarla che la sua fidanzata la raggiungerà tra qualche minuto nella sala.»
 
 
La signorina nell'altoparlante, che -si convinse Ranma- in realtà non doveva essere altro che una semplice segretaria, aveva la stessa voce della più infida spillatrice di soldi che il codinato avesse mai conosciuto e questa aveva proprio il nome di Nabiki Tendo. Ma chi era la fidanzata? Già, che fidanzata e fidanzata? Forse Akane? O Ukyo? O Shanpu? O chissà quale delle sue infinte fidanzate? Il ragazzo col codino si era fatto decisamente allarmato, anzi estremamente confuso ed incredibilmente agitato. Ma perché qualcuna delle sue fidanzate avrebbe dovuto raggiungerlo? Che si fosse trattato di qualche altro sporco trucchetto dell'infida Kodachi, o di Shanpu la gatta morta, o di Ucchan? Oppure magari il suo pazzo genitore insieme a quell'altro scemo di Soun Tendo avevano deciso che lui ed Akane dovessero passare del tempo da soli come dei veri fidanzati? Il codinato sgranò i grandi occhi blu e diventò paonazzo a quel pensiero. Lui, da solo, con Akane, in un posto del genere.
Ripensò al nome del posto e all'articolo che parlava della dolce metà. Poi scosse la testa più forte che poté. Tsk, passare del tempo in queste condizioni con un maschiaccio privo di sex appeal...come gli era venuto in mente! L'accanimento si spostò poi su quei genitori incoscienti che si ritrovavano.
 
Mentre Ranma era immerso nei suoi pensieri, improvvisamente dalla grande porta d'ingresso della sala apparvero due loschi individui in uniforme da cameriera. Ranma giurò di aver già visto quei due da qualche parte, eppure proprio non riusciva a ricordare dove. Intanto un uomo dai lunghi capelli scuri raccolti in uno strampalato chignon con due folti baffi e un altro con dei grandi occhiali e i capelli -o non capelli- raccolti in una vistosa bandana bianca gli si avvicinavano sorridenti nei loro grembiulini da donna, lasciando intravedere delle gambe assai pelose, mentre la faccia era dipinta da un grosso lavoro di make up fatto in modo grossolano e quanto più grottesco possibile da mani sicuramente per niente femminili. I due sghignazzavano e se la ridevano sotto i baffi, mentre con due rapidi colpi di padella colpirono il codinato, ancora troppo intento ad osservare i due buffoni per rendersi conto di ciò che stava succedendo. Il malcapitato cadde nell'acqua calda con un espressione di stupore in viso, mentre gli occhi erano in orbita e qualche dente volava verso chissà quale punto della stanza.
 
Il leggero torpore che lo risvegliò era quanto mai piacevole, immerso in quella calda distesa d'acqua, morbida e comoda -che poi, come potesse una vasca essere morbida non se lo riuscì proprio a spiegare-, con quell'altrettanto rilassante senso di appartenenza che gli dava il contatto con quel calore umano. Contatto? Calore umano? AAAAAALT! Quando, come, dove, perché? Appoggiata al suo petto -nudo- una testolina faceva capolino. Ranma non dovette neppure sporgersi per riconoscerla.
L'odore di quei capelli soffici e setosi che erano quelle strane sfumature dal nero al blu scuro era indistinguibile. Akane era appoggiata al suo petto, in una vasca da bagno, dove il suo fisico era coperto a metà!
Con non poca facilità, prese il coraggio di constatare se anche quello di Akane -di corpo- fosse coperto. In cuor suo sperava che la ragazza indossasse quel suo grazioso pigiamone rigorosamente giallo, talmente grosso e pomposo da non dare spazio all'immaginazione. Sicuro? Sperava proprio questo? Per sua grande (s)fortuna, vide che la ragazza era invece coperta con un misero asciugamanino, giallo ovviamente, che dall'inizio del seno le arrivava appena fin sotto al sedere. O almeno questo fu quello che un Ranma molto più rosso della sua casacca preferita riuscì a vedere prima che la vista cominciò ad annebbiarglisi e degli sprazzi di fumo cominciassero a uscirgli -silenziosi per nostra fortuna- dalle orecchie. Notò, sempre per sua grandissima (s)fortuna come le gambe della sua fidanzata fossero intrecciate con le sue. Fece per sprofondare nell'acqua, per ficcare la testa giù e sperare di morire soffocato, ma qualcosa lo bloccò. Akane, nel sonno, lo aveva preso sotto braccio. Il ragazzo, allora, si voltò verso la ragazza. Aveva un viso sereno e rilassato, disteso in un lieve sorriso. Notò come quegli occhi che sognava anche la notte potessero essere così belli nonostante lei dormisse e come le sue labbra fossero...no no no no no! Cosa andava a pensare? Ad Akane, quel maschiaccio? Deglutì al solo pensiero che se si fosse svegliata in quel momento e li avesse trovati stretti a quel modo, sarebbe andata su tutte le furie, per poi dargli del maniaco e spedirlo in orbita su tutta Nerima.
Deciso finalmente a trovare un modo per staccarsi da quella posizione il quanto più silenziosamente possibile, dei mormorii smontarono tutti i suoi buoni propositi di allontanarsi da Akane. Questa infatti aveva preso a brontolare qualcosa nel sonno. Ranma si mise in ascolto, cercando di prestare la massima attenzione a quei flebili suoni e di provare a leggerle il labiale. «R-Ran...Ra...nma» Akane stava sognando lui? Il codinato si intenerì e continuò a fissare quelle labbra carnose che sembravano invitarlo. Avrebbe voluto baciarla, lì, in quel momento, da quanto lo voleva! Ma farlo così, mentre Akane dormiva...sarebbe stato come approfittarsi di lei.
I mugolii si fecero sembre più sonori e meno comprensibili e pian piano Ranma si ritrovò a fissare due grandissimi occhi nocciola. Vide la sua fidanzata assumere gradualmente un'espressione accigliata, poi confusa, poi corrucciata, poi arrabbiata, poi infuriata, poi «MANIACOOOOOOOOOOOOO». L'urlo di quel maschiaccio aveva fatto tremare persino la vasca stessa, così il codinato si era dato alla fuga, tenendosi alla meglio l'asciugamano che lo copriva dalla vita in giù e facendo per fuggire dalla stanza, quando una padella -presa da chissà dove- lo colse in piena testa. BAM! Steso sul pavimento con la faccia appiccicata al pregiato marmo di Carrara.
 
Un dolore lancinante alla testa risvegliò il povero codinato, che prese a massaggiarsi il bernoccolo dietro la nuca. In tutto ciò però si rese conto che si era svegliato di nuovo dentro la vasca da bagno, e sì, era ancora quella dell'hotel strampalato in cui era finito.
«Ah, finalmente ti sei ripreso!» disse una scocciata Akane Tendo. Ranma si voltò e il volto gli si fece completamente rosso quando vide la ragazza ancora fasciata in quell'asciugamano giallo che, bagnato fradicio, le aderiva completamente al corpo. Ma perché non si era asciugata? Perché cavolo non si era coperta? Il codinato passò forse troppo tempo ad ammirare le lunghe gambe di lei distese comodamente sul pavimento e ad osservare il lento percorso di una goccia d'acqua che a partire da una ciocca di capelli le era scesa sul collo per poi avvicinarsi all'imboccatura del seno e continuare la sua discesa. Poi un certo sguardo corrucciato gli ricordò l'origine del suo bernoccolo, quindi cominciò a balbettare completamente paonazzo cercando di scusarsi in tutte le lingue. «S-scusa Akane! Scusa scusa scus-scusa! Non è...affatto come credi! Vedi, io...io non so perché siamo qui o com-»
«Sì, lo so Ranma.» disse lei sicura e andando a incastonare i suoi occhi nocciola nel blu oltremare che erano gli occhi del codinato. «Siamo bloccati qui dentro. Ho provato ad aprire la porta più volte...a buttarla giù con qualche calcio...ma niente» E rieccola, il suo maschiaccio di sempre, che sfonda porte gratis.
«B-bloccati? Come sarebbe a dire? Chi ci ha bloccati?» il codinato si rese conto solo quando pronunciò quelle parole che la risposta era abbastanza ovvia. Sicuramente quei pazzi dei loro genitori avevano davvero colto l'occasione per lasciar loro un po' di “intimità” -nel vero senso della parola-.
Ripensò allora alla voce della presunta segretaria e il sospetto che quella vocina appartenesse proprio alla perfida mezzana delle sorelle Tendo si insinuò nella sua testa. Genitori incoscienti, Nabiki Tendo, intimità tra Ranma e Akane. Il codinato fece brevemente i conti e a quel punto si rese conto che solo una cosa faceva rima con Nabiki e questa cosa era possibilità di guadagno. Visto e considerato che il ragazzo col codino e Akane si trovavano in una stanza termale, soli, con dei miseri asciugamani addosso voleva dire che sicuramente c'era qualcuno che registrava da qualche parte. Miseri asciugamani? Akane era praticamente nuda! In un lampo si tirò fuori dalla vasca e si mise allerta, scattando in tutte le direzioni mentre con le braccia e con il corpo si muoveva alla meglio per nascondere il corpo della ragazza da qualcunque presunta telecamerina.
Akane,dal canto suo, lo guardava confusa e allibita. Ranma, per tutta risposta, si avvicinò al bancone in marmo e prese l'asciugamano più grande che riuscì a trovare, poi si avvicinò alla sua fidanzata alla velocità della luce e la cinse con il pesante pezzo di stoffa. Vide il volto di lei imporporarsi e sorridere. Quella visione, quel sorriso, quelle gote rosse e quei capelli disordinati e bagnati, fecero imbabolare il ragazzo col codino, le cui braccia circondavano ancora Akane nonostante l'asciugamano ora la coprisse completamente.
Eccola, vedeva già la mano di quel maschiaccio lasciargli un bel segno sulla faccia, quindi si allontanò e dimenando le mani in direzione della ragazza si mise a dire convulsamente «N-no aspetta Akane...i-io...io ti posso spiegare! È tutta opera dei nostri genitori, qu-quindi ci deve essere sicuramente Nabiki a riprendere ogni cosa e-e...» era difficile continuare il discorso e probabilmente Akane lo capì dal modo in cui il codinato continuava a tortutarsi le dita.
«Puoi abbracciarmi di nuovo?» chiese allora la ragazza leggermente rossa in volto. Ranma si fece ancora una volta più rosso della sua solita casacca cinese. Si guardò intorno: niente fidanzate gelose, niente pretendenti invadenti, niente genitori spuntati dal nulla, né familiari intenti a scattare foto e in più Akane gli aveva appena chiesto di abbracciarla. “Se è un sogno non svegliatemi più” pensò, mentre con le braccia tornava a stringere il suo maschiaccio.
 
«E se ci fosse Nabiki a riprenderci?» chiese di punto in bianco Akane.
«Be almeno ora che ti ho coperto con questo accappatoio non devo stare a preoccuparmi che altri ragazzi ti guardino con solo un asciugamanino striminzito addosso...» le parole gli erano uscite così velocemente che il codinato appena si rese conto di ciò che aveva detto si portò le mani alla bocca per tapparla. Vide gli occhi di Akane spostarsi sui suoi e guardarlo con le nocciole piú lucenti che lui avesse mai visto.
«Ranma...» sussurrò lei, mentre un grande orizzonte infuocato dal tramonto del sole si disegnava come per magia dietro di loro.
«A-Akane...». I due ragazzi erano completamente rossi in volto, ancora legati in un caldo abbraccio, mentre i loro visi andarono man mano ravvicinandosi. Annullarono completamente la distanza che li separava con un bacio a fior di labbra che causò brividi di piacere in tutto il corpo ad entrambi, mentre una sempre più forte sensazione di completezza si instaurava nei loro cuori. Le loro labbra cominciarono a cercarsi un'altra volta, e poi ancora e ancora, come se non potessero fare a meno di quel contatto.
 
 
«Ranma... Ranma... Ranma! RANMAAAAAAAAA» per la quarta volta in quella giornata Ranma si risvegliò nella vasca da bagno. Questa volta a svegliarlo era stata un'impaziente e visibilmente preoccupata Akane che l'aveva preso per il codino e gli aveva tirato fuori la testa dall'acqua calda.
«Mmmmh...Akane?» Ranma se la ritrovò davanti e ciò che vide fu abbastanza per svegliarlo completamente -meglio di una doccia fredda!-. Akane indossava lo stesso asciugamanino giallo di prima, che la fasciava dal seno fino a poco sotto il sedere, senza -SENZA- il grosso accappatoio che Ranma le aveva piazzato addosso.
Decise che se quello era solo un sogno, allora tanto valeva continuare a viverlo. Così si sporse verso il viso della ragazza e la baciò. Il bell'orizzonte dorato con tanto di sole che tramonta era arrivato anche stavolta, forse un po' a scoppio ritardo, ma il bacio, ahhhh, il bacio che si erano scambiati questa volta a Ranma sembrò il più vero che avesse mai dato. Altro che brividi a fior di pelle! Le loro labbra erano ancora incollate e le gambe e le braccia erano diventate solo un peso di fronte alle sensazioni che quel bacio stava infondendo nell'animo e nel cuore del codinato e del suo maschiaccio preferito. Dopo interminabili attimi, quel dolcissimo contatto si vide costretto a terminare causa mancanza d'aria da parte di entrambi.
«Ma come ti premetti, brutto-brutto...PERVERTITOOOO!» la cinquina che si ritrovò in faccia e il conseguente volo panoramico su tutta Nerima offerto gratuitamente da miss Akane Tendo diedero la certezza al giovane codinato che quello non era stato per niente un sogno, a differenza evidentemente di quello che aveva fatto poco prima su quello strano hotel...
 
Dall'alto del cielo del Giappone un sorridente ragazzo col codino intravide la sua fidanzata sfiorarsi le labbra con le dita e sorridere a sua volta “Bah, se anche quel MyLove non era niente male, infondo... preferisco decisamente la realtà!”
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
Aaaaallora, come avrete capito questa è la mia prima one-shot in assoluto e la mia primissima storiella su Ranma. Ovviamente sto scrivendo una ff vera e propria ma è su Inuyasha (eh sì, il mio fandom è qualsiasi cosa che la Takahashi concepisca) e, per chi volesse darle un’occhiata, questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3173054&i=1
Bene, dopo questo piccolo spazio pubblicità, direi che ho provato ad essere quanto più IC possibile –anche se non credo di aver fatto proprio un buon lavoro-. Anyway ringrazio tutti i coloro che l’anno letta e la leggerano, sperando di ricevere quanto prima delle recensioni e che continuiate a seguirmi!
Baci, baci,
Fran.
   
 
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