Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Lusio    22/07/2015    1 recensioni
(Questa storia partecipa al contest Daddy!Klaine Summer Challenge indetto da Flan e da Ginny_Potter)
"- Allora, se vuoi farmi veramente compagnia, raccontami qualcosa di bello.
- Sì sì - fece Spencer, allegro, sistemandosi più comodamente nell’abbraccio della madre - Allora, ieri la maestra del campo scuola ci ha dato i colori a tempera e ci ha fatto disegnare, poi ci ha fatto vedere dei disegni da un grande libro. Tommy ha provato a prenderlo in mano ed era pesantissimo. Erano dei disegni molto belli e molto colorati e li aveva fatti, tanto tempo fa, una signora con le sopracciglia uguali uguali a quelle di Mammy."
Un giorno speciale, di quelli da passare in famiglia... ma non prima di essersi procurati qualche regalo col quale esprimere tutto l'amore e l'affetto di cui si è pieni.
Genderswap!Klaine
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: Gender Bender
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fiori rosa e Frida Kahlo

 

 

Il nuovo copione a teatro… la torta… i fiori… no, prima i fiori, poi la torta, così almeno arriverà a casa ancora ben conservata.

Quello sì che era un bel programmino per una bella giornata, anzi per una giornata speciale.

- Mamma – mormorò una vocina contro il viso di Kate Hummel-Anderson.

La donna si scostò dal viso quelle tre ciocche di capelli che sempre le sfuggivano dallo chignon durante la notte e aprì gli occhi incontrando quelli luminosi, sormontati da un paio di sopracciglia nere unite da una lieve peluria alla radice superiore del nasino all’insù, e stretti tra le palpebre e gli zigomi sollevati da un sorriso tutto dentini leggermente storti.

- Buongiorno, amore – disse Kate, sorridendo a suo figlio Spencer e facendo per alzarsi ma il bambino saltò sul letto accanto a lei.

- No, no, non alzarti! – strillò Spencer – Mammy vuole portarti la colazione a letto e mi ha detto di tenerti compagnia fino a che non avrà finito di prepararla.

- Ma davvero? – disse Kate prendendo il bimbo tra le braccia e adagiandolo sulle sue gambe stese, come faceva da quando aveva imparato a gattonare – Allora, se vuoi farmi veramente compagnia, raccontami qualcosa di bello.

- Sì sì – fece Spencer, allegro, sistemandosi più comodamente nell’abbraccio della madre – Allora, ieri la maestra del campo scuola ci ha dato i colori a tempera e ci ha fatto disegnare, poi ci ha fatto vedere dei disegni da un grande libro. Tommy ha provato a prenderlo in mano ed era pesantissimo. Erano dei disegni molto belli e molto colorati e li aveva fatti, tanto tempo fa, una signora con le sopracciglia uguali uguali a quelle di Mammy.

A queste parole, Kate scoppiò a ridere e nascose il viso nell’incavo del collo del figlio che si lasciò andare ad una risata stridula a sua volta. E proprio in quel momento, la porta della camera da letto si aprì e Blair Hummel-Anderson, un vassoio con sopra una tazza di caffè e latte schiumoso, succo d’arancia, biscotti all’amarena e al cacao e una rosellina in un bicchiere d’acqua, tra le mani.

- Stavate parlando di me? – disse la donna, il vassoio che le tremolava tra le mani – O delle mie sopracciglia?

- No, delle sopracciglia della signora che faceva i disegni colorati che ci ha mostrato la maestra.

- Allora non devo sentirmi offesa – disse Blair con un sorrisetto, appoggiando il vassoio sul letto di modo che tutti e tre si servissero del suo contenuto, Spencer dei biscotti al cacao, Kate del caffè e latte e Blair di un biscotto all’amarena – Buon anniversario, amore – disse la donna raccogliendo con un bacio la schiumetta rimasta sul labbro superiore di sua moglie.

- Buon anniversario – rispose Kate, ricambiandola con un sorriso.

- Possiamo andare al mare, oggi? – chiese Spencer, spargendo briciole sul letto (e facendo aggiungere a Kate un altro punto al suo programma della giornata).

- Ottima idea – disse Blair, cogliendo l’occhiata sconvolta della moglie nel vedere i resti di quel biscotto – Perché non vai in cameretta a cercare il secchiello e la paletta?

Con un “sì” di entusiasmo, il bimbo saltò giù dal letto, dopo aver afferrato un altro biscotto, e corse fuori dalla stanza per gettarsi in quel caos, sondabile solo per la sua mente di bambino, della sua cameretta, lasciando da sole le sue mamme.

- Non ti dispiace, vero? – disse Blair.

- Di passare una giornata con le persone che amo di più al mondo? Non accadrà mai – rispose Kate, affondando le dita tra i folti ricci della moglie – Devo solo fare un salto a teatro per consegnare il copione del prossimo spettacolo. Si tratta di andare e tornare. E poi pensavo, magari, di prendere anche qualcosa per stasera.

- Ti chiedo solo di non fare le cose di fretta – disse Blair con una nota di apprensione nella voce.

- Oh, dai! – la tranquillizzò Kate, sorridendo divertita – Vedi troppi film tristi. Nella vita reale è difficile rischiare un incidente mortale il giorno del proprio anniversario.

- Promettimi solo che non correrai. Che farai le cose con calma – Blair affondò il viso nell’incavo del collo di Kate e inspirò a fondo l’odore di sonno e di vaniglia della sua pelle.

- Ti prometto che farò con calma – promise la donna, baciandole una tempia – Ma vi raggiungerò più in fretta che potrò.

- Noi ti aspetteremo in spiaggia – le sorrise Blair, rassicurata dalla sua promessa.

 

* * *

 

Mantenne la promessa. Non corse. E in fondo non ne avrebbe avuto bisogno; alla fine, in un’ora aveva già portato il copione a teatro e dato tutte le indicazioni necessarie per la nuova messa in scena per la stagione teatrale di Settembre.

Andò poi in pasticceria a ritirare la torta che aveva ordinato per quel giorno; sebbene la ricorrenza fosse l’anniversario del suo matrimonio con Blair, le due donne avevano deciso, di comune accordo, di optare per una torta panna e cioccolato, la preferita di Spencer (e di Blair, anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti alla moglie, consapevole delle opinioni di quest’ultima riguardo all’alimentazione sana). Quindi la portò a casa e la sistemò in frigo; l’avrebbero mangiata quella sera… o meglio, Spencer e Blair l’avrebbero mangiata, mentre lei avrebbe giocherellato un po’ con la panna e rosicchiato una fetta sottilissima.

Le vennero in mente i fiori nel momento esatto in cui chiuse la porta di casa.

Per fortuna il fioraio era solo a un isolato da lì. Lo raggiunse in meno di un minuto; continuava a tenere un occhio puntato sul quadrante del suo orologio per paura di far aspettare troppo a lungo i suoi cari.

Dopo essere stata per più tempo del previsto indecisa tra delle classiche rose e un elaborato bouquet di gardenie, scelse un mazzetto di peonie rosa. Il solo immaginare l’espressione sorpresa e sorridente di Blair quando le avrebbe porto i fiori, le riempiva il cuore di una gioia infantile. Il loro “sogno adolescenziale” che continuava a vivere anche al principio della loro maturità. E che sarebbe durato per sempre.

Mentre si stava dirigendo alla macchina diede una scorta, come suo solito, alla vetrina della libreria sotto casa e… il ricordo del racconto di Spencer di poche ore prima… i “disegni molto belli e molto colorati” fatti da “una signora con le sopracciglia uguali a quelle di Mammy”… ed eccolo lì, in vetrina, un librone cartonato di poche pagine su alcuni dipinti di Frida Kahlo in un’edizione per bambini.

Se c’era qualcosa di meglio di vedere sua moglie felice per un suo regalo, quello era vedere sua moglie e suo figlio felici per dei regali che aveva fatto loro.

Quando Kate salì in macchina diretta alla spiaggetta, luogo del loro appuntamento, aveva con sé, sul sedile posteriore, un libro per bambini su Frida Kahlo e un mazzetto di peonie.

 

* * *

 

Anche se era piena estate, la spiaggia raggiunta da Kate non era molto piena; la gente preferiva le grandi distese di sabbia dorata, e il mare blu cristallino, non certo pochi chilometri di spiaggia costellata da cespugli di piante psammofile e un mare incoronato di scogli che faceva la gioia dei tuffatori e dei pescatori, ma era proprio per questo che quella spiaggia era uno dei loro posto preferiti, perché era un luogo che potevano chiamare loro.

Individuò subito Blair sotto un ombrellone, che teneva d’occhio Spencer che giocava con la sabbia umida della battigia, protetto dal sole da un cappellino di jeans e da un doppio strato di crema solare sulle guance e sul nasino.

Tenendo tra le mani i fiori e il libro, Kate raggiunse la moglie.

- Hai visto? – disse, cogliendo la donna di sorpresa, inginocchiandosi accanto a lei e porgendole le peonie rosa – Sono qui.

Blair le rispose con quel sorriso che Kate aveva desiderato vedere per tutto il girono, e con un bacio che non aveva bisogno di parole.

- Hai fame? – le chiese solo, stringendo al seno il mazzolino di peonie – Ho portato dei sandwich.

- Magari. Sto morendo di fame – rispose Kate affondando una mano nella busta che Blair le porse e tirandone fuori un sandwich ai gamberetti e facendo una piccola smorfia notando che c’era anche la maionese.

- Per una volta la tua linea invidiabile non ne risentirà – la rassicurò Blair con un’amichevole spallata – Spencer, vieni a mangiare! – chiamò il figlio agitando la mano per attirare la sua attenzione.

Il bambino, assorto nel suo mondo di castelli di sabbia, mostri marini ed eroici cavalieri di plastica, si accorse solo in quel momento dell’arrivo di Mamma Kate, si pulì in maniera lesta le mani nelle sottili onde che gli lambivano i piedi nudi e, tenendo in mano il secchiello sporco di sabbia bagnata, si diresse dalle madri incespicando goffamente nella sabbia per poi gettarsi tra le braccia di Kate.

- Adesso che siamo insieme sarà una giornata bellissima – disse con la sua innocente convinzione di bambino.

- Lo so – disse Kate – E non solo perché sono qui. Guarda cosa ti ho portato? – e gli porse il librone grande quanto il suo piccolo petto.

Gli occhi di Spencer si illuminarono di gioia e le labbra si distesero in un sorriso pieno che sembrava inondare tutto il suo visino – La signora dei disegni – esclamò prendendo il libro tra le mani come se si fosse trattato del suo tesoro più prezioso – Guarda come ti somiglia, Mammy – fece, mostrando l’autoritratto della pittrice in copertina.

- Non è vero – piagnucolò Blair mettendo su un broncio che Kate trovò adorabile e che Spencer volle subito cambiare in un sorriso – Io sono molto più carina.

- Se ti metti i fiori tra i capelli… le somigli di più – mormorò Spencer, timidamente, passando un dito sulle peonie che la madre continuava a stringere al seno – E poi… tu rimani sempre la più bella.

Abbandonando il finto broncio, Blair attirò a sé Spencer baciandogli le guance impiastricciate di crema e sussurrandogli un tenero “amore”.

- Comunque è vero – disse Kate, sfilando tre peonie dal mazzolino – Questi fiori sono proprio fatti per essere parte di te – e glieli acconciò tra i riccioli neri in modo che sembrassero sbocciare dalla sua testa e rovesciarsi lungo la sua chioma.

Blair chinò timidamente il viso, sorridendo, ma la manina di Spencer lo sollevò. Il bambino guardò prima la madre, poi l’autoritratto di Frida Kahlo, poi di nuovo la madre – Lei era molto brava a disegnare – disse – Ma tu sei più bella e sei una mamma molto più brava.

- Sentito il nostro ometto? – disse Kate cingendo le spalle di Blair – Sei una brava mamma – la guardò dolcemente negli occhi – e una moglie straordinaria.

Uno dei più di mille giorni felici di questa vita.

 

 

 

Nota dell’autore:

Approdo anch’io, con grande ritardo e con un prodotto troppo semplice e breve, alla Challenge indetta dalle straordinarie Flan e Ginny_Potter.

Argomento di quest’anno, quelli che adesso sono i canon Daddy Klaine, ma come avete potuto constatare di persona, il tema che mi era stato assegnato, tramite un originalissimo test creato proprio dalle due genie creative sopra citate, era il “Gender Bender” o “Genderswap”, come dir si voglia, a mia scelta se rendere donna solo uno dei due o tutti e due. Alla fine ho scelto di invertire il genere ad entrambi, non tanto per mantenere l’idea dei Klaine che potrebbe mantenersi in piedi anche se fossero una coppia het, quanto piuttosto perché mi piaceva l’idea di mettermi in gioco con un tema che non ho mai affrontato. E ammetto che le fan art Klaine!Genderswap di Flan mi hanno molto ispirato.

Poi… il tema dei fiori nel giorno dell’anniversario era qualcosa che ho sempre voluto provare da quando lessi per la prima “La signora Dalloway” di Virginia Woolf.

Non penso di aver fatto qualcosa di ottimo, ma il caldo mi sta friggendo lentamente il cervello e questo è quello che sono riuscito a tirar fuori dalle mani stando davanti al quaderno. Spero comunque che possiate apprezzarlo nella sua quotidiana semplicità.

Per qualsiasi cosa mi trovate sulla mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Lusio-EFP/162610203857483?fref=nf

E per eventuali domande, ho ancora ask (anche se ormai è passato di moda XD): http://ask.fm/LusioEFP

Adesso vi saluto e... per chi andrà al Giffoni venerdì, ci sarò anch’io. Sarò quello con il mio logo di fabbrica (L) appuntato sul petto e con un ventaglio bianco mezzo rotto ;)

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Lusio