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Autore: Blackbutterfly1994    22/07/2015    1 recensioni
"Dentro di te sai che non importa quante vite potrai mai vivere,tutto cio' che di te è stato brucerà per sempre in questo tormento."
In un giorno di pioggia, quanto puo' resistere il cuore?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The forgotten art of love.

 

Piove.

Da una cazzo di settimana.

 

Il rumore delle gocce contro la finestra ti sta facendo impazzire.

Ti rigiri dentro queste lenzuola madide di sudore e ti sembra di stare diventando pazzo.

 

- Sei la rosa piu' bella, lo sai? -

 

Scatti a sedere, ti afferi i capelli, vuoi piangere ma dentro di te non trovi nemmeno piu' lacrime da versare.

 

Dentro di te sai che non importa quante vite potrai mai vivere,

tutto cio' che di te è stato brucerà per sempre in questo tormento.

 

 

 

Piove ancora.

Il prato è diventato una spugna di fango e dolore.

 

Non sai nemmeno perchè sei venuto.

Ti eri ripromesso di non farlo, eppure eccoti qui; come se il tormento che già ti senti dentro non fosse abbastanza.

 

E non lo è. Non lo sarà mai.

 

C'è cosi' tanta gente da non riconoscere nessuno.

 

Guardandoti in giro vedi qualche faccia familiare: Hermione e Ron sono in prima fila insieme ai figli, Ginny invece è sola, con il volto pallido e livido di dolore.

 

Ti chiedi se anche sulla tua faccia si possa leggere la stessa sconvolta sofferenza.

 

Probabilmente no:

la vita ti ha insegnato, tuo malgrado, a chiudere il dolore in un cassetto dell'anima.

 

- Non piangere piu'. Non piangere piu' per questo mondo di merda, hai capito?

Abbiamo già versato troppe lacrime -

 

Cosi' ti ha detto.

 

Ma adesso vorresti davvero saperlo fare,

perchè senti come un macigno nella testa e nel cuore,

e per la prima volta nella tua vita pensi che potresti non avercela vinta tu stavolta.

 

 

Adesso sei veramente certo che una giustizia divina davvero non esiste:

se cosi' fosse stato, adesso ci saresti tu in quella bara, tu che sei insignificante e ridicolo,

e non lui, lui che era cosi' speciale, cosi' prezioso, cosi' unico, cosi' buono, cosi'... sè stesso.

 

Sei un po' lontano dal capannello di persone intorno all'altare.

 

Non vuoi dare spettacolo,

voi due ne avete sopportato già troppo e sai che in questo momento saresti in grado di uccidere qualcuno.

 

Segui il rito in silenzio,

ma ti sembra tutto irreale, come se fossi in un sogno o sotto metri cubi d'acqua.

 

Come attirato da una curiosità morbosa ti avvicini,

vuoi vederlo, vederlo, perchè c'è ancora una piccola parte di te che crede sia tutto uno scherzo,

e che lui rispunterà da un momento all'altro, con il suo sorriso e i suoi occhi di giada.

 

- Noi tutti pregheremo per lui, per quello che ha sacrificato in nome del Mondo Magico, e... -

 

Le parole del prete sembrano quasi fuori luogo alle tue orecchie.

 

Inizi a collezionare i primi sguardi obliqui della gente, ma a questo punto non li noti nemmeno.

 

C'è qualcosa dentro di te che si agita, e sei indeciso se sia il cuore o lo stomaco.

Ad ogni modo, la voglia di gridare e vomitare si equivalgono.

 

Quella bara è orribile, cosi' monumentale, e scura, e perfetta per lui che era sempre stato cosi'...

anche nei tuoi pensieri le parole sono finite.

 

Ti chiedi se la tua espressione adesso sia cambiata, o se il tuo viso sembri ancora di marmo.

Di certo, è pallido allo stesso modo.

 

All'improvviso hai l'impulso di controllare che non ci siano Dissennatori nella zona,

perchè ti sembra che la vita ti sia stata risucchiata d'un colpo allo stesso modo.

 

Il prete smette di parlare, la gente comincia ad avvicinarsi alla bara per lasciarci sopra un fiore.

 

Ti avvicini anche tu, anche se non hai niente da porgere alla salma dell'uomo che hai amato piu' di te stesso.

 

Sei da solo vicino a lui,

è come se tutti stessero trattenendo il respiro in attesa della tua reazione.

 

Sfiori il legno con le lunghe dita pallide, la sua freddezza ti spezza le ossa e il cuore.

Socchiudi le labbra, vorresti respirare, ma ti sembra che non sia piu' rimasta aria per te.

 

Senti una mano sulla spalla, forse è Hermione.

- Draco... -, non senti il resto, non ti interessa, non ti interessa piu' di nulla, vorresti solo morire.

 

Ti giri lentamente, sali i pochi gradini e all'improvviso sei sull'altare, di fronte a tutti.

Non sai se è il momento giusto per parlare, ma non t'importa: ti ascolteranno.

 

- Quando ho conosciuto Harry Potter – inizi, e sei sopreso della saldezza della tua voce – Ero solo una puttana che lavorava in un bordello per omosessuali.

Gli strascichi della guerra mi avevano spezzato, e avevo deciso che la mia vita non valeva un penny. Quindi aspettavo quietamente il giorno in cui sarei morto.

 

Ci incontrammo una sera: uno dei suoi colleghi si sposava con il compagno, e io ero stato ingaggiato per l'addio al celibato.

Sotto il suo sguardo privo di giudizi, per la prima volta mi sono vergognato di cio' che ero diventato -

 

Il silenzio si è fatto piu' pesante.

 

Non ti importa di stare rivelando cose del tuo passato che nessuno ha mai saputo,

vuoi solo liberarti di quel masso che ti opprime e speri che parlare ti aiuti a sostenere il peso del dolore.

 

- Spinto dalla compassione che ha sempre fatto di lui una persona migliore di me, mi ha teso la mano – inizi a ridere, e non ti accorgi della lacrima che lucida i tuoi occhi.

- Io, ovviamente, l'ho rifiutata – devi interromperti, ti sembra che il cuore stia andando in fiamme - Adesso mi do' dello stupido: potessi tornare indietro, non sprecherei nemmeno un secondo del tempo che avrei potuto passare con lui -

 

Un tuono, e la pioggia diventa piu' forte, fredda e battente sulla pelle,

come il dolore nella testa, anima e cuore.

 

- Lui mi ha conquistato come si conquista un animale ferito e diffidente. Con pazienza e amore, ha aperto le porte della sua vita e del suo cuore a me, un codardo ex-Mangiamorte, uno stupido e arrogante bastardo, un insignificante rifiuto della società -

 

Pur sotto l'intensità del temporale, nessuno si muove.

Tutti ti ascoltano, rapiti.

 

- Mi ha fatto vedere cio' che di buono c'era in me. Mi ha insegnato a vivere e amare. Con il suo amore senza limiti, ho imparato cosa vuol dire vivere e non sopravvivere – fai una pausa, è come se adesso il masso si fosse spostato nella tua gola – Lui è stato la mia benedizione piu' grande – rantoli.

 

Alzi gli occhi al cielo, e sei grato che la pioggia porti via quelle lacrime che tu non avresti saputo lavare via.

 

- Oggi sono qui per chiedere scusa al Mondo Magico. Non per quello che ho fatto in passato: per quello non c'è scusa che tenga, e il rimorso che mi portero' dietro per tutta la vita è la giusta punizione – il cuore ti rimbomba nelle orecchie – Mi scuso per non essere morto al posto suo – un solo, unico singhiozzo scompone la tua dolorosa compostezza.

 

- Dio, tutto cio' che vorrei in questo momento è essere steso in quella bara insieme a te – concludi, piu' a te stesso che alla platea.

 

A questo punto vai via, senza voltarti indietro.

 

Senza fingere di non aver lasciato dietro di te poco meno che la tua vita.




NOTE DELL'AUTRICE
Salve, ennesima shot angst, ma che novità!

Come al solito, vi sprono a lasciare un commento, o qui o su Nocturne Alley, dove la storia è pubblicata sotto il mio altro username "FuckTheSystem"!

Un bacio, 
Blackbutterfly.

 

   
 
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